Run away with me

Penguin x Carina

« Dove pensate di andare voi due? E’ inutile, rimarrete così fino a quando non mi spiegherete che diamine avete combinato. Penguin, sono stato chiaro? »
Le urla di Trarfalgar Law erano diventate sempre insopportabili. Non che di norma fosse un simpatico ragazzo pirata, come invece lo erano i suoi alleati, ma secondo Carina il buon vecchio Law s’impegnava per rendere la vita un vero inferno ad i suoi compagni mentre lui… studiava.
Capite?
Era un secchione medico che si divertiva a pianificare e che, a conti fatti, era anche un vero nerd. Una volta l’aveva anche beccato a leggere “Sora il Cavaliere dei Mari” ed ecco che la violetta si era ritrovata ad avere una visione del tutto chiara della figura del Chirurgo della Morte.
E cosa più importante di tutte: aveva un pessimo gusto nel vestire. Ma davvero credeva che quei jeans potessero stare bene con quel cappello?
Niente da fare, il capitano di Penguin era bocciato su tutti i fronti, mentre invece il ragazzo era ufficialmente stato promosso come sua spalla nei prossimi colpi. Non che Carina avesse mai avuto dubbi a riguardo, perché a lei Penguin piaceva, ed anche tantissimo,  ed il volerlo mettere un po’ in difficoltà era parte del suo modo di flirtare.
Carina sapeva bene di non essere il genere di ragazza tranquilla, che una volta ottenuta una spropositata montagna d’oro ha intenzione d’abbassare la guardia.
Tutto il contrario, adesso vuole migliorarsi, arrivare a superare Nami, la sua eterna rivale. Insomma la Gatta Ladra aveva una taglia di ben 66 mila di berry mentre la Volpe di appena 40 mila nonostante avesse rubato la nave di Tesoro? Era inaccettabile sotto ogni fronte ed avrebbe fatto di tutto per migliorarsi.
E questo voleva dire unirsi, di tanto in tanto, a quelle cose piratesche che tanto facevano scalpore, quindi in questa maniera non solo passava del tempo con il suo Penguin ma poteva anche aumentare la propria fama.
Era un piano perfetto.
Effettivamente quella volta aveva esagerato, tanto che l’inseguimento con quei tipi che lei e Penguin aveva ripulito, dei nobili, non erano stati molto d’accordo. Ed a quanto pareva anche Law che aveva applicato i suoi poteri su lei e lo stesso ragazzo.
Adesso, infatti, correva non più nel proprio corpo ma in quello di Penguin, tanto che la prima cosa che ha fatto è stata quella di sfilarsi il cappello e mostrare al mondo i bellissimi ricci, il tutto seguito da Penguin adesso nel proprio magnifico corpo, che scappava divertito tanto quanto lo era lei.
Riescono entrambi a raggiungere la cabina del ragazzo, che ormai Carina conosce così bene, ed una volta dentro chiudono la porta a chiave.
Ha bisogno di qualche secondo per riprendersi dalla corsa e dalle risate mentre guarda Penguin fare altrettanto.
« Come—… come fai a correre con queste? Insomma ti stanchi subito! »
Ansimante per via della corsa ecco che Penguin indica neanche troppo velatamente il proprio seno, un immenso vanto ed anche un’arma per la ladra. Al collo aveva ancora i gioielli della corna appena rubati, che le stavano fin troppo bene, e Carina una volta tanto può ammirare da sola sé stessa.
« Ormai sono abituata, credimi. E’ tutta questione di non pensarci e correre, più vai veloce meno ti rendi conto del fiato che inizia a mancare—… tu invece sei così fresco e tranquillo. Non vale, adoro il tuo corpo.»  commenta la ragazza con estremo entusiasmo mentre smuove i capelli e si apre la propria tuta, così da mostrare il petto.
« Perché ti stai spogliando? Io non mi sto—… spogliando con il tuo corpo, anche se la tentazione è forte eee—… insomma come puoi resistere dal non guardarti sempre allo specchio? » continua con esasperazione Penguin che nel corpo della giovane ladra inizia a fare avanti ed indietro fermandosi dinnanzi all’unico riflesso che vi è in cabina.
« Questione d’abitudine e non lo hai visto senza vestiti—… e no, non ti stavo suggerendo cosa fare, sono pur sempre una ragazza rispettosa.»  ammette Carina alzando entrambe le mani prima di afferrare Penguin per il polso, avvicinando sé stessa, o meglio il ragazzo, a lei.
« Che—… che vuoi fare? Perché sento il mio cuore battere così veloce? Voi ragazze siete davvero strane. »
« E voi ragazzi siete dei veri—… oh mio dio ma che sto facendo, perché voglio baciarti? Cioè non che normalmente non voglia ma—… è proprio un pensiero fisso.» replica lei sbattendo la mano sulla propria guancia, come a riprendersi.
« Ecco, benvenuta nel mio mondo. Allora il piano è questo: facciamo calmare Law e poi gli spieghiamo quello che abbiamo fatto e ci farà tornare normali. Spero. » propone lui riprendendo a camminare avanti ed indietro mentre si scioglie i capelli e prova a sorriderle.
E’ bellissimo.
Certo, magari Penguin nel proprio corpo è davvero troppo bello, ma in realtà Carina riesce a cogliere l’ombra di quel sorriso, totalmente il suo, che riconoscerebbe sempre e comunque.
Probabilmente la propria ambizione l’ha portata davvero nelle situazioni più strane e pericolose di sempre, ma alla fine le ha permesso di conoscere quello che potrebbe essere l’amore della sua vita perché per lei Penguin è un tesoro migliore di qualsiasi montagna d’oro sia mai esistita.
E forse stare nel suo corpo la sta facendo diventare un po’ troppo sentimentale, maledizione.