Il tempo fluisce in modo uguale per tutti gli uomini. E ogni uomo galleggia nel tempo in maniera diversa.
(Manuel Neila)
Il tempo. Il più grande e il più antico di tutti i tessitori. Ma la sua fabbrica è un luogo segreto, il suo lavoro silenzioso, le sue mani mute.
(Charles Dickens)
Passato, Presente, Futuro.
Sono i tre tempi che,
come rintocchi,
scandiscono la nostra esistenza.
Corriamo sempre incontro a qualcosa
sperando di riuscire ad afferrarlo,
ma scavando in profondità
ci rendiamo conto che ciò che siamo
è il risultato delle esperienze attinte
vivendo il nostro passato,
il quale,
con il lento ma inesorabile fluire del Tempo,
ci ha insegnato quel qualcosa
che potrà dare i suoi frutti nel futuro.
Il Futuro che non è niente altro che il riflesso del Passato.
Ma se noi continuiamo a rivolgerci al futuro,
pensando di ottenere l’appagamento desiderato,
rischiamo di non godere pienamente
del nostro presente,
il tempo dove siamo, esistiamo, viviamo.
Immaginiamo, allora, di creare un ponte fra passato e presente.
Volgiamo quindi uno sguardo al passato
con l’anelito di raggiungere quanto prima il futuro,
ma non precludiamoci la possibilità di accogliere
tutte le meraviglie nascoste nel nostro presente,
che siano lo stupore che ci coglie
osservando il volo di una farfalla dalle ali colorate,
o la percezione del tepore del sole sulla pelle,
o quella mano che asciuga una lacrima
facendo scomparire il dolore fra le dita,
poiché abbiamo ancora così tante cose
da scrivere, da scoprire e da condividere.