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Autore: KawaTengu_Ronin    15/10/2020    0 recensioni
Nella vecchia Germaneighia del Medioevo due pony cercano casa e si ritrovano vicino ad una città, portano con loro una puledrina, una puledrina molto speciale.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le pegaso Cuordidrago'
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Ein guter Vater
Un buon padre
 
 
      E così un anno passò ed Helen ebbe già 6 anni, la piccola pegaso non viveva certo una vita movimentata, trascorreva le sue giornate ad aiutare i suoi genitori alla fattoria, e ogni tanto andava con loro in città, sia per lavorare alla bancarella di Hunk che per divertirsi un po'.
Non tendeva a farsi degli amici, perché la mattina non c’erano puledrini in giro dato che erano tutti a studiare, purtroppo i suoi genitori non potevano permettersi di darle un’istruzione, solo suo padre ed Hunk le potevano insegnare qualcosa, perché avevano studiato almeno un po', al contrario della madre che era analfabeta.
Helen ancora non sapeva leggere, ma Hunk le aveva promesso di insegnarglielo ora che stava crescendo, anche se qualche lettera riusciva a leggerla guardando le insegne di legno dei vari negozi in città, per quanto riguarda la matematica lei non aveva problemi, dato che sempre grazie ad Hunk lei riusciva a contare, le prime volte contava i soldi, poi si mise a contare altre cose, come le uova delle galline, le mele che raccoglieva, le verdure dell’orto e così Hunk le insegnava non solo a contare ma anche le addizioni, le sottrazioni, le moltiplicazioni e le divisioni ed Helen non ebbe mai problemi con queste operazioni.
Sua madre le insegnò anche a cucire, così Helen era anche in grado di riparare i suoi vestiti da sola, lei vestiva sempre con un vestito lungo di colore bianco con una parte verde sul petto e faceva sempre attenzione a non sporcarsi, ma era inevitabile che in una fattoria lei si sporcasse, quindi i suoi genitori non le dicevano niente, anche loro si sporcavano, per il vecchio Hunk era anche una routine.
Dopo un mese, Hunk e Braune si misero entrambi ad insegnare Helen a leggere, all’inizio per Helen non fu facile, ma il Tedesco non è una lingua facile, inoltre la prima parola che Helen disse da piccola fu Großvater(Nonno), poiché c’era Hunk con lei, quel giorno il vecchio pony fu così contento di poter essere di nuovo un nonno, sebbene non di sangue, ma a lui non importava, era rimasto da solo per così troppo tempo che aveva dimenticato certe gioie, come quella di avere una famiglia, e soprattutto una bellissima nipotina.
Helen non sembrava avere problemi di apprendimento, anzi riusciva perfettamente a ricordare quello che le veniva insegnato anche se le piaceva esercitarsi, incominciò anche in poco tempo a leggere, per quanto riguarda la grammatica quello era un argomento un po' più complicato, e quindi sia Hunk che Braune non potevano insegnarle molto, ma in città Helen trovò un libro sulla grammatica tedesca che vendevano dei frati assieme ad altri libri, così suo padre le comprò vari libri, ed Helen sembrava interessata ai libri, all’inizio aveva solo libri di apprendimento, poi suo padre le comprò anche libri di altri argomenti, come la storia antica, leggende varie, ed anche favole, suo padre non badava ai prezzi, perché Helen apprezzava sempre che le si regalasse un libro, bisognava ricordare che nel Medioevo non era stata ancora inventata la stampa, quindi i frati ricopiavano svariate volte i libri originali per poi venderli, i frati avevano anche il compito di fare da maestri a vari puledrini, soprattutto a quelli nobili, ma servivano lo stesso molti soldi e le puledre non avevano un’istruzione completa, dato che nel Medioevo esse non avevano molto potere, un altro problema era che a Kieselstein non c’erano né conventi né monasteri, al massimo una chiesa era una città grande ma non così grande, i frati venivano da fuori per fare funzioni religiose e per vendere libri copiati da loro.
Gelbes avrebbe tanto voluto che Helen avesse avuto una buona istruzione quella che lei non aveva potuto avere, per il momento Helen era felice con quello che riusciva ad apprendere grazie alla sua famiglia e ai libri che compravano.      
Un giorno quando Helen era con Hunk in città per vendere la frutta e la verdura, si mise a vedere in mezzo alla piazza tre puledrine che stavano giocando con una palla, incuriosita, la pegaso si avvicinò a loro.
Erano tre unicorno di colore diverso con dei bei vestiti lunghi e tutte e tre usavano la magia per passarsi la palla, sembravano divertirsi molto, poi una di loro fece un tiro sbagliato e la palla rotolò vicino ad Helen.
La pegaso prese la palla e si rivolse alle unicorno.
-“ Kann ich mit euch drei spielen?(Posso giocare con voi tre?)”-,
le tre unicorno rimasero stupite da quella richiesta, ma non dissero niente, anzi si guardarono tra di loro,
Helen riprovò a fare loro di nuovo la domanda, ma questa volta, una di loro, una unicorno viola si avvicinò a lei per parlarle,
-“ Hör mal zu! (Ascolta) non per offenderti, ma noi non possiamo giocare con una come te”-
-“ Warum? (Perché?)”-
-“Perché? Ma guardati, con quei vestiti, quello sporco, è ovvio che sei solo una pony di basso rango, sicuramente sei povera, non sarai una mendicante, ma non farai una vita facile, scommetto che invece che studiare sei costretta a lavorare”-
-“Ja, io lavoro, aiuto mio nonno e i miei genitori in una fattoria fuori città”-
-“Una fattoria? Ma sentitela, quindi sei una contadina, e noi non possiamo di certo giocare con una contadina, noi siamo puledre altolocate, siamo nobili, i nostri genitori hanno titoli nobili, abbiamo i soldi, possiamo permetterci dei bei vestiti, possiamo permetterci tutto, tu invece no, sei solo una poveraccia, non sei niente, scommetto che hai anche amici poveri”-
Helen cominciava a sentirsi malinconica,
-“Io…io…non ho amici”-
-“Addirittura? Non hai nemmeno amici? Eppure credevo che i poveri stessero con i poveri, così come noi ricchi stiamo con i ricchi”-,
la unicorno viola si riprese la palla con la magia,
-“Andiamo ragazze, andiamo a giocare da un’altra parte, lontano dalla plebaglia”-,
tutte e tre se ne andarono via lasciando Helen da sola, la povera pegaso c’era rimasta molto male per quell’orribile discorso, e se ne ritornò da Hunk a continuare a lavorare.
Hunk si accorse subito che Helen non sembrava dell’umore giusto,
-“Che succede, Helen?”-
-“Niente, niente”-
-“Andiamo, che succede? Chi ha fatto piangere la mia piccola topolina?”-,
Helen decise di dire la verità ad Hunk, quindi gli raccontò la brutta esperienza fatta con quelle puledre.
-“Capisco, le conosco bene quelle tre, i loro genitori sono nobili, e purtroppo sono stati proprio i loro genitori ad insegnargli ad odiare i pony non nobili, non danno soldi nemmeno ai mendicanti, pagano i loro servitori, ma comunque trattano male gli altri pony, e anche a me una volta mi hanno insultato, ma tu non devi ascoltarle, non sono migliori di noi, non è giusto che i soldi ce li abbiano i pony sbagliati, se io fossi nobile, avrei aiutato che era povero, difatti era così che facevo quando ero un ladro, rubavo ai nobili per aiutare i bisognosi, certo qualcosa me la tenevo, ma davo sempre ai poveri”- .
Le parole di Hunk fecero riflettere Helen, ma comunque lei si rimise ad aiutarlo a vendere la sua roba.
La puledrina forse non si sarebbe fatta degli amici facilmente, ma al momento non ne sentiva il bisogno, perché aveva sempre la sua famiglia che la supportava e la consolava.
Helen comunque ogni volta che andava in città guardava spesso anche gli artisti che trovava in giro, c’erano unicorni che facevano magie, pony che suonavano il flauto, chitarre, tamburi e violini, e spettacoli di burattini, per lei era bello guardare e sentire quelle interpretazioni, sembrava che le piacesse l’arte in varie sue forme.
Dopo una mattina di lavoro, Hunk guadagnò molto dalla vendita della sua verdura, e così trainò il carro ed Helen si mise sopra di esso, non ci mettevano molto a tornare alla fattoria, giusto un quarto d’ora per attraversare i diversi campi che circondavano la città.
Gli orologi meccanici erano stati inventati, ma alla fattoria non ne avevano, quindi la famiglia per misurare il tempo avevano due modi, il canto del gallo al mattino, e il suono delle campane proveniente dalla città, ed Hunk insegnò anche questo ad Helen, quindi la puledrina sapeva già quando svegliarsi, quando fare colazione, pranzo ed anche quando rincasare, come anche conosceva il tempo impiegato nelle mansioni nei campi.
Ad attendere Hunk ed Helen c’era un ottimo pranzetto, dell’ottima zuppa di verdure e fieno con del pane fatto in casa e formaggio, inoltre Gelbes Mehl aveva anche cucinato una buona torta di carote e noci.  
Gelbes, Hunk ed Helen si sedettero per mangiare, dato che Braune Pflanze non sarebbe arrivato molto presto. Il pony era andato in città per cercare lavoro, perché avrebbe voluto guadagnare di più, quindi avrebbe pranzato più tardi.
Tutti e tre si misero a pregare e poi a mangiare,
 Gelbes ed Hunk si parlarono a vicenda, mentre Helen stava mangiando una bella fetta di pane,
-“Come è andata la giornata, la gente ha comprato le nostre verdure?”-
-“E’ andata bene, hanno comprato, per fortuna non importa lo stato sociale, tutti comprano la frutta e la verdura nostra”-
-“Ed Helen ha fatto la brava anche oggi?”-
-“Ja, peccato che abbia conosciuto delle puledrine nobili antipatiche”-
-“Was? (Cosa?) Di cosa stai parlando?”-.
Hunk raccontò la brutta esperienza che Helen fece con quelle puledrine, e Gelbes mentre sorseggiava la zuppa si mise a pensare, poi si rivolse alla figlia,
-“Helen, non dare peso a queste cose, ci sarà sempre qualcuno che ti guarderà dall’alto in basso, quelle puledrine non sanno cosa si sono perse, tu sei una brava puledrina, nessuno ti conosce come ti consociamo noi in questa casa, se non puoi avere amici nobili, puoi sempre averne degli altri”-,
ma Hunk si intromise
-“Non deve avere per forza amici, gli bastiamo noi, la sua famiglia”-
-“Ma Hunk, io non voglio che Helen cresca come un’asociale, deve avere amici della sua età”-
-“Se potesse andare a scuola forse avrebbe degli amici, ma noi non possiamo permettercelo”-
-“Lo so, io vorrei che avesse l’istruzione che non ho mai avuto, anche i miei genitori non potevano permetterselo, ma prima o poi lei potrà studiare”-
-“Se solo vivessimo ad Eichel sarebbe più facile per lei”-,
Gelbes si stupì, era la prima volta che Hunk nominava quella città che si trovava a sud di Kieselstein,
-“Perché? Cosa c’è ad Eichel?”-,
Hunk sospirò e poi parlò,
-“Allora….ad Eichel c’è un grosso monastero dove ci vive il mio vecchio amico Padre Arthur, se potessi parlare con lui magari potrebbe prendere Helen e darle un’istruzione, magari a poco prezzo, oppure  gratis, lì imparerebbe a leggere e a scrivere meglio di come le abbiamo insegnato finora”-
-“Ma il problema è che si trova ad Eichel, e questa città è a sud ed è a chissà quanti giorni di carro da qui”-
-“Esatto, questo è il problema, ed io non posso rinunciare alla mia fattoria proprio adesso che sto per finire il mio pagamento con il re di Kieselstein”-
-“Però potremmo partire e lasciare la città”-
-“Non possiamo prendere una nuova casa, non so nemmeno se potremmo essere ospitati al monastero, certo sarebbe bello per Helen avere un’ottima istruzione, ma dovremmo ricominciare tutto daccapo ed io sono vecchio”-
-“Certo è un bel problema”-, in quel momento Helen volle parlare alla madre e a suo nonno,
-“Non dovete preoccuparvi, non dovete avere così tanti problemi per causa mia, se darmi un’istruzione vi dà così tanti problemi allora preferisco studiare quello che conoscete voi tre, tanto so contare, sto leggendo i libri che ho, e sto imparando a scrivere, non dovete faticare per colpa mia, voglio solo che state tutti bene, non voglio regali, solo la mia famiglia, non chiedo altro”-,
Helen si rimise seduta, e si rimise a mangiare,
Gelbes ed Hunk si guardarono e poi guardarono Helen, Gelbes le rispose,
-“Tesoro mio, non devi preoccuparti, noi volevamo darti quello che io non ho potuto avere, perciò facciamo di tutto per darti il meglio, in effetti sarebbe un problema lasciare Kieselstein e trasferirci ad Eichel, ma se ci fosse la possibilità di darti un’istruzione migliore noi faremo il possibile per dartela”-
Hunk parlò,
-“E poi le puledre non hanno molto potere oppure poco ne hanno, quindi che potrebbe fare la nostra piccola Helen?”-
-“In effetti è vero, per il momento è meglio pianificare piano piano le cose, poi s vedrà”-
-“Per il momento sono contento del lavoro che fa Helen qui alla fattoria, anzi quasi quasi gliela lascerò in eredità”-
-“Non dire certe cose Hunk, non davanti ad Helen, piuttosto mangia”-.   
Dopo un po' ecco che dalla porta arrivò Braune che salutò tutti,
-“Guten Tag(Buongiorno), come state?”-
Gelbes lo accolse subito,
-“Oh, ciao Braune, come è andata in città?”-
-“Non è stato facile, ma alla fine sono riuscito a trovare qualcosa, ho trovato lavoro in una locanda, la paga non è molta, però c’è la possibilità di arrotondare con le mance”-
-“Beh, sempre meglio di niente”-
-“Mi spiace dovervi lasciare qui, con te che devi occuparti della fattoria, ed Hunk che deve andare al mercato”-
-“Alle volte c’è anche Helen che dà uno zoccolo qui alla fattoria, quindi ce la possiamo fare, soprattutto durante il giorno, per fortuna la nostra puledrina ha molte energie”-
-“Ha preso da te, non per niente sa già volare bene”-,
Helen corse ad abbracciare il padre,
-“Ciao papà”-
-“Ciao piccola topolina mia, è sempre un piacere vederti, che bell’abbraccio che mi dai”-, Hunk si alzò dalla sedia per parlare con Braune,
-“Ascolta Braune, la settimana prossima mi servirebbe che tu andassi dal re, devo portare gli ultimi soldi per pagare la fattoria, dopo tutti questi anni finalmente sarà mia, anzi sto pensando di lasciarla a voi, così avrete un posto dove stare anche quando io non ci sarò”-,
Gelbes rispose,
-“Hunk, per favore, non dire così, non sono discorsi da fare”-
-“Ma io mi sto facendo sempre più vecchio, e non ho niente da darvi, a parte la mia fattoria, e la mia casa è la vostra, e poi dove crescerebbe Helen?”-,
Braune annuì,
-“E’ un bel pensiero, Hunk, ma dovremo parlarne in un altro momento, non davanti alla piccola, comunque sarà un piacere avere questa fattoria per noi, anche se preghiamo comunque per la tua salute, porterò con piacere gli ultimi soldi che devi al re”-
-“Fai comunque attenzione, non si sa mai chi tu puoi incontrare, già ho avuto a che fare con dei ladri quando viaggiavo”-
-“Stai parlando della Schwarze Feder(Piuma nera)?”-,
Gelbes si stupì,
-“Cosa è la Schwarze Feder?”-
-“E’ una banda di ladri che appaiono per le strade oppure in alcune città, indossano tutti un mantello con cappuccio, e il loro simbolo è una piuma nera, sono ladri molto forti e rubano a chiunque capiti a tiro, in questa città non ce ne sono stati più, quando ero più giovane ne ho combattuti molti, altri ne ho uccisi, fatto sta che nessuna guardia è mai riuscita a fermarli, una volta li incontrai in città, ma per fortuna avevo con me il mio pugnale, e anche se vecchio riuscì a fermarli e a spaventarli”-
-“Dopotutto tu facevi parte del….del…..come si chiamava la tua banda?”-
-“Ci chiamavamo Roter Specht(Picchio rosso), e rubavamo soprattutto a ladri come loro, come vi dicevo tempo fa facevamo buone azioni, e quello che rubavo a loro lo davo a famiglie povere, a volte riuscivo anche a beccarli quando rubavano ai mendicanti, sono ladri senza un briciolo di onore, semplicemente dei furfanti, se li vedete, dovete stare lontano da loro, sono pericolosi e voi non sapete combattere, perciò scappate più velocemente che potete”-
-“E’ terribile, per fortuna io posso volare, ma se uno di quei ladri fosse un pegaso?”-
-“Per quanto mi ricordo erano pony ed unicorni, pochi pegasi, ma non ne trovai molti di veloci, io sono sempre riuscito a batterli, perciò se andate in giro con molti soldi vi conviene portarvi un arma, per fortuna ho ancora i miei pugnali qui in casa”-,
Braune non sembrava molto entusiasta,
-“Ma io non voglio uccidere nessuno, lo sai che siamo molto religiosi”-
-“Lo so che lo siete, lo sono diventato anche io, ma qui si tratta della vostra vita, è meglio fare del male a quei ladri piuttosto che venire feriti o peggio uccisi”-
-“Sono cose che preferirei non dire davanti ad Helen, è piccola per queste cose, non dovrebbe saperle”-
-“E’ bene che lei sappia da chi fuggire, e da chi rifugiarsi, cioè noi tre, io non mi fido delle guardie reali, ho sempre pensato fossero degli incapaci, non sono quasi mai riusciti a prendere quei ladri, e se li hanno catturati quelli sono sempre riusciti a fuggire di prigione, fidatevi di me”-.
Braune guardò Helen, la quale non sembrava spaventata, anzi ritornò semplicemente sulla sua sedia a mangiare, Braune allora pensò che fosse meglio essere previdenti come diceva Hunk, dato che era in ballo anche la sicurezza di Helen,
-“Va bene Hunk, farò come dici, quando mi porterò i tuoi soldi mi munirò di pugnale”-
-“Però se dovessi trovarne troppi, tu scappa lo stesso”-.
 La famiglia ebbe molto aiuto da quando Braune lavorava nelle locanda in città, nella fattoria invece ci rimaneva Gelbes, nel pomeriggio ad aiutarla c’era Helen dato che la mattina stava insieme ad Hunk, quindi potettero mettere da parte già un po' di soldi, con i quali comprarono non solo vestiti e cibo, ma altri libri per Helen, inoltre Hunk volle andare in città per chiedere un documento o meglio una specie di testamento, in cui scrisse che lasciava la fattoria alla famiglia, in questo modo anche dopo la sua morte i coniugi Braune e Gelbes poteva vivere in quella fattoria assieme alla piccola Helen.
Gelbes però sperava di poter portare la piccola Helen un giorno ad Eichel dove avrebbe potuto studiare, ma per il momento non era possibile, ma forse quando avrebbero avuto più soldi sarebbe andato tutto meglio.  
Anche se alla piccola Helen non dispiaceva ricevere lezioni dal padre e dal nonno, e inoltre faceva progressi con la lettura, e le regalarono pure delle pergamene e delle piume con dell’inchiostro per scrivere, così sia Hunk che Braune poteva insegnarle meglio a scrivere, cosa non facile dato che il tedesco è una lingua difficile, difatti Helen incominciò piano piano a scrivere l’alfabeto, anche se per lei era abbastanza facile, essendo capace già di leggere, anche se non ancora brava con lo scrivere.
I giorni passavano e la piccola Helen apprendeva subito, un giorno vennero anche dei soldati a far visita alla famiglia, ma non dovevano preoccuparsi dato che Hunk li conosceva.
Arrivò anche il giorno in cui Braune dovette recarsi al castello, Hunk gli diede il sacco con le monete da dare al re, ed anche un pugnale, gli chiese di fare attenzione, e di essere il più possibile attento, in modo da non farsi notare troppo.     
Braune era quasi arrivato al castello, ma ad un certo punto apparvero cinque pony con mantello nero e un cappuccio che coprivano i loro volti.
Lui li guardò facendo attenzione a non avvicinarsi troppo a loro,
-“Chi siete? Che volete da me?”-, uno dei pony più alto degli altri si avvicinò, dal cappuccio usciva un corno blu, Braune capì così che si trattava di un unicorno.
-“Non ti spaventare, non ti faremo del male, Wir wollen nur dein Geld (Vogliamo solo i tuoi soldi) e poi ti lasciamo andare”-.
Braune notò che sui loro mantelli c’era il simbolo di una piuma nera, capì subito che si trattava di quei banditi di cui Hunk parlava spesso.
-“ Sie .... Sie sind die Schwarze Feder(Voi….voi siete la Piuma Nera)”-
-“Hai indovinato, e adesso dacci subito i tuoi soldi altrimenti per te sono guai”-, l’unicorno tirò fuori con la magia un pugnale che aveva un manico a forma di serpente.
Ma Braune prese il pugnale che Hunk gli diede,
-“Nein (No), non avreste questi soldi, appartengono alla mia famiglia, servono per pagare un debito al re”-
-“Allora cerchi guai, prendetelo”-.
I cinque deliquenti attaccarono Braune, ma lui cercò di difendersi col pugnale, ma nonostante quanto si fosse allenato non era così bravo, poi attaccò l’unicorno, però quest’ultimo usava la magia per cercare di fermare i suoi zoccoli, allora Braune con il suo pugnale gli strappò un pezzo del mantello, fu in quel momento che riuscì’ a vedere il cutie mark dell’unicorno, ma proprio quando il furfante si accorse che il pony vide il suo cutie mark lo colpì al petto con una forte pugnalata, Braune tirò un forte urlo.
Intanto alla fattoria Gelbes ed Helen stavano raccogliendo il grano, sembrava una giornata perfetta, il vecchio Hunk si stava occupando delle mucche.
Gelbes fece una domanda ad Helen,
-“Allora Helen, piccola mia, ripetiamo un po', riesci a coniugarmi il verbo essere?”-
-“Ja….. Ich bin ... du bist, er ist ... sie ist .... wir sind ... Sie sind ... sie sind ...”-
-“Benissimo, adesso, sentiamo un po', che mi dici del verbo avere?”-
-“ Ich habe .... Sie haben .... er hat ..... sie hat .... wir haben .... Sie haben ... sie haben ...”-
-“Ottimo, e ora sai contare da venti a trenta?”-
-“Ja….. zwanzig ...... einundzwanzig ..... zweiundzwanzig .... dreiundzwanzig ....... vierundzwanzig ..... fünfundzwanzig ....”-,
Ma prima che Helen potesse finire, da lontano c’era Braune che stava correndo verso la fattoria.
Arrivato lì vicino si appoggiò alla staccionata, Gelbes andò da lui e notò che c’era qualcosa che non andava e infatti non si era sbagliata Braune stava perdendo sangue dal petto, Gelbes chiamò subito Hunk, che corse subito, portarono Braune in cucina e lo fecero sedere, il pony disse di aver incontrato la Piuma nera e di aver combattuto contro di loro, fortunatamente era riuscito a riportare il sacco di soldi di Hunk.
Però adesso il problema erano le ferite che aveva Braune, quindi Hunk andò subito in città a chiamare il suo dottore e chiese a Gelbes di mettere suo marito a letto e di fermare il possibile il sanguinamento.
Helen non sapeva cosa stava succedendo, sapeva solo che suo padre era sconvolto e sua madre suo nonno spaventati, non sapeva che cosa fare, voleva entrare in casa, ma ad un certo punto sua madre uscì da una finestra e le parlò.
-“Bitte (Per favore) Helen, non entrare adesso aspetta che torni tuo nonno”-,
-“Ma cosa succede mamma?”-
-“Niente…..tuo padre si è fatto male allo zoccolo, quindi abbiamo dovuto chiamare il medico, tu resta nel campo di grano a lavorare, e avvisami quando arriverà Hunk col dottore”-,
Gelbes non voleva allarmare Helen, così le disse quelle parole per calmarla.
Helen così fece, si occupò del grano, e lo metteva sopra di un carro, fino ad un certo punto quando vide Hunk arrivare con un altro pony, così avvertì sua madre, e tutti entrarono in casa tranne Helen.
La piccola pegaso rimase nei campi di grano come sua madre le comandò prima.
Passò tutto il pomeriggio e si era fatta sera, Helen aveva raccolto tanto grano ma ora cominciava ad essere preoccupata per suo padre, così entrò in casa anche lei, dove trovò sua madre che stava pregando davanti ad una croce di legno.
-“Oh grande Pony Misericordioso, ti prego, salva mio marito, tu che sei il più alto nei cieli, e che il regno è infinito, ti prego salva mio marito”-,
Helen ascoltando quelle parole cominciava a sentirsi preoccupata, Gelbes notò Helen e si spaventò,
-“Helen? Che ci fai tu qui?”-
-“Ero preoccupata, sono stata fuori per tutto questo tempo, che è successo a papà”-,
Gelbes non poteva di certo continuare a mentire ad Helen quindi le disse la verità.
Helen si sentì pervasa da una paura per tutto il corpo,
-“Nein, nein, voglio vedere papà, il mio papà”-, ma la madre la fermò,
-“Non puoi, il dottor Hans sta facendo il possibile per salvarlo, non devi disturbarlo, Hunk è con lui per aiutarlo, tu forse non ti ricordi di questo dottore ma è lo stesso che ti ha guarita quando eri piccola”-
Helen cominciò a piangere, ed abbracciò la madre,
-“Ma che succederà a papà? Lui non è cattivo, non ha fatto niente”-
-“Non è stata colpa sua, è stato vittima della Piuma nera, quel gruppo di banditi che ruba alla gente, tuo padre si è battuto, ma non è molto forte, però è riuscito a portare i soldi che volevano rubarci”-
-“Das Geld ist mir egal(Non m’importa del denaro) Io voglio mio padre, mio padre deve stare bene”-,
Gelbes abbracciò la figlia,
-“Non ti devi preoccupare, papà starà bene, lui ha bisogno che noi abbiamo fede, se tu hai fede nel Pony Misericordioso allora starà bene”-.
Dopo un’altra mezz’ora, Hunk ed il medico Hans scesero dalle scale, Gelbes si alzò dalla sedia,
-“Come sta mio marito?”-, il medico fu chiaro fin da subito,
-“Purtroppo ho fatto il possibile, le ferite erano molto profonde, sarebbe dovuto morire prima, ma più di così non posso fare”-
-“Che intende dire?”-
-“Che purtroppo suo marito non passerà la notte, mi dispiace, ho fatto il possibile”, Gelbes si mise a piangere, Helen invece corse da suo padre, che stava steso sul letto.
-“Papà, papà”-
-“Oh Helen, piccola mia, mein kleines Stutfohlen (la mia piccola puledrina) vieni qui”-
-“Nein papà, non devi morire, devi stare con noi”-, Helen si avvicinò al padre, e lui le prese la testa con uno zoccolo,
-“Non devi essere triste piccola mia, tuo padre non è stato forte, ma se non dovessi farcela voglio che tu ti occupi di tua madre, voglio che tu diventi forte, anche se sei solo una puledrina, devi diventare forte, qualsiasi ostacolo troverai nel tuo cammino, tu dovrai superarlo, devi imparare a difenderti, ma non devi piangere, perché io sarò sempre con te, mia piccola puledrina, ti difenderò come angelo da lassù”-
-“Non dire così papà, io ti voglio qui vicino a me, papà”-.
Braune diede un bacio sulla fronte ad Helen, Gelbes venne e portò via la figlia, scesero in cucina, e ringraziarono il medico Hans, Hunk si sentì in colpa per quello che era successo e diede un colpo di zoccolo sul tavolo,
-“Maledizione, non avrei dovuto mandarlo da solo, proprio adesso la Piuma nera doveva tornare a rubare a noi gente povera”-
-“Non ti abbattere Hunk, non è colpa tua”-
-“Invece è colpa mia, Gelbes, dovevo andare con lui, non dargli semplicemente un pugnale, lui non è stato un ladro, ma io sì, nonostante la mia età avrei potuto farcela contro cinque stupidi ladri, il bello è che quando rubano alla gente ricca un ladro viene sempre preso, ma quando rubano alla gente povera nessuno di loro viene trovato, secondo me è tutto un piano per derubare noi poveri”-
-“Non dire così Hunk, ora dobbiamo essere forti, mio marito non ci sarà più, ma tu ancora ci sei, e poi ci sono io, dobbiamo andare avanti per Helen, la poverina pensa che brutto trauma sta vivendo adesso, io non volevo dirle tutto subito”-
-“Anche io prima o poi morirò, almeno però vi lascerò la fattoria, così potrete vivere qui per tutta la vita”-
-“Non dire queste cose davanti ad Helen, ti prego, è già sconvolta”-.
Hunk si calmò perché vedeva la piccola Helen con delle spighe di grano negli zoccoli che fissava il vuoto, e capì che doveva consolarla.    
Hunk si avvicinò ad Helen e le parlò,
-“Helen? Ascolta”-
-“Non mi va tanto di parlare”-
-“Capisco come ti senti, ora credi che tutto il mondo si sia fatto cupo, e che tutto quello che sia successo sia ingiusto, io stesso ho visto morire mia moglie, solo che fu una malattia a portarmela via, a te è stata una fatalità”-,
Helen abbracciò forte Hunk e pianse,
-“Perché doveva succedere? Pensavo che il Pony Misericordioso ci proteggesse, perché è dovuto succedere questo a papà?”-,
Hunk a sua vola abbracciò Helen,
-“Non è stata colpa del Pony Misericordioso, è stato un caso, lui ci protegge è vero, ma esiste ancora gente cattiva in giro che sceglie di essere cattiva, e la Piuma Nera è gente da evitare, purtroppo non ci possiamo fare niente, tu devi essere forte”-
-“Ja…anche il mio papà me l’ha detto”-
-“Infatti Helen, quando tuo padre non ci sarà più tu devi essere forte, nella vita bisogna essere forti, altrimenti si viene sopraffatti dai pony cattivi, devi diventare più forte, per quello ci penserò io, finchè io ci sarò io ti insegnerò a sopravvivere o meglio ad essere più forte, io ti proteggerò e ti insegnerò ad essere forte e veloce come lo ero io quando ero più giovane, ma da oggi in poi tu e tua madre dovete essere caute, non si sa mai quando la Piuma Nera si potrebbe presentare”-
-“Danke….nonno, danke”-
-“Mi prometti che sarai forte, sia per me che per tua madre che per tuo padre?”-
-“Ja…lo farò”-,
Hunk diede un bacio sulla fronte di Helen e poi tornò da Gelbes che era tornata dal marito, ma purtroppo con cattive notizie,
-“Che è successo, Gelbes?”-
-“Credo che…..sniff…..Braune non respiri più, ho provato a toccarlo e a svegliarlo, ma non parla, non dà più segni di vita, e non respira”-
-“La ferita era più grave di quello che credeva il medico, quindi è proprio finita così, se solo non fossi così vecchio andrei a cercare colui che l’ha ucciso”-
-“Nein, ti prego, ci manca solo che insegniamo ad Helen la vendetta, e poi come faresti a trovarlo?”-
-“Ascolta, Braune mi aveva detto che era riuscito a strappare un pezzo del mantello del suo assassino, da quanto è riuscito a vedere doveva essere un unicorno blu, e come cutie mark aveva un pugnale e un serpente, e la sua arma era un pugnale con un serpente avvolto, se dovessi trovarlo allora lo accopperei con le mie abilità”-
-“Nein, ti prego, non lo fare, se lo venissero a sapere gli altri membri ti ucciderebbero, e noi abbiamo bisogno di te, ti prego, non vendicare Braune, rimani qui con noi”-
-“D’accordo non lo farò, però farò in modo di proteggervi entrambe, vedrò anche adesso di andare a parlare con il prete della città per pensare al funerale di Braune, merita una degna sepoltura”-
-“Danke Hunk”-
-“Non dovete ringraziarmi, voi siete la mia famiglia, le uniche persone che mi sono rimaste, e per questo sono io a dovervi ringraziare”.
Quella notte, fu difficile per tutti e tre dormire, Helen dormiva con la madre, ma non riusciva a chiudere occhio, per la perdita del padre, inoltre, Gelbes ed Hunk non se ne erano accorti ma Helen era riuscita ad origliare quello che si erano detti, quindi lei avrebbe cercato questo unicorno blu col cutie mark del pugnale e del serpente, poi cercò di addormentarsi perchè l’indomani sarebbero dovuti andare al funerale.
Il prete fece preparare tutto ci furono quattro pony assieme a lui che misero il corpo di Braune in una cassa, poi lo portarono al cimitero della città.
Il prete cominciò a pregare,
-“Cari pony, siamo qui riuniti per salutare una buona anima, Braune Pflanze lo conoscevo poco, ma era un buon fedele, trovava sempre il tempo di venire in chiesa con la sua famiglia, ha potuto dare una nuova vita al vecchio Hunk, che ha avuto nuovi figli e una nipotina, ora Braune verrà accolto dai cancelli del Ponyparadiso e gli angeli e i santi lo accoglieranno nella sua nuova vita, perché egli adesso è diventato immortale, il Grande Pony Misericordioso lo porterà nel suo regno celeste, e lì incontrerà gente che lui ha conosciuto come i suoi genitori, adesso siamo qui con il suo corpo, ma la sua anima è già in viaggio per il Regno dei cieli, dei pony malvagi l’hanno portato via da noi, ma lui era buono e verrà accolto per la sua bontà….”-,
mentre il prete leggeva, Hunk vide che Helen stava osservando la bara giù nel fosso, così si avvicinò a lei,
-“Vedi Helen, il Grande Pony Misericordioso ha un piano per ognuno di noi, lui ha solo accolto tuo padre, non è stata colpa sua se è morto, ma come diceva il mio amico Padre Arthur il Grande Pony Misericordioso ci ha dato il libero arbitrio, cioè scegliere il bene o il male, tuo padre ha sempre scelto il bene, ma la Piuma Nera ha scelto il male, don devi essere triste perché io e tua madre penseremo a te”-
-“Va bene, Danke, nonnino”-,
Helen lanciò un fiore nella fossa poi abbracciò Hunk e si rimise a piangere.
 
 


 
Continua…..
 
 
 


 
 
My Little Pony By Lauren Faust e Hasbro        
   
 
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