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Autore: LadyHeather83    06/10/2020    3 recensioni
Mai se nè andata dalla Capsule Corporation insieme a Pilaf e a Shu, dopo aver confessato a Trunks il suo segreto.
Può questo separarli per sempre?
Estratto dal 2^ Cap. “Ehi Mai a cosa stai pensando?” Pilaf interruppe i suoi pensieri porgendole un pezzo di pane.
Non mangiavano da giorni e quel pasto era l’unica cosa che era riuscito a racimolare, o meglio a rubare al panettiere lì vicino.
“Non ho fame” Gli disse senza prendere niente.
“Devi pur mangiare qualcosa” Le disse Shu ancora con il fiatone per la corsa appena fatta per seminare quel pover uomo che li aveva beccati sul fatto.
“ Se solo fossimo rimasti alla Capsule Corp., lì avremo avuto di tutto” Si lamentò Pilaf addentando qual pasto.
“Già…ma perché ce ne siamo andati?” Chiese Shu facendo la stessa cosa.
“Perché Mai si è presa una cotta per il ragazzino e …” Non fece tempo a finire la frase che gli arrivò un sonoro ceffone che gli fece la guancia rossa.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mai, Trunks
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ALLA RICERCA DI MAI

*

Capitolo 23

*

“Che stai facendo?” Gli chiese Goten accorso sul posto.

Per puro caso, lo aveva visto uscire da una delle uscite secondarie, con fare sospetto con il sacco tra le mani.

Si era allontanato qualche minuto dopo aver visto rientrare Mai in piscina, e non Trunks.

Era troppo curioso di sapere cosa si erano detti quei due, che l’unico modo per saperlo, era quello di intercettare l’amico, prima che potesse liquidarlo come al suo solito, con qualche patetica scusa, per non affrontare l’argomento.

Poteva scorgere la sua aura all’interno dell’edificio, e se i suoi sensi non sbagliavano, era nei locali dei laboratori.

Gli sarebbe bastato aspettarlo fuori dalla porta, ma d’un tratto aveva cambiato direzione, stava uscendo dall’uscita di emergenza.

Dove diavolo sta andando chiese tra se e se.

Lo seguì imitando i suoi movimenti, cercando di non farsi scoprire, in questo era sempre stato più bravo e più furbo di lui.

Sin da bambini, era abituato a giocare a nascondino con Gohan, suo fratello maggiore, era stato lui ad insegnargli dei trucchetti ingegnosi per cercare di vincere sempre.

Trunks ritornò alla realtà, sarebbe stato un piano perfetto, se non fosse arrivato lui a rovinare tutto.

“Perché mi hai seguito?” Fece di rimando irritato.

“Non ci provare, non rispondermi con un’altra domanda” I suoi occhi erano puntati su di lui, e non li avrebbe distolti o non se ne sarebbe andato, prima di avere le sue risposte.

Trunks abbassò lo sguardo e si morse un labbro, sapeva che stava facendo una stupidaggine, e per fortuna era arrivato in tempo il suo amico, impedendogli di commetterla.

“Volevo…volevo cancellare un ricordo dalla mente di Mai”.

Goten inarcò un sopracciglio sorpreso “Ah ok, se lei è d’accordo…”

“Non lo sa” Confessò.

“Cosa??? Ti sei ammattito forse?” Goten gli mosse le spalle guardandolo negli occhi e si lodò per essere arrivato in tempo.

“Allora? Avete scelto il vostro desiderio?” Chiese con impazienza il dio Drago.

Goten prese la parola, doveva inventarsi qualcosa alla svelta “Si, voglio un anello di diamanti per la mia ragazza”.

“Niente di più facile” Gli occhi del drago Shenron si colorarono di un rosso più acceso e tra le mani di Goten si materializzò una scatolina nera di velluto, l’aprì e vi trovò il solitario richiesto.

“Grazie Shenron, sei il migliore” Ammiccò prima di vederlo sparire.

Trunks si sedette su un masso che sembrava essere stato modellato a forma di un divanetto, puntando i gomiti sulle cosce ed immergendo le mani tra i capelli.

“Scusa amico, non so cosa mi fosse preso”.

Trunks, non so cosa sia successo tra te e Mai, per spingerti a voler fare questo gesto, ma non puoi cancellare il ricordo di una persona, senza che lei lo sappia”

“Lo avrei fatto per noi” Il glicine non aveva il coraggio di guardare il suo amico, si limitò a guardare il terreno arido su cui si trovavano.

“Non capisco” Scosse il capo mettendogli una mano sulla spalla amichevolmente, costringendolo a guardarlo “…se non mi spieghi che cos’è successo, non posso aiutarti”.

Trunks sospirò, non può raccontare a Goten delle cose personale di Mai, ma se lo vorrà, lo farà lei quando sarà pronta e se lo riterrà opportuno.

“Mi ha raccontato un po' di cosa ne è stato della sua vita negli ultimi dieci anni, ma non è questo che la turba, è una cosa di cui solo io sono a conoscenza e che non la fa vivere appieno il nostro rapporto. Diciamo che è per questo che l’avevo persa”.

“E tu volevi cancellare quel segreto dai suoi ricordi”

“Si”

“Senza chiederglielo”

“Si”

“Sperando che non se ne accorgesse”

“Si”

Mmm…quasi quasi mi pento di aver chiesto il diamante” Girò e rigirò quella scatolina tra le dita.

“Hai fatto bene, se non fossi arrivato tu, avrei fatto una cosa, di cui mi sarei pentito per il resto della mia vita” Trunks si passò una mano sul volto.

“Conoscendoti, saresti ritornato alla festa e glielo avresti detto subito”

Il glicine asserì con il capo.

“Comunque…” Fece finta di tossire “…non avete solo parlato giusto?” Chiese assottigliando gli occhi dandogli delle leggere gomitate, facendo comparire un sorriso malizioso sul volto dell’amico.

“A te non importa cosa abbiamo fatto io e Mai” Disse togliendogli con quella risposta ogni dubbio.

“Ci avete dato dentro come conigli?” Scherzò sghignazzando.

Goten”. Esclamò.

“Ok, ok, la smetto” Biascicò mettendo le mani avanti, per poi tornare a farsi serio “…senti, piuttosto guarda di non combinare casini, ora che vi siete ritrovati. Se c’è qualcosa che ti turba parlane con lei, vedrete che insieme troverete la soluzione più adatta. Non tramare alle sue spalle, potresti perderla di nuovo, e per sempre anche”.

Quella rivelazione suonò come un campanello d’allarme, non poteva permettersi di svegliarsi un giorno ed accorgersi che lei non c’è più, lo distruggerebbe.

“Aiutala piuttosto a farle superare questa cosa, falle sentire che ci sei” Gli consigliò alzandosi.

“Hai ragione, come sempre”.

“Modestamente” Si grattò la testa pavoneggiandosi.

Trunks in quel momento si rese conto di essere la persona più ricca del mondo, non in termini monetari, ma poteva contare su una famiglia che lo avrebbe sempre supportato, sul suo migliore amico, sempre pronto a dispensare consigli con la sua solita allegria, e su Mai, era tornata per stare con lui e l’avrebbe aiutata a superare quell’ostacolo, che le impediva di vivere il loro rapporto al cento per cento.

*

“Era ora! Ma che fine avevate fatto voi due?” Chiese Bulma riconoscendo le sagome dei due ragazzi fare il loro ingresso dalla porta principale.

Trunks mi ha aiutato a scegliere l’anello per Valese” Le sussurrò Goten all’orecchio, quella gli sembrò la scusa perfetta, per giustificare la loro assenza.

“Ma che splendida notizia caro, congratulazioni” Abbracciò il giovane versandogli accidentalmente un po' di cocktail sulla maglietta “Oh, scusa”. Si portò una mano sulla bocca in segno di stupore, Bulma aveva bevuto parecchio e l’alcool cominciava ad offuscarle la vista, complice anche il caldo.

I due ragazzi speravano che non andasse a spifferare a tutti, quello che aveva appena sentito dalla bocca di Goten.

Ma per quanto la scienziata avesse una mente brillante e ricordasse ogni particolare di qualsiasi cosa le venisse detto, i fumi dell’alcool cancellavano subito qualsiasi informazione appena assorbita.

Trunks andò a prendere posto vicino a Mai, non prima di esser passato però sul tavolo del buffet a prendere qualcosa da bere.

“Dove sei stato?” Le chiese apprensiva, era sparito da più di un’ora.

Goten aveva bisogno di me, di un mio consiglio” Le sorrise trangugiando della birra direttamente dalla bottiglia.

“Ah ok” Sembrò non credergli.

“Non dirlo a nessuno” Bisbigliò “…vuole chiedere a Valese di sposarlo, e sono andato con lui a prendere l’anello”.

Ma anche quella spiegazione non la convisse del tutto, era sicura ci fosse dell’altro.

“Comunque Mai, vorrei che chiarissimo la nostra situazione, mi fa male non poterti avere al massimo”.

D’improvviso gli schiamazzi e la musica, sembravano essersi fermati, facendoli piombare in un mondo parallelo, dove c’erano solo loro due e nessun altro.

Lei sapeva benissimo che cosa voleva: lui e nessun altro, solo quel piccolo particolare la ostacolava a non abbandonarsi totalmente.

Trunks, io…” Gli mise una mano sopra la sua “…hai ragione, quel piccolo particolare mi tormenta, ma lo voglio superare, aiutami” Gli sembrò il grido disperato di una persona che non ha via d’uscita, se avesse avuto ancora tra le mani le sfere del drago, in quella situazione con quell’appello, non avrebbe esitato un solo istante a formulare il suo desiderio.

Troppo facile così, troppo egoistico da parte sua.

Non sarebbe stata la stessa cosa fargli superare quel ricordo con un semplice schiocco di dita, invece con delle parole di conforto, lei avrebbe impresso nella mente quest’ultima cosa.

L’abbracciò facendo cadere la bottiglia nel lettino, riversando il contenuto a terra.

“Scusami” Gli disse con il cuore in pianto “…ho combinato un disastro”.

Non la lasciò andare, in quel momento aveva bisogno disperato di lui e lui di lei, cosa avrebbe importato un po' di birra sul pavimento? Chissà quante bottiglie erano già andate in mille pezzi da stamattina e quanti liquidi imbrattavano il pavimento.

“Ti amo Mai, non smetterò di dirtelo finché il mio cuore batterà ed avrò ancora aria nei polmoni”

Trunks…” Ora qualche lacrima lasciò i suoi occhi, ma non erano lacrime di disperazione, ma bensì di gioia, finalmente lo aveva ritrovato, e avrebbe fatto di tutto per non lasciarlo andare “…ti amo anch’io”.

*

“Chi vuole fare una partita a pallavolo?” Chiese Goten gettandosi in piscina tirando la rete per delimitare il campo.

Risposero in molti al suo appello, tra cui Pan, Gohan, Bulma, Goku, Yamcha, Pual, e persino il Genio, che ne avrebbe approfittato per palpare sederi giovani e sodi.

“Voi due piccioncini, vi unite a noi?” Chiese Goten con uno sguardo complice.

Trunks e Mai si guardarono ed annuirono gettandosi in acqua.

“Gioco anch’io” Disse Marron entrando in acqua.

Nel frattempo il Genio si stava leccando i baffi con tutto quel ben di dio in una sola piscina.

Il primo sedere che palpò accidentalmente, fu quello di Bulma, che dopo avergli assestato un sonoro schiaffo, lo mandò dall’altro capo della piscina.

“Sei il solito porco” Inveì contro di lui, che in pochi secondi, si ritrovò lo sguardo minaccioso delle donne presenti, addosso, facendolo scappare come un cane con la coda tra le gambe.

“Scusate signore, non volevo” Cercò di giustificarsi allontanandosi dall’acqua quatto quatto, sotto gli occhi vigili delle donne.

La partita e di conseguenza il divertimento poté continuare senza intoppi, vedendo trionfare la squadra di Goten, Trunks, Mai, Valese, Pan e Gohan.

*

Mai si avvicinò al tavolo del buffet con un piattino, quella tensione le aveva messo un certo appetito, prese dei salatini e un paio di mini burgher.

“Congratulazioni, hai vinto” Le disse acida Marron che le si era avvicinata.

“Hai giocato bene anche tu” Rispose.

“Non mi riferivo alla partita di pallavolo”

“Lo avevo capito” La corvina sapeva che Marron aveva una cotta per Trunks da quando lo poteva ricordare, infatti credeva che avesse scelto proprio la biondina per passare il resto della sua vita con lei, dopo che se ne era andata, lo aveva lasciato in buone mani, ma si vede che al glicine, non gli bastavano.

Marron aveva visto in quella giornata come si guardavano e gli sguardi che continuavano a scambiarsi, era una persona intelligente, ed aveva intuito che il ritorno di Mai, avrebbe sancito per sempre la fine delle sue speranze di una possibile storia con Trunks.

“Trattalo bene” Si limitò a dire prima di venire bloccata per un braccio dalla mora.

“Non passare la vita a struggerti per una persona, non ne vale la pena credimi, e te lo dico non perché non voglio essere in competizione con te, prima accetterai che le cose tra te e Trunks non cambieranno, e prima potrai ricominciare a sorridere.

E credimi, sorridere è la cosa più bella del mondo e l’unica arma che si ha a disposizione per superare le difficoltà che questo mondo di merda ci mette davanti.”

“Perché mi stai dicendo queste cose? Neanche ti piaccio”.

“Non è vero, solo perché da piccole litigavamo spesso, eh si, ti tiravo anche i capelli, questo non significava che non mi piacessi come persona, anzi.

Sei una persona determinata e forte, e un giorno troverai una persona che ti apprezza per quello che sei”.

“Me ne puoi presentare uno?” Chiese tra un misto di rassegnazione e ilarità.

Mai ci pensò su un attimo “Potrei avere la persona che fa al caso tuo”.

**

continua

*

Angolo dell’autrice: Buongiorno a tutti! Eccomi con il capitolo 23, credevate che Trunks avesse agito da egoista vero? Io ho dovuto immergere la lingua nell’azoto liquido per non rivelarvi che fosse uno scherzo della sua mente.

Tranquilli non capiterà più, credo XD.

Un piccolo confronto tra Mai e Marron era doveroso, e poi QUALCUNO (ogni riferimento è puramente casuale), non dica che non la penso!!

Prossimo capitolo la tanto attesa cena 😊

Ringrazio come al solito chi lascia un segno del suo passaggio, chi legge solo e chi mi manda messaggi privatamente spronandomi a continuare la storia.

Un abbraccio e un bacione a tutti.

Alla prossima.

Erika

  
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