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Autore: warmdecember    16/10/2020    5 recensioni
Quando il tempo scorre, va avanti, non si torna più indietro. Ed io me ne rendo conto troppo tardi.
Imparerò mai?
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gira tutta intorno al tempo la mia vita.
Forse anche quella di tutti gli altri, ma come posso saperlo io?
Quello che so è che io i conti con il tempo non li ho mai saputi fare.
Non l’ho mai trattato col giusto rispetto.
Parlo di cose semplici, come quando finisce un amore e non ti dai il tempo di soffrire, perché fa troppo male quello che accade al tuo cuore e allora vai avanti in fretta.
Oppure quando finisci di leggere un libro, di guardare un film o una serie tv, che ti ha colpito al cuore. Subito dopo ti senti smarrito, sei lì con quel senso di vuoto e pensi “che ne sarà adesso?”. Ma prima che tu te ne accorga stai già leggendo un altro libro, guardando un altro film e iniziando nuove puntate.
Va così, non puoi farci nulla.
Tempo sprecato, perso, andato.
Tempo che vorrei indietro e che mai tornerà.
Vorrei essermi presa cura di me quando di tempo ne avevo.
Vorrei poter tornare indietro e darmi il tempo di guarire da ogni ferita.
Vorrei aver colto occasioni, preso treni, studiato libri.
Nemmeno da piccola l’ho mai capito il tempo.
Avevo sempre fretta, di capire, di conoscere.

Di crescere.
Lo odiavo, perché io volevo diventare grande e lui andava sempre troppo piano.
Avrei dovuto assaporarne la lentezza a quell'età.
Adesso che sono grande lo rimpiango, tempo rallenta, ti prego vai piano. Aspettami.

Dopo aver scritto “Bianco su nero” mi sono sentita sollevata.
Come solo una boccata d’aria dopo esser stati in apnea può fare.
Un secondo prima ti senti soffocare e quello dopo ti si riempiono i polmoni d’aria e tutto si calma, tutto torna al suo posto.
Entusiasta e simultaneamente sconvolta per essere riuscita a tirar fuori, seppur in minima parte, ciò che avevo dentro. È strano guardarsi così in profondità. Quando mi perdo tra i pensieri non succede, non mi sconvolgo così tanto, quasi non credevo di averle scritte io quelle cose. Di averle tirate fuori davvero.
Ci impressioniamo sempre quando facciamo qualcosa di inaspettato. Quando crediamo di non capirci più nulla e invece, scavando nella nostra anima, troviamo le risposte, troviamo noi stessi.
Assuefatta da queste sensazioni e dal sollievo ottenuto ho subito pensato di scrivere ancora. Ciò che avevo tirato fuori non poteva bastarmi, perché quel sollievo momentaneo durò un istante e con tutto quello che mi porto dentro un solo istante è il nulla.
Ho aspettato.
Ho pensato e capito che avevo bisogno del tempo.
Ne aveva bisogno la mia anima, ché troppa verità non mi avrebbe fatto star bene, se non nell’immediato.
Ho capito che le mie sofferenze verranno fuori quando ne avranno bisogno loro, non io.
Senza fretta.
E adesso se il tempo avesse un’anima gli vorrei chiedere scusa, perché non lo capivo proprio da piccola e in realtà faccio fatica anche oggi.
Forse un giorno lo capirò.
  
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