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Autore: NotAdele_    26/10/2020    1 recensioni
Anna ha vent'anni, e nella vita non ha mai sbagliato niente, figlia perfetta, studentessa modello.
Isolatasi dal mondo per concentrarsi sul suo futuro si era scordata di vivere finché l'incontro con una vecchia conoscenza non le apre le porte per una nuova vita.
Dalla storia:
-Io non sono mai stata con nessuno, non so niente di queste cose, non ho idea di quello che devo fare, e tu hai avuto diverse esperienze a quanto ho capito, non so se sono in grado di gestire una relazione, non saprei neanche da dove iniziare.- Parlava velocemente come suo solito, e la punta di panico che aveva nella voce, era la solita che appariva quando le cose andavano in modo diverso da quanto programmato.
-Senti io non ti sto dicendo che ci dobbiamo giurare amore eterno, perché magari non ti piaccio neanche, oppure insieme saremo un disastro, però ti chiedo di darmi una possibilità, frequentiamoci e vediamo come va.- Era tranquillo e pacato come suo solito, le dava sicurezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Capitolo 9

 

Corretto

 

 

Anna assunse una posizione più composta, mentre Davide le si avvicinava, non aera arrabbiata, non poteva dire di essere stata tradita, ma allo stesso tempo si sentiva infastidita dal fatto che aveva avuto bisogno di aiuto per capire cosa stava succedendo, si era fidata troppo facilmente.

 

-Lei non è importante, ci sto insieme per passare un pò di tempo, ma noi due insieme saremmo perfetti.-

 

Il ragazzo parlò velocemente, era evidentemente annebbiato dall’alcool, eppure quello che aveva detto suonava giusto, ragionato, qualcosa che lei avrebbe approvato.

 

Eppure pensò che questa Alice non meritava di essere presa in giro, era una persona, e non era giusto utilizzarla come passatempo per poi abbandonarla quando un’occasione migliore spuntava.

 

Probabilmente nonostante la genuinità delle sue azioni, Davide pensava di non aver fatto nulla di troppo grave, e questo la preoccupava, perché la prossima vittima dei suoi comportamenti sbagliati sarebbe potuta essere lei.

 

Lo fissò senza dire niente, non voleva urlare o fai la pazza, ma non trovava giusto che lui la passasse liscia, non aveva fatto una bella cosa.

 

-Ti assicuro Nana, se mi dai un’altra possibilità, non ti deluderò, la lascerò domani stesso e potremo ricominciare.-

 

Aveva un tono dispiaciuto, ma questo non era sufficiente, decise che non era il caso di parlarne mentre lui era confuso dai diversi drink.

 

-Senti Davide, ho bisogno di un pò di tempo per processare tutta la situazione, perché non ne parliamo domani sera a casa di Lucrezia? Ci sei anche tu no?-

 

Il ragazzo annuì, confermando che sarebbe stato presente alla cena organizzata dalla ragazza per presentare Marcello ai suoi amici, ancora una volta aveva preso tempo.

 

Si alzò dallo sgabello pronta ad andare a casa, ma la curiosità le impedì di andare via.

 

-Andrea e gli altri lo sapevano di Alice?-

 

Pensava fosse ovvio, ma voleva una conferma, Ettore aveva parlato di fratellanza, cosa voleva dire?

 

-No, non sapevano che ci stavo ancora insieme, gli avevo detto che cercavo una nuova ragazza…-

 

Era stupita, se non lo aveva detto lui, come aveva fatto Ettore a capirlo? Aveva indagato al posto suo? Si era interessato alla situazione? Era strano e le mancavano dei pezzi, diventava difficile capire qualcosa se non aveva tutte le informazioni.

Si congedò con la promessa che domani avrebbero parlato, raccolse le sue cose e si diresse verso l’uscita, salutando chi conosceva lungo il tragitto.

 

Aveva già deciso cosa avrebbe detto a Davide il giorno dopo, c’era poco da pensare, ma durante la strada che percorse per tornare a casa, non potè fare a meno che rimurginare su quanto successo.

 

Infondo anche lei meritava un pò di gioia, perché le veniva sempre negata? Perchè ogni volta che le sembrava di star facendo qualche passo verso una relazione sana finiva così? 

 

Avrebbe influenzato la sua amicizia con Lu tutta quella situazione?

 

Si sentiva male, aveva addossato ad Andrea colpe che non aveva, così come lei, era stato ingannato da parole uscite da una bocca d’angelo.

 

Ci erano cascati tutti, eccetto uno, avrebbe voluto tanto sapere come aveva fatto a capirlo prima degli altri, e poi perché glielo aveva detto? Cosa gli importava?

 

Dovette interrompere il flusso di coscienza per concentrarsi sul rumore di un motore, stava camminando da un paio di minuti, ed era certa che la macchina che le stava poco dietro la stesse seguendo fin da fuori il locale, se i suoi calcoli erano esatti, e lo erano sempre, c’era una grossa probabilità che chiunque stesse guidando quel macchinone nero la stesse seguendo.

 

Era troppo buio per capire da un’occhiata il volto dell’autista, e di certo non era il caso di soffermarsi a fare due chiacchiere.

 

Era stata sciocca, il suo era un bel quartiere, ma le brutte persone erano ovunque, avrebbe dovuto saperlo.

 

L’unica cose che le restava da fare era accelerare il passo, iniziava a sentirsi ansiosa.

 

La macchina silenziosamente seguiva il suo percorso, ma teneva le distanze, quasi come se il guidatore cercasse di non farsi vedere, poco rassicurante e molto criminale.

 

Promise a se stessa che non avrebbe mai fatto una cosa così stupida.

 

Camminava così velocemente che aveva paura che un sassolino di traverso potesse farla schiantare, e quando finalmente vide la luce che illuminava il cancello della sua villetta, iniziò a respirare normalmente.

 

Si infilò dentro casa alla velocità della luce e non volle interessarsi della fine che il suo stalker avesse fatto, probabilmente aveva valutato la situazione e desistito, in quella via c’erano tantissime telecamere.

 

Sfiancata dalla serata si cambiò velocemente e andò a letto.

 

Si lamentava sempre di avere una vita piatta, ma per quale giorno aveva avuto anche troppe emozioni.

 

Ci volle poco per crollare addormentata, con la testa in subbuglio per le mille cose successe.

 

Il mattino successivo la sua routine proseguì come al solito, anni prima aveva promesso a se stessa che qualsiasi cosa fosse accaduta nella sua vita, non avrebbe mai distolto l’attenzione dallo studio, aveva un progetto e lo avrebbe realizzato.

 

Dopo l’esercizio fisico e le diverse ore di studio, i suoi genitori la interpellarono per il pranzo.

 

Il sabato si concedeva di mangiare qualcosa di un pò più sostanzioso, come premio per una settimana passata in riga, e quindi accettò volentieri il pezzo di lasagna che sua madre le aveva offerto.

 

Successivamente, nel primo pomeriggio lesse un pò e fece un pisolino, svegliandosi in tempo per prepararsi.

 

Quella era una serata informale, quindi decise di indossare un paio di jeans, una camicetta di seta bianca e un cardigan blu, accompagnò il tutto ai classici anfibi neri, e raccattata la sua Freitag uscì di casa alle sette in punto.

 

Avrebbe dovuto guidare per una ventina di minuti per raggiungere casa di Lucrezia, quindi non perse tempo e partì a bordo del suo maggiolino, la serata sarebbe stata lunga e piena di conversazioni scomode, ma era pronta.

 

 

Note: Eccoci qui!!! Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie per essere passati!

 

 

 

 

 

  
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