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Autore: JennyPotter99    05/10/2020    0 recensioni
[It: Chapter One]
Brace d’inverno
I capelli tuoi
Dove il mio cuore brucia
Non so da dove avesse preso quella poesia, ma la ricordo nitidamente nella mia mente come fosse stato ieri.
Ricordo come la sua voce risuonasse nella mia testa, come la sua lingua si muoveva all’interno della sua bocca mentre me la recitava.
E adesso è tutto finito.
Come risolverò questo problema?
Come faccio ad amare la persona che odio di più?
Possibile che sia stato tutto un sogno?
Che lui abbia giocato con la mia mente così…
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Brace d’inverno
I capelli tuoi
Dove il mio cuore brucia
 
Non so da dove avesse preso quella poesia, ma la ricordo nitidamente nella mia mente come fosse stato ieri.
Ricordo come la sua voce risuonasse nella mia testa, come la sua lingua si muoveva all’interno della sua bocca mentre me la recitava.
E adesso è tutto finito.
Come risolverò questo problema?
Come faccio ad amare la persona che odio di più?
Possibile che sia stato tutto un sogno?
Che lui abbia giocato con la mia mente così…
 
Aprile 1906 – Derry, Maine
 
Gli abitanti della città di Derry stavano abbellendo le case per Pasqua.
In particolare, le ferriere Kitchener dove si sarebbe svolta la famosa caccia alle uova.
Florance Sullivan sfruttava questa festività per andare in giro con il suo accurato vestito da coniglietta: sua madre ci aveva messo tutto l’inverno per cucirglielo, ma ciò di cui la bambina andava fiera, erano i dentini in plastica che poteva mettersi al posto dei due incisivi che le stavano crescendo leggermente storti.
Il signor Sullivan prendeva un misero stipendio come poliziotto e la signora Sullivan restava a casa per occuparsi della figlia di 6 anni.
Quella giornata di aprile le nuvole ricoprivano quel poco di sole che era spuntato nel cielo e rendeva tiepide le strade.
Florance uscì saltellando dalla porta, diretta con sua madre alle ferriere, dove avrebbe incontrato la sua compagnia di gioco, Sandy.
Sandy Willer aveva in dosso un costume da contadinella azzurro, con le ballerine nere e le treccine bionde che le cadevano sulla schiena.
Le ferriere erano stracolme di bambini e bambine che cercavano, in qualsiasi cespuglio, buco e albero, le uova di Pasqua.
-Florence, non ti allontanare troppo, mi raccomando! Resta dove posso vederti!- continuava a ripetere la signora Sullivan.
Ormai il posto si era riempito: Florence e Sandy intravidero qualcosa luccicare di giallo sotto una buca che, si vedeva, era stata precedentemente scavata.
Con le manine, Sandy scavò e ci trovò due uova avvolte nella carta gialla.
Fu in quel momento che, i capelli color rame della signora Sullivan iniziarono a svolazzare: si era alzato un brutto vento, segno di una tempesta imminente.
Di fatti, iniziò a piovere violentemente, tanto da creare una fitta nebbiolina da far perdere alla donna la vista su sua figlia.
Il vento fece roteare a terra le due uova: Sandy e Florence presero ad inseguirle mentre viaggiavano via, portate dall’acqua.
Ogni volta che pioveva, le strade venivano svuotate dall’acqua poiché veniva trasportata verso le fogne principali, chiamate dalla gente del posto “ I Barren”.
Con le loro tenere risate che coprivano il suono della pioggia battente, giunsero agli acquitrini, dove le uova andarono perse nel fiumiciattolo puzzolente.
-Wow, puzza più delle scarpe di mio fratello qui.- commentò Sandy, accorgendosi solo in quel momento che si era messo a piovere.- Oh, ci siamo allontanate troppo. Forse è meglio tornare indietro.-
Florance ci teneva molto ad avere quelle uova e rimase delusa.
Fece per voltarsi e tornare alle ferriere, quando vide qualcosa tra i cespugli.
-Sandy, guarda, un palloncino!- esclamò, saltellando sul posto entusiasta.
L’amica sospirò.- Flo, dobbiamo tornare dai nostri genitori! Ci stiamo inzuppando tutte!-
-Un attimo solo!-
Florance saltellò nel ruscello, tra pietra e pietra per non cadervi all’interno e arrivò sulla collinetta dove il palloncino era incastrato tra i rami.
Con un grande sorriso, liberò il filo e lo prese.- Fatto!- affermò, voltandosi verso la riva.
Ma Sandy non c’era più.
Si guardò intorno, confusa, mentre la pioggia iniziava a cadere meno forte.
-Sandy?-
Si girò in tondo, ma non c’era alcuna traccia di lei.- Sandy?! Non è divertente!- urlò poi.
-Ti sei persa, bimba?-
Una voce quasi acuta le comparve alle spalle.
La coniglietta vide comparire quello che sembrava un clown, seduto su una delle rocce.
-N-No… Io…Stavo cercando…- balbettò, facendo un passo avanti verso di lui.
Improvvisamente inciampò su un masso liscio e cadde a terra, sbattendo la testa.
Iniziò a girarle e i suoi occhi videro sfocato.
Il poco sangue che le usciva dalla testa si mescolò con l’acqua del ruscello, strisciando via.
Vide il clown avvicinarsi a lei, ma non riuscì a vederlo chiaramente: osservò solo la pelle del viso pallida per via del trucco, il contorno delle labbra disegnato di rosso, ma i suoi occhi…I suoi occhi erano gialli come la carta delle uova.
Non seppe dirsi se lo aveva immaginato o se magari il clown era parte della festa organizzata alla ferriera.
Dopo esser svenuta per svariati minuti, Florance riaprì gli occhi e mise a fuoco il cielo: le nuvole c’erano ancora.
La bambina si rialzò, con la testa che le faceva più male di prima e fu allora che si accorse che quelle non erano affatto nuvole, ma fumo e proveniva dalle ferriere.
Barcollando un po', Florance ci corse in contro: stavano tutto scappando, tossendo e urlando terrorizzati.
La bambina si fece piccola piccola, spaventata e non sapendo dove fossero i genitori.
Iniziò perciò a chiamarli incessantemente, piangendo.
Avanzando vide le fiamme provenire dall’edificio e le automobili blu della polizia farsi spazio tra la folla.
Anche Florance iniziò a tossire, inalando fumo e non accorgendosi delle fiamme che ardevano vicino a se.
Esse raggiunsero gli alberi, crescendo sempre di più e pronte a creare una fiammata ancora più violenta.
Prima che il fuoco la divorasse, un uomo in divisa afferrò la bambina, allontanandola dal fumo.
Florance si aggrappò quando riconobbe il viso di suo padre, non smettendo un attimo di piangere.
-Va tutto bene Flo, sei al sicuro.- le disse il signor Sullivan, stringendola a se.
La bambina poggiò la guancia sulla spalla di suo padre e, mentre il fuoco veniva spento, poco più in là, rivide il clown.
Una ragazzina di 6 anni non poteva sapere se ciò che avesse visto fosse reale o no.
Ma quel clown, dagli occhi ipnotizzanti e gialli, prima di sparire, la salutò con il suo guanto bianco, interamente sporco di sangue.
   
 
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