Mutual Pining
244 d.C. (dopo la Conquista
di Aegon)
Mai blasone fu più adatto: è blu
percorso da tante frecce infuocate. Ogni volta che lo vedo tutte quelle frecce
mi colpiscono dritto al cuore e… oh, se bruciano!
Mi distraggo e Jeremy trova
uno spiraglio nella mia guardia. Con un colpo ben assestato mi ritrovo a terra.
Il maestro d’armi mi strilla
chiedendomi se ho portato solo l’elmo stamattina dimenticando la testa nella
mia torre. Io rimango impietrito giù nella polvere. Con un grugnito il vecchio dichiara
conclusi gli allenamenti per oggi.
Jeremy si toglie l’elmo
rivelando i suoi capelli castani e il suo sorriso: “Non preoccupatevi altezza.
Capita a tutti una giornata storta”. Mi offre la mano guantata per farmi
rialzare. Scariche elettriche mi percorrono il braccio mentre mi tira su. I
nostri visi si avvicinano. Veloce mi scosto e tolgo l’elmo.
“Daeron stai bene? Hai la
faccia tutta rossa”. Quando siamo soli mi dà del tu. “Sì… Cioè no. È che con
questo caldo mi sto sciogliendo. P-per questo sono un po’ arrossato” “Andiamo a
buttarci nel Mander”, suggerisce.
Insieme ci allontaniamo dalle
mura bianche di Altogiardino verso il nostro punto preferito.
La mia nuca pizzica quando mi
tocca la chioma argentea. “I tuoi capelli stanno diventando lunghi”. Sono tanto
lunghi da sembrare femminili? “Lo so dovrei tagliarli” “No ti stanno bene”, mi
dice con quel suo sorriso.
Ci liberiamo del cuoio
appiccicato alla pelle e ci gettiamo nel fiume. Questa estate dura da tre anni
e fa sempre più caldo. E ogni anno la mia attrazione per lui si fa altrettanto
rovente.
Lo conosco da quando arrivai
qui a dieci anni. Abbiamo cavalcato insieme e ci siamo allenati insieme ogni
giorno, per sei anni. Conosco ogni movimento del suo corpo e quando impugniamo le
spade nel cortile… mi sembra di ballare. Io e Olenna abbiamo ballato varie
volte insieme, è una ballerina fantastica. Ma con lei combatto, non sto
ballando. Con lei valuto ogni mossa, cercando di non lasciare scoperti punti
deboli, mi sforzo di condurre io. Con Jeremy ogni movimento è fluido come
l’acqua e anche se stiamo cercando di mandare l’altro a terra, non c’è
competizione. Non importa chi cade, entrambi diventiamo più forti, le nostre
spade diventano così veloci che solo noi due siamo in grado di sconfiggerci.
Mentre siamo sdraiati ad
asciugarci, rubo sguardi al suo corpo. Col terrore di essere scoperto.
Jeremy ad occhi chiusi
pronuncia una frase: “Daeron… Ormai siamo uomini. Non so quanti anni ci restano
ancora su questo fiume. Sappi che ovunque andrai io ti seguirò. Anche se
dovessi decidere di salpare per i fuochi di Valyria”. Non so cosa rispondere. O
meglio lo so. Ma non posso dirglielo. Se glielo dicessi non vorrebbe più stare
al mio fianco. Mi odierebbe. “Non vorrei altra spada che te al mio fianco”, rispondo.
Ci diamo appuntamento in
biblioteca per dopo pranzo.
Torno nella torre e per
quando ho raggiunto la mia stanza tutta la frescura dell’acqua si è già
dissipata. Mi tolgo la tunica sudata e resto a petto nudo. Apro la finestra per
far entrare il vento e mi fermo a guardare l’orizzonte. Immagino me e Jeremy lì
da qualche parte. Tutti i giorni come oggi. Solo io, lui, le nostre spade e
visto che è una fantasia, i nostri baci…
“Vostra altezza”, risuona la
voce di lei dietro di me. Mi giro e sulla soglia si trova Olenna Redwyne: la
ragazza a cui sono promesso da quando avevo nove anni. Indossa un vestito viola
che le lascia scoperte le spalle e l’ombelico. In una mano tiene una brocca di
vino e nell’altra una coppa. Sento imbarazzato il suo sguardo sulla pelle nuda.
Sono un paio di giorni che la
evito. Perché ultimamente si è fatta a dir poco insistente e ogni volta che
siamo soli lei… Posate brocca e coppa, mi bacia. “Olenna aspetta… Non possiamo.
Non siamo ancora…” “Ma lo saremo presto, mio principe. Gustiamoci un antipasto
del nostro amore”, le sue labbra sono sulle mie, le sue mani sulle mie spalle
nude. “Olenna io… Non potrei mai disonorarti” “Ma è l’opposto Daeron. Tu mi
onori così. Onori il mio corpo. Mi dai l’onore della tua passione”. Ritorna a
baciarmi infilandomi la lingua in bocca. Mi stacco girando il viso. Olenna
sospira: “Sei davvero il principe di cui parlano le ballate. Troppo rispettoso
e onorevole per svergognare una povera fanciulla. Rilassati Daeron. Metà dei
tuoi compagni si sono sollazzati con più di una damigella qui al castello o con
qualche puttana in un bordello. So che hai molta pressione perché sei un
principe e non vuoi deludere o imbarazzare tuo padre come hanno fatto i tuoi
fratelli. Ma sono la tua promessa sposa non c’è nulla di male”. Le sue dita
accarezzano il mio petto e con un’unghia mi stimola un capezzolo. Slaccia i
lacci della sua veste e lascia scoperti i seni. La mia mano viene trascinata su
quella pelle liscia. Le sue labbra continuano a baciarmi. Serrò gli occhi senza
sapere cosa fare. Forse posso continuare per un po’, per non farla insospettire.
Forse questa sarà la volta buona e risveglierà in me il desiderio. La sua mano
sta scendendo… E tasta inutilmente. I suoi occhi incrociano i miei con un’espressione
indecifrabile. “Io… Io…”. Mi poggia un dito sulle labbra: “Shhh, tranquillo.
Succede a molti la prima volta, di essere nervosi. Adesso lasciati andare e vedrai
che rimedieremo”. Non faccio in tempo a dire altro che ricomincia con quella
mano.
“Daeron ma dove…”, risuona la
voce di Jeremy. Alzo la testa e lo vedo a bocca aperta sulla porta. Olenna non
si copre neanche il seno e la sua mano è serrata in mezzo alle mie gambe. Per
qualche secondo siamo tre statue. “Oh, dei… oh, s-scusate”, dice
frettolosamente prima di sparire. “Jeremy aspetta”, chiamo inutilmente. Stacco
il braccio di Olenna: “Maledizione”. Mi siedo sul letto e mi prendo la testa
fra le mani.
“L’avevo capito ma preferivo sperare che non
fosse così”, mormora scocciata Olenna, mentre si riveste. Sollevo il capo e la
guardo teso: “Cosa vuoi dire?”. Lei sorride: “Andiamo Daeron. Vuoi che lo dica
ad alta voce? Comunque sta tranquillo non ho intenzione di svergognarci tutti e
due dicendolo in giro”. Si versa una coppa di vino. “Olenna io… Mi dispiace. Ti
giuro che…” “Tranquillo, non preoccuparti. Mentre attendevo strenuamente che
tu facessi la prima mossa, ho avuto un paio di storielle anch’io. Non c’è
niente di male”, beve avidamente la coppa, “Potrebbe complicarci un po’ le cose
ma non più che in tanti altri matrimoni. Ovviamente quando ci sposeremo dovrai
essere discreto. Stai facendo un ottimo lavoro adesso, nessuno direbbe mai che
stai scopando Jeremy”. Taccio arrossendo: “Beh… Perché non l’ho scopato”.
Olenna si strozza con il vino. Tossisce un paio di volte e mi guarda stupita.
Io rimango lì impalato. Lei scoppia a ridere: “Haha. Sei davvero il principe
delle ballate. Il principe delle ballate amante del cazzo. Comunque, come ti ho
detto stai tranquillo”
Finisce il vino e fa per
uscire. La sua risata brucia. Mi alzo di botto: “Olenna io non credo che potrei…
Fingere”. Si ferma sulla soglia. “Allora è vero che voi Targaryen siete tutti menomati
nel cervello. Adesso ascolta, principino. Tuo padre è un mezzo contadino che
non sarebbe mai dovuto salire sul trono-“ “Come osi…” “Zitto e fammi finire. Sta
cercando di fare morire tutti noi nobili di fame per far felici tutti i suoi
amichetti paesani, ma può tirare la corda fino a un certo punto. Già i tuoi
fratelli lo hanno ricoperto di ridicolo. Duncan per scoparsi quella vagabonda,
Jaherys e tua sorella per sposarsi tra di loro. Ma perfino sposare una popolana
o tornare con la tradizione dell’incesto verrebbe visto meglio che avere per
figlio un invertito alla pari di un dorniano. Molte ragazze al posto mio ti
avrebbero sputato addosso per il disgusto e l’offesa, ma io no. Io saprei
essere una buona moglie. Ti darei dei figli di cui esser fiero. Perciò fai come
ha imparato a fare ogni fanciulla dei Sette Regni, stringi i denti e fai il tuo
dovere tra le lenzuola. Dopodiché puoi tornare a divertirti con il tuo
amichetto”.
Dopo che se ne è andata
prendo la brocca e lentamente la finisco, sorso dopo sorso. Non so quanto tempo
passa. Mi viene da piangere ma mi sembrerebbe di dargliela vinta.
Perché devo essere così? Cosa
penserà mio padre? Non posso fare come Duncan e Jhaerys. Non posso. Se fosse
per una donna sarei giustificato. Ma per un uomo… Un uomo che neanche mi vuole.
NdA