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Autore: Calime    29/10/2020    2 recensioni
[Modern!AU + Age gap]
1) Quel party che Ade voleva snobbare - Se avesse avuto parecchi anni di meno – magari fosse stato un suo coetaneo –, Ade sarebbe arrossito per la vergogna di essere stato smascherato.
7) Il segno - C’era di mezzo una donna. Ade aveva una donna, per forza.
11) Waiting for Superman - «Senti, facciamo così: ti accompagno io a casa» le propose.
12) Distrazioni - Certo, poteva anche esserselo sognato – e solo gli dèi sapevano quanto e cosa, come, chi, sognasse ogni notte –, eppure ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
20) Più prezioso dell'oro - «Non vi pagheranno il riscatto» mormorò, poi, mettendo in chiaro quello che, probabilmente, sapeva bene anche lui.
23) Una giovane e impulsiva stagista - Ade alzò un angolo delle labbra, divertito. «Non risale alla scorsa settimana la tua ultima ramanzina?»
24) Insonnia - «È ancora presto»
25) Popolarità - Fu un gemito strozzato e Persefone alzò gli occhi su Ade, allarmata.
26) Creare la giusta atmosfera - «Così è troppo semplice» sbuffò.
Raccolta di storie scritte per l'iniziativa del Looktober 2020 di LandeDiFandom.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Persefone
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Looktober 2020'
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Iniziativa: Looktober 2020 di LandeDiFandom
Prompt: 29. Abito da gran gala








25. Popolarità




«No».
Fu un gemito strozzato e Persefone alzò gli occhi su Ade, allarmata.
Era domenica mattina, il giorno che più aveva rivalutato dopo essersi sposata, e stavano consumando la colazione in cucina, sebbene suo marito stesse leggendo il giornale aspettando che lei terminasse.
Persefone si accigliò e lo osservò stringere i pugni sulla povera carta. Dato che sembrava troppo perso in chissà quale sequela di improperi e non le avrebbe prestato ascolto, decise di andare da lui. Alle sue spalle, sbirciò e non riuscì a trattenere un’esclamazione sorpresa, elettrizzata dall’articolo su cui lui si era soffermato.
«Oh, ma siamo noi!»
Ade non era dello stesso umore e prese a borbottare. «Non è possibile. Siamo finiti noi sul quotidiano, mentre Eros, che aveva il vestito più stravagante di tutti, no!»
Persefone rise e gli indicò una fotografia più in basso. «Eccolo lì».
Tuttavia, ciononostante, l’evento rimaneva un’immane tragedia: erano lui e Persefone ad attirare l’attenzione con l’immagine al centro dell’articolo, grande, ben definita, un eccellente lavoro di grafica e di stampa. Le fece spazio cosicché riuscisse a sederglisi su una gamba e, mentre lui continuava a rimuginarci sopra, sua moglie scorse con gli occhi il titolo e velocemente il contenuto.
«Ah, parlano solo del galà di beneficenza» disse. «Ehi, abbiamo raccolto una discreta somma per la ricerca» si entusiasmò. «Si vede che siamo piaciuti particolarmente al giornalista» sintetizzò per rabbonirlo.
Peccato che Ade non “piacesse particolarmente”, mai, a nessuno… Se l’avevano fotografato e messo così in bella vista era perché Persefone l’aveva accompagnato. Era lei a possedere quella capacità: chiunque, ieri sera, aveva posato lo sguardo su di lei, ammirandola nello splendore dell’abito dal corpetto lavorato e scintillante, un tripudio di ricami e glitter, e dalla gonna ampia che toccava terra in un pezzetto di strascico che lui era riuscito a pestare impacciatamente più volte nel corso dell’evento – almeno quello non si vedeva dalla foto.
«Tu sei piaciuta» ribatté lui e lo sottolineò rivolgendole uno sguardo.
Persefone rise e gli schioccò un bacio sulle labbra imbronciate. «Sì, ma a me interessava piacere a te».
E, almeno su quello, non vi era stato alcun dubbio: aveva dovuto pregarlo per uscire di casa e promettergli che al rientro si sarebbe fatta trattare come la regina che era, la sua regina.
Persefone gli accarezzò il viso e si allontanò per lavare le stoviglie sporche. Lo scrosciare dell’acqua le impedì di sentire altro e, così, quando si voltò nuovamente verso di lui, si sorprese di trovarlo ancora seduto a tavola, fermo sulla stessa pagina.
Roteò gli occhi, esasperata. «Ormai è andata. Cosa vuoi fare? Causa al giornale?»
Ade brontolò sapendo bene che non sarebbe stato possibile, anche se la tentazione era forte. Sfortunatamente, a causa dell’importante posizione lavorativa era annoverato come personaggio pubblico e, quindi, poteva essere fotografato da chiunque senza poter dire una parola a riguardo.
«Vedila così» gli illustrò lei, pratica. «Il quotidiano parla della beneficenza, mentre un altro tipo di testata avrebbe commentato i nostri outfit».
L’espressione di Ade era tutto un programma: basita, intimorita e nauseata.
«Posso solo immaginare come reagiresti se iniziassi a leggere le notizie su internet…» sbuffò Persefone, mentre lasciava la cucina.
Il suo urlo arrivò quando lei era già in salotto alla ricerca di Cerbero. «Siamo anche su internet?!»
Persefone rise e, al ricordo, gongolò: erano veramente su internet ed avevano anche preso un bel dieci pieno dalla maggior parte degli influencer e dei blogger di moda per il loro look.







   
 
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