Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: jarmione    15/10/2020    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
************
Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nell'atterrare Amy, per evitare che venisse colpita dalle pietre, John era stato abbastanza brusco da provocarle delle ferite ai polsi, ancora bloccati dalle manette, nonché una alla testa, che sanguinava di più.

John, senza smettere di tenerla, la scrutò da cima a fondo.

Amy si mise seduta, tossendo a causa della polvere.

Intravide l'entrata della miniera, che ormai era bloccata e impediva l'accesso e l'uscita a chiunque.

“Tutto bene, ragazzina?”

Amy annuì, il respiro affannato.

Non riusciva nemmeno a ringraziare e sentiva solo le lacrime tornare a galla.

“D-devo uscire da qui” mormorò tentando di alzarsi, ma a fatica; le braccia legate dietro la schiena non erano decisamente utili.

John la fermò e, dopo aver guardato come erano fatte, usò tutta la forza in suo possesso per spezzare le catene e dare ad Amy la possibilità di muovere le mani a proprio piacimento.

La prima cosa che fece, fu portarsi la mano destra in fronte; sanguinava.

“Aspetta” John si frugò in tasca e prese quello che avrebbe dovuto essere un fazzoletto e glielo mise addosso per tamponare “Che volevi fare?” domandò lui.

Amy, dopo l'ennesimo gemito, sospirò “Non serve che te lo dica, non mi crederesti”

“Ti ho aiutato, bloccando l'ingresso della miniera” disse lui “Sei una fuggitiva e da quando sei arrivata sta accadendo di tutto, non mi stupirei di nulla”

Amy non rispose e si guardò attorno “Come usciamo da qui?”

John fece lo stesso “Bella domanda”

“Ma tu vivi nelle miniere!” esclamò Amy “Come fa a non sapere da dove si esce?”

“Innanzi tutto, io vivo al Bad and Breakfast di Cora, quindi non nella miniera, secondo, c'è una via d'uscita ma si trova lassù” indicò verso l'alto, dove vi era solo buio pesto.

“Sul serio?” Amy era scettica.

John annuì e, dopo aver chiuso la grata dell'ascensore, azionò la leva e questi iniziò a salire.

A parte il buio, Amy non vedeva altro.

Come poteva esserci una via di uscita lassù?

Ma non ebbe la risposta al suo quesito, anzi! Tutto ciò che ebbe fu un cigolio orribile ed un crack.

L'ascensore si era fermato.

“Che succede?” domandò, mentre John tentava di armeggiare con la leva.

“Si è bloccato” rispose “Non va su ma nemmeno giù”

“Cosa!?” Amy entrò in panico “No, no, no, no! Io devo uscire da qui! Devo ritrovare KITT, devo trovare Loki!” iniziò a fare destra e sinistra alla ricerca di un modo per far ripartire l'ascensore, ma nulla.

Lei era pratica come meccanico e non come manutentore di ascensori, perciò era completamente in alto mare.

“Ehi, ragazzina, adesso calmati” ordinò John, bloccandola per le spalle “Calmati e ascoltami” disse, attenendo che Amy si calmasse e lo guardasse.

Lui sospirò ed indicò di sopra “Vedi lassù? Lì c'è una grata che da sull'esterno, attualmente è coperta con un masso che io stesso ho messo per evitare che quando piove entri acqua” Amy lo ascoltava attentamente “Ascolta...” e si bloccò, facendo in modo che Amy prestasse attenzione.

Si potevano udire le grida delle persone, che accorrevano sul luogo dell'incidente.

 

Allontanatevi!”

 

Era la voce dello sceriffo Kostner.

-Papà...- Amy avvertì lo stomaco chiudersi, ma non sapeva con quale motivazione.

Non sapeva se era perché lui stava lì vicino, ma non sapeva chi lei fosse, oppure perché era appena scappata da lui colpendolo.

Sapeva solo che si sentiva male...molto male.

 

State indietro!”

 

Chris, c'era anche lui.

Le altre voci erano confuse e non riuscivano a distinguerle.

“Ehi!” gridò Amy “Siamo qua sotto! Aiuto!”

John chiuse gli occhi infastidito “Ragazzina, non ti sentiranno”

“In che senso?”

“Ti pare che la pietra faccia trapassare il suono?” domandò “Nessuno ti sentirà, dovrai attendere che liberino il passaggio oppure che riaprano questo”

Amy sgranò gli occhi “E me lo dici soltanto adesso!?” sbottò, iniziando a dare dei colpi al petto di John “Maledetto, disgraziato, antipatico!”

John le bloccò i polsi con forza, facendo comunque attenzione a non farle del male.

“Se questi sono gli insulti migliori che hai nel repertorio, allora taci” le disse “E adesso, sta calma, non serve a nulla agitarsi”

dopo averla fatta calmare, si sedette a terra con fare rassegnato.

“Che stai facendo?” domandò lei

“Aspetto i soccorsi” rispose, come se fosse ovvio “E ti suggerisco di farlo anche tu”

Amy strinse i pugni.

Avrebbe voluto continuare a gridare finché qualcuno non arrivava a prenderli, ma sapeva che era inutile.

KITT non li avrebbe percepiti, in quanto non era più una macchina e tutti gli altri non li avrebbero sentiti.

Si rassegnò e si sedette anche lei, portandosi di nuovo la mano alla testa. Le faceva male.

Guardò verso l'alto.

-Papà...papà ti prego, aiutaci-

 

*****

 

Il caos all'esterno era diventato insostenibile per lo sceriffo ed il suo vice, che avevano recintato con il nastro tutta la zona in modo tale da tenere i curiosi lontano.

Avevano già chiamato i soccorsi e gli unici giunti erano i paramedici, mentre gli altri erano in procinto di arrivare.

“Sceriffo!” una donna, alla guida di un carro attrezzi, era appena arrivata “Se serve sono disponibile anche io”

“Grazie, signora Black” ringraziò Lowell, mentre Kostner si limitava ad annuire e osservarla mentre si parcheggiava.

Nemmeno si accorse di Chris che gli passava una mano davanti agli occhi.

“Sei ancora fra noi?” gli domandò Chris, facendolo finalmente ridestare.

“Scusami, dicevi?” domandò Kostner, sperando che la domanda fosse azzeccata.

“Io non ho detto nulla” sorrise appena Chris, guardando la signora Black scendere dal carro attrezzi per essere pronta ad aiutare in caso di bisogno.

“Penny è molto carina, vero?” domandò Chris a Kostner, ben sapendo quanto quest'ultimo fosse attratto dalla donna.

“Oh, Chris!” Kostner assunse un tono scandalizzato e scandalosamente finto “Non è sicuramente un mio pensiero!”

“Ok, scusami, se lo dici tu” Chris alzò le spalle e tornò ad osservare verso l'ingresso della miniera.

Qualche sassolino stava ancora rotolando giù.

“Dannazione” borbottò Kostner “Ci mancava solo la miniera che crollava”

“Già” confermò Chris, osservando il collega “Bel colpo” riferito al naso di Kostner.

Lui scosse la testa e si asciugò come poteva l'ultimo rivolo di sangue “Lascia perdere, è tosta la ragazza” commentò “Davvero tosta...”

“A che pensi?”

“Non mi sembra una fuori di testa eppure si comporta come se lo fosse” si portò una mano al mento “E' seria e convinta di quello che dice e che fa ed è persino riuscita a tenere a bada Dracula o come diamine lo chiama lei”

“KITT, mi sembra abbia detto così” intervenne in aiuto Chris che, come il compagno, aveva i suoi dubbi “Deve esserci un fondo di verità in quello che dice”

“E' quello che intendo scoprire” disse Kostner “Per ora pare ci sia di mezzo solo il sindaco” ed entrambi si voltarono verso la folla, che si stava allargando per far passare il sindaco.

Jareth avanzò a grandi passi, facendo comunque attenzione ad evitare le pozze di fango.

Si vedeva che odiava stare in quel luogo.

“Che cosa è successo qui?” domandò con tono autoritario.

“Knight è riuscita a fuggire” disse Kostner “Però...”

“Però cosa!?” sbottò Jareth “Avevate un compito ben preciso entrambi e specialmente lei, Kostner!”

lo sceriffo abbassò lo sguardo

“Come avete potuto permettere che accada!?”

“Signor sindaco...” intervenne Chris, venendo però bloccato da Kostner.

“Sono stato io, signore” ammise lo sceriffo “Avrei dovuto sorvegliarla, ma non l'ho fatto come si deve. Merito qualunque decisione lei prenda nei miei confronti”

“Anche nei miei” si intromise di nuovo Chris “Avrei dovuto aiutarlo, invece sono stato al talent per controllare che tutto filasse liscio”

Jareth non ci pensò due volte, quelle dichiarazioni gli bastavano per giustificare ogni suo comportamento “Signor Kostner, signor Lowell, siete entrambi sollevati dal vostro incarico di sceriffo e vi chiedo di presentare il distintivo e le armi in dotazione si da subito”

I due si scambiarono un'occhiata di intesa ed obbedirono, sotto lo sguardo sbalordito dei passanti e dei soccorsi, che nel frattempo erano giunti ed avevano già cominciato il loro lavoro.

Persino Maddy, Sally e Mina erano arrivate, seguite dai fratelli di quest'ultima, e stavano osservando quella scena surreale.

“Da ora...” esclamò a gran voce il sindaco mentre, poco distante, un uomo si avvicinava lentamente “Chi proteggerà la nostra città sarà il signor Iron, da oggi ufficialmente sceriffo!”

mise la stella sul petto dell'uomo e gli passò il distintivo e le armi di dotazione.

Il nuovo sceriffo non disse una parola.

Il suo sguardo era inquietante e aveva l'aria di non essere per niente amichevole.

“Cazzo...” mormorò Aaron Mind, che si trovava vicino a Mina “James come sceriffo...non sarà facile la vita a Storybrooke da oggi in poi”

“Perchè?” domandò Sally

“Perchè è il complice del sindaco” rispose Aaron “Quello che lui ordina, lui esegue”

“Accidenti” Wayne, alle spalle di Mina, si morse il labbro “Non potrebbe andare peggio”

“Beh, potrebbe piovere” disse Arvey come se nulla fosse...anche se era meglio se stava zitto.

Un tuono echeggiò per tutta la città e le gocce iniziarono pian piano a cadere.

“Santo cielo!” esclamò Maddy “Potevi startene zitto, razza di spilungone della malora!?”

“Perchè? Che ho detto?”

Nessuno osò rispondere e se ci fosse stato Jeff lo avrebbe preso a ceffoni.

Non appena la pioggia si fece più intensa, la maggior parte dei cittadini iniziò ad allontanarsi e scappare verso le proprie abitazioni.

Jareth, che non voleva mancare alla riapertura del passaggio, si era riparato sotto al tendone che i soccorritori avevano installato per poter controllare le carte e le zone di accesso e/o rischio crollo.

Dietro di lui il nuovo sceriffo, che lanciava sguardi verso Aaron.

Quest'ultimo sospirò “Andiamo via, ragazzi”

“Non me ne vado finché non avrò la certezza che Amy sta bene” disse Mina risoluta

“Ti stai bagnando tutta e nelle tue condizioni non è l'ideale” gli ricordò Aaron

“Non mi interessa”

“Dagli retta, Mina” disse Christopher, che si era avvicinato “Non puoi restare qui”

Mina osservò i fratelli, Aaron e poi Chris, che prese e la portò un attimo in disparte; il tutto sotto lo sguardo dei fratelli di lei.

“Chris, fammi restare” lo implorò

“Sai che non posso” gli disse “E non te lo dico in qualità di vice sceriffo ma in qualità di uomo con un minimo di buon senso”

Mina abbassò lo sguardo, nascondendo un singhiozzo

“Mina, ascoltami” le prese il volto fra le mani “Amy ti ha parlato di qualcosa di particolare? Un dettaglio o qualcosa riguardante il sindaco?”

Mina pensò, ma non lo venne in mente nulla tranne che il sindaco era un emerito bastardo.

“Capisco, vai a casa adesso”

“Promettimi...” deglutì lei “Promettimi che Amy starà bene e che tu tornerai a casa”

Chris annuì “Te lo prometto” le diede un bacio veloce sulle labbra, poi la lasciò andare

Mina, anche se poco convinta, cedette e tornò a casa.

Chris e lo sceriffo Kostner rimase lì.

“Che facciamo adesso?” domandò Chris, che era intenzionato quanto Kostner a trovare una soluzione “Hai qualche idea?”

Kostner si portò le mani al volto “Una sola...ed è purtroppo l'unica”

 

 

PENNY BLACK: Bonnie Barstow (Supercar)

JAMES IRON: Erik (x-men)

 

Dovevo farli apparire prima o poi XD

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: jarmione