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Autore: HHall93    25/10/2020    0 recensioni
Fu durante un'estate della sua adolescenza che la vita di Aria cambiò.
Amore e amicizia uniti a segreti e misteri la condurranno verso qualcosa che mai si sarebbe aspettata.
Genere: Commedia, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi voltai. Dalla voce avevo capito chi fosse.
Non sapevo assolutamente cosa fare.
-Mi serve la connessione...-
Taïsse si avvicino alla finestra accanto al tavolino e mi guardò. Ormai era l'alba.
Aspettava che io proseguissi a spiegare.
Ma in quel preciso momento, non so per quale assurda ragione, la guardai negli occhi e optai per la verità, decisi di fidarmi.
Le raccontai che cercavo una foto, una foto scattata durante il gioco.
Tentennai sul rivelare a chi fosse stata scattata ma lei mi anticipò sul nome dei soggetti.
Le voci, come avevo immaginato, si spargevano piuttosto in fretta in quel gruppo e questa era sicuramente opera di James.
Anche lui riponeva fiducia in lei.
-Ti ringrazio per essere stata sincera- mi disse alla fine del mio discorso. Dopo averlo spento ci eravamo spostate dal computer e sedute sul divano.
-Lo sapevi già quindi?-
Annuì confidando di averlo estorto a James quando si era accorta che qualcosa non andava.
I suoi sospetti ricadevano sulle stesse persone pensate da me e Clover.
-E così lo fai per aiutare Nathan...- buttò lì dopo un attimo di silenzio bevendo dal mio bicchiere.
-Certo!- ma non mi venne in mente altro da aggiungere. Ovviamente era per Nathan, ma una parte piccola di me era cosciente che trovare la foto e confermare chi fosse stato mi avrebbe fatto apparire per così dire molto "sveglia" agli occhi di James. Aiutare il suo migliore amico mi avrebbe di certo fatto guadagnare punti.
E ci potevo aggiungere anche un pizzico di curiosità.
Lei annuì solamente e scosse la testa, prima di alzarsi e tornare al piano di sopra senza aggiungere altro.

-Allora ricapitoliamo. Taïsse sapeva della foto?- Noelle sembrava non capirci più niente. -E se fosse stata lei a scattarla e poi l'avesse passata a Marina?-
-In effetti lei come fa a sapere di Chris e Nathan?- osservò Clover mentre cenavamo a casa sua sedute sul divano mentre alla tv scorrevano le immagini di un film: nessuna lo stava realmente seguendo poichè troppo impegnate a fare congetture tra noi.
I suoi genitori erano fuori con amici quindi potevamo parlare tranquillamente.
-O l'ha capito da sola oppure è stato James. Ma non so cosa realmente lei sappia- stavo per aggiungere l'esempio della fattoria ma all'ultimo mi fermai.
-Sveglia! È un doppio gioco- urlò Noelle.
Pensava sempre di aver capito tutto prima degli altri ma il 90% delle volte non era così.
Io e Clover eravamo quasi certe che Taïsse non c'entrasse niente, sapeva quel che sapeva perchè aveva un buon intuito oppure perchè lo aveva estrapolato da James, un po’ come noi.
-Ah Aria mi stavo dimenticando di dirtelo: ieri sera ho detto a Marina e agli altri che domani sera potete venire alla tavola calda dopo cena per vedere una partita a cui ho capito che i ragazzi tengono molto- saltò su dopo un po' Noelle.
-Scusa quando l'avresti detto?-
-Mentre eri dentro allo sgabuzzino con Christian- mi rispose Clover.
-Ah, cos'è l'hai fatto apposta?- chiesi scherzando.
-Ma va è stato un caso- Noelle si alzò di scatto ridendo rovesciando tutti i cartoni delle pizze.
Io e Clover alzammo gli occhi al cielo ridendo.

La sera successiva cambiò ogni cosa.
Quel giorno capii definitivamente che i segreti e i rancori di quel gruppo che avevo da poco conosciuto erano molto più radicati di quanto io allora potessi immaginare. Eravamo seduti al Kristal da circa mezz'ora.
Il nome era stato scelto dal capo di Noelle, un uomo sulla cinquantina tutto barba e baffi a cui nessuno pensava sarebbe venuto in mente un nome così raffinato.
Erano le 22:30 ma tutti i clienti se ne erano già andati da un pezzo dato che al giovedì il locale apriva solo mezza giornata.
Tutti avevamo gli occhi incollati alla televisione per la partita Manchester-Leicester.
Nessuno fiatava perchè troppo presi dal match. La piccola e vecchia tv a scatola era appesa in un angolo del locale e a me stava venendo il torcicollo a forza di tenere la testa sollevata, ma ammisi che il calcio fosse uno sport parecchio coinvolgente, anche se allo stadio era tutta un'altra storia.
Al secondo gol per il Leicester J.C. si alzò ribaltando la sedia e tirando un pugno sul tavolo. Si allontanò in fondo al locale, dove la luce scarseggiava, mentre Noelle lo seguiva indiscretamente con lo sguardo come per controllare che non gli sfasciasse il locale.
Mi resi conto di non essere l'unica che si stava trattenendo dal ridere: che reazioni esagerate che aveva. Christian ed Elliot avevano imprecato mentre Thomas aveva continuato a seguire concentrato, non perdendo la speranza.
-Me ne dai un altro?- James si dondolò all'indietro sulla sedia supplicando Noelle facendo il labbruccio e gli occhi da cucciolo indicando i pacchetti di patatine esposti sulla mensola dietro al bancone.
-Porca miseria è il terzo sacchetto!- anche se sbuffando Noelle glielo porse e lui tutto contento tornò a guardare la tv.
Mangiava per quattro persone, mi chiesi come facesse ad essere così magro.
-Come hai fatto a convincere il tuo capo a farci venire qua per vedere la partita?- le domandò Payson sedendosi su uno degli sgarbelli di fronte a lei.
-Non lo sa, gli ho detto che dovevo finire di sistemare delle cose, che tra l'altro è vero, e che ci avrei pensato io a chiudere il locale stasera-
In effetti era alquanto indaffarata a sistemare tazze, tazzine, posate dietro al bancone da lavoro.
-Come mai non siete andati a vederla allo stadio?- domandai io.
-Troppo lontano- mi rispose in fretta Elliot.
-Ma la prossima non ci scappa vero?- chiese Taïsse agli altri e tutti annuirono.
Sembrava l'unica ragazza realmente interessata alla vittoria del Manchester.
-Se giocasse decentemente ci andremmo!- commentò acidamente Chris.
-Ci prepari qualche drink Noelle?- biascicò Marina mentre si sedeva a cavalcioni su J.C.; tra un bacio e l'altro gli sussurrava di non incazzarsi così tanto per una stupida partita, gli accarezzava i capelli sbattendo le lunghe ciglia ricoperte di mascara.
Thomas, che era proprio di fianco a loro, li guardò con aria abbastanza disgustata mentre Christian li fissava con uno sguardo pieno d'odio.
-Certo, come li volete?- chiese Noelle cominciando a prendere l'occorrente.
-Boh come ti pare, non è importante-
-Per me il solito lo sai- mi sedetti accanto a Payson su uno degli sgabelli davanti al bancone.
Nessuno fece ulteriori pretese, sempre troppo concentrati sulla televisione, così Noelle cominciò a mischiare vari liquori ed altre bottiglie fino a creare un miscuglio che assunse uno strano colorito bluastro.
-Ti do una mano- si offrì Nathan, il quale era uno dei pochi che forse riusciva a staccarsi dallo schermo. Anche Payson andò dietro al bancone per aiutare.
La partita stava procedendo così monotona che perfino Elliot si distrasse e guardare il cellulare mentre Thomas, sempre più disgustato dal fatto che J.C. stesse toccando Marina sotto al vestito davanti a lui, chiese dove fosse il bagno, in modo da staccarsi da quella visuale.
Dato che i drink da preparare erano tanti, gli improvvisati baristi decisero di fare una specie di catena per alternarsi i compiti, scegliendo accuratamente le cannucce e ricordando chi voleva anche lo spicchio di frutta e chi no.
Mi offrii di portare i cocktail sul tavolo intorno al quale erano tutti seduti e poi tornai al mio posto per sorseggiare il mio Tom Collins. Noelle era davvero brava, ci sapeva fare; stava imparando a fare la bartender e le riusciva piuttosto bene.
-Oh mio dio ma quello è Damon?- praticamente urlai addosso a Taïsse quando l'occhio mi cadde sul blocco schermo del suo cellulare.
Lei rise: -L'unico e solo- mi rispose afferrando un drink a caso dal tavolo.
Ormai avevo capito che avevamo gli stessi gusti.
Marina in quel momento si alzò dalle gambe del suo ragazzo e vidi J.C. approfittare di quell'attimo di respiro per avvicinarsi anche lui al tavolo, lanciare una veloce occhiata ai drink per poi prendere quello più vicino a lui, storcere il naso e bere.
-Fa schifo questa roba- commentò Elliot allontanando da se il bicchiere facendolo scorrere sul tavolo.
-Grazie eh- replicò Noelle ma lui le lanciò un sorriso divertito.
-Quanto cavolo è bello quel telefilm- intervenne Clover riprendendo la conversazione tra me e Taïsse. Era la prima frase che le rivolgeva dopo il gioco in montagna, ovviamente sotto la mia insistenza di provare a passare oltre.
-Assolutamente!- cominciammo a ricordare i momenti clou della serie.
Mentre Clover ripercorreva il finale della terza stagione la rossa sorrise ascoltando e portò il suo bicchiere alla bocca dando una lunga sorsata.
Non appena l'ebbe deglutito cominciò a tossire e diventare sempre più bordeaux.
-Ehi! Ti è andato di traverso?- io e Clover fummo le prime ad accorgersi che qualcosa non andava.
Lei si alzò di scatto sbattendo il bicchiere di vetro sul bancone quasi rompendolo e capimmo che non riusciva più a respirare.
-Ragazzi!- richiamai l'attenzione degli altri e James accorse subito mollando le patatine sul tavolo e ribaltando il suo bicchiere per terra, sparpagliando sia il contenuto che la cannuccia blu sul pavimento, per tirarle delle pacche sulla schiena che sembravano non sortire alcun effetto, anche perchè comunque era un liquido. Vedere James così serio e preoccupato mi fece una strana impressione. Ero abituata a vederlo sempre allegro (tralasciando quando mi aveva "rapita") e fu proprio la sua espressione ad aumentare a dismisura la mia ansia.
Nathan sembrava stesse per svenire mentre Noelle si affondava le mani nei capelli.
Tutti presi dal panico si alzarono e corsero accanto a lei cercando di capire cosa avesse.
-Taïsse ce la fai a respirare?- le urlò Marina disperata prendendole il viso con le mani in modo che la guardasse, ma lei continuava a rimanere piegata non riuscendo a rispondere.
-Chiamate una cazzo di ambulanza!!-
-Statele lontano che deve avere aria!- Noelle cercò di fare spazio allontanando gli altri con scarsi risultati.
-Che diavolo succede?- chiese Thomas uscendo dal bagno in quel momento.
-Portiamola fuori!- urlò qualcuno.
Rimasi per un attimo bloccata, come se osservassi scene a rallentatore.
-Ehi stai calma Aria, che cosa è successo?- Thomas tentò invano di tranquillizzarmi battendomi leggermente la mano sulla schiena.
Fu uno di quei momenti che avvengono troppo in fretta e non ti rendi conto di tutto ciò che accade.
Nella mia memoria quella scena è abbastanza annebbiata proprio perchè non riuscivo a concentrarmi. Il fatto che avesse avuto una reazione così istantanea e grave non prometteva nulla di buono.
Sentivo da fuori le grida degli altri e Taïsse che vomitava. Speravo solo che in quel modo espellesse la sostanza che aveva ingerito.
Che si trovava nel bicchiere.
Finalmente mi riscossi riuscendo ad articolare qualcosa: -Non lo so... Stavamo parlando, appena ha bevuto è stata male-
-Da dove ha bevuto?- domandò Thomas.
Gli indicai il bicchiere sul bancone accanto al mio.
Lo afferrò e velocemente si diresse fuori dal locale buttando in mezzo ai cespugli la cannuccia e il suo contenuto.
Faceva piuttosto freddo e rabbrividii al contatto con l'umidità della sera.
Taïsse era inginocchiata sull'erba appena fuori dal locale e piangeva cercando, con grandissimo sforzo, di respirare, come le stavano consigliando tutti gli altri. Aveva gli occhi rossi di pianto ed era terrorizzata.
Ogni tanto aveva conati di vomito e James le teneva indietro i capelli in modo che non si sporcassero.
Non lo vidi mai così spaventato come quella notte.
In quel momento completamente inopportuno fui gelosa.
Fu inevitabile: non potevo scappare da ciò che si era insidiato nella mia mente.
Quella gelosia perenne per quel ragazzo stava dando fastidio perfino a me, ma non riuscivo a sbarazzarmene. Mi spaventava la consapevolezza di non poter gestire me stessa.
-Va meglio?- chiesi alle altre avvicinandomi.
Clover stava per piangere dall'ansia mentre Noelle era super agitata e continuava a tormentarsi i capelli: il fatto che tutto ciò fosse avvenuto nel locale dove lavorava non aiutava di certo.
-Non lo so... Elliot ha chiamato un'ambulanza. Ha detto che arriveranno in fretta- quando era agitata Noelle parlava molto velocemente, infatti faticammo parecchio a capire cosa stesse dicendo ma lei si allontanò subito avvicinandosi agli altri.
-Aria...- Clover mi lanciò un sguardo veramente preoccupato.
-Sì, lo so- le risposi intuendo cosa volesse dirmi.
A parte io che avevo fatto un'esplicita richiesta, Noelle aveva preparato dei cocktail tutti uguali ma solamente Taïsse aveva reagito così. E comunque quella bottiglia Noelle la utilizzava spesso con i clienti e quindi non poteva esserci nulla di sospetto al suo interno.
A meno che non avesse una grave allergia e che quindi non avesse mai bevuto quella sostanza in vita sua (cosa strana conoscendola), c'era un qualche psicopatico proprio in quel giardino in quel momento.
-Siete dei pazzi!- urlò in quel momento Taïsse. Tutti si fermarono immobili e io mi voltai di scatto verso di lei, sollevata dal fatto che almeno parlasse.
-Chi cazzo mi ha avvelenato?!- continuava a piangere mentre James la sorreggeva.
Nessuno aprì bocca.
-Siete dei pazzi...- si fermò per vomitare un'altra volta, proprio mentre sentimmo il rumore dell'ambulanza arrivare.
La caricarono in barella e permisero a Marina di andare con lei in ospedale in seguito alle sue strazianti suppliche.

Non chiusi occhio quella notte, com'è facile presumere. Ai miei genitori raccontai solamente che una ragazza si era sentita male e che l'avevano portata in ospedale. Marina, dopo l'una di notte, aveva sparso la voce che le conseguenze di Taïsse non si sarebbero dovute rivelare gravi ma che comunque doveva rimanere dentro per sicurezza. Aggiunse che la sostanza che le aveva causato quei sintomi, rinvenuta nel suo organismo dopo accurati esami, era coniina, una sorta di veleno.
Qualcuno glielo aveva messo nel bicchiere.
E forse non solo nel suo.
Ripercorsi mentalmente le ore appena trascorse cercando anche un minimo dettaglio su chi potesse aver compiuto un gesto simile ma non mi venne in mente nulla.

   
 
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