Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: pampa98    26/10/2020    1 recensioni
[Questa raccolta partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Una storia al giorno con protagonista Jaime Lannister, ambientate nell'universo canonico o in AU.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Cersei Lannister, Jaime Lannister, Tyrion Lannister
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Prompt: Famiglia
Numero di parole: 1284
Note: Modern!AU. I bambini e il gatto sono opera mia e di JodieGraham, che ogni tanto ci divertiamo a immaginare i Braime felici nel mondo moderno.


 
UN NUOVO ARRIVO IN FAMIGLIA




«Cat, lascia stare il telecomando. Sto cercando di guardare le Winx.»
La bambina alzò i grandi occhi verdi verso sua sorella, poi riprese a toccare i tasti, facendo zapping involontario.
«Dai, lascialo» Joanna glielo tolse dalle mani. «Questa è la mia ora per la tv.»
Cat gonfiò le guance, cercando di riprendere il suo giocattolo.
«Mio! Ci gioco io!»
«Non è per giocare, Cat. Mamma!»
«Ehi» Jaime comparve dalla cucina, appoggiandosi allo schienale del divano per guardarle. «Che combinano le mie principesse?»
«Papino, Cat non mi lascia guardare i cartoni» disse Joanna.
«Voglio giocare!» esclamò Cat, cercando ancora di afferrare il telecomando.
Jaime la prese in braccio e Joanna riuscì a risintonizzare il canale sulle Winx.
«Mamma?» chiese Cat.
«La mamma sta aiutando Arthur a fare i compiti. Per ora lasciamola in pace. Ti va di ballare un po’? Senti che bella canzoncina che ha quel cartone.»
Jaime cominciò a dondolarsi con lei e Cat si mise a ridere, muovendo la testolina a ritmo con la musica. Volteggiarono per la stanza, mentre Joanna cercava di guardare la televisione e, allo stesso tempo, di ignorare che un tempo suo padre ballava con lei. Era giusto che fosse Cat ad avere quell’onore, dopotutto lei lo aveva già avuto e, come sorella maggiore, aveva il compito di lasciarle il suo spazio con i suoi genitori. Dopotutto suo padre non le voleva meno bene ora che c’era un’altra bambina in casa.
«Papino, posso ballare anch’io con voi?» chiese, scendendo dal divano.
Jaime le sorrise e allungò una mano verso di lei.
«Naturalmente. Mi concedi questo ballo, mia signora?»
Joanna sollevò delicatamente la sua gonna rossa, facendo un inchino.
«Con piacere, cavaliere.»
Prima che potessero iniziare la loro danza, suonò il citofono.
«E ora chi è?» esclamarono all’unisono Joanna e Jaime.
«Tieni un momento tua sorella» sospirò lui, dando Cat in braccio alla bambina.
Quando aprì la porta, si ritrovò davanti Tyrion con un grosso gatto bianco tra le braccia.
«Hai interrotto un ballo padre-figlie» gli disse.
«Ciao anche a te, fratello. Che tu sappia, qualcuno nella tua casa è allergico ai gatti?»
Jaime ci pensò su, poi scosse la testa.
«Non credo. Come mai?» chiese, facendosi da parte perché Tyrion entrasse.
«Tysha ha trovato questo micione abbandonato lungo la strada. È periodo di vacanze, chissà quanti altri come lui ci sono in giro.»
«Mi dispiace. Beh, vedi il lato positivo: tu hai sempre voluto un gatto» disse, accarezzando il muso dell’animale che fece le fusa. «Ora puoi compiere una buona azione e averne uno allo stesso tempo.»
«Più o meno. Tysha lo ha portato a casa, lavato e pettinato, ma quando è andata a prendere Pod, il poveretto non ha fatto altro che starnutire e la cosa è solo peggiorata quando è tornato a casa. Crediamo sia allergico.»
«Cavolo, mi dispiace. Cosa pensate di fare allora?»
«Ciao, zio Tyrion.»
Joanna e Cat li raggiunsero in quel momento dal soggiorno.
«Ciao, piccole. Come state?»
«Bene. Quello è un…»
«Pupazzo!»
Cat corse verso lo zio, che riuscì a passare il gatto al fratello prima che lei potesse afferrarlo.
«Non è un pupazzo, Cat» le disse Jaime.
«È una gatto» spiegò Joanna. «Anche molto bello. Possiamo tenerlo, papino?»
«Sì, sì!» si aggiunse Cat.
Jaime spostò lo sguardo verso Tyrion, che si strinse nelle spalle con un sorrisetto di scuse.
«Subdolo» borbottò a denti stretti. «Bambine, prima ne dobbiamo parlare con la mamma e Arthur.»
«Arthur accetterà» assicurò Joanna, con un tono che voleva dire: “Glielo faccio accettare io”.
«Anche mamma» disse Cat.
Sgambettò verso le scale, chiamandola a gran voce.
«Che succede?»
Brienne e Arthur uscirono dalla cucina, con due tazze di cioccolata calda in mano.
«Mamma. Possiamo tenere il pupazzo?» le chiese subito Cat.
«Ciao, Brienne.»
Tyrion si affacciò sulla soglia della cucina, seguito da Joanna e Jaime.
«Ciao, Tyrion. È un gatto, quello?»
«Sì!» esclamò Joanna. «Mamma, teniamolo! Ti prego.»
«Mi dispiace» le sussurrò Jaime. «Tyrion ci ha fregati.»
«Compri un gatto e poi cerchi di darlo via?» chiese a Tyrion, con tono glaciale.
«Comprato? Lo abbiamo salvato dalla strada» rispose, offeso. «Lo avremmo tenuto noi, ma sembra che Pod sia allergico. Almeno finché non lo sapremo con certezza, potete tenerlo voi, così non dobbiamo lasciarlo a qualche associazione?»
«Vuol dire… che poi ce lo porterai via di nuovo?» chiese Joanna. «Non possiamo tenerlo noi?»
«Chiedi ai tuoi genitori, piccola.»
«Papino, mammina, il gatto rimane qui» disse, incrociando le braccia al petto.
Jaime e Brienne si scambiarono uno sguardo incerto.
«Beh, sembra un bravo gatto» disse lei, accarezzandogli il soffice pelo bianco. «Arthur, a te andrebbe bene?»
Lui annuì distrattamente, sorseggiando la sua cioccolata.
«Jaime?»
Tutti gli occhi si spostarono su di lui. Sospirò.
«Va bene, va bene. Resta qui.»
Le bambine esultarono, ma Brienne le rimise subito in riga.
«È un essere vivente, come noi, e non un giocattolo che potete usare a vostro piacimento, chiaro? Avere un animale domestico è una grossa responsabilità e tutti in famiglia dovremo contribuire a farlo stare bene, sono stata chiara?»
Joanna e Cat annuirono.
«Posso prenderlo in braccio?» chiese la più grande.
«Va bene, ma stai attenta. È un bel ciccione.»
Brienne gli diede una gomitata nelle costole.
«È solo il pelo che lo rende rotondo» disse Arthur, avvicinandosi alle sorelle per guardare meglio il nuovo membro della famiglia.
«Ben detto, Scrat.»
«Guarda che quella frase è di Manny» gli ricordò Brienne.
«Non vorresti avere Scrat come figlio» aggiunse Tyrion.
«Almeno ho indovinato il film. È un maschio o una femmina?» chiese, indicando il gatto le cui fusa stavano risuonando in tutta la stanza.
«Femmina.»
«Ha un nome?» chiese Brienne. Tyrion si strinse nelle spalle.
«Sissi» disse Joanna.
«Sissi?»
Lei annuì.
«Come la principessa. La conosci, papà, no?» chiese, con una punta di rimprovero nella voce.
«Certo» rispose, anche se con tutte le principesse che piacevano a Joanna non riusciva ad associare un volto a quel nome.
«Ciao, Sisi» esclamò Cat.
«Sissi» la corresse Arthur. «Con la doppia s.»
«Lo so, ho detto anch’io Sisi.»
«Non importa, lo imparerai a pronunciare meglio quando sarai più grande» tagliò corto Joanna, dondolandosi con il gatto tra le braccia. «Dorme con noi, vi va bene?»
I suoi fratelli annuirono.
«È una buona idea?» chiese Brienne.
«Le andiamo a comprare una cuccetta e la facciamo stare lontana dal letto di Cat, così se vuole venire da noi non rischia di finirle addosso» rispose Jaime.
«E quando la andremmo a comprare la cuccia?»
«Hai da fare?» chiese a Tyrion.
«Ehm, no. Andate pure, avverto Tysha che faccio tardi.»
Jaime annuì.
«Va bene» disse Brienne. «Vado a cambiarmi, torno subito.»
«Bambini» Jaime indicò ai suoi figli di metteri intorno a lui. «Io e la mamma andiamo a prendere il letto e qualcosa da mangiare per Sissi. Resta lo zio Tyrion con voi. Fate i bravi, ok?»
I tre annuirono.
«Io devo finire gli esercizi di matematica» disse Arthur.
«Allora è il tuo giorno fortunato, perché hai il membro più intelligente di questa famiglia qui per aiutarti» disse Tyrion.
«Tieni più sotto controllo le altre due» gli sussurrò Jaime.
Tyrion ghignò, dandogli una pacca sulla gamba.
«Ho cresciuto anch’io un figlio. So come si fa, tranquillo.»
«Ne hai cresciuto uno, non tre. E poi Podrick è un santo, non come…»
Non fece in tempo a finire la frase, che sentirono un forte miagolio e le bambine si misero a urlare.
«Le hai tirato la coda!»
«Volevo giocare!»
«Non così! Sissi, torna qui.»
Joanna si mise a rincorrere il gatto lungo il corridoio, seguita da Cat. Jaime rivolse uno sguardo eloquente a Tyrion.
«Ok, presterò maggiore attenzione a queste due. Andate tranquilli: vi prometto che al vostro ritorno staranno tutti bene.»
Jaime sospirò.
«Lo spero per il tuo bene.»
 
   
 
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