Lily.

Che dolce è questo nome, che un tempo fa apparteneva a una donna meravigliosa.

Tu, Lily Evans.

Questo era il tuo nome, questo era il nome di un giglio, un dolcissimo lilium, prima che io ti uccidessi.
Tu non l’hai mai saputo, da viva, ma sono certo che ora lo sai che dietro quella porta a origliare c’ero io.
Quando eri viva, prima che io mi abbandonassi a quello che credevo mi avrebbe portato alla felicità, prima che passassi dalla Parte Oscura, prima che tu diventassi una mia nemica... prima che decidessi di scegliere il potere a te, senza accorgermi che la felicità ce l’avevo già a portata di mano.
Mi conosci, Lily... molto più di quanto io non possa dire di te. So che sai, dovunque tu sia adesso, con quale dolore in questo anni ho vissuto tra le mura di questo castello.
Tra il rosso del fuoco, nelle serate invernali, nel rosso dei tramonti estivi, cercavo il colore dei tuoi capelli.
Negli alberi della foresta proibita, sui prati di Hogwarts, cercavo la luminosità dei tuoi occhi: così dolci, così sinceri... così diversi dai miei, neri, freddi e duri come pietre.
In ogni volto volevo vedere il tuo sorriso; dietro ogni sciarpa rossa e oro tentavo di scorgere i tuoi lineamenti sottili... credevo, povero illuso, che solo vedendo i tuoi occhi per un’ultima volta avrei potuto accettare in pace i miei tormenti.
Ma non è stato così.
Li ho rivisti, oggi, i tuoi occhi, dopo quattordici lunghissimi anni, da quella pallida giornata di giugno quando per l’ultima volta mi hai guardato e hai sorriso, prima di scendere dal treno e andartene a braccetto di Potter.
Ma intorno a quegli occhi che ho rivisto oggi non c’era il tuo nasino sottile, la tua bocca sempre sorridente, la tua fronte pensierosa: a incorniciare quel viso non c’erano i tuoi rossi capelli di fuoco.

C’era bensì la faccia di James Potter, i suoi odiosi capelli spettinati, la sua faccia arrogante.

Perché, mi chiedo ancora oggi, perché hai scelto proprio lui? Anche uno dei suoi odiosissimi amici sarebbe stato meglio di lui (ed è tutto dire), lui l’eccellente, l’affascinante, il bravissimo James Potter.
Ma non lo negherò a me stesso, in fondo al cuore l’ho sempre saputo. Quando vi vedevo litigare, quando ti chiedeva di uscire con lui, sapevo che prima o poi gli avresti detto di sì, e per sempre.
Probabilmente già lo sai... il mio peggior ricordo è quello del quinto anno, non perché quell’arrogante mi ha umiliato davanti a tutta la scuola, ma perché quel giorno mi sono abbassato a insultarti dopo che mi avevi difeso, e vidi che in fondo avevo ragione: preferivi lui, a me.
Non sono solito perdonare, lo sai, ma di aver sposato quell’essere... ti ho già perdonato da molto tempo. Ma non riesco a mandar giù il fatto che tu mi abbia lasciato come unica consolazione una miniatura del mio peggior nemico, anche se con i tuoi occhi.
Non sono nemmeno superstizioso, sai già anche questo: anche se, per un momento, ho pensato davvero che fosse la tua voce quella che ho sentito ieri nel vento, che mi diceva Pensaci tu, Sev... digli che gli voglio bene, amalo per me, io non posso più...

Non lo farò, Lily. Non posso amare il figlio di Potter.

Il mio dovere è solo quello di proteggerlo, e questo sì, lo farò.

Addio, Lily.

Addio, amica del mio cuore.

Ti amo.



Sev





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La mia prima fanfiction triste su HP...come vi sembra? In generale non sono una fan sfegatata della coppia, ma quando ho letto HP7 ho pensato molto a cosa deve aver provata Piton a vedere Harry...
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