Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Dromeosauro394    01/11/2020    2 recensioni
Raccolta di one-shot per il writober 2020.
Saranno tutte ispirate a personaggi del trono di spade, non consecutive. La maggior parte saranno personaggi della storia passata di westeros che forse non molti conosceranno, ma spero di darvi lo stesso una piacevole lettura.
1- Lyonel Hightower e Samantha Tarly
2- Baela Targaryen Alyn Velaryon
3- Aegon quinto
4- Aegon il Cavaliere del Drago e Naerys
5- Dunk e Egg
6- Aegon il Mediocre e Bellegere Otherys
7- Sansa Stark e Edric Dayne
8- Elinor Tyrell e Alyn Ambrose
9- Rhaenyra Targaryen e Laenor Velaryon
10- Cersei Lannister e Lysono Maar
11- Raccallio Rendono e Alyn e Velaryon
12- Daeron Targaryen e Jeremy Norridge
13- Brynden Rivers e Shiera Seastar
14- Oberyn Martell e Daemon Sand
15- Spettacolo a Harrenal
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oberyn e Daemon

Bacio

 

 

Il sole guizza sulla sua lancia. Sposto il mio peso da un piede all’altro, lasciando solchi nella sabbia dorata.

Il principe mi guarda con quegli occhi neri e profondi, nascondendo un sorrisetto.

Non devo deluderlo. Stringo la spada nel pugno.

Tutti e due attendiamo tesi la prima mossa dell’altro. Il sole di Dorne batte forte. Una goccia di sudore scende sulla mia fronte.

Il principe Oberyn attacca. La sua lama scatta veloce e micidiale e a stento reagisco ai colpi.

Vipera Rossa, è un titolo quanto mai appropriato per quest’uomo. La lancia sembra proprio un rettile velenoso che scatta per mordermi. Ma non voglio cadere facilmente. Voglio che tu mi noti, mio principe.

Veloce contrattacco a colpi di spada. “Sì, Daemon”, grida feroce e felice Oberyn, “Mostrami il tuo fuoco ragazzo”. Quel ragazzo serve per distrarmi. Ma non sono un ragazzo, non cado nei tuoi trucchi. Continuo ad attaccarlo e lui passa a schivare i miei colpi e a danzarmi in giro. Ogni tanto solleva sbuffi di sabbia con la lancia. Altri trucchi, altri inganni, ma non sono sciocco. Continuo a roteare la spada e lui continua a schivare e a parare. “Tutto qui? Andiamo Daemon, mia figlia Obara tira colpi più forti dei tuoi”. Continuo a ignorarlo e a cercare di colpirlo. Il sudore mi cola negli occhi. Nelle orecchie risuonano i suoi scherni e le sue incitazioni. Alla fine con un grido lo inchiodo con un ginocchio a terra, la spada che stride contro la lancia. Stringo i denti e lo guardo negli occhi. Nelle sue pupille vedo quello che speravo, uno sguardo attento, che scruta ammirato, ma che sorride anche. Con un gioco di gambe rotola di lato e mi fa crollare in avanti sul mio stesso peso. Cado col viso nella sabbia e sento il piatto della lancia che mi colpisce la schiena. “Morto”, dice il principe Oberyn compiaciuto, “Stai diventando bravo scudiero. Ma ancora non alla mia altezza”.  Mi giro sulla schiena con le braccia spalancate e accascio amareggiato i capelli nella sabbia. Oberyn sghignazza: “Su Daemon. Stai migliorando, non ti abbattere”. Mi tende la mano e mi tira su. Vicino al suo collo sento il sudore dell’allenamento. Il suo viso quasi si tocca col mio. Oberyn Martell: principe di Dorne. La sua pelle è olivastra e i suoi capelli neri. Sotto il suo naso aquilino c’è una rada barba nera. Appena qualche ruga sulla fronte tradisce l’età di quarant’anni, altrimenti da come si muove potrebbe essere mio coetaneo di venti. È bellissimo.

“Andiamo a ripulirci un attimo nel fiume. Poi dobbiamo muoverci”. Raccatto la mia spada e la sua lancia e lo seguo. Si toglie il corsetto di cuoio e la tunica zuppa. Si toglie gli stivali dalla punta arricciata poi entra a piedi nudi nell’acqua. Metto apposto le armi e i suoi vestiti tra i bagagli e poi mi immergo anch’io.

Non facciamo un bagno completo ma togliamo via il sudore e la sabbia dai petti nudi. Io immergo un secondo la testa per bagnare i capelli e lavare la sabbia della mia sconfitta. Scuoto veloce il capo e quando sollevo i ciuffi castani lo vedo che mi guarda. “Sei un giovane molto bello, Daemon”. Il cuore comincia a battermi. “Grazie mio principe” “Molte ragazze avranno pianto lacrime di desiderio per te. E immagino anche molti ragazzi”. Spero di non arrossire: “Ehm… Non così tante, altezza”. Alza le sopracciglia stupito: “Forse non sei ardito abbastanza. Devi avanzare e attaccare di più, come ti dico di fare mentre ci battiamo. Cogli i frutti della giovinezza Daemon. Alla tua età aspettavo già la terza figlia. Assapora più che puoi dalla vita”. E lui sì che ha assaporato la vita. Ha studiato alla Cittadella, ha combattuto a Essos come mercenario e ha conquistato il cuore di mille donne. Nobildonne e umili, septe e cortigiane, le chiare valyriane di Volantis e le brune delle Isole dell’Estate, da ogni sponda del Mare Stretto. Mi sento un bambino in confronto a lui, ignorante e impacciato. Senza contare che io sono un bastardo, mentre lui è un principe.

 

Il sole sta tramontando mentre cavalchiamo fianco a fianco. Oberyn stringe gli occhi osservando l’orizzonte. “Mh, ci accamperemo nel deserto stanotte. Hellout è ancora troppo lontano”. È la residenza della concubina di Oberyn, la figlia bastarda di lord Uller: Ellaria Sand. È sua moglie in tutto tranne che il titolo e madre di cinque delle sue figlie, anch’esse perciò Sand.

 

Ci accampiamo tra le dune e preparo il fuoco. Mentre sono in ginocchio a preparare la cena sento il suo sguardo sulla mia nuca. Mi giro a guardarlo confuso. “Non muoverti”, sussurra lui fermo e dritto. Rimango immobile senza capire cosa… In un lampo lancia un pugnale contro di me. Non faccio in tempo a reagire, ma la lama non è diretta a me. Mi passa con un soffio accanto al collo e colpisce il bersaglio che soffia e sibila di dolore. Volto la testa e vedo una vipera cornuta che si dimena, inchiodata a terra al pugnale di Oberyn. Le fauci bianche si spalancano mostrando i denti aguzzi e la coda scuote stanca la sabbia da cui è saltata fuori. Oberyn prende la sua lancia e lentamente si avvicina al rettile. Con un colpo preciso taglia la testa al serpente.

Deglutisco pensando a cosa sarebbe successo se il pugnale fosse partito un secondo più tardi.

 Oberyn prende la testa della vipera. Si diletta con i veleni. “Devi stare attento Daemon. Le vipere cornute cacciano di notte. Si nascondono nella sabbia senza lasciare alcuna traccia. E attendono immobili fino a che la preda non gli capita a tiro. E poi… Zack!”, con uno scatto mi lancia il corpo dorato dell’animale. Lo afferrò al volo. “Stasera zuppa di serpente”, dichiara Oberyn, “Adoro la loro carne. È così piccante”.

 

Abbiamo appena finito la cena che per poco non mi ha ammazzato. “Quindi Daemon, hai detto che non molte fanciulle hanno pianto lacrime per i tuoi occhi azzurri. Ma chi erano queste poche che lo hanno fatto?”. Perché me lo sta chiedendo? Devo dimostragli di essere uomo quanto lui, sia in battaglia sia tra le lenzuola? “Non ho molto da dire su di loro, mio principe. Sono stati tutti amori di una notte o di qualche giorno. Nessuna credo, mi sia rimasta nel cuore” “Ma so per certo che una fanciulla invece c’è riuscita”. Mi giro a fissarlo. Non saprà… “Mia nipote Arianne”. Oh dei lo sa. Oddio, che mi voglia uccidere e lasciare il mio corpo nel deserto? Suo fratello non ha reagito molto alla notizia, ma il principe Doran ha il latte nelle vene, Oberyn invece ha veleno. “M-mio principe io…”. Appena si accorge del mio tono preoccupato, scoppia a ridere. “Haha. Oh dei, Daemon. No, no, tranquillo. Non sono quel tipo di zio. Anzi mi fa piacere che la mia nipotina abbia avuto te come primo amore”.

Arianne. Sono tanti anni che non pensò più a lei. Eravamo quattordicenni. Il nostro amore era ardente quanto impacciato, tanto profondo quanto superficiale. Credevo che sarei diventato come i bastardi delle fiabe che sposano la bella principessa portando onore e gloria al proprio padre. “So che hai colto il suo fiore”. E lei ha colto il mio. Dopo di lei nessuna ha lasciato un segno. “So anche che addirittura hai chiesto la sua mano a Doran”. Un’altra stupidaggine di quella fantasia amorosa. “Ero solo un ragazzo vostra altezza. Infatuato e sciocco” “No, eri innamorato. E hai fatto una cosa che molti ragazzi della tua età non avrebbero mai avuto il coraggio di fare. Significa che quando ami una persona la ami davvero”. Si è avvicinato. “Beh… io… Non volevo lasciarla con un bastardo in grembo. Come me” “Tutte le mie figlie sono bastarde. Il nome che abbiamo non vuol dire nulla. Conta la nostra storia”. Oh accidenti, così sembra che abbia ripugnanza per le sue figlie e per la sua amante. “No, altezza, io… Perdonatemi non volevo dire questo. Non volevo offender-“ “Non lo hai fatto”, dice posano di una mano sulla spalla, “Davvero ti vergogni tanto del tuo nome? I bastardi nascono dalla passione, mentre spesso i figli nati nel matrimonio nascono dal dovere. Sei molto meglio di tanti rampolli nobili che ho visto. Devi essere orgoglioso di ciò che sei”. Continua a farmi sentire piccolo, piccolo e sciocco e non lo sopporto più. Sento la rabbia che mi monta nel petto finché non mi esce dalla gola: “Beh non tutti possono fare come voi, altezza. Non tutti sono principi”. Le sue sopracciglia si aggrottano. Non si aspettava questa reazione. Ho osato troppo? Dovrei scusarmi? Ormai è troppo tardi perciò continuo: “Sì, non tutti possono fare i propri comodi come voi, con il principe di Dorne come fratello pronto a rimediare. Non tutti possono avere la lingua biforcuta della Vipera Rossa. Molti se la devono mordere la lingua, se ci tengono a conservarla. Non tutti possono visitare i quattro angoli del mondo”, ora gli sto praticamente urlando in faccia, “Per alcuni il proprio nome spiana la strada, altri invece devono combattere tutta la vita per farlo scomparire”. Non si è mosso di un millimetro durante la mia sfuriata. Respiro affannosamente senza più niente da dire ma ancora irato. “Questa era l’intraprendenza che volevo”, esclama con voce roca. Le sue labbra si posano sulle mie.

Per un attimo non reagisco. Ho sognato per mesi questo momento. Dischiudo le labbra e faccio entrare la sua lingua. Le sue dita salgono a intrecciarsi con i miei riccioli castani. Le barbe sui nostri menti e le nostre guance si sfregano tra loro.

Non ho mai baciato un uomo. C’è una voracità e una spinta che non ho mai provato con una donna. Misuriamo la forza delle nostre lingue come misuriamo le nostre spade. La sua mano mi passa sul petto e scende sul ventre… Improvvisamente la preoccupazione ritorna. Mi stacco. “Aspettate, aspettate. E Ellaria…”. Il principe sbuffa con una risata: “Io e Ellaria sappiamo che il nostro amore è primo sopra tutti gli altri. Ma entrambi non rinunciamo ai piaceri della vita quando stiamo lontani. A volte anche quando stiamo vicini”. Mi ci vuole un attimo per raccogliere l’informazione. “Vuol dire che…”. Insomma in qualche modo già sapevo le dinamiche della loro relazione. Ma quando fantasticavo di me e Oberyn, Ellaria scompariva magicamente. Per un attimo gli vedo fare uno sguardo che non gli ho mai visto. Cos’è? Apprensione… Il Principe Oberyn sussurra: “Scusa forse è troppo tutto insieme. Io… Non avrei voluto mai mancarti di rispetto Daemon. Se tutto ciò non ti mette a tuo agio dillo senza remore e torneremo principe e scudiero come prima. Io faccio solo l’amore Daemon, non scopo”. Quel “fare l’amore”, mi fa ribollire il sangue freddato. Non credevo neanche gli piacessero gli uomini. Non credevo che piacessero a me fino a che non l’ho incontrato. Devi smetterla di innamorarti di principesse e principi Daemon. Non sono roba per te. Assapora più che puoi dalla vita

Mi rigetto tra le sue braccia. L’aria gelida della notte ci morde la pelle mentre ci spogliamo. Ci rintaniamo sotto le nostre cappe e i nostri corpi eccitati ci riscaldano.

È esperto nella passione come nella violenza. La sua lingua saetta come la sua lancia. La sua mano callosa scende giù a accarezzarmi la coscia. Le dita palpano e si dirigono… “Mio prin-“ “Chiamami Oberyn, Daemon” “Oberyn. Io non l’ho mai fatto prima. Cioè con… un altro uomo” “Non temere”, mi dice accarezzandomi la guancia, “Lascia che io ti guidi e non proverai alcun dolore. Non potrei mai farti provare dolore. La vipera sa bene come nascondersi nella sabbia(sand) senza lasciare traccia alcuna”. Le sua labbra coprono le mie.

   
 
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