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Autore: Ino chan    20/08/2009    8 recensioni
....Professor Lupin?
Erano passati solo due anno da quando in quello stesso scompartimento Harry Potter aveva poggiato lo sguardo sulla figura addormentata di Remus John Lupin.
Sorrise, passandosi una mano sul viso.Era normale che quella figura accoccolata contro il vetro del finestrino avesse innescato nella sua memoria una violenta sensazione di deja-vu.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Came back to the hell'
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Guardate sul mio profilo. Una mia amica ha fatto i banner con i personaggi di Came back e sono davvero belli!^_________^

 

 

CAPITOLO 89

 

 

 

 

La vita è fatta a scale c’è chi scende e chi preferisce rimbalzare su di esse sotto lo sguardo divertito di una decina di passanti.Maledetti geni Tonks!”imprecò Ted Lupin mentre alzava la testa dal selciato e portava una mano alla nuca che aveva battuto più volte.  Era inciampato nei lacci delle scarpe e con un cartone animato vivente era finito a faccia avanti sul primo gradino e si era fatto a rotoloni tutti gli altri. Scosse la testa e si tirò in ginocchio, se il buongiorno si vede dal mattino, bestia che giornata lo aspettava. Si alzò. La luna piena era vicino e il Lupo dentro di lui stava fremendo per essere liberato, Ted diede uno strattone alla giacca e tirò fuori i capelli dal colletto. Ad ogni plenilunio si allungavano terribilmente, Ormai c’era una lotta aperta fra lui e il rasoio…Cavò dalla tasca un elastico e li ordinò in un codino, sotto lo sguardo interessato di un paio di ragazzine, che ridacchiarono forzatamente nella speranza di attirare la sua attenzione  “Galline.

-Così sì che assomigli a tuo padre.-  Ted sollevò un sopracciglio e James si allargò in un sorriso. Trovarlo non era stato semplice, era sparito dalla circolazione senza dare nessuna traccia e aveva dovuto dare fondo a tutte le sue energie per riuscire a beccarlo -Che diavolo ci fai a Rochester?-

 

 

 -Lavoro.-

-Lavori?-

-Insegno musica ai ragazzini della parrocchia.-

James scoppiò a ridere e Teddy arrossì sotto i ciuffi biondi sfuggiti al controllo del codino. Era un lavoro di merda, lo sapeva pure lui, ma gli dava quel che gli bastava per vivere e per lui al momento era più che sufficiente. Si portò una mano alla nuca e la massaggiò imbarazzato:-Sempre meglio che chiedere l’elemosina per strada.-

 

-Ted un lavoro ce l’hai e anche ben pagato.- Teddy emise un breve respiro e James lasciò cadere la testa all’indietro con uno sbuffo. Aveva l’impressione di scontrarsi con una porta che non voleva saperne di aprirsi. Aveva dimenticato le chiavi e non sapeva come fare entrare ancora
 –Che succede?- gli chieseTed…Parlami…-

 

-Non abbiamo nulla da dirci.-

-Che è successo , coccolo?-

-NON MI CHIAMARE COCCOLO!-

-Perché?-

 

Non meritava più di essere chiamato con quel vezzeggiativo, non dopo quello che aveva fatto. Era passato un mese e poteva ancora sentire il sangue di James in bocca.  Quello che era successo non poteva dimenticarlo e neanche lui poteva, ne era certo… Anche se si sforzava di fare l’amicone come sempre qualcosa era cambiato.

 

-Lo sai.-

-Cosa?-

 -JAMES CAZZO NON FARE LO GNORRI!-

 

James assorbì il suo scatto di nervi e piegò il busto in avanti verso il suo viso –Finalmente mi hai guardato negli occhi.- sorrise in quel modo irritantemente adorabile che era solo suo e Ted sentì l’impulso irrefrenabile di spaccargli la faccia con un pugno. Come diavolo si fa ad essere così idioti??? Come diavolo faceva a non capire???

 

-Ti è piaciuto?-

-Cosa?-

-Il mio sangue. Ti è piaciuto,vero?-


Ted si accucciò sui calcagni con la faccia fra le mani e James si grattò la testa . Lui ancora non sentiva certe pulsioni. Non sapeva che cosa poteva essere passato nella testa del suo amico e quale era stata la molla che l’aveva spinto a sciogliere le briglie di Loony e ad aggredirlo.

Scese da muretto su cui si era seduto e senza dire niente, appoggiò il mento sulla sua spalla.

-Che diavolo fai?-

-Non ce la posso fare da solo.-

-James.-

-Ti prego.-

Lo abbracciò per impedirgli di allontanarsi da lui e affondò il viso contro il suo collo. Cazzo, stava per piangere un'altra volta, ma stavolta glie l’avrebbe fatta pagare cara per quello sfoggio di debolezza. – Stai…- balbettò Ted spostandosi un po’ per dare un’occhiata alla testa bionda dell’amico – Stai…- arrossì fino alla radice dei capelli -Stai piangendo sul serio?-

 

 

-Se mi sfotti ti picchio.-

Si strofinò gli occhi col dorso della mano e Ted gli appoggiò una pacca in mezzo alla schiena , imbarazzato a morte per quelle lacrime che sentiva bagnargli la pelle. Era la prima volta che James si lasciava andare a quel modo, doveva essere disperato . Lo sentì tossire fra i singhiozzi, aveva proprio un pianto da ragazzino. Se lo staccò di dosso e lo trovò con il moccio al naso e gli occhi ridotti a due pomodori maturi.

 

-Sei orrendo quando piangi.-

-Sto piangendo per colpa tua, bestia.-

-Sì, lo so… Scusami.- sogghignò e gli si avvicinò di nuovo, ma non per abbracciarlo o per farsi abbracciare. Senza il minimo preavviso gli schioccò un bacio sulle labbra e sorrise al  suo sguardo sbalordito –Hai smesso.- gli disse a un soffio dal naso.

 

-…-

Questa proprio non me l’aspettavo.”

“Finalmente ce l’ho fatta a scioccarlo!”

 

 

-Andiamo… Torniamo a casa.-

James si riprese con un sobbalzo e Ted rise dalla sua espressione da stoccafisso perplesso. Si alzò in piedi e si grattò la testa, i capelli di nuovo di un bel blu allegro –COCCOLO !!!- urlò il licantropo neonato fra lo scioccato e il divertito –Che cos’è questa promiscuità sessuale!?- Scoppiò a ridere e fece l’atto di rincorrerlo.  Sparirono assieme e riapparvero nella cucina di Grimmauld Teddy!!- urlò Emmie , affidò Sam a John si buttò ad abbracciare il fratello –Ce l’hai fatta a tornare a casa pecorella smarrita!-

 

-Ehi, qualcuno mi levi ‘sto coso dalle mani prima che mi cada per terra!!!-

-Quel coso è il tuo figlioccio animale!- Emmie si riprese il bambino e lo porse allo zio che non lo vedeva dal giorno che era nato. Sam aprì gli occhi e fissò Ted per un lungo momento, poi…Si allargò in uno spettacolare sorriso sdentato e cambiò colore di capelli. Da nero a blu come Ted.

 

-Guarda che tipo…-

 

 

 

Curnutone ca p' sta via mo' t' ne vai,
nun chiagnere p' st'ammore
a  quello nun ce penzà,

 

 

-EMMIE!- urlò John girandosi verso la cugina –Non farmi rendere orfano tuo figlio!!-

La ragazza gli sorrise adorabile abbandonò la stanza prima di finire col farle del male fisico, fu fermato da Neville che gli fece segno di seguirlo –Voglio regalare una scopa a Eric , ma io non ci capisco. Vieni con me.-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 

 

Le ragazze del Loony Night avevano solo una regola, farsi sempre fatti del gran capo. Per questa ragione Charlie non fece una piega quando le vide correre verso il bancone, a blocco, come un gregge di graziose pecorelle, tornò al boccale che stava lucidando e alito su un alone prima di passarci sopra la pezza. -Che succede?- chiese senza guardarle.

-CAPO… CHE UOMO!!!

- Lisa, soggetto, verbo e complemento, altrimenti non capisco. - poggiò il boccale e prese un bicchiere da vino, lo rigirò nel panno , mentre le sue pecorelle si spintonavano una con l’altra per avere il diritto di esclusiva sullo scoop che era volato loro fra le mani.

-John ha steso Edward!!!-

Charlie perse la presa del bicchiere, poggiò le mani al bancone e si sporse verso le ragazze che squittirono eccitate – CHE AVETE DETTO?- chiese spostando lo sguardo da un viso all’altro per poi fermarsi a Caty, la più attendibile nello scodellare pettegolezzi –Che ha fatto?-

No,quello scemo non poteva essere andato ad attaccar briga con Edward. Non che la cosa non gli facesse piacere, anzi, ma era un Auror e aveva una reputazione da difendere. Già che stesse assieme a un uomo con il nome macchiato dal sospetto di essere un Mago Oscuro era un male per la sua carriera, figuriamoci fare il matto con uno dei rampolli della potente famiglia Rice.

-Eravamo a Diagon Alley, per mangiarci un gelato da Fortebraccio quando abbiamo visto John assieme ad un bell’uomo. Molto alto, sulla quarantina, con la barba e gli occhi azzurri. – la barman si picchiettò il labbro inferiore con un dito,Charlie annuì –Suo fratello.- le disse  mentre con una mano le faceva segno di non perdersi in chiacchiere e di continuare il suo racconto.

 

-Erano fermi davanti il negozio di manici di scope e discutevano su una scopa da comprare, quando Edward è uscito proprio da quel negozio. John all’inizio ha fatto finta di non vederlo, ma Ed gli si è avvicinato e gli ha detto qualcosa nell’orecchio.-

 

-E lì si è slegata la bestia!- chiocciarono in coro le altre donnine.

 

-L’ha preso per la giacca e l’ha sbattuto contro la vetrina del negozio, poi l’ha trascinato in un vicolo e lì sono volate botte da orbi.-  sospirarono in coro, Lirin, una delle cameriere del locale, si avvicinò a Charlie che aveva cambiato colore – John è sempre bellissimo, ma ti devo dire, in quel momento…

 

ERA DA STUPRO!!!!

 

-LIRIN!-

 

-Scusa boss.- cinguettò la brunetta –Ma se io fossi in te, non starei cinque secondi senza dirgli quanto lo ami.- Charlie incupì l’espressione, quelle stupidelle molto probabilmente avevano colpito il centro del problema…Era passato quasi un anno da quando si erano messi assieme e non gli aveva mai detto…

 

-MERDA CHE IDIOTA CHE SONO!!!!-

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

 

 

-Io mica ho capito che diavolo è successo.-

 

John mugugnò sotto il sacchetto del ghiaccio che si era schiacciato in faccio e Neville girò la testa verso la moglie –Quel tipo gli ha detto qualcosa e poi…- sollevò le mani a mimare un’esplosione atomica e Hannah sollevò le sopracciglia verso il cognato – La seconda cosa che ricordo è quel tizio che raccoglie i denti dal marciapiede.-

 

-Che è successo puffolo?-  chiese la donna.

Il ragazzo stava per rispondergli quando la porta alle spalle del fratello e dalla cagnotta si aprì rimbalzando contro la parete, spostò la testa per guardare e spalancò la bocca sorpreso alla vista di Charlie, rosso in faccia –Tappo?- chiese un secondo prima di venire preso per la giacca e trascinato via dalla seggiola – EHI! CHARLIE!-

 

-Vieni con me IDIOTA!

-Che diavolo ti prende?-

-SEI UNO SCEMO!!!-

-GUARDA CHE QUELLO INCAZZATO DOVREI ESSERE IO!-

 

Lo seguì fino al salone di casa Paciock quando…

 

 

-GERONIMOOOOOOOOOOOOO!

-MENENIO AGRIPPA!!!!-

-MENENIO AGRIPPA?-

-CHE CAZZO C’ENTRA!?-

-NON LO SO!-

-CHE COME DIAVOLO FUNZIONA LA TUA TESTA???-

 

Si volsero nello stesso momento, giusto in tempo per godersi la traumatica “e al quanto familiare”entrata in scena di cinque ragazzini, che ruzzolando dalle scale, piombarono fino ai loro piedi- Dio che sensazione di deja vu.- mormorò John mentre i poveretti succitati alzavano le teste dal pavimento.

 

-Chi diavolo siete voi?- chiese.

 

Il più piccolo della compagnia balzò in piedi e si portò davanti a John –STO CERCANDO TED LUPIN!-

 

 

 

FINE CAPITOLO.

 

   
 
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