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Autore: 0421_Lacie_Baskerville    02/11/2020    1 recensioni
Avvertimento Spoiler All Might (ci sono vari spoiler fino alla quarta stagione di MHA e tutto FT)
Immaginiamo il mondo di MHA e che All Might abbia incontrato Erza Scarlet di FT, scappata dalla Torre e abbia deciso di adottarla. Immaginiamo la Erza di Fairy Tail, rinomata agenzia e accademia per eroi, assistere in TV ai fatti di Kamino e decisa ha proteggere la persona che è diventata suo padre, si trasferisca alla Yuei, seguita dai suoi amici Natsu e Lucy per proteggerlo.
Così incontra il successore di All Might, Midoriya Izuku, che resta profondamente colpito dall'esistenza di questa "figlia". Intanto la Yuei subisce diversi attacchi e dietro di essi si cela un unica persone che da anni manipola gli eventi della vita di Erza, in attesa di poter fare la sua mossa e vendicarsi del Simbolo.
I ragazzi dello Yuei e di Fairy Tail dovranno unire le forze per sconfiggere questa sinistra figura, intrecciando fra loro amicizie, amori e rivalità.
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: All Might, Dabi, Izuku Midoriya, Ochako Uraraka
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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41. Nel Dormitorio

 
--- Ochaco Uraraka ---
La portafinestra scivolò silenziosa, senza disturbare le ragazze che dormivano rannicchiate per terra, fra montagne di cuscini e coperte, con i pacchetti vuoti di caramelle e patatine sparsi in giro per la stanza spoglia.
Si voltò a lanciare un’occhiata a Tsuyu che l’aveva consolata quando era scoppiata a piangere in ospedale. La vide rabbrividire nell’aria fredda e si affrettò ad uscire sul balcone e a richiudersi la porta alle spalle.
Per quanto fosse grata ad ognuna di loro per esserle state vicine, aveva bisogno di stare un po' da sola e schiarirsi le idee. L’aria fredda le punse la pelle attraverso la coperta che l’avvolgeva e la fece rabbrividire. Si avvicinò alla ringhiera e sollevò lo sguardo verso il cielo stellato. Da quando mancava la luce in città, Ochaco aveva scoperto che il cielo era molto più luminoso di quanto non avesse immaginato.
 Se ne stava spesso davanti alle grandi vetrate della sala comune a guardarlo, con Hakagure, Levvy e Lucy, mentre Jirou e Mirajane discutevano di musica e improvvisavano concerti a cappella.
Lucy sembrava sapere un sacco di cose sui motti celesti e le storie ad essi correlati e ne aveva condiviso qualcuna con loro, mentre assaggiavano i cocktail improvvisati da Cana che erano sempre nuovi e a volte disastrosamente alcolici.
Quella sera, era tornata al dormitorio con la testa pesante e gli occhi arrossati. Sentiva arderli in petto un fuoco carico di rabbia e amarezza. Deku si era messo con un’altra e non una qualunque, ma proprio con quella che Ochaco sopportava di meno, che era alla base di tutti i problemi che avevano dovuto affrontare e che nonostante questo, si comportava come se niente fosse colpa sua.
Strinse le labbra, sentendosi bruciare le guance. La cosa che la faceva arrabbiare di più era come era scoppiata a piangere davanti a lui, per poi scappare via, come una bambina.
Si sentiva pizzicare gli occhi per tutte le lacrime che aveva versato fra le braccia dell’amica che ora la teneva per mano. Non vedeva l’ora di infilarsi in camera sua, farsi una doccia calda che attenuasse la sensazione dei muscoli irrigiditi dal freddo, infilarsi nel suo letto e spararsi nelle orecchie la playlist strappalacrime di Adele a tutto volume.
Avrebbe sfogato tutto il dolore che provava in una volta e l’indomani sarebbe andata avanti come se niente fosse accaduto, così forse avrebbe smesso di sentirsi così a disaggio con sé stessa. Detestava l’idea di passare per una pappamolle. Accidenti, lei non era mai stata il tipo di ragazza che piangeva e si demoralizzava per nulla. Tsuyu aveva ragione, doveva passare oltre e prima o poi quel dolore sordo che sentiva sarebbe svanito.
≪ Ochaco, sicura di stare meglio? ≫ le chiese Levvy, vedendola strofinarsi la guancia. La guardò preoccupata, scostandosi una ciocca ribelle che era caduta sul viso da folletto, coprendoli la guancia.
Erano quasi all’ingresso del dormitorio, di ritorno dall’ospedale, e la luce che filtrava dalle finestre era soffusa e calda. Si riversava sui visi delle ragazze e ne accendeva i capelli di riflessi dorati.
Ochaco strinse la mano di Tsuyu che le stava accanto, sistemandosi sulla spalla la borsa con le cose di Momo. Era stata finalmente dimessa e stava tornando a casa con loro. Si voltò anche lei a guardarla apprensiva, facendola sentire a disaggio e in imbarazzo.
Tutte sapevano cosa era successo quella mattina e ci avrebbe scommesso che Kaminari aveva portato la notizia pure al dormitorio. Ormai, tutti quanti dovevano essere a conoscenza della delusione che aveva subito.
Avrebbe voluto sotterrarsi per l’imbarazzo, invece, un sorriso incerto si stese sul suo viso. Cercò di sembrare sicura e allegra come sempre. ≪ Si, scusami per prima. Devo aver fatto la figura della stupida, ti assicuro che di genere non sono così frignona. ≫
≪ Ma no. ≫ protestò subito lei, mordicchiandosi il labbro. ≪ Non volevo dire questo...solo… ≫ Si interruppe bruscamente, corrugando le sopracciglia dubbiosa su cosa dire. Ochaco capì di non essere convincente dallo sguardo che le lanciò Lucy, accanto alla ragazza dai capelli turchesi. ≪ Cerchiamo di pensare alle cose belle ≫ disse allegramente la bionda, sorridendo. ≪ Momo è tornata e domani anche Shouto ed Elfman torneranno al dormitorio. ≫
Ochaco annuì. Si, piano piano i suoi compagni stavano venendo dimessi, anche se al momento il dormitorio verteva nel caos totale. ≪ Spero che tutti vengano dimessi presto ≫ sospirò, stringendo la mano di Tsuyu che annuì, aprendo la porta. ≪ Se vedessero in che condizioni sta il dormitorio kero, penso che non lo riconoscerebbero ≫
≪ Uhm, è davvero così irriconoscibile? ≫ mormorò Momo, seguendole dentro. Nel momento in cui attraversò la soglia ci fu un gran scoppiare e piovere di nastri colorati e coriandoli. Per un attimo, Ochaco fissò la sala comune a bocca aperta. ≪ Ma cosa…? ≫
≪ Ben tornata, Momo-chan! ≫ gridarono più voci entusiaste.
La stanza era affollata dei restanti studenti della Yuei e dei membri di Fairy Tail che ormai vivevano lì con loro e che le accolsero con un sorriso e saluti allegri.
Momo sussultò, portandosi una mano alla bocca rimasta aperta per la sorpresa. I ragazzi, più Jirou e Mina, le andarono incontro con grandi sorrisi.
Ochaco si voltò a guardare Lucy e Levvy che avevano l’aria sorpresa quanto lei. ≪ Cosa sta succedendo? ≫ si chiese a voce alta.
≪ I-io non capisco. ≫ ammise Momo, guardando i compagni confusa ed emozionata. ≪ C-come facevate a saperlo? ≫
≪ Il capoclasse ci ha chiamati per dirci che venivi dimessa. ≫ rispose Kirishima, avvicinandosi con le mani in tasca. ≪ Ha detto che eri depressa per via dell’ultima battaglia e abbiamo pensato ad un modo per sollevarti il morale. ≫
≪ Così abbiamo organizzato un pigiama party! ≫ strillò Mina, sollevando vari pacchetti di patatine e mostrandoglieli. ≪ Sia per te che per Uraraka-chan. Vi faremo passare tutto il malumore! ≫
Lei trasalì, sorpresa. ≪ N-non è necessario. Io non ho niente. ≫
Il sorriso di Mina si allargò. ≪ Tranquilla, cureremo il tuo cuore spezzato. ≫ promise, facendole l’occhiolino. La voce acuta di Hakagure si alzò dalla dispensa. ≪ Mina-chan! Avevamo detto che non avremo nominato quel brutto fattaccio! ≫
≪ Ah già, ops! ≫ replicò sbadatamente Mina, stringendosi nelle spalle e sollevando gli occhi al cielo. ≪ Colpa mia. ≫
Ochaco restò a guardarle rigida, sentendosi bruciare le guance. Non c’era niente di peggio che essere messa così in imbarazzo dalle proprie amiche davanti a tutti quanti. Percepì su di sé lo sguardo distaccato delle ragazze e dei ragazzi di Fairy Tail, ed arrossì ancora di più.
Tsuyu le strinse la mano gentilmente. ≪ Distrarti un po' ti farà sentire meglio, Ochaco-chan. Credimi. ≫
≪ Si, e poi, i ragazzi sono degli idioti. ≫ aggiunse Jirou facendo scattare i suoi earphone jack. ≪ Non averli fra i piedi per una sera non può che farci bene. ≫
≪ Sei crudele, Jirou! ≫ strillò indignato, Kaminari. ≪ Io pensavo avremmo festeggiato tutti insieme! ≫
Jirou si voltò a guardarlo con gli occhi sbarrati, storcendo la bocca. ≪ Ma sei matto? Perché mai dovremo stare in pigiama davanti a voi, razza di idiota?! ≫
≪ Cos’è questa discriminazione? ≫ Mineta balzò sullo schienale del divano, in bilico sul bordo, puntando loro contro l’indice. ≪ Perché veniamo esclusi così a prescindere? Non è corretto da parte vostra, ragazze. ≫
≪ Giusto! ≫ insistette Kaminari indignato. ≪ Se è una festa che volete fare, possiamo farla qui in sala comune. Tutti insieme. ≫
≪ Potete indossarli comunque i pigiami. ≫ bofonchiò Jet, lanciando un’occhiata a Levvy. ≪ Soprattutto se sexy. ≫ La ragazza storse la bocca, guardandoli male. ≪ Ma anche no! ≫
Muovendosi a disaggio, Ochaco, scrutò la sala alla ricerca di un famigliare broncio e una chioma biondo cenere. Il suo sguardo, però, venne attratto dalla chioma bionda di Lucy che si chinava su Mirajane, mormorando. ≪ Natsu dov’è? Credevo che fosse tornato con voi. ≫
Mirajane reclinò il capo, sorpresa. ≪ Ha scambiato il turno di pattuglia con Freed ed è andato via con Bakugou, Ever e Shoji. Perché, avete litigato? ≫
Lucy si ritrasse, arrossendo. ≪ C-cosa? No, certo che no. ≫ balbettò, agitando le mani nervosamente. ≪ E-ero solo curiosa, tutto qui. ≫
≪ Tutto questo…è stata un’idea di Iida-san? ≫ chiese Momo, sorpresa. Gli occhi neri le scintillarono, quando Kirishima confermò con un sorriso.
Allora, Iida è davvero interessato a lei. Aveva sempre pensato che fosse solo un pettegolezzo, ma guardando le guance arrossate di Momo, iniziò a chiedersi se non fosse vero. Anche lui era innamorato di una persona che non ricambiava i suoi sentimenti, concentrata su qualcun altro, e che forse nemmeno era consapevole di cosa provasse lui realmente.
Si sentì stringere il petto da una morsa dolorosa e distolse lo sguardo dall’amica per concentrarsi sulla discussione in atto. 
La situazione stava sfuggendo rapidamente di mano, constatò con una punta di ansia. Le vive proteste di Mineta e Kaminari stavano trascinando anche il resto dei ragazzi nella discussione. Jirou era arrossita per l’irritazione e fece scattare i suoi earphone jack, colpendo i due ragazzi e travolgendoli con le onde soniche.
≪ Suvvia, non c’è assolutamente bisogno di fare tutta questa confusione. ≫ commentò Freed, infastidito. Sedeva sul divano accanto a un Laxus totalmente indifferente e impegnato a guardare un video sul cellulare. Sventolò una mano come a scacciare una mosca. ≪ Possiamo fare anche noi una nostra festa. ≫
≪ Possiamo? ≫ commentò Sato, perplesso. ≪ Ma che senso avrebbe? ≫
Ochaco sospirò, si sentiva distrutta. Voleva solo rannicchiarsi sotto le coperte con la playlist di Adele nelle orecchie e piangere sui testi delle sue canzoni. ≪ Io me ne vado a dormire. ≫ annunciò, voltando le spalle a tutta quella confusione.
≪ NO! ≫ gridò Lucy, afferrandola per il braccio e puntandole addosso due occhi ansiosi. ≪ No, dai. Facciamo una serata sole ragazze, sarà divertente, vedrai. ≫ Guardò le altre in cerca di supporto e lo trovò in Jirou. La ragazza si fece avanti e prese Ochaco sottobraccio, tirandola verso le scale. ≪ Ma si, vedrai che ci divertiremo tutte insieme. ≫
Ochaco non poté fare nulla davanti a quella determinazione e lasciò che le ragazze riempissero la sua stanza di coperte e cuscini, cibo spazzatura e bibite.
 ≪ Non posso vedervi così abbattuti ragazzi, ≫ commentò Cana, avvicinandosi alla cucina e tirando fuori da sotto il lavabo diverse bottiglie. ≪ beviamoci qualcosa e tiratevi su di morale! ≫
≪ E quelle bottiglie di alcool da dove saltano fuori?! ≫ esclamò scioccato Kirishima, guardandola a bocca aperta. Cana rise. ≪ Tu non ti preoccupare. L’alcool risolve tutti i problemi e riscalda lo stomaco! ≫
≪ Non è esattamente così. ≫ commentò Visca con un sospiro. ≪ Ma versamene un bicchiere lo stesso. ≫
Tokoyami scosse la testa, rassegnato. ≪ Comincio a pensare che sia un bene che Iida-kun non sia qui. ≫
≪ Accidenti, gli verrebbe un colpo a vedere il dormitorio in questo stato! Meglio per lui non sapere. ≫ commentò Kaminari, accettando il bicchiere che Mirajane gli stava offrendo. Ochaco lo guardò male. ≪ Non starai un po' esagerando con quella roba, ultimamente? ≫
Lo aveva visto ubriacarsi ogni sera da quando Cana aveva iniziato a far assaggiare a loro le sue creazioni. Se mai avesse deciso di abbandonare il percorso da eroe, aveva senz’altro un futuro come barista.
Lei e Kirishima avevano provato a sbarazzarsi dell’alcool, gettando via le bottiglie, ma ogni volta sembravano ricomparire misteriosamente. Ochaco iniziava a chiedersi se per caso anche Cana possedesse una sorta di Kansou in cui nascondeva tutto.
Il compagno sorrise, sventolando la mano. ≪ Ma no, anzi! Inizio a reggerlo molto meglio. ≫
Ochaco strinse le labbra, scuotendo la testa. Sperava vivamente che i membri di Fairy Tail andassero a stare da qualche altra parte prima che Iida tornasse lì, oppure all’amico sarebbe davvero presa una crisi isterica senza precedenti.
Il dormitorio verteva nel caos più totale. Il disordine si era insinuato negli spazzi comuni e le stanze vuote erano state occupate dai ragazzi nuovi, che spesso si dimenticavano di avere un letto e dormivano sui divani della sala comune se non direttamente sul pavimento.
 Ogni sera riuscivano a improvvisare una festa, per poi tornare a lavoro carichi la mattina dopo, spesso senza aver dormito nemmeno un’ora. Ochaco non capiva come ci riuscissero, ma impedivano anche a loro di riposare, trascinandoli nella baraonda.
≪ La pratica rende perfetti, come si dice. ≫ commentò Mirajane divertita, unendo le mani. ≪ Vi va di ascoltare un po' di musica? ≫
≪ Cana, Mira, voi non vi unite a noi? ≫ le chiamò Lucy dalle scale. Si affacciò guardandole interrogativa. Le due ragazze scossero la testa.
≪ Restate qui? ≫ domandò Ochaco, guardando la ragazza dai capelli argentati. ≪ Non vi va di unirvi a noi? Insomma, non ci dispiace la vostra compagnia. ≫
≪ Sei molto dolce. ≫ rispose Mirajane, accarezzandole la guancia. ≪ Ma non penso che sia il caso. ≫ I suoi occhi si posarono su Kaminari, in piedi fra loro che sorseggiava il suo drink. Ochaco intravide uno strano bagliore nel blu delle sue iridi. ≪ E poi ho delle cose da fare qui. ≫ Sorrise dolcemente al ragazzo che la guardava un po' sorpreso, dicendo carezzevole. ≪ Allora, questo Midoriya Izuku che tipo è? ≫
Ochaco trasalì, sentendo un vuoto allo stomaco al suono di quel nome.
≪ Oh si, anche io ho delle domande. ≫ convenne Cana, con un luccichio malizioso negli occhi scuri che fece rabbrividire perfino Kirishima. ≪ C-che genere di domande? ≫ chiese il ragazzo con i capelli rossi, guardandola timoroso. Cana si portò la bottiglia alle labbra e prese un bel sorso. ≪ Quel ragazzo, quel pazzo che esce con Erza, ci sta del tutto con la testa oppure no? ≫
≪ Cana! ≫ strillarono in coro Lucy e Visca, sussultando. Ochaco la fissò a bocca aperta. Le guance le bruciavano di sdegno. ≪ C-come, scusa? ≫
Cana si strinse nelle spalle. ≪ Cosa? È una domanda del tutto lecita. Se la mia amica esce con un possibile psicopatico, io devo saperlo! ≫
≪ Caso mai è il povero Midoriya quello in pericolo! ≫ replicò Ojiro, attirando lo sguardo di Mirajane e Cana. ≪ Ah davvero? ≫
Ochaco era scioccata, quelle due stavano davvero mettendo in dubbio Deku, dopo tutto quello che aveva rischiato? Strinse i pugni lungo i fianchi e stava per dirgliene quattro, quando si sentì afferrare per un polso e voltandosi vide Lucy che la trascinava via, con le labbra strette in un’espressione contrariata. ≪ Non fare caso a loro, okay? Non sono cattive ragazze. ≫
≪ Immagino che preferiscano la compagnia dei ragazzi. ≫ rispose lei, indifferente. ≪ E fare domande su Deku, piuttosto che fare amicizia con noi. ≫
 Lucy esitò, lanciandole un’occhiata. ≪ In realtà, ecco, penso che non vogliano partecipare perché sono molto amiche di Erza e si sentirebbero a disaggio in questa situazione. ≫
Ochaco trasalì, sorpresa. Quindi anche Erza, alla fine, aveva delle amicizie. A parte Lucy che sembrava riuscire ad andare d’accordo con chiunque, non aveva mai pensato che Erza avesse altre amicizie significative.
Voltandosi aveva dato un’ultima occhiata alle due ragazze che sedevano fra i ragazzi, ridendo e si era lasciata trascinare dentro la propria stanza, rassegnandosi a stamparsi in faccia un bel sorriso e a tenere alto l’umore.
Ci aveva provato a tenere su quella maschera per tutta la serata, ma quando da argomenti più leggeri, il discorso era caduto sull’unico che avrebbe preferito non sentire, il suo cuore aveva sussultato, riportandole alla mente il dolore di quel pomeriggio.  
E non solo il suo.
A quanto pareva, non era l’unica a sentirsi così.
Il viso di Lucy si adombrò e il suo sguardo si posò sulle mani con cui tormentava la coperta, mentre ascoltava Hakagure dire scioccata. ≪ Cosa significa che tu e Natsu non state insieme, scusa? ≫
Ochaco si sistemò meglio sul futon, osservando l’espressione cupa della bionda. Erano sedute in cerchio sulle coperte e futon che ricoprivano il centro della stanza di Ochaco, strette a chiacchierare. Lucy sdraiata sul suo con il cuscino stretto al petto, storse la bocca. ≪ Quello che ho detto. Non stiamo insieme. ≫
≪ Ma vi siete baciati e siete sempre insieme! ≫ protestò Mina, gonfiando le guance. Levvy emise un gridolino di gioia, gli occhi le scintillarono. ≪ Oh Dio. Oh Dio. Vi siete baciati?! ≫ strillò entusiasta. ≪ Perché sono l’ultima a saperlo?! ≫
Lucy abbassò la testa, evitandone lo sguardo. ≪ Beh, da come si comporta Natsu sembra che non sia mai avvenuto, perciò… ≫ replicò amaramente, avvampando. Erano successe così tante cose che se n’era quasi dimenticata. Durante l’attacco e il conseguente rapimento di Erza, avevano creduto che Natsu fosse rimasto ucciso da un colpo da arma da fuoco. Il ragazzo si era svegliato incolume e Lucy, per il sollievo di vederlo vivo, lo aveva baciato davanti a tutti.
Ochaco si portò alla bocca una patatina, addentandola. ≪ Che razza di idiota! Io pensavo steste insieme. ≫ borbottò con la bocca piena.
≪ Capirai, è una vita che tutti lo crediamo. ≫ rispose Levvy, osservando la compagna con un sorriso euforico. ≪ Da quando Natsu l’ha portata a Fairy Tail, abbiamo sempre pensato si sarebbero messi insieme. Mirajane ha anche pronto lo striscione per quando lo annuncerete. ≫
Lucy sbarrò gli occhi, guardando l’altra ragazza sconvolta e strappando ad Ochaco una risata. Aveva un’espressione veramente buffa in volto. ≪ Lu-chan, non fare quella faccia. ≫ provò a dire, ridacchiando. ≪ Magari Natsu è timido? Forse non sa come affrontare la cosa. ≫
Levvy per poco non sputò la bibita che stava sorseggiando. ≪ Natsu, timido?! ≫ ripeté incredula. Scosse la testa, stringendo le labbra in una linea sottile. ≪ No no, fidati. Natsu non è timido, è un idiota. Sono due cose diverse. Sicuro che nella sua testolina baccata non ha nemmeno pensato che dovrebbe parlare con Lu-chan di ciò che è successo. ≫
Lo sguardo delle ragazze si posò sulla bionda che scosse la testa, il viso rosso come un peperone, borbottò. ≪ N-non guardatemi così. Io ci ho provato a iniziare il discorso con lui, ma ogni cavolo di volta tira fuori una scusa! L’ultima volta mi ha mollato perché ha visto passare Bakugou e doveva assolutamente allenarsi con lui. ≫ Gli occhi di Lucy erano pieni di amarezza, come la sua voce, mentre sussurrava. ≪ La verità è che non ha significato nulla per lui, e siamo solo amici, sempre e solo amici. ≫
Ochaco sentì una stretta al cuore a quelle parole.
Lo sai che ti voglio molto bene, però io…non posso…non posso mettermi con te.
Ah lei lo sapeva come ci si sentiva ad essere relegata al ruolo di amica dalla persona di cui eri innamorata. Era un dolore amaro sapere che eri importante e avevi il suo affetto, ma non nel modo in cui avresti voluto. Perfino quel poco che avevi non era nemmeno lontanamente sufficiente e diventava motivo di dolore e frustrazione.
Già prima che la respingesse, per lei era diventato problematico vedere Deku avvicinato da altre ragazze. Come quando erano andati a migliorare i costumi ed Hatsume era caduta accidentalmente su di lui e poi il modo in cui avevano parlato del costume con entusiasmo e senza impacci, mentre di genere Deku era timido con tutti. Quello aveva scatenato in lei quei sentimenti fastidiosi. Perfino, quell’aspirante eroina in calzamaglia in pelle, le aveva scatenato dentro un dolore sordo e un’inquietudine che l’aveva messa in difficoltà durante l’esame.  
Uno strano pensiero le sfiorò la mente. Erza lo sapeva o non le importava? Se Ochaco gli avesse detto di quella strana ragazza che ci aveva provato con Deku durante l’esame, lei come avrebbe reagito? Avrebbero litigato. Si sarebbero separati, oppure non avrebbe sortito alcun effetto.
Sussultò, tornando bruscamente alla realtà. La mano di Tsuyu stringeva la sua e la sua voce era bassa e decisa. ≪ Non si era detto che avremo evitato questo argomento, kero? ≫
Improvvisamente, si rese conto che tutte la stavano fissando e si sentì arrossire. ≪ N-non preoccupatevi per me. Io sto bene davvero! ≫ si affrettò a dire, ricevendo in cambio sguardi dubbiosi e poco convinti. Si agitò, raddrizzando la schiena. ≪ P-però io ti capisco. ≫ si affrettò a dire a Lucy ≪ Diventa tutto più difficile quando si è amici. Non si vuole rovinare ciò che si ha. ≫
Lei lo sapeva bene, infondo, aveva impiegato molto tempo ad accettare il fatto che Deku non gli piacesse solo come amico e quando era riuscita a capirlo, era subentrata la paura di perdere il loro rapporto. Non voleva scoprire che non avrebbero più potuto sedere insieme a chiacchierare, a giocare alla playstation o che incontrarlo sarebbe diventato imbarazzante. Aveva esitato così tanto che lui si era innamorato di un’altra.
≪ Non è questo. ≫ sussurrò Lucy, amaramente. ≪ Cioè si, è ovvio che non voglio perdere Natsu come amico, ma non è questo il punto. ≫
≪ Il punto è che se Natsu non si dà una mossa lo prendo a ceffoni! ≫ sbuffò Levvy, gonfiando le guance. ≪ Non capisce proprio niente, Gajil ha ragione su di lui. Capisce solo le maniere forti. ≫ Le ragazze risero vedendola mimare il gesto con la faccia da folletto contratta in un’espressione arrabbiata. Tutte tranne Lucy che affondò il viso nel cuscino e bofonchiò con voce soffocata. ≪ Vorrei solo che smettesse di far finta che non sia mai successo. ≫
≪ I ragazzi sono degli idioti. ≫ commentò Jirou, lanciando a Ochaco un coccodrillo gommoso che la colpì sulla guancia. Le sorrise ironica, dicendo. ≪ Anche quelli che sembrano migliori, no? Non prendetevela. Non siamo qui per farci il ragazzo, ma per diventare eroine. ≫
≪ Caspita Jirou, mi fai provare compassione per il povero Denki. ≫ replicò Mina impunemente. ≪ Di questo passo, non riuscirà mai a trovare il coraggio di dichiararsi visto come ti comporti con lui e gli altri ragazzi. ≫
Jirou si irrigidì, vedendole annuire tutte concordi.
Povero Kaminari, si vedeva che nutriva un profondo affetto per Jirou, ma la ragazza era così ironica e sfuggente che il loro rapporto era rimasto relegato all’amicizia. Non che Kaminari avesse mosso qualche passo in quella direzione, semplicemente bastava guardarlo per capire.
La ragazza dai capelli viola arrossì. ≪ Ma che c’entra?! No-non c’è proprio niente fra noi, vi sbagliate. ≫
≪ Si si, iniziano tutti così. ≫ ridacchiò Mina, puntando il dito contro Momo. ≪ E tu? Ho sentito che sei stata salvata da Todoroki-kun. È stato come un sogno, vero? Il tuo principe azzurro è venuto a salvarti. ≫
Momo avvampò, abbassando lo sguardo e balbettando. ≪ V-veramente è stata Lucy-san che mi ha salvato. ≫
≪ Figurati, tra colleghe ci si aiuta. ≫ replicò la bionda in imbarazzo. ≪ Avresti fatto lo stesso…e poi è stato un lavoro di squadra. Senza Jirou e Denki, senza Shouto, non penso che qualcuno di noi ne sarebbe uscito vivo. ≫
Momo trasalì nel sentire la compagna chiamare Todoroki per nome ≪ Uhm s-si. Todoroki-san è il più forte fra noi, infondo… ≫ mormorò Momo, imbarazzata. ≪ Spero che lo dimettano presto. ≫
≪ Mi ha detto che uscirà domani. ≫ la rassicurò Lucy con un sorriso. ≪ Si sente molto meglio e poi… ≫ si interruppe di colpo, corrugando la fronte e distolse lo sguardo. ≪ E p-poi le sue ferite non sono così gravi. ≫
Levvy la stava guardando sospettosa, come se pensasse che l’amica stesse nascondendo qualcosa. Ochaco la guardò sorpresa. Negli ultimi tempi, sembrava che Lucy e Todoroki si fossero in qualche modo avvicinati, dopo essersi ignorati per settimane. Di genere, il ragazzo era un tipo abbastanza distante, ma Lucy era riuscita ad avvicinarlo così come riusciva ad essere amica di Erza che era simpatica come un calcio nelle gengive per Ochaco.
Momo però la guardò turbata. ≪ S-sono contenta. ≫ disse a bassa voce, pur non sembrandolo affatto. Aveva l’aria turbata e lo sguardo sfuggente. Ochaco afferrò la sua mano e la strinse forte. ≪ L’importante è che tu stia bene e che ti abbiano dimessa. Sono felice di riaverti al dormitorio con noi. ≫
La ragazza le aveva sorriso di rimando. ≪ Anche io sono felice di essere qui con tutti voi. ≫
≪ Piuttosto ≫ si intromise Lucy, guardando Ochaco. ≪ Come va con Bakugou? Non si è ancora dichiarato? ≫
Lei trasalì, il cuore le balzò in gola per il colpo. Per un attimo, le tornò in mente il modo in cui lui l’aveva tenuta premuta contro il suo petto ampio, il braccio muscolo che le pesava sopra, e quella sua voce bassa e rauca che le solleticava l’orecchio.
Se la scelta fosse spettata a me, sarebbe stato diverso. Aveva detto, facendole scorrere un brivido lungo la sua spina dorsale, un tremito che sentì nascere nuovamente e attraversarla.
Tutte le ragazze dello Yuei sbarrarono gli occhi voltandosi a guardarla incredule.
≪ A-aspetta, cosa?! ≫ esclamò Hakagure scioccata, balzando a sedere. Ochaco immaginava che stesse agitando le braccia come una forsennata, ma era difficile esserne sicura dal momento che erano invisibile.
Mina l’afferrò, tirandola per un braccio e facendoli montare la nausea. ≪ Questa la devo assolutamente sapere! Tu e Bakugou-kun?! Sul serio?! ≫.
Lucy aprì la bocca e la richiuse, sotto lo sguardo accusatorio di Ochaco. Accidenti, perché aveva tirato fuori quella storia proprio in quel momento?! ≪ Lucy?! ≫ sibilò, indispettita. L’avrebbe strangolata con le sue stesse mani. ≪ Stai ancora a vaneggiare su quella teoria assurda?! ≫
≪ Ops ≫ disse la bionda imbarazzata. Levvy la guardò dubbiosa. ≪ Bakugou? Intendi…il ragazzo biondo cenere con quel caratteraccio? ≫ azzardò, pensierosa. ≪ È innamorato di Ochaco? ≫
≪ Non sono certa che lui sappia cosa siano i sentimenti… ≫ commentò Jirou stordita. Momo strinse le labbra contrariata. ≪ Sono certa che anche lui abbia i suoi risvolti positivi, ma ecco…è molto diverso da Midoriya-san. ≫
≪ Diverso?! ≫ strillò Mina, scioccata. ≪ Ma sono ai poli opposti! Oh, non dirmi che è successo quando ti ho sfidato a baciarlo?! ≫
Il viso di Ochaco prese letteralmente fuoco. Anche allora lui l’aveva sorpresa. Aveva pensato l’avrebbe fatta esplodere e invece…la sua bocca calda aveva premuto sulla sua. Si fiorò le labbra, sentendosi bruciare le guance. ≪ N-no, vi sbagliate. Non c’è nulla da dire. ≫
A Mina però non era sfuggito quel gesto e assottigliò gli occhi attenti, sorridendole maliziosa. ≪ Oh perciò è stato quel bacio, eh? Non pensavo di stare a fare un favore a Bakugou. ≫
Ochaco si sentì bruciare il viso, voleva nascondersi da qualche parte, scappare da quel discorso, ma non c’era modo. Si sentiva la testa confusa e una stretta nello stomaco. Levvy la stava ancora guardando perplessa. Si voltò verso Lucy e le chiese piano. ≪ Ma perché dici che è innamorato di Uraraka? ≫
Lucy si mise a sedere, sospirando. ≪ Per come si comporta. ≫ rispose decisa. ≪ Mi ricorda Gajil prima che vi metteste insieme. All’inizio anche lui era sempre scorbutico e insopportabile, ma ti guardava sempre Levvy e stava sempre a girarti intorno. Faceva il sarcastico con te… ≫ spiegò, gesticolando. ≪ Ecco, non so bene come dire. Ma anche se era insopportabile con tutti, con te era diverso. Bakugou fa più o meno così con Ochaco. ≫
A quelle parole Levvy trasalì e si voltò a guardare la ragazza mora, pensierosa. ≪ Capisco. Perciò anche lui ha problemi a gestire l’emotività come Gajil ≫
≪ N-non stanno così le cose. ≫ balbettò Ochaco, agitando le mani nervosamente. ≪ Vi sbagliate! Non so nemmeno se possiamo dire di essere amici, f-figurarsi il resto e poi…io… ≫
E poi lei era ancora innamorata di Deku. Questo non sarebbe di certo cambiato da un giorno all’altro e Bakugou lo sapeva. Lui era la persona che l’aveva consolata quella sera in cui Deku le aveva spezzato il cuore.
Nell’aria fredda della notte, Ochaco rabbrividì chiudendosi alle spalle la porta finestra e avvicinandosi alla ringhiera. La luce del piano terra era ancora accesa e si riversava sul prato, illuminando l’erba secca. Probabilmente, erano ancora svegli a ridere e giocare e sarebbero andati avanti fino all’alba. Se ne approfittavano ora che non c’era nessuno a mantenere l’ordine e la disciplina.
Gli insegnati avevano ordinato a Laxus di tenere a bada i compagni, ma Ochaco aveva compreso presto che tutto ciò che non lo toccava personalmente, non interessava al Drago di Fulmini.
Li guardava annoiato, evitando di socializzare con loro e di riflesso, anche Kirishima non aveva osato avvicinarsi, commentando da lontano. ≪ Il sempai Laxus è un tale concentrato di virilità che mette soggezione. Il solo pensiero di rivolgergli la parola mi mette ansia. ≫ Gli altri ragazzi avevano annuito, concordi. Perfino i membri di Fairy Tail si guardavano bene da infastidire quel enorme ragazzo biondo ed Ochaco aveva sentito raccontare che Laxus aveva messo fuori gioco con un unico colpo più di venti villan. Ma doveva essere un’esagerazione, non poteva averlo fatto sul serio, o forse si?
I suoi occhi si puntarono in alto, al cielo stellato.
Quando aveva lasciato l’ospedale con Tsuyu, aveva sentito Levvy bisbigliare a Lucy che Erza stava ancora dormendo e che l’avrebbero lasciata lì. Infondo, non era mai tornata al dormitorio da quando All Might era stato ricoverato.
Il pensiero dell’ex Simbolo della Pace scatenò in lei il senso di colpa che la divorava da giorni. All Might non si era ancora svegliato da quando era crollato davanti ai suoi occhi, sotto gli artigli della Regina. Ogni volta che tentava di dormire, Ochaco riviveva quella scena e lo vedeva mettersi fra lei e quegli artigli, una schiena magra e impolverata, un corpo scheletrico e già debilitato. Lei si era sentita venire meno il respiro, il corpo paralizzato dalla paura davanti alla vista di quella donna terribile che la guardava dall’alto con sguardo gelido. Lui però non aveva esitato e l’aveva salvata. Pur senza il suo potere e con il corpo debilitato, era viva solo perché lui si era sacrificato.
Se solo fossi forte come Deku e Bakugou. Se potessi combattere come Erza…avrei potuto impedirlo? Per una volta, io, avrei potuto salvarmi da sola.
Deku aveva la super forza e Bakugou le sue potenti esplosioni. Erza aveva le sue spade e Natsu il fuoco, ma tutto quello che lei aveva era la capacità di azzerare la gravità, che era utilissima quando doveva spostare macerie e oggetti pesanti così da liberare qualcuno, ma in battaglia le dava pochissimo margine rispetto ai suoi compagni. 
Si riempì i polmoni dell’aria fredda della sera, densa di umidità e dell’odore del legno, e appoggiò la testa contro la pietra fredda del cornicione, demoralizzata.
Sentiva un peso nel petto. Nonostante le parole di Tsuyu e le ore passate a distrarsi con le altre, non riusciva a togliersi dalla testa l’espressione decisa sul viso di Deku, mentre le diceva ≪ Si, ci siamo messi insieme. ≫
≪ Ti ho detto di non starmi così vicino, testa di rappa! ≫ gridò una voce rauca, spezzando il silenzio. Sollevò la testa e guardò in basso, sul prato all’ingresso, tre figure si stavano muovendo verso le scale.
Riconobbe la zazzera di capelli biondo cenere di Bakugou, resa argentea dalla luce lunare e quella rosa chiaro di Natsu che gli stava proprio accanto. La sua risata allegra si alzò nell’aria fredda. Diede una pacca sulla schiena al compagno che reagì colpendolo in faccia con una sonora esplosione, gridando. ≪ Dannato bastardo! ≫
Davanti a loro, camminava Ever che gli precedeva senza voltarsi indietro e strillò irritata. ≪ Dateci un taglio, non vi sopporto più! ≫
Stavano evidentemente tornando dal loro turno di ronda. Ochaco si scoprì a sorridere nel vedere il ragazzo biondo litigare con il compagno, spintonandosi a vicenda e insultandosi.
≪ Ben tornati! ≫ gridò dal balcone, facendoli trasalire. Ever gettò indietro la testa e le fece un cenno di saluto con la mano. Natsu aveva un gran sorriso sul viso, aprì la bocca per dirle qualcosa e fu investito da un’esplosione di Bakugou che lo centrò dritto in faccia, facendolo barcollare indietro. Si raddrizzò, scuotendo la testa. ≪ Ma sei cretino?! ≫ gridò il Dragon Slayer, arrabbiato. Il compagno si strinse nelle spalle, commentando. ≪ Non ti stavi lamentando che avevi fame? ≫
≪ Sei uno stronzo. ≫ sibilò Natsu, pronto a colpirlo con un pugno. Ever gli afferrò un orecchio e gli bisbigliò qualcosa. Ochaco si sporse per vedere meglio cosa stesse succedendo, ma era troppo distante per capire.
La ragazza si allontanò trascinandosi dietro Natsu. Bakugou restò indietro, la testa reclinata per poterla guardare. Perfino da quella distanza, Ochaco poteva percepire il peso di quello sguardo penetrante su di sé.
 Un brivido le sorse sotto pelle, si strinse nella coperta per soffocarlo, dando la colpa all’aria gelida della notte. Si, doveva essere quella e non il fatto che lui stesse esitando sul prato.
Ochaco gli fece un cenno di saluto, tirandosi indietro. Sentì un boato risuonare nell’aria e un attimo dopo, Bakugou era aggrappato al balcone.
≪ Ma sei matto?! ≫ esclamò Ochaco, incredula. Un angolo della bocca di lui si sollevò in un sorriso sghembo. ≪ Cosa stai facendo ancora alzata a quest’ora? ≫ le chiese, scavalcando la ringhiera e atterrando sul balcone. ≪ Mi stavi aspettando? ≫
Ochaco trasalì, sentendosi arrossire. Lui era stato l’ultimo dei suoi pensieri quella notte. Le stava sorridendo strafottente, gli occhi scuri e brucianti. ≪ C-certo che no! Non sapevo nemmeno che eri di pattuglia. ≫
Questa era una piccola bugia, aveva sentito Mirajane dirlo a Lucy, ma non se la sentì di dirglielo. Sembrava già troppo su di giri, doveva essere stata una notte piena di combattimenti per averlo messo così di buon umore.
Il sorriso di lui vacillò. Le sopracciglia bionde si avvicinarono conferendoli un cipiglio che più gli si addiceva, cupo e arrabbiato, come sempre. ≪ Allora che cazzo ci fai qui fuori al freddo? cerchi di beccarti un malanno così da venir ricoverata con il tuo prezioso Deku? ≫ sbottò, sollevando la voce.
Ochaco trasalì e si voltò verso i vetri della sua camera, preoccupata che quelle grida svegliassero qualcuno. La luce argentea della luna disegnava il profilo delle ragazze che dormivano sul pavimento, sprofondate nelle coperte e nei cuscini.
≪ Prendevo solo un po' d’aria. ≫ mormorò, stringendosi la coperta addosso ed evitando il suo sguardo. ≪ Da quando è vietato? ≫
Gli lanciò un’occhiata un po' offesa, sentendosi bruciare le guance davanti a quell’espressione scettica e si affrettò ad aggiungere. ≪ E tu, invece? Non starai un po' esagerato ad andare in pattuglia quando sei appena uscito dall’ospedale? ≫
Non poteva credere che Aizawa gliel’avesse permesso. Subito dopo la battaglia, i feriti erano stati trasferiti in ospedale. Ochaco ricordava ancora Bakugou che spingeva via le mani degli infermieri per correrle incontro. I suoi occhi rossi l’avevano scrutata dalla testa ai piedi, assicurandosi che stesse bene, ma era stato per Deku che aveva rifiutato di restare sdraiato nel letto a lui assegnato.
≪ Maledetto Nerd, non ti azzardare a schiattare prima che ti abbia disintegrato. ≫ aveva brontolato, tagliente. Nonostante quel suo tono da attaccabrighe, Ochaco aveva notato la preoccupazione nei suoi occhi.
Era rimasto in ospedale anche dopo che i medici avevano dato il permesso perché tornasse a scuola. Ogni volta che Ochaco andava a trovare i compagni ricoverati, lo trovava che bazzicava accanto al letto di Deku, negando aspramente il suo interesse per il compagno, nonostante la sua presenza smentisse le sue parole. Quel lato di lui, gli aveva fatto quasi tenerezza.
Bakugou si appoggiò alla ringhiera, incrociando le braccia sul petto. ≪ Tsk, non sottovalutare la mia resistenza. ≫ I suoi occhi baluginarono divertiti. ≪ Io non sono come quel pappamolle, non crollo così facilmente. ≫
≪ Potresti anche essere un po' più gentile. Infondo, sei rimasto sempre al suo fianco, nonostante dici di odiarlo. ≫ borbottò lei. L’espressione sul viso di lui cambiò per un’istante, scurendosi. Fu lui a distogliere lo sguardo per primo. ≪ Te l’ho già detto, Faccia Tonda, io non odio Deku, mi dà solo sui nervi. ≫
La bocca di Ochaco si contrasse per il fastidio. ≪ Cos’è che ti infastidisce tanto? Il fatto che Deku sia gentile e carino? ≫ disse aspramente, stringendo i pugni sul tessuto della coperta. ≪ Oppure è perché lui è un vero eroe?  ≫
≪ È il fatto che ti fa sempre piangere. ≫ replicò lui, bruscamente. Le guance gli si colorarono di un lieve rossore, mentre evitava il suo sguardo. Ochaco trasalì, sentendo il cuore balzare in gola. ≪ Oh ≫ fu l’unica cosa che gli riuscì da dire.
Era la prima volta che lo vedeva così imbarazzato. Non aveva mai pensato che un tipo come Bakugou potesse arrossire, infatti, lui si riprese subito, schiarendosi la voce e mettendosi a sedere sul bordo del balcone.
≪ Perché non usciamo? ≫ le propose, lanciando un’occhiata al bosco. Ochaco si mosse a disaggio. ≪ Ma che dici? Non possiamo lasciare la scuola. ≫
≪ Con tutto il casino che c’è in giro, nessuno lo noterebbe. ≫ replicò lui, passandosi la mano sul collo e rivolgendole un sorriso pericoloso. ≪ Andiamo, Uraraka! Non essere sempre così rigida. ≫
≪ Tu sei totalmente fuori di testa. ≫ replicò lei, indietreggiando di un passo. ≪ Se Aizawa ci scoprisse finiremo nei guai. È già di cattivo umore perché quelli di Fairy Tail sono incontrollabili. ≫
≪ Almeno si divertono ≫ borbottò, socchiudendo gli occhi e rovesciando la testa indietro. Ochaco l’osservò alla luce argentea della luna. Quando non era impegnato ad urlare e a storcere la bocca, il suo viso rivelava una certa bellezza mascolina. Fissandolo si ritrovò a deglutire, il cuore che gli batteva velocemente in petto. Se si fosse mostrato più spesso in quel modo, avrebbe potuto avere ai suoi piedi qualsiasi ragazza.
≪ Sei ancora innamorata di quel deficiente? ≫ gli domandò a bruciapelo, facendola sussultare. Lo guardò con gli occhi sbarrati, increduli. ≪ C-cosa? ≫
La voce del ragazzo si era abbassata, la guardò con gli occhi rossi penetranti, ripetendo. ≪ Ho detto…sei ancora innamorata di quel imbecille di Deku? ≫
Le tremò la bocca. Come se avesse potuto dimenticare così velocemente, strapparsi via dal petto quei sentimenti e smettere di provarli.
Avrebbe voluto che fosse così semplice, lei più di tutti avrebbe voluto che funzionassero così le cose, ma non era possibile. ≪ Si. ≫ sussurrò, con un filo di voce. Gli occhi le si riempirono di lacrime.
Dio, se aveva fatto male vedere Erza accoccolata fra le braccia di Deku e lui che le sorrideva con gli occhi scintillanti di gioia. Non pensava di poter provare così tanta sofferenza per qualcosa all’apparenza così piccolo e insignificante, come un abbraccio.
Bakugou la guardò in silenzio, le labbra strette in una linea sottile. Si allontanò dalla ringhiera e l’afferrò per le spalle, spingendola ad avvicinarsi. Ochaco emise un verso sorpreso, incespicando nei suoi piedi. Perse la presa sulla coperta e afferrò il giaccone dell’altro, per mantenere l’equilibrio.
Il respiro di lui era rapido e sommesso, la sua voce bassa la fece rabbrividire. ≪ Non vale la pena piangere per lui, quando potresti avere di meglio. ≫
Ochaco si trovò a trattenere il fiato, le guance che bruciavano di calore. Era vicino adesso e la stava guardando in modo strano. ≪ C-cosa…? Katsuki che ti prende? ≫
≪ Davvero non riesci a capirlo, Faccia Tonda? ≫ rispose storcendo la bocca in una smorfia seccata. ≪ Cristo, ma che problemi hai? Se distogliessi un attimo lo sguardo da quel imbecille, vedresti di cosa parlo. ≫
Le sue mani le stringevano con forza le spalle, impedendole di indietreggiare. Ochaco si morse il labbro, confusa. ≪ I-io…Lucy-san dice che ≫ si interruppe, avvampando. Che cosa stupida, non poteva avere ragione. Bakugou inarcò un sopracciglio, chinandosi su di lei. ≪ Si? ≫
≪ Ah, è una cosa stupida. ≫ sussurrò, con una nota di panico nella voce. ≪ Ti arrabbieresti sicuramente se te lo dicessi. ≫
Gli occhi rossi di lui sembravano fuoco che ardeva all’interno di un vetro. Era una strana immagine, non sapeva bene perché ma non riusciva a distogliere lo sguardo. Bakugou ispirò bruscamente, spingendole sulle labbra il suo respiro aspro. Ochaco tremò, la presenza di lui era pregnante. Era come se tutti i suoi sensi si fossero ridotti e concentrati solo su di lui. Non avvertiva nemmeno più il freddo delle piastrelle sotto i piedi, l’aria gelida che le sferzava le guance bollenti.
Bakugou si chinò sul viso di lei, sfiorandole il naso con il suo, il respiro rapido che le solleticava le labbra umide.
Un brivido le corse sotto pelle, scuotendola e lo stomaco si contrasse in una morsa. Il rosso delle sue iridi aveva inghiottito ogni cosa, era l’unica cosa che vedeva. Non era sicura di cosa stesse facendo, ma chiuse gli occhi e in quel momento sentì un fruscio alle proprie spalle e una voce assonnata.
≪ Ochaco? Che ci fai qui fuori al – Oh mio Dio! ≫
Sia lei che Bakugou fecero un balzo per lo spavento, staccandosi l’uno dall’altro. ≪ CAZZO! ≫ sbottò lui, finendo contro la ringhiera del balcone e lasciandosi scappare dalle labbra una serie di bestemmie e imprecazioni.
 La coperta le scivolò dalle spalle e cascò fra i suoi piedi, rischiando di farla cadere. Bakugou la guardò con gli occhi sbarrati e il viso arrossato. Il suo sguardo corse alle sue spalle e alla persona che era ferma sulla soglia, accendendosi di collera.
Ochaco stava tremando, incredula e confusa. Non poteva credere a quello che era stata sul punto di fare. Si voltò verso la porta, sentendosi bruciare il viso per la vergogna. Sulla soglia Levvy li stava guardando con le mani premute sulla bocca, scioccata. ≪ Oh Dio…scusate. N-non volevo… ≫
Ochaco non le diede il tempo di finire la frase, l’afferrò per la mano e la trascinò dentro con sé. Chiuse la porta finestra e tirò la tenda senza osare guardare il ragazzo pallido e sconvolto che rimase immobile a fissarla.
I suoi occhi castani lo videro solo per un istante, mentre si mordeva il labbro tremante, frustrato. Chiuse le tende di scatto, nascondendosi completamente alla sua vista e solo allora si permise di sospirare.
≪ Ochaco…mi dispiace, non avevo visto che c’era anche lui ≫ sussurrò Levvy, ansiosa. Lei scosse la testa, il cuore che batteva veloce in petto. ≪ N-non è successo nulla. ≫
≪ Ma…≫
≪ Non è successo assolutamente nulla. ≫ ripeté traendo un respiro tremante. ≪ Io…non ho fatto nulla. Non ne parleremo mai più, okay? Mai. Più. ≫
 
 
 
 
 
   
 
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