Fake relationship
114 d.C. (dopo la Conquista
di Aegon)
La principessa si rigira nervosa
uno degli anelli. “Vieni Rhaenyra il ballo sta per iniziare”, la incita Laenor.
Sospirando ella gli dà il braccio e insieme si avviano verso il salone.
“Oh dei, questo vestito è
fantastico”, esclama Laenor passando i polpastrelli sulla sua manica, “È pizzo
di Myr?”. Rhaenrya alza gli occhi al cielo. ‘Non potrebbe essere meno evidente?!’.
Uno stuolo di urla e applausi
esplode nella grande sala di Alta Marea quando i neo sposini entrarono
tenendosi per mano.
Laenor saluta con la mano e
poi se la porta al petto con un’espressione commossa. Rhaenyra invece ribolle
di bile. ‘Tre giorni sono passati. Altri quattro e questo stupido teatrino sarà
finito’.
Uno stuolo di invitati vuole
parlare con loro e Rhaenyra e costretta a sorridere durante il lungo supplizio.
“Siete davvero una bella coppia” “Perfetti l’uno per l’altra” “Presto la
Fortezza Rossa pullulerà di principini”.
Ad un certo punto compare sir
Joffrey Lonmouth. Indossa un farsetto ricamammo con i simboli della sua casata:
tante piccole labbra e tanti piccoli teschi. Ha il volto liscio e i capelli castani
e sinuosi gli ricadono lunghi sulle spalle. ‘Perlomeno se li sceglie bene’,
pensa Rhaenyra. “Principessa. Sir”, dice Joffrey mentre si inchina elegantemente.
Laenor esclama: “Oh fa un così strano effetto sentirsi chiamare sir” “Beh non è
passato neanche un mese dalla vostra nomina”, dice Joffrey. ‘Ci credo’, pensa
arcigna Rhaenyra, ‘Non ha mai tenuto in mano una spada. L’hanno fatto sir solo
per dare un titolo anche a lui’. Sir Joffrey sussurra qualcosa all’orecchio di
Laenor. Il ventenne ridacchia. “Ehm…Mogliettina, non avertene a male, ma sir
Lonmouth ha delle importanti questioni che deve discutere con me. Non ti
dispiace se mi assento un attimo” “Fai pure”, così almeno non dovrò sorbirmi
tutti gli ospiti che si congratulano con noi. Joffrey e Laenor sgattaiolano via
ridacchiando come due ragazzine.
Rhaenyra sbuffa e decide di
andare a affogare le gioie del matrimonio al tavolo dei vini. Mentre si scola
la sesta coppa una ragazza le si avvicina. “Essere sposate a mio fratello fa
questo effetto?”, ridacchia Laena. Rhaenyra smette di bere e risponde: “Credo
sia il matrimonio in generale, non tuo fratello” “Cugina, so che Laenor non è
il sogno di ogni ragazza ma è di animo buono” “Lo so che lo è. Ma non mi fiderei
di lui per proteggermi contro un uomo armato” “È solo questo? Guarda che Laenor
per quanto non sia un guerriero ha un drago. E uno solo di quelli vale più di
mille spade” “Anch’io ho un drago. Non è la sua bravura con la spada, è la sua
mancanza di spirito combattente a preoccuparmi. Abbiamo già adesso un re così.
Buono ma non forte abbastanza. Ed è per colpa sua che stiamo a questa festa e
che ora…”, si porta una mano alla bocca, “E che ora è meglio che corra a
prendere aria”
Il re in questione cammina
con il mecenate della serata: Corlys Velaryon, il Serpente di Mare.“Un
matrimonio grandioso Corlys. Non è vero?” “Certo vostra maestà” “Andiamo, ormai
siamo consuoceri, chiamami Viserys” “Come preferite” “Un banchetto degno di mio
nonno Jhaerys. Questo castello è bellissimo. Tutto marmo di Tarth?” “Sì, e giada
e avorio da Essos” “Molto bene. Molto bene. Che bella occasione, ora penso che
dopo tanti anni possiamo riappacificarci. Anche se il Concilio ha scelto me
come re invece di tua moglie Rhaenys, ora che i nostri figli sono sposati le
due linee si sono ricongiunte. La dinastia del drago trionferà per altri cento
e più anni!” “Non potevate riassumere meglio Viserys”, sorride forzatamente
Corlys. ‘Che uomo piccolo e ridicolo. Se fosse salita Rhaenys al trono, come
minimo avremo ammesso Dorne nel reame. O le Stepstones. Invece abbiamo il
vecchio grassone ridanciano. Se almeno suo fratello fosse stato il maggiore…
Daemon sì che è un uomo e un principe che può definirsi tale’
Rhaenyra dopo aver vomitato fuori
da una balconata le ultime due coppe di troppo si asciuga la bocca e torna
verso la sala. E in quel momento lei le sbarra la strada. “Non sono
riuscita a trovarti prima in quel trambusto”, dice con voce velata la regina
Alicent: seconda moglie del re e matrigna della principessa. ‘Non mi hai
trovata perché ti ho evitata tutta la sera brutta strega’.
“Spero che gradirai il mio
dono di nozze” “Cos’è, una cesta piena di serpi?” “No figliola, è una culla in
avorio per i vostri futuri figli. Anche se forse, visti i gusti di tuo marito, avresti
gradito di più un fallo in avorio. Per tenerti compagnia la notte” “Chiamami
figliola un’altra volta e ti farò divorare da Syrax”. Alicent sorride: “Se
avessi acconsentito a sposare il mio Aegon a quest’ora staresti con un uomo che
ti darebbe davvero dei figli. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso” “Se
avessi sposato quel bambino dubito che ad oggi avremmo fatto molto in camera da
letto. Ma stai pur certa che mai e poi mai lascerò che la tua orrenda progenie
salga al trono” “Come vuoi cara. Ma la legge ha stabilito che una donna non
potrà mai salire sul Trono di Spade” “Nel Grande Concilio, che ha fatto re mio
padre, il candidato per linea femminile era Laenor. Con un figlio nostro il
problema della successione è risolto” “Ma prima un figlio bisogna concepirlo”,
le sussurra Alicent per poi andarsene. Rhaenyra sbuffa infuriata. Vorrebbe
darle fuoco. Vorrebbe urlare. Vorrebbe… Accidenti aveva ragione sul fallo
d’avorio. Una bella scopata sarebbe proprio quello che ci vorrebbe in questo
momento.
“I miei omaggi vostra
altezza”, sente dire alle sue spalle. Si volta e trova sir Strong:
“Felicitazioni e figli maschi”, dice il cavaliere. Alto due metri, massiccio, con
una barba folta e nera. Rhaenyra sorride. Quella sporadica notte dopo il
diverbio con sir Criston era stata una trombata per gelosia, tristezza e ira. E
voleva che restasse sporadica. Ma in questo momento si sente così gelosa,
triste e soprattutto arrabbiata. “Seguimi senza farti notare”, gli dice mentre
esce.
“Ancora non ci credo che
sarai re Laele”, sussurra Joffrey a Laenor mentre camminano nel parco degli dei.
“Beh si spera non ancora per qualche anno”, risponde Laenor.
“Re Laenor primo Velaryon. Dovranno cambiare
tutti i vessilli alla Fortezza Rossa” “Meglio. Il nero dei Targaryen è così
tetro. Il verde acqua marina è molto più raffinato”
“Oh quanto mi sei mancato in
questi giorni. Costretto a stare nel letto con quella vipera”
“Joff non essere geloso”
“Vorrei solo un momento per stare noi due da
soli, senza che nessuno ci veda. Prendiamo il mio cavallo”
“Sei matto! Per almeno questa settimana
dobbiamo essere discreti. E poi dove vorresti andare? C’è l’alta marea, il
castello e isolato da tutto”
“Accidenti, hai ragione”. Laenor lo guardò
compassionevole. Il suo bel Cavaliere dei Baci. “O che gli estranei se li
portino tutti quanti alla dannazione. Vieni” “Ma hai appena detto… Il passaggio
è allagato come facciamo?”
Poco dopo Mare Fumante sta
sorvolando le acque di Driftmark. Vola talmente basso che le zampe sfiorano l’acqua
e le ali mandano spruzzi salati sui due giovani uomini. La luna risplende sulle
squame argento e grigie mentre il drago li porta su un piccolo scoglio dove
sono stati altre volte.
Dopo un’ora di passione i due
tornano sul drago. Mentre volano però ad un certo punto Joffrey grida: “Laele
attento!” Una sagoma gialla per poco non li investe. “Yuuhu!”, grida Rhaenyra a
bordo di Syrax. Il grosso Harwin Strong invece grida di terrore. Il cavaliere
Rompiossa ora teme di rompersi le sue di ossa. Scorge l’altro drago e si mette
a gridare aiuto: “Sir, aiutateci. È ubriaca ci farà schiantare” “NON SONO
UBRIACA! Guarda so fare anche il giro della morte”. Con un colpo di talloni il
drago Syrax compie una giravolta in aria. Rhaenyra per fortuna è legata alla
sella, ma Harwin precipita con un grido poco virile. “Oh per la misera!”,
esclama Laenor. Poi con un colpo veloce di frusta fa salire Mare Fumante per acchiappare
in tempo sir Strong. Il povero drago fa come gli è stato detto ma vista la
velocità l’unico modo con cui riesce a prendere il cavaliere è… con la bocca. Harwin
all’inizio è sollevato di non cadere più ma poi si rende conto di stare nelle
fauci viscide del drago. Grida sommesse si sentono dalla bocca della bestia.
“Non vi preoccupate sir”, grida Laenor cercando di farsi sentire, “Non morde
mai, è buonissimo. Lasciatemi atterrare che vi tiro fuori”.
Rhaenyra intanto si è accorta
dell’assenza di Harwin. Presa dall’ansia guarda freneticamente in basso fino a
che non scorge le sue gambe tra le fauci di Mare Infuocato. “Tuuuu!”, grida
infiammata la principessa. Con un ruggito Syrax scende verso l’altro drago.
“Lurido sodomita! Non ti basta avermi sposato. Vuoi pure togliermi i piaceri
con i veri uomini”. Laenor guarda le gambe di Harwin e capisce il
fraintendimento. “Oh no, tesoro. Non è come pensi. Sir Ha-“ “ZITTO! Visto che
mi hai portato via il mio diletto io porterò via il tuo!”. Joffrey deglutisce. Gli
artigli di Syrax scattano e il Cavaliere dei Baci viene strappato dalla groppa
di Mare Fumante. “Joffrey!”, grida Laenor portandosi una mano alla bocca.
Laenor li insegue più
velocemente che può. Harwin continua a essere sballottato in bocca al drago.
Syrax si staglia alto contro
la luna. Joffrey tenta di spiegare la situazione a Rhaenyra ma gli artigli gli
stringono il torace e gli mozzano il fiato. “Forse i teschi sono la parte del
tuo stemma che ti si addice di più”, dice sorridendo la principessa per poi far
mollare al drago la presa.
Laenor che era quasi arrivato
vede Joffrey cadere e dà un colpo di frusta fortissimo per far scendere Mare
Fumante in picchiata. Il drago ruggisce di dolore per il comando improvviso e
sir Strong vola fuori dalla bocca. Il cavaliere sale in alto di qualche metro e
si ritrova faccia a faccia con Rhaenyra. “Mia diletta prendimi, prendimi,
prendimi” “Voi uomini pensate solo a una cosa” “No RhaenyraaaAAAh!”, grida
mentre ricade verso il basso. Solo in quel momento Rahenyra realizza la
situazione è si getta pure lei in picchiata per salvare il suo amato. I due
cavalieri di drago scendono a tutta velocità ma i due uomini sono sempre
qualche metro più giù. Ormai l’acqua li sta per inghiottire. Un enorme mare di
scaglie si apre sotto i due uomini. Il vecchio drago Vaghar sebbene lento li ha
visti in tempo. Scivolando sulle membrane delle sue ali i due cavalieri cadono
sulla sella accanto a Laena Velaryon. “Non potevate tenervelo nei pantaloni
perlomeno questa settimana”, commenta la Velaryon mentre ritorna verso iI
castello. Rhaenyra e Laenor le si accostano con i draghi più piccoli. “Oh
Laena, grazie. Non saprò mai come ricompensarti”, mormora Laenor. “Sì”,
concorda Rhaenyra, “Subito dopo che avrò arrostito tuo fratello ti dono un
castello” “Tornate alla festa e comportatevi da brava coppia. Questo vuol dire
niente arrostimenti” “Ma questo invertito voleva uccidere Harwin”, dice
Rahenyra fulminando Laenor con lo sguardo. “No principessa. Mi stava salvando
quando sono caduto dal tuo giro della morte”, dice harwin ripulendosi dalla
saliva di drago. Rhaenyra arrossisce: “Beh, possiamo considerare questo come il
nostro primo litigio. Haha”, ride nervosamente, “Scusa Joffrey” “Oh e di che”,
dice Joffrey risistemandosi la chioma. “Dura essere l’amante di un reale,
vero?”, gli dice Strong. “È una benedizione e una maledizione”, concorda il
Cavaliere dei Baci.
“Secondo voi avranno notato
la nostra assenza”, dice Laenor premendosi le dita sulle labbra. “Tranquilli”,
li rassicura Laena, “Gli ho detto che stavamo per fare uno spettacolo pirotecnico
col fuoco di drago. Molliamo i vostri donzelli e facciamo qualche giravolta.
Non capirò mai l’amore. Le persone diventano talmente idiote quando sono innamorate”