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Autore: Shireith    25/10/2020    3 recensioni
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Raccolta partecipante al Writober di Fanwriter.
Tanti personaggi (soprattutto Shiho), tante ship (di nuovo, soprattutto con Shiho).
01. Backstory [Elena e Atsushi]
02. Cerchio [Shinichi, Shiho, Gin]
03. Scultura [Rei e Akemi]
04. Lettere [Akemi e Shiho]
05. Diventare genitore [James e Jodie]
06. 1k [Eisuke e Masumi]
07. Bromance [Heiji, Shinichi, Shiho]
08. Sera [Kir e Bourbon]
09. Rare ship [Shiho e Higo]
10. Lingua [Vermouth]
11. Favola [Akemi e Shiho]
12. Angst ending [Mary ed Elena]
13. Piatto preferito [Yukiko e Subaru]
14. Carte [Kaito e Aoko]
15. Scuola [Detective Boys]
16. Passato [Rei e Shiho]
17. Matrimonio [Takagi e Sato]
18. Amicizia [Ayumi e Ai/Shiho]
19. Vestiti [Shinichi e Sonoko]
20. Credo [personaggi a sorpresa]
21. Ruolo [Shiho, Atsushi, Agasa]
22. Sentimento [Yukiko e Ai]
23. Abitudine [Ran e Shinichi]
24. Occhiali [Conan e Ai]
25. Posto preferito [Rei e Hidemi]
26. Mutual pining [CoAi/ShinShiho]
27. Sogni [Gin e Sherry]
28. Treno [Bourbon e Vermouth]
29. Relazione [Heiji e Kazuha]
30. Pianto [Gin]
31. Futuro [Elena e Atsushi]
Genere: Angst, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Atsushi Miyano, Elena Miyano, Rei Furuya, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Prompt: posto preferito
Personaggi: Rei Furuya,
Hidemi Hondo
Pairing: Rei/Hidemi
Rating: verde

Storia collegata a
Colleghi atipici.

Sugli effetti collaterali di un drink


 «Il poligono di tiro è il tuo posto preferito in assoluto?»
 Rei trovò divertente lo stupore che le lesse in faccia. «Almeno io ne ho uno», osservò con un sorriso che tuttavia non la infastidì per nulla – strano ma vero, Hidemi stava iniziando a capire come ragionasse quell’uomo.
 Lei alzò le spalle. «Non ci avevo mai riflettuto finora. Se proprio dovessi sceglierne uno, sarebbe… il mare.»
 «Il mare?»
 «Il mare.»
 «Sarò anche strano, ma tu sei proprio scontata, agente Hondo.»
 Hidemi scosse il capo, lasciando che quella specie di insulto le scivolasse addosso come lavato via dall’acqua. Ruotò lentamente il polso e per un attimo si perse a osservare le luci che si riflettevano sul liquido scarlatto.
 Rei Furuya, dopo una sfida a suon di spari conclusasi in un dignitoso pareggio, l’aveva stupita ancora una volta invitandola a bere qualcosa – Hidemi aveva accettato. Né a lei né a lui piaceva festeggiare fino a tarda sera, eppure eccoli lì, seduti allo stesso tavolo di un locale intimo lontano dallo schiamazzo dei loro colleghi.
 Hidemi si concesse un altro sorso di vino. «Quando ero piccola, tutte le estati mio padre portava me e mio fratello nello stesso villaggio vacanze», spiegò. «C’era un mare bellissimo e ho tanti ricordi legati a quel posto.»
 «Hai un fratello?»
 «Sì, più piccolo di me.» Poggiò il bicchiere sul tavolino in un gesto secco, deciso, e lo squadrò con occhi brillanti di sfida. «Tocca a te, Furuya. Mi devi due confessioni.»
 «Due? E perché mai? Il gioco prevedeva di parlare del nostro luogo preferito, non delle nostre parentele.» Hidemi continuò a fissarlo. Rei alzò le mani in segno di resa. «Va bene, va bene. Da dove iniziare? Non ho fratelli né sorelle, sono orfano, e il poligono di tiro è il mio posto preferito perché mi ricorda dei bei tempi passati insieme ai miei compagni quando frequentavo ancora l’accademia.»
 Hidemi stette in silenzio per alcuni attimi. «Mi dispiace per i tuoi», sentenziò infine, conferendo alla conversazione una serietà che Rei preferiva evitare. Infatti lo vide alzare le spalle, senza mai perdere il sorriso.
 «Cose che capitano.»
 La donna credette di cogliere quali fossero le sue vere intenzioni e stette al gioco. «Hai passato tanto tempo al poligono?»
 «Sì.»
 «E sei così scarso?»
 Rei rischiò di strozzarsi con una nocciolina. «Prego
 «Credo di ricordare, appena arrivati, che tu mi abbia detto qualcosa come: non hai speranze
 «Tu avevi promesso di stracciarmi.»
 Si fissarono per lunghi istanti e nessuno dei due sembrava disposto a cedere, come se farlo significasse ammettere una pesante e vergognosa sconfitta. Fu Rei, infine, a ritrarsi per primo.
 Si rilassò contro la spalliera della sedia, liberando un sospiro. «Lasciamo perdere. Un altro giro, che ne dici? Tocca a te.»
 Hidemi accettò – l’ultimo, si disse.
 
 «Agente Hondo! Ecco dov’eri!»
 Erano poche le cose al mondo che Hidemi odiava visceralmente. Aveva appena scoperto che tra queste rientrava un collega impiccione che ti urla nei timpani alle sei del mattino. Si aggiungano a ciò fin troppi drink, i nervi necessari a gestire Rei Furuya per tutta la notte, la speranza che nessuno scoprisse quello che era accaduto…
 «Agente Johnson, buongiorno.»
 «Dove sei stata?»
 «Nella… mia camera d’albergo. Ero stanchissima ieri, perciò mi sono ritirata presto.»
 Johnson rise. «Sarai fresca come una rosa, a differenza nostra.»
Assolutamente no.
 «Certo che sì.»
 Hidemi vide, in lontananza, le figure di Jodie e Akai spuntare da dietro una porta, e comprese che anche loro dovevano essersi trattenuti fino a tarda sera, per quanto sicura che non avessero alzato il gomito come altri.
 Tornò a guardare Johnson. «Sono qui solo per…»
 «Perso qualcosa, agente Hondo?»
Ovviamente.
 Hidemi volse la testa di scatto, guidata più dall’istinto che dalla ragione, e vide Rei Furuya raggiungerla con un sorriso tranquillo disegnato in faccia. Nella mano destra stringeva un oggetto dall’inequivocabile appartenenza che le porse non appena l’ebbe raggiunta.
 «L’hai dimenticata al locale», spiegò impassibile, restituendole la borsetta senza curarsi dell’improvvisa tensione. «Bella festa, eh?» aggiunse rivolto a Johnson, ignorando invece Akai e Jodie anche quando li ebbero raggiunti. Se ne andò, senza degnarli di uno sguardo né di un saluto.
 Hidemi prima sospirò, poi imprecò mentalmente, infine girò sui tacchi e si dileguò con la promessa che la prossima volta l’avrebbe davvero stracciato, l’agente Furuya.


NOTE ➳ Si riconferma il fatto che ci sono tre cose su cui adoro scrivere: angst, la famiglia Miyano, e le ship crack che rasentano il trash.
 Mi è concesso dire che non avevo mai preso in considerazione Rei e Hidemi in termini, come dire?, seri – per quanto “seria” sia questa storia – e che ora mi sto divertendo tantissimo a immaginare le loro dinamiche? Pensavo che sarebbe stato un esperimento isolato – e invece!
 Spero di non star combinando casini con la loro caratterizzazione, ma penso che mentre Rei sia il tipo da “sfottere”, allo stesso tempo Hidemi non vorrebbe dargliela vinta tanto facilmente e tenterebbe di tutto pur di stare al gioco.
 Per quanto riguarda Rei, comunque, ci tengo a precisare che non è canonicamente orfano. È un’informazione che mi sono inventata io sul momento, prendetelo come un headcanon (giusto perché questo personaggio non ha già abbastanza angst di suo, no?).
 Come sempre, grazie per aver letto fin qui. A domani con… non lo so nemmeno io, visto che mi riduco a scrivere all’ultimo. Va be’, a domani e basta!
   
 
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