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Autore: Shireith    26/10/2020    2 recensioni
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Raccolta partecipante al Writober di Fanwriter.
Tanti personaggi (soprattutto Shiho), tante ship (di nuovo, soprattutto con Shiho).
01. Backstory [Elena e Atsushi]
02. Cerchio [Shinichi, Shiho, Gin]
03. Scultura [Rei e Akemi]
04. Lettere [Akemi e Shiho]
05. Diventare genitore [James e Jodie]
06. 1k [Eisuke e Masumi]
07. Bromance [Heiji, Shinichi, Shiho]
08. Sera [Kir e Bourbon]
09. Rare ship [Shiho e Higo]
10. Lingua [Vermouth]
11. Favola [Akemi e Shiho]
12. Angst ending [Mary ed Elena]
13. Piatto preferito [Yukiko e Subaru]
14. Carte [Kaito e Aoko]
15. Scuola [Detective Boys]
16. Passato [Rei e Shiho]
17. Matrimonio [Takagi e Sato]
18. Amicizia [Ayumi e Ai/Shiho]
19. Vestiti [Shinichi e Sonoko]
20. Credo [personaggi a sorpresa]
21. Ruolo [Shiho, Atsushi, Agasa]
22. Sentimento [Yukiko e Ai]
23. Abitudine [Ran e Shinichi]
24. Occhiali [Conan e Ai]
25. Posto preferito [Rei e Hidemi]
26. Mutual pining [CoAi/ShinShiho]
27. Sogni [Gin e Sherry]
28. Treno [Bourbon e Vermouth]
29. Relazione [Heiji e Kazuha]
30. Pianto [Gin]
31. Futuro [Elena e Atsushi]
Genere: Angst, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Atsushi Miyano, Elena Miyano, Rei Furuya, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Prompt: mutual pining
Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano,
Conan Edogawa/Shinichi Kudo
Pairing: CoAi/ShinShiho
Rating: verde

Dubbi d’età e film di dubbio gusto


 «La prego, professore, non possiamo vedere qualcos’altro? Un programma che non sia del secolo scorso, magari.»
 Agasa scoccò un’occhiata furtiva al televisore. «Mh? Ah, sì. Non stavo nemmeno guardando, fai pure», acconsentì, per poi tornare con lo sguardo sul computer. Si reimmerse subito nei dati a cui stava lavorando e questo lo portò a trasalire sul posto quando Ai gli apparve alle spalle come un’ombra.
 «Non dovrebbe tenere gli occhi così vicini allo schermo, fa male alla vista», commentò in tono neutro. «Soprattutto alla sua età.»
 Non era passato molto tempo da quando Ai era diventata a tutti gli effetti sua coinquilina e il professore non si era ancora accostumato alla sua presenza né, tantomeno, alla sua assoluta mancanza di peli sulla lingua. Le parole le uscivano senza filtri e parevano macchiate di antipatia e supponenza; eppure Agasa, che quella ragazzina l’aveva accolta senza troppi indugi, già sospettava vi fosse dell’altro sotto e registrò la sua raccomandazione senza risentirsene – gli fece addirittura tenerezza, in un certo senso.
 Molto diverso fu l’approccio di Conan.
 «Lo dici per esperienza?» commentò infatti con ironia quando Ai superò il professore e raggiunse il tavolo della cucina. La vide salire con una certa difficoltà su una sedia fin troppo alta per loro e sorrise divertito.
 «Maleducato, oltre che cafone», fu la risposta, schietta e pacata, che ricevette in cambio, a riprova che doveva impegnarsi di più se sperava di lasciare Ai a corto di parole. «Comunque», proseguì lei, accavallando le gambe mentre soffiava sul tè bollente, «a me questo programma piace.»
 «Come vuoi tu, nonna
 
Conan si assicurò che un chiaro aggrottamento delle sopracciglia enfatizzasse tutto il suo dissenso – tutto ciò era inaccettabile, semplicemente inaccettabile!
 «Non hai mai visto Psycho?» pronunciò piano, indignato.
 «No.»
 «Ma è un cult!»
 «Sì, degli anni Sessanta. Chi è la nonna, ora?»
 
 Le labbra del professore si schiusero in un largo sorriso non appena vide Shinichi spuntare in cucina. «L’antidoto ha funzionato?» domandò.
 «Parrebbe di sì.» Si massaggiò una tempia: accusava leggere fitte alla testa, ma a parte questo si sentiva in ottima forma. Ai aveva avuto ragione. «Dov’è Hai…?»
 «Dietro di te.»
 Shinichi fece appena a tempo a voltarsi per vederla mentre lo superava e raggiungeva il tavolo. Shiho agguantò una tazza di tè fumante, non stupendosi di trovarla lì – il professore conosceva ormai a memoria le sue abitudini – e si sedette al suo solito posto senza nessuna difficoltà.
 «Sta vedendo la televisione, professore?»
 Le sorrise. «No, puoi girare.»
 Shinichi costeggiò il tavolo e vi poggiò il gomito, il palmo ben aperto per puntellarci il mento. «Ti prego, non di nuovo quel noiosissimo programma scientifico…»
 Shiho lo squadrò con la coda dell’occhio, decretando che le sue parole non le causavano abbastanza fastidio per formulare una risposta degna di questo nome. Shinichi, ovviamente, non si arrese.
 «Persino il presentatore è decrepito, sembra stia per collassare da un momento all’altro. Non mi stupirei se gli spettatori fossero tutti ultracentenari.»
 «Ti sembra che abbia più di cent’anni?»
 Shinichi si volse: non si stupì dell’imperturbabilità del suo sguardo, ma ne rimase comunque deluso. Sentì la lingua fremere di parole ed era pronto a farle uscire tutte quante, ma si soffermò troppo sugli occhi attentissimi di Shiho e perse il filo del discorso. Decretò, infine, che poteva salvare l’orgoglio solo distogliendo le sue attenzioni e far finta di nulla.
 «Mentalmente sì, sei vecchia.»
Fisicamente no.
 
«Per mettere Psycho dovrai passare sul mio cadavere – non che sia difficile, per uno come te.»
Shinichi dovette ricorrere a tutta la pazienza di questo mondo per rimanere calmo. «Tranquilla», pronunciò con un fintissimo sorriso che prometteva molto male, «è un altro film.»
«Giallo?»
«Sì.»
«Di quale anno?»
«’55.»
«Kudo!»
   
 
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