Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: kia84    02/11/2020    0 recensioni
Per Alec è il suo primo provino, non sa cosa gli riserverà il futuro.
Per Damon quel provino potrebbe essere il rilancio della sua carriera, non ha molte aspettative.
Cosa succederà quando si ritroveranno a lavorare insieme?
Due mondi diversi che dovranno imparare a coesistere l'uno con l'altro.
Sarà amicizia? Sarà amore? Sarà fan service?
Cosa si cela dietro il suo sguardo?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Behind your gaze 5
POV Alec

Feci qualche tiro con la palla da calcio facendo di tutto per non perderla mai dai piedi. Rimasi concentrato sul mio esercizio, cercando di non pensare a cosa mi aspettava da li a pochi minuti. Dovevamo fare un live su IG con tutta la famiglia, era stata un'idea di Damon ed era riuscito a convincermi a farla quasi subito. Era molto convincente quando ci si metteva ed io non avevo molta resistenza nei suoi confronti. Eravamo a casa sua e per la prima volta era piena di gente. C'erano Pat ed Alice e tutta la mia famiglia, compresi Brian Paul e altre persone del nostro staff. C'era fin troppo rumore li dentro. Persino Choco sembrava impazzito, andava a sinistra e a destra senza stare fermo un secondo perchè non sapeva da chi dover andare. In quel momento, si fece avanti verso di me per guardare attentamente il pallone ai miei piedi. Mi misi a giocare con lui mentre abbaiava felice correndo accanto alla palla che era più grossa di lui. Il nostro rapporto era migliorato, ormai non mi mordeva più e mi cercava sempre più spesso. Mi piaceva passare il tempo con lui. Damon me lo portava sempre più spesso, specialmente quando sapeva che avevo bisogno di distrazioni. Era sempre stato geloso di chiunque si avvicinasse al suo cucciolo, aveva paura che per sbaglio qualcuno potesse farlo cadere mentre lo aveva tra le braccia quindi evitava di darlo a chiunque. A quanto sembrava si fidava di me al punto da lasciarmi stare con la creatura più preziosa per lui. Stavo ancora combattendo contro quella piccola palla di pelo per dividere le attenzioni del suo padrone. Qual era la mia posizione in quella situazione? Ancora non era certa ma ci stavo lavorando su. Almeno ero entrato nelle simpatie di Choco.

"Alec sei pronto? Cinque minuti e iniziamo la diretta." mi raggiunse Damon abbassandosi ad accarezzare la testolina pelosa del suo cucciolo.
"Ah, pensavo avessimo più tempo." fermai la palla e mi passai una mano tra i capelli per metterli indietro.
"Sei nervoso? Sono con te, non ti lascio solo." si alzò sorridendo mentre teneva tra le braccia Choco. Quest'ultimo mi fissava con la lingua di fuori in attesa delle coccole che non gli negai.
"Lo so, il mio cavaliere dall'armatura scintillante."
"Non troppo scintillante a dire il vero. Sei pronto a far vedere tutti i nostri familiari riuniti in un posto solo?"
"Sinceramente no e nemmeno tu." ridacchiai nervosamente alla possibile tragedia che forse ci aspettava.
"Alice ci aiuterà a preparare non so quale tipo di dolce, facciamoci il segno della croce. Poi cucineremo insieme, gli altri resteranno per poco."
"Dovresti avere più paura che sia io a non mandarti a fuoco la cucina...non tanto la lingua lunga di tua sorella."
"Guardate che vi sento! Fratellino porta il culo di mio cognato dentro che è ora!" urlò Alice da dentro per richiamare la nostra attenzione nel suo solito modo delicato. Sapeva sempre come farsi riconoscere.
"Tregua finita. Andiamo, sarà bello ritrovare tutti i fans."

Rientrammo in casa e iniziammo il nostro primo live in famiglia. La nostra famiglia allargata, mancava soltanto il padre di Damon ma lui si era allontanato quando il figlio era ancora piccolo e aveva trovato un'altra donna con cui vivere. Nonostante la fine della loro relazione, Pat aveva sempre cercato di insistere affinchè i figli restassero in contatto con l'ex marito. Per il bene della madre, Damon continuava a frequentarlo ma per lui era sempre più difficile specialmente visto che il padre non approvava la sua scelta di diventare attore. Per non parlare dei personaggi gay che gli davano da interpretare o per il fatto che proprio lui era attratto da persone del suo stesso sesso. Il padre non ne era felice e aveva avuto sempre qualcosa da ridire, a volte sfociando in grandi litigate famigliari senza fine. Perchè non poteva sostenere le scelte del figlio? Perchè non poteva accettarlo per ciò che era? Dov'era l'amore di un padre? Non conoscevo quell'uomo, ma sapevo che faceva soltanto del male al mio partner e al resto della sua vecchia famiglia. Loro non ne parlavano mai in mia presenza, come se non fosse mai esistito. Non volevano manifestare il dolore che sentivano dentro. Pat aveva cresciuto due figli forti e fragili allo stesso tempo, entrambi in qualche modo nascondevano il proprio malessere buttandosi a capofitto nella carriera per poi mostrarsi sempre sorridenti. I fratelli Williamson si assomigliavano molto. Li osservai attentamente interagire tra di loro, ridendo al loro stuzzicarsi a vicenda. Sembravano due bambini. A parte i miei dubbi iniziali, trovai il tutto divertente. Cucinare insieme ad Alice i biscotti con le scaglie di cioccolato fu esilarante. Lei si comportò in modo impeccabile, a parte qualche battutina rivolta a noi, tenne a freno la lingua evitando di esagerare. Vidi Damon molto più rilassato e di riflesso mi sentii meglio anch'io. Era la prima volta che incontravo di persona quell'uragano di sua sorella e non avrei saputo cosa aspettarmi dopo le nostre conversazioni al telefono. Eppure la prima cosa che aveva fatto, quando io ero pronto a stringerle la mano, è stata stringermi in un forte abbraccio come quelli che mi regalava suo fratello. Come se ci conoscessimo da una vita e quello non era altro che un rincontro dopo anni di lontananza. Mi piaceva quella donna anche se minava troppo il mio spazio personale e il mio essere introverso. Cercava in tutti i modi di spingerci a stare insieme, anche durante il live trovava tutti i modi possibili per farci tenere per mano o altro ancora. Era la nostra shipper numero uno, i fans ne erano entusiasti.
Quando finimmo con Alice, facemmo fare il giro della casa mentre Choco ci seguiva tutto entusiasta abbaiando per attirare l'attenzione. Ormai era diventato una piccola super star. Riprendemmo le nostre madri a ridere insieme e mio padre e mia sorella che stavano passeggiando in giardino. Ci fermammo a parlare con loro presentandoli al mondo mentre mio padre iniziò a intavolare una discussione sul calcio e finì poco dopo dicendo che ormai avevo soltanto maschi intorno con cui flirtare e non più ragazze. Hope aggiunse come ciliegina sulla torta che mi fermavo spesso a giocare a casa di Damon fino a tardi, a volte ci passavo persino la notte. I fans impazzirono nuovamente e Hope rise divertita dicendo che doveva restare un segreto. Salutammo Brian intento a scattare foto a Choco e Paul che cercò di nascondersi mentre parlava al telefono con qualche sponsor per fissare un servizio fotografico. Altri lavori all'orizzonte. Dopo aver risposto a innumerevoli domande, ci mettemmo a giocare con i videogiochi facendo una sfida tra di noi. Piano piano, se ne andarono via quasi tutti tranne Brian e Choco che ormai faceva parte del live come co-star principale. Tutti adoravano quel cane. Era diventato un piccolo idolo per la massa. Finalmente avevo preso confidenza con lui e mi divertivo a chiamarlo per giocare insieme, a volte lo vedevo confuso perchè non sapeva se andare dal suo padrone o venire da me. Era buffo quando non sapeva quale decisione prendere e guardava da una parte all'altra sempre con la sua lingua fuori e l'espressione persa. Spesso sembrava contraddirmi quando dicevo qualcosa ma il più delle volte dovevo stare attento a non calpestarlo mentre camminavamo insieme. I fans sembravano al settimo cielo quando misi i croccantini nella sua ciotola e gli accarezzai la testa mentre era intendo a mangiare come non ci fosse un domani. Damon aveva già preparato delle pentole e tutto il necessario per fare la grande prova culinaria e io lo seguii in ogni fase della preparazione attendendo ogni volta le sue istruzioni. Sembrava più una cenetta intima tra di noi che un live con tutti i fans che ci vedevano. C'era talmente tanta familiarità tra di noi che a volte ci dimenticavamo di essere in diretta. Non sapevo nemmeno dove fosse finito Brian, ero concentrato soltanto sul mescolare e fare assaggiare a Damon per avere una sua opinione. Lui mi ricompensava sempre con quei suoi dolci sorrisi che andavano dritti al cuore e mi suggeriva qualche accorgimento per migliorare la pietanza con l'aggiunta di qualche ingrediente. Quando mi portò lui il cucchiaio alla bocca il sapore speziato mi colpì le papille gustative, era davvero buono. Annuii facendo un verso deliziato e alzai il pollice in su. Invidiavo il suo riuscire a destreggiarsi tra i fornelli e creare qualcosa di così buono da leccarsi i baffi...o almeno di commestibile da non dover sempre ordinare o aspettare la cena in tavola preparata da mia madre. A dire la verità, oltre a essere negato, era proprio per pigrizia il fatto di non aver imparato a cucinare, avrei passato tutto il tempo a vederlo concentrato sui fornelli mentre io facevo il suo assaggiatore e critico ufficiale. Ci avrei messo la firma. Mi si avvicinò con un tovagliolino per pulirmi le labbra e mi confermò con un cenno di essere pulito. Mentre lui finiva di preparare, apparecchiai la tavola iniziando a portare i primi piatti caldi. Per miracolo non me li rovesciai addosso da quanto scottavano. Damon mi raggiunse portandosi dietro il cellulare per continuare la diretta live e cenammo rispondendo ad altre domande da parte dei fans. Giocammo con loro, ridemmo e scherzammo come al solito flirtando apertamente e prendendoci in giro. Mi piacevano quei momenti, se all'inizio ne ero imbarazzato adesso era tutto diverso. Adesso stavo al gioco rispondendogli per le rime. Damon era diventato come la mia coperta preferita, morbida e familiare. Certo, non era bello paragonarlo a una coperta ma era pur sempre la mia preferita ed io riuscivo ad addormentarmi sereno solo con quella o con Damon al mio fianco. Mi stava viziando troppo. Salutammo tutti i fans promettendo che ci saremmo visti prossimamente e terminammo il live. Ci eravamo buttati sul divano con un sospiro. Eravamo entrambi stanchi ma felici. Presi in braccio Choco, che stava dormendo ai piedi del suo padrone, e lo coccolai mentre Damon mi passava una mano tra i capelli scompigliandoli.

"Abbiamo superato anche questo. Pensavo che potesse succedere qualcosa da un momento all'altro." posò la sua testa sulla mia spalla mentre si univa con me ad accarezzare il cane.
"Io pensavo di chiamare i pompieri ma per fortuna non ne abbiamo avuto bisogno. E tua sorella si è comportata piuttosto bene."
"A parte quando ti ha chiamato cognatino e ha detto che mi soddisfi in tanti modi...a parte questo è stato tutto perfetto."
"Non dimenticare la parte dove ha anche detto che tu sei il mio daddy e mi sculacci se sbaglio qualcosa." ricordavo quella battuta e la mia voglia di scomparire dalla faccia della terra in un nano secondo. Stavo morendo dall'imbarazzo. Quello che aveva detto mia sorella a confronto non era niente.
"Come dimenticarla? In quel momento volevo sotterrarla, però poi ho pensato ai gemelli e non c'è l'ho fatta. Non volevo rovinargli del tutto l'infanzia."
"Come mai non ha portato i bambini?" avrei voluto conoscerli. Damon parlava spesso di loro e sapevo che anche a lui mancava molto il tempo che passavano insieme.
"Ti immagini i bambini partecipare a una live? Avrebbero fatto impazzire tutti." fece un sorriso tenero nel parlare di loro. Avrei tanto voluto vederlo nei panni dello zio amorevole. Avrei visto un'altra parte nuova di Damon che mancava al mio puzzle.
"Cos'è? Tieni nascosti anche loro come hai fatto con Choco? Non ho paura dei bambini, mi piacciono."
"Allora ti chiamerò la prossima volta che me li mollerà nei miei giorni liberi. Perchè fidati, appena può Alice mi molla i gemelli per andarsene alla spa o da qualche altra parte a rilassarsi con gli amici, sempre se non deve lavorare. Per quanto li adori, succhiano tutta l'energia peggio dei vampiri. Sono due cariche esplosive che se si mettono insieme ne combinano una al minuto. Ma forse tra bambini potreste intendervela bene." mi prese in giro lui lanciandomi un'occhiata provocatoria.
"A chi hai dato del bambino?" sbuffai picchiandogli la mano con fare offeso.
"A te!"
"Io non sono un bambino!"
"Stai mettendo il broncio?" ridacchiò lui strofinando la testa contro il mio collo.
"Io non...dannazione!" non ce la potevo fare.
"Come sei carino."
"Giuro che me la paghi."
"Parole parole, soltanto parole."
"Stai attento che le mie parole non vanno mai a vuoto." lui si rimise in piedi, scoccandomi un sorriso di una dolcezza infinita mentre mi scompigliava i capelli che ormai erano diventati un macello tutto arruffato. Era consapevole dell'effetto che faceva alle persone? Dell'effetto da infarto che faceva su di me? Cosa dovevo fare con lui?
"Vai a giocare con Choco che finisco di mettere tutto nella lavastoviglie. Oggi ci sono troppi piatti in giro per lavarli a mano, sono stanco."
"Ti do una mano."
"Non serve. Se vuoi andare a farti la doccia per primo falla pure, sai dove sono i cambi."
"Grazie daddy, se non ci fossi tu non saprei proprio che fare." lo presi in giro mentre Choco mi leccava le dita.
"Mi vengono i brividi se mi chiami così, sembro un pappone. Maledetta Alice." borbottò lui andando in cucina.

Dopo aver coccolato un altro pò il cane, lo lasciai sul divano e andai a farmi una doccia. Ero stanco ma avevo troppi pensieri per la testa per riuscire a rilassarmi come si deve. Di solito, appena riuscivo a trovare un momento tutto per me, crollavo su qualunque sedia o divano che mi ritrovavo nelle vicinanze. Non dormivo bene, ma mi accontentavo perchè ne sentivo l'esigenza. Quella notte l'avrei passata in questa casa, finalmente avrei potuto riposare come si deve. Mi avvolsi un asciugamano pulito intorno ai fianchi e andai in camera di Damon per indossare qualcosa di più comodo per la notte. Sentii l'acqua della doccia scrosciare di nuovo, segnale che da li a poco sarebbe comparso il proprietario di casa in tutto il suo splendore. Nell'attesa, continuai a tamponarmi i capelli per asciugarli il più possibile mentre osservavo le foto che aveva messo in camera sua. Ce ne erano molte della sua famiglia, sia in gruppo o singoli elementi. A mala pena intravidi l'unica che aveva con un uomo che non poteva essere altri che suo padre, si assomigliavano molto fisicamente anche se i lineamenti li aveva presi da sua madre. In quella foto, praticamente nascosta dietro le altre, un piccolo Damon stava tenendo stretta la mano del padre mentre l'altra era impegnata a stringere il filo che teneva legato un palloncino giallo. Il bambino era così felice in quello scatto che mi fece ricambiare in automatico il suo sorriso. Era adorabile.

"Trovato qualcosa di interessante?" non lo avevo nemmeno sentito arrivare. Mi si piazzò dietro appoggiando il suo mento sulla mia spalla per guardare cosa avevo tra le mani.
"Si, tu da piccolo."
"Così la consumi. E' meglio rimetterla via." riprese possesso della cornice e la rimise al suo posto, nascosta dalle altre. Forse un pò di più questa volta.
"Hai sentito tuo padre di recente?" gli chiesi tastando il terreno. Non volevo calcare troppo la mano in quel momento.
"Il mese scorso. Volevo organizzare un pranzo per noi due per festeggiare il suo compleanno però non se ne è fatto più niente. Era impegnato con l'altra famiglia e anche il mio calendario era pieno."
"Puoi sempre organizzare di nuovo. Non mollare." cercai di essere incoraggiante. Non volevo che perdesse completamente quel rapporto. Lui meritava di avere quel padre della foto che avevo appena visto.
"Già...parliamo d'altro. Non voglio deprimermi proprio adesso."
"Hai più foto della tua famiglia...specialmente di Choco e i gemelli. Di me non c'è traccia qui dentro." dissi osservando attentamente la stanza con un finto broncio. Avevo già visto quelle della sala e quelle appese ai muri dove eravamo insieme in vari eventi ma mancavano quelle private.
"Uomo di poca fede. Guarda bene. Se ti concentri capirai che questa stanza parla anche di te. E non dico soltanto riguardo alle foto ma a tutto quello che c'è dentro. Comunque..." seguii il suo sguardo e sorrisi. Come avevo fatto a non vederle prima? Erano una serie Polaroid che ci eravamo scattati fuori scena quando ci avevano regalato delle macchine fotografiche. Quel giorno ci eravamo divertiti a fare gli scemi e a flirtare come al solito, anch'io avevo delle foto simili in camera. Erano alcune delle mie preferite. Uno dei momenti migliori...insieme ad altri mille.
"Quando le hai messe?"
"In realtà ne ho diverse sparse per casa ma le mie preferite sono tutte qua dentro. Ce ne sono anche altre, devo trovare solo il posto perfetto dove metterle. Non te ne sarai accorto ma sono li già da un bel pò. Dovrei lamentarmi della tua disattenzione."
"Ottima scelta. Almeno non hai messo quelle dove sei mezzo nudo." lo presi in giro conoscendo la sua indole a spogliarsi ogni volta che voleva attirare l'attenzione su di se. Aveva un bel corpo, perchè non mostrarlo? Questo era il suo pensiero.
"Quelle le tengo da un'altra parte, in un posto un pò più discreto...e comunque non sono il solo ad essere a torso nudo." ammiccò lui con fare provocatorio alzando le sopracciglia.
"Ma se già internet ne è pieno perchè all'improvviso dici di voler essere discreto?"
"Perchè fanno già troppe illazioni su di noi, non mettiamo troppa benzina sul fuoco. Qui scoppierà presto un incendio."
"Ne stiamo mettendo già fin troppa Teddy. Ormai non siamo più liberi di fare niente che non sia sotto gli occhi di tutti. A volte mi manca l'anonimato, uscire con gli amici e andare ad un appuntamento con qualcuno. Fare cose normali. Non fare soltanto spettacolo e servizi fotografici come se fossimo soltanto un prodotto, non siamo altro che questo per i nostri manager. Amo fare il mio lavoro, sono stato io a sceglierlo, ma vorrei tornare per un pò di tempo alla tranquillità." ammisi con un sospiro. Certo, potevo ancora fare le uscite con gli amici ma sempre seguito da fans o comunque dai live che la mia compagnia postava sui social per dire che Alec Roberts era con loro. Questa parte della serata non mi piaceva più di tanto.
"Beh, la serie è praticamente finita. Mancano soltanto due scene e tra circa un mese ci sarà il fan meeting di chiusura. Forse riuscirai a riposarti un pò prima del prossimo progetto nel tuo calendario."
"So che stai riempiendo la tua agenda di nuovi progetti. Praticamente non avrai quasi più tempo di staccare per un pò." sapevo che se ci si metteva di impegno avrebbe fatto qualunque cosa perchè si trattava di lavoro. Ero soltanto preoccupato per la sua salute.
"Il telefono di Brian continua a squillare e la mia mente è un continuo evolversi di idee nuove. Non sta mai ferma. Mi piace cambiare."
"Lo so bene, ti conosco." feci un mezzo sorriso alle sue parole. Questa era una di quelle cose che mi piaceva di lui. Non stava mai fermo, non ci si poteva mai annoiare con lui e le sue idee. Presi l'asciugamano che aveva appoggiato sulla sedia e mi misi alle sue spalle per frizionargli i capelli ancora umidi. Lui chiuse gli occhi sotto il mio tocco rilassandosi.
"Questo lo devo principalmente a te. Sei stato tu a spronarmi ad andare avanti e a credere fermamente nelle mie idee. Se non fosse stato per te, probabilmente sarei ancora con i miei sogni chiusi nel cassetto e il timore di farli uscire fuori. Hai accettato chi sono e non mi hai fermato nemmeno una volta. Hai detto soltanto io sono al tuo fianco."
"E lo sono ancora. Ti aspetta un futuro pieno di successi e te li meriti tutti. Ignora chiunque ti dica il contrario. Sono solo invidiosi di quello che sei diventato e vogliono solo sputare veleno perchè non sanno fare altro."
"Ho sentito che anche Paul sta iniziando a lavorare di più. Ci saranno nuovi progetti anche per te il prima possibile. Sei riuscito a emergere in fretta, si sono accorti del tuo talento. Ne sono felice." disse lui con soddisfazione.
"Hai fatto un buon lavoro maestro."
"E' merito tuo. Cosa vuoi fare adesso?" mi chiese riprendendo l'asciugamano per buttarlo nel cesto dei vestiti sporchi. Si sedette sul letto appoggiandosi sulle mani mentre tutta la sua attenzione era rivolta verso di me. Cosa pensava quando mi fissava in quel modo? Il suo sguardo profondo mi aveva sempre turbato, stuzzicando la mia curiosità.
"Potresti insegnarmi a suonare qualche accordo con la chitarra? Me lo avevi promesso."
"E io mantengo le promesse. Va bene piccola peste, vieni qui." disse lui battendo una mano sulla coperta al suo fianco mentre si allungava di lato a prendere la sua chitarra.

Iniziò dalle basi, cercando di inculcarmi qualche nozione fondamentale. Era molto bravo a spiegare e fin troppo paziente ogni volta che sbagliavo una nota. E dovevo ammetterlo, succedeva spesso. Ero fermo su un accordo che non riuscivo a capire e Damon mi si piazzò dietro per aiutarmi a mettere le dita nella posizione corretta. Quella vicinanza mi confuse ulteriormente. Come pensava che mi potessi sentire con lui che mi stava praticamente abbracciando sussurrandomi all'orecchio parole che a mala pena il mio cervello potesse capire? Cercai non andare completamente in tilt quando si avvicinò ulteriormente. Quando finalmente si staccò da me, decidendo che era ora di farmi provare da solo, potei respirare di nuovo nonostante fossi incerto sul da farsi. Damon mi sorrise incoraggiante scompigliandomi i capelli ed io mi concentrai sulla chitarra. Stavo di nuovo arrossendo.

"Sei un bravo e paziente insegnante. Scusa se sono un impiastro." mormorai restituendogli la chitarra.
"Devi solo esercitarti di più, non arrenderti. E' così per tutti all'inizio. Sai quante volte ho sbagliato le prime volte che tenevo in mano la chitarra? Avevo sempre le dita ferite dalle corde ma imperterrito continuavo a suonare sbagliando tutte le note finchè, piano piano, non sono riuscito a capire qualcosa in più. Suonavo persino con i cerotti alle dita." sorrise al ricordo mentre suonava qualche nota.
"Chi ti ha insegnato? Tua madre e tua sorella non sembra che ne sappiano qualcosa."
"A dire la verità, mi ha avvicinato mio padre alla musica. Fin da quando ero piccolo mi portava sempre al karaoke, passavamo le ore a scegliere le canzoni che ci piacevano di più. Mi ha fatto conoscere generazioni di musica, da quella più sconosciuta ai classici di sempre, ci sono voluti anni per capirla e ancora oggi sto imparando. Quando gli ho detto che volevo imparare a suonare la chitarra e diventare un cantante lui mi ha regalato questa e mi ha insegnato le basi che sapeva. Quando se ne andò via, continuai ad esercitarmi da solo nella mia cameretta quando la mamma non era in casa. Non volevo farle del male. Di lui mi rimanevano soltanto questa chitarra e gli incontri sporadici che riusciva a dedicarmi dopo che era andato a vivere con la sua nuova compagna. Nonostante tutto quello che è successo con il divorzio, questa chitarra per me è importante. Forse qualcosa di buono l'ha pur fatta mio padre. Amo la musica grazie a lui." fece andare le dita sulle corde senza alzare lo sguardo su di me, come a volersi proteggere dai suoi sentimenti. Mi faceva male vederlo così. Volevo dargli la mia forza.
"Ti amava tanto da condividere con te un dono così grande. Per fortuna non hai mollato questa passione, fa parte di te. Però tuo padre è ancora qui, forse non più presente come quando eri piccolo ma quel legame esiste ancora. Devi solo trovare un punto in comune e tenerlo stretto. Non lasciare andare tuo padre." gli appoggiai una mano sulla spalla. Sapevo che in quel momento aveva bisogno di un contatto tra di noi.
"Non è sempre facile Alec. Gli scontri continueranno sempre, lui non mi approva ed io non so più da che parte girarmi. Le mie scelte, la mia vita...lui avrebbe voluto altro per me. Mi dispiace di non essere stato il figlio che avrebbe voluto avere. Sono il suo fallimento più grande...seguito subito dopo dal divorzio. Mia madre non ha mai detto una parola cattiva contro di lui, ha sempre voluto che continuasse a fare parte delle nostre vite senza alcun rancore da parte nostra. Alice inizialmente ha accettato, poi è arrivato il momento in cui ha mandato al diavolo la pazienza e si è rifiutata categoricamente di partecipare a questa falsa ipocrisia. Lo contatta soltanto quando deve fargli qualche scenata dopo aver sentito delle critiche nei miei confronti. Non riesce a lasciar perdere e lo attacca sempre. Non esistono famiglie perfette, ma il mio piccolo nucleo famigliare è quello che voglio e tu ne fai parte." quando incrociò il mio sguardo fu come un colpo al cuore. La profondità dei suoi occhi mi si piantò proprio li, lasciandomi stordito. Stavo andando a fuoco e questa era tutta colpa sua. Abbassai lo sguardo sulla chitarra osservando attentamente la forza delle sue mani. Avevo un debole per quelle mani.
"Quanto sei sdolcinato stasera."
"Quando vuoi."
"Cantami una canzone. Scegli tu." cercai di cambiare argomento per togliermi dall'imbarazzo.
"A tuo rischio e pericolo. Poi non lamentarti." Damon mi sorrise e iniziò a suonare una melodia. La riconobbi subito, era Photograph di Ed Sheeran. La sua voce mi incantò fin dalle prime note.

Loving can hurt
Loving can hurt sometimes
But it's the only thing
That I know

And when it gets hard
You know it can get hard sometimes
It is the only thing that makes us feel alive

We keep this love in a photograph
We make these memories for ourselves
Where our eyes are never closing
Hearts are never broken
And time's forever frozen still

So you can keep me
Inside the pocket of your ripped jeans
Holdin' me closer 'til our eyes meet
You won't ever be alone
Wait for me to come home

Loving can heal
Loving can mend your soul
And is the only thing
That I know, know
I swear it will get easier
Remember that with every piece of ya
And it's the only thing we take with us when we die

We keep this love in a photograph
We make these memories for ourselves
Where our eyes are never closing
Hearts were never broken
And time's forever frozen still

La profondità del suo sguardo continuava a perforarmi l'anima. Il testo di quella canzone mi aveva sconvolto ma la sua voce, piena di sentimenti inespressi, mi aveva del tutto steso. L'emozione era forte, palpabile per entrambi. Mi accorsi di una lacrima solitaria bagnarmi la guancia e subito mi affrettai ad asciugarla rifuggendo il suo sguardo.
"Stupenda." la mia voce tremò.
"Stai piangendo?" lui mi sorrise accarezzandomi una guancia. Quel contatto mi fece venire i brividi.
"Mi è entrato qualcosa nell'occhio."
"Sei carino quando sei imbarazzato."
"E' colpa tua che mi fai emozionare." mi allontanai dalla sua mano troppo imbarazzato. Non eravamo sul set, non c'era bisogno di tutta quella vicinanza eppure io la volevo. Sentivo di volerla ogni giorno di più. Forse era arrivato il momento di seguire il consiglio di Veronica e prendere ciò che volevo. Ne sarei stato capace?
"Te l'ho detto prima. A tuo rischio e pericolo."
"Evita di invitarmi al tuo primo concerto."
"Scordatelo, salirai sul palco con me. Sempre al mio fianco, ricordi?"
"Maledette promesse. Dovrei ricordarmi di non farne più." borbottai al suo tono canzonatorio.
"Dovremmo andare a dormire. Domani mattina ci dobbiamo svegliare presto. Sarà una giornata importante." quelle parole offuscarono ogni mio pensiero. Finalmente era arrivato quel temuto giorno.
"L'ultimo giorno di riprese. Le ultime due scene." anche il suo tono risultava triste.
"Il nostro ultimo giorno."
"Non ne abbiamo ancora parlato." mormorai non sapendo nemmeno da dove iniziare. Avevo tante cose da dire ma l'insicurezza le aveva bloccate.
"A dire la verità non sapevo come affrontare l'argomento. Avremo altri eventi dove parteciperemo insieme per promuovere la serie ma poi finiranno anche quelli. Non sono molto bravo a dire addio...non mi piace."
"Chi ha detto che deve per forza essere un addio?" gli chiesi in tono agitato cercando di riprendere il controllo delle mie emozioni. A quanto sembrava non ero il solo ad essere turbato dalla fine della serie.
"Il nostro futuro è incerto. Abbiamo scelto una carriera per nulla tranquilla e in continuo cambiamento, entrambi abbiamo nuovi progetti all'orizzonte del tutto diversi l'uno dall'altro. Inizieremo a vederci di meno, passeremo alle telefonate che presto diventeranno anche quelle sempre più rare. Per poi finire a messaggi scambiati ogni tanto con solo delle semplici faccine senza nemmeno un testo di senso compiuto."
"Guarda che quelle faccine sono molto importarti, non sottovalutarle che hanno del potenziale. Devi saperle interpretare nella maniera giusta e ti si aprirà davanti un mondo tutto nuovo. E poi scusa, quanto sei catastrofico! Sembra che tu abbia già stabilito il nostro destino senza nemmeno consultarmi. Senza nemmeno sapere cosa ne penso sulla questione." mi sentivo offeso da tutto ciò ma effettivamente lo avevo fatto anch'io fino a poco tempo prima. Non avevo tenuto in conto dei suoi sentimenti, non pensavo che fossero gli stessi.
"Alec dopo questa serie i DamLec non esisteranno più. Per tutto il bene che ti voglio e per quanto mi si spezzi il cuore anche al solo pensiero...questa è la verità." ammise lui sconfitto abbassando le spalle. Non volevo vederlo così abbattuto. Questo non era da Damon.
"Non vuoi più che faccia parte della tua vita? E' questo che mi stai dicendo?" sapevo che Damon avrebbe negato con sincerità, ma temevo lo stesso una risposta che avrebbe chiuso completamente ogni rapporto tra di noi. Non lo volevo.
"Come puoi pensare a una cosa del genere? Non l'ho mai detto. Mi ritengo fortunato ad averti incontrato e non riuscirei a pensare alla mia vita senza averti intorno." il suo tono accalorato mi fece fare un sospiro di sollievo.
"Bene, allora continua a tenertelo in mente. Io da qua non me ne vado, nemmeno se mi mandi via a calci nel sedere. Sarò la tua palla al piede per molto tempo. Potremmo non essere più i DamLec sulla scena ma potremmo esserlo nella vita privata come adesso. Perchè le cose devono per forza cambiare?"
"Non vorrei essere io la tua palla al piede che ti ostacola la carriera." alle sue parole sbuffai sonoramente.
"Si, tu sei proprio la mia palla al piede. Un rompiscatole possessivo e serio con la sindrome delle coccole. Sei la palla al piede alla quale non vorrei rinunciare. Quindi smettila con questi discorsi." tagliai corto dandogli una spallata amichevole per sdrammatizzare tutte quelle emozioni in sospeso tra di noi. Finalmente lui sorrise. Non un sorriso pieno ma era pur sempre un inizio.
"Sono settimane che ci penso e avevo paura che per te fossi di troppo. Sei giovane e hai bisogno di conoscere altre persone, non chiuderti soltanto nel prodotto DamLec."
"Intanto abbiamo solo sette anni di differenza, non parlare come un vecchio di ottant'anni. Poi per favore, non chiamarci un prodotto. Lo siamo ma ti prego evita di farci diventare anche in momenti come questo, quando siamo soltanto noi due. Non stiamo lavorando. Mi sembra di sentire Paul e Brian che discutono su ciò che dobbiamo dire o che dobbiamo fare. E poi si lamentano che non seguiamo il copione quando ci sono interviste o eventi di coppia."
"Per uno che di solito parla poco stai parlando fin tanto stasera."
"E' sempre colpa tua, prenditi le tue responsabilità. Adesso smettiamola con questi discorsi e cantami un'altra canzone."
"Vista l'ora optiamo per una ninna nanna." mi prese in giro lui alzando le sopracciglia. Riprese tra le braccia la sua chitarra e iniziò a toccare le corde.
"Qualcosa di allegro ti prego."
"Canta insieme a me. Hai una bella voce."
"Faccio schifo."
"Non sminuirti, siamo solo noi due. E poi a te piace cantare, non essere timido. Seguimi." come al solito il suo sorriso mi fece capitolare in pochi secondi e lo assecondai. Iniziò a suonare le prime note di Señorita di Shawn Mendes e Camila Cabello. Feci del mio meglio per seguirlo stonando un pò. Ci divertimmo per il resto della sera facendo le ore piccole. Ebbi pietà di Damon e lo misi a letto accoccolandomi a lui.

Girava una strana atmosfera sul set quel giorno. Tutti noi sentivamo la fine avvicinarsi sempre di più. Stavamo girando l'ultima scena e c'era silenzio ovunque. Erano tutti concentrati attentamente su Damon e me. Mi avvicinai a lui afferrandogli il collo. Lo guardai intensamente con un sorriso sulle labbra, lui ricambiò con gli occhi lucidi stringendomi i fianchi. Una lacrima gli scese sulla guancia. Quello fu il momento giusto. Lo baciai. Diedi tutto me stesso in quel bacio, tutti i sentimenti che provavo per Damon. Erano tutti li. Sembrava come respirare di nuovo. Mi persi in quel bacio come feci al nostro primo incontro. Mi scostai quel poco da lui per unire le nostre fronti e i nostri nasi. Tornammo a sorriderci guardandoci dolcemente negli occhi. Ero innamorato.

"Stop!" gridò la regista dopo un lungo silenzio, riportandoci alla realtà. Nessuno osava ancora fiatare. Tornai al fianco di Damon e tutti i presenti si girarono a guardare Meg e Claire. L'ultima parola era la loro.
"Com'è andata?" si azzardò a chiedere Damon.
"Ragazzi...è stata una splendida scena. Siete stati magnifici." disse Claire con la voce emozionata portandosi un fazzoletto agli occhi per asciugarli.
"Claire ha ragione. Adesso posso dichiarare ufficialmente finita la serie. Grazie a tutti per il vostro duro lavoro e per l'entusiasmo che ci avete messo per affrontare gli ostacoli che ci siamo trovati davanti. Grazie per aver reso questo progetto come lo avevamo creato Claire ed io nelle nostre menti. Abbiamo scelto le persone giuste con cui lavorare. Abbiamo già ricevuto molti feedback positivi per la prima metà di stagione, adesso ne aspettiamo altri per la seconda metà. Spero che piacerà al pubblico tanto quanto è piaciuto a noi. Ragazzi non ci sono parole per descrivervi la gratitudine che provo per ognuno di voi." disse Meg portandosi le mani al cuore come per ringraziarci. Iniziarono i fischi, le urla felici e gli applausi sentiti da parte di tutti i presenti. Quelle parole toccarono tutti e furono seguite da numerosi abbracci.
"Siamo noi a dover ringraziare voi per averci scelto. Grazie per aver avuto fiducia in me e avermi dato quest'opportunità per riemergere e conoscere nuovi amici. E' stata un'avventura magnifica da condividere insieme. Vi voglio bene ragazzi." affermò il mio compagno con le lacrime agli occhi dopo aver stretto tra le braccia Meg e Claire.
"Damon ti amiamo tutti!" commentò James abbracciandolo da dietro.
"Alec non dici niente?" si intromise Kevin battendomi una mano sulla spalla.
"Grazie a tutti per i vostri insegnamenti e la vostra pazienza. Ne farò tesoro per il futuro. Vi voglio bene. Non perdiamoci di vista."

Guardai Damon, era talmente emozionato che non riusciva a smettere di singhiozzare e abbracciare tutti. Sembrava non riuscire a calmarsi. Incrociò il mio sguardo e capii al volo di cosa aveva bisogno in quel momento. La stessa cosa di cui avevo bisogno anch'io. D'istinto lo abbracciai stretto e lui ricambiò affondando il volto nel mio collo. Con una mano gli accarezzai la schiena per cercare di dargli conforto e chiusi gli occhi sentendo le sue lacrime.

"Andrà tutto bene." gli sussurrai.
"Grazie piccolo." mormorò lui strofinando il naso sul mio collo. Si poteva essere tristi e felici allo stesso tempo? In quel momento mi sentii così. Quando riaprii gli occhi, mi accorsi che Kevin ci stava facendo un video e sciolsi l'abbraccio.

POV Damon

Era arrivata la serata del fan meeting. Eravamo tutti in fibrillazione per l'evento. Ci eravamo preparati con vari sketch, canzoni, balli e tanto altro ancora. Ci aspettavamo il meglio da quella serata e avremo dato tutto di noi stessi affinchè il risultato fosse quello sperato da ognuno di noi. Volevamo ringraziare i fans per il loro continuo sostegno. Avevano partecipato in molti, i biglietti ormai erano andati sold out in poco tempo nemmeno fosse il concerto del cantante del momento. Eravamo tutti nervosi ed eccitati e ci sostenevamo a vicenda come una grande famiglia. Iniziarono a salire quasi tutti sul palco appena sentirono i loro nomi. Io sarei entrato per ultimo. Feci un sorriso di incoraggiamento ad Alec prima di vederlo sparire. Mi si avvicinò Meg mettendomi una mano sul braccio.

"Damon hai un momento?"
"Finchè non mi chiamano in scena sono tutto tuo."
"Non dirlo troppo spesso altrimenti qualcuno potrebbe esserne geloso." ridacchiò lei sistemandosi i capelli dietro le orecchie.
"Adesso non può sentire, è sul palco con gli altri."
"Ma io non nemmeno nominato Alec." disse lei sibillina ridendo sotto i baffi.
"Meg ti sei messa anche tu a fare gli scherzi adesso?"
"Sto soltanto aspettando come tutti gli altri che decidiate a fare qualche mossa."
"Ci muoveremo parecchio sul palco questa sera." la presi in giro cambiando discorso.
"E' frustrante parlare con te su quest'argomento. Hai qualche progetto per il futuro?"
"Pubblicità, servizi fotografici qualche sfilata e programma come ospite speciale. Adesso mi sto concentrando di più sulla musica. Speriamo che questo progetto vada in porto."
"Piacerà a tutti. Hai molto talento, te l'ho detto fin dal nostro primo incontro. Stare accanto ad Alec ti ha aiutato molto così come tu hai aiutato lui. Ho avuto buon occhio con voi due. Vi siete scelti a vicenda ed io ho scelto voi. Ho avuto fiducia in quel bacio. E' stato il preludio di tutto." aveva pienamente ragione. Quel bacio è stato l'inizio di tutto. Non poteva che essere lui il mio co-protagonista, lo avevo saputo fin da subito. Quella parte gli calzava a pennello.
"Grazie di aver scelto noi. Grazie di averlo fatto entrare nella mia vita."
"Damon se venisse fuori qualche altro progetto da fare insieme ad Alec cosa mi diresti?" quella domanda improvvisa mi sorprese. C'era da chiedere? Peccato che nessuno ci avesse fatto alcuna offerta in merito.
"Sarebbe magnifico. Ci metterei la firma ma non sono sicuro per Alec."
"Sii più fiducioso di lui. Tutti vi adorano, sicuramente uscirà fuori qualcosa all'orizzonte. So per certo che io vorrò ancora lavorare con voi due insieme. Quindi tieniti pronto per la chiamata." mi avvisò lei schiacciando un occhiolino.
"Ci conto Meg. Grazie di tutto." mi chinai per abbracciarla.
"Grazie a te. Adesso sali sul palco che qualcuno ti sta chiamando con quel tono dolce che lo avrà fatto arrossire d'imbarazzo. Per la cronaca, quel tono lo usa solo con te." mi sussurrò lei sorniona dandomi alcune pacche sulla schiena. "Vai a salvare il tuo maritino."

Salii sul palco seguito da un boato proveniente dagli spalti. I miei colleghi risero al mio ingresso stile modello da sfilata mentre facevo finta di ignorare il mio partner, ormai tinto di ogni sfumatura di rosso in viso. Poverino, avrei voluto toglierlo dall'imbarazzo ma dovevo fare la mia parte e dare spettacolo. Mi sarei fatto perdonare più tardi. Lo avrebbe capito.

"Damon."
"Qualcuno mi ha chiamato? Chi è stato?" feci il finto tonto guardando tutti tranne Alec.
"La tua dolce metà. Non è così carino?" mi chiese il presentatore dando il via a delle urla impazzite dai fans. Sorrisi anch'io e finalmente incrociai lo sguardo di Alec con orgoglio.
"E' di una dolcezza infinita, lo so bene." ammisi facendolo arrossire ancora di più. Che tenero.
"Ti sveglia con questo tono anche la mattina?" il presentatore andò subito dritto al punto.
"A dire la verità sono io a svegliarlo, lui è un dormiglione in quanto va a letto tardi. Però mi risponde con lo stesso tono dolce." confessai con sincerità. Evitai di dire che mi stavo riferendo principalmente alle nostre videochiamate mattutine, fomentando sempre di più l'entusiasmo delle persone. Dovevamo giocare.
"Ahhhh...troppe informazioni tutte in una volta! Quante volte ti ha fatto fare le ore piccole insieme?"
"Beh negli ultimi tempi parecchie volte. Di solito giochiamo ai videogiochi o riguardiamo il copione. Oppure facciamo delle lunghe videochiamate per raccontarci della giornata passata se quel giorno non ci siamo visti."
"O giochiamo con Choco." si intromise Alec.
"Chi è Choco?" chiese il presentatore.
"E' il cane di Damon!" urlarono tutti i fans evitando di farci rispondere. Alec ed io ridemmo divertiti.
"Wow...tutti in coro. Alec che rapporto hai con il cane di Damon?"
"All'inizio avevo un pò paura ma Damon mi ha aiutato molto rendendomi le cose più facili. Mi ha anche morso un dito, ho ancora i segni." rispose lui alzando in aria il dito in questione ormai guarito da tempo. Si divertiva sempre a tirare fuori quella storia.
"Chi ti ha morso? Choco o Damon?"
"Choco. Ha denti piuttosto affilati. Per fortuna adesso non morde più, però ogni tanto mi abbaia contrariato. Come il padrone, anche lui è piuttosto possessivo."
"Ti vede come un rivale? Damon chi preferisci tra Alec e Choco?"
"Alec. Ogni tanto lo dico a Choco e lui mi abbaia contro. Non ne è molto felice. Però adesso i loro rapporti sono migliorati. Si cercano a vicenda per giocare." ridacchiai ripensando all'ultima volta che li avevo visti rincorrere un pallone da calcio in giardino. Alla fine aveva vinto Choco perchè aveva tagliato la strada di Alec facendolo cadere per terra. La piccola peste si era messa a lamentarsi del dolore al sedere per giorni, anche quando i lividi erano ormai passati.
"Alec tu hai un animale domestico?"
"Ho un gatto di nome Joker."
"Lo hai già presentato a Damon?"
"Non ancora." lui scosse la testa.
"Sto ancora aspettando l'invito a casa sua." mi intromisi io un pò contrariato. Effettivamente non ne avevamo mai parlato, ma lui non mi aveva mai invitato. Avrei voluto andarci ma andava bene lo stesso così. Bastava casa mia come posto dove stare. La sua casa era sempre affollata dai suoi familiari.
"Alec siamo in ritardo con i tempi. Quando hai intenzione di portarlo a casa?"
"Devo prima chiederlo a mia madre."
"Signora Roberts si sbrighi a dire si! Qui c'è da preparare la dote!" urlò il presentatore girandosi verso il dietro le quinte dove le nostre madri ci stavano guardando con orgoglio. Vidi Mary annuire mentre mia madre se la rideva di gusto.
"La dote la deve preparare Damon." disse Alec in tono sfrontato prendendomi in giro.
"Stasera ci saranno dei colpi di scena inaspettati!"
"I fuochi d'artificio." rise James applaudendo alla battuta di Alec.
"Però le presentazioni ufficiali con tutta la famiglia ci sono state nel loro ultimo live." confermò Thorn, l'attore che interpretava mio fratello.
"Damon deve iniziare a mettere i soldi da parte!" James rincarò la dose dandomi una spallata amichevole. Quanto erano simpatici quella sera.
"Tesoro devi proprio farmi fare la colletta tra gli amici? Poi veramente sembrerò un morto di fame." finsi di lamentarmi guardando Alec che a sentirsi chiamare in quel modo, per la prima volta di fronte a tutti, arrossì di nuovo. Quell'appellativo mi era sfuggito ma ormai non potevo farci niente, erano tutti euforici.
"Allora lavora sodo e porta a casa la grana. Visto che ti piace tanto spogliarti in pubblico, potresti sfruttare il tuo corpo per fare soldi." ecco la frecciatina da parte di Alec. Me la aspettavo, non avrebbe lasciato stare a lungo.
"Era una nota di critica quella?"
"Io direi piuttosto gelosia." James annuì incrociando le braccia al petto. Ormai tutti loro erano abituati alle nostre prese in giro e ci facevano da spalla.
"Concordo." Thorn fece un finto sospiro sconsolato alzando lo sguardo al soffitto.
"Lasciamo i due piccioncini a parlare della dote tra di loro. Voi ragazzi invece cosa mi dite? Avete qualche animale domestico?"

Il presentatore ci diede un pò di tregua e proseguì lo show parlando anche con gli altri membri del cast. Iniziammo con una serie di scenette musicali dove cercavo di lottare per l'amore di Alec, mentre i suoi amici cercavano di riprenderselo invano. Ci divertimmo a interpretare quei ruoli, sembrava tanto The west side story con tanto di litigi e scazzottate finte. Alla fine Alec, come da copione, cedette alle mie attenzioni addolcendosi nei miei confronti. Finchè, come colpo di scena finale, io andai ad abbracciare Louise anzichè lui e la portai fuori di scena conquistandola. L'espressione basita di Alec valeva oro. Troppo divertente, non pensava che sarebbe andata a finire in quel modo.  Alla fine scoppiò a ridere con gli altri. Avevo sorpreso tutti cambiando il finale della storia. Tutti si complimentarono con me quando tornai di corsa ad abbracciare il mio partner che mi battè i pugni sulle spalle con fare scherzoso tra una risata e l'altra. Si stavano divertendo tutti, noi compresi. Lo show andò avanti con altro intrattenimento da parte del resto del cast mentre Alec ed io tornammo per circa una mezzora dietro le quinte a riposarci un pò e cambiare di abito per le canzoni successive. Qualche ritocco al trucco, qualche sorso di acqua, e tornammo pimpanti sulla scena dove ci stavano aspettando gridando i nostri nomi. Cantammo insieme due delle canzoni della colonna sonora della serie. Avevamo imparato la scenografia a memoria e finalmente persino Alec ebbe un pò di fiducia in se stesso per cantare delle strofe da solo. Io continuavo a guardarlo per fargli capire che non era solo e che poteva sempre contare su di me. Lui ricambiò il mio sorriso. Era un gioco di sguardi il nostro, il quasi sfiorarsi per poi allontanarsi divisi da un velo praticamente trasparente. Quando il velo cadde al suolo, anzichè atterrare ai miei piedi mi coprì del tutto come se fossi un fantasma. Continuai a cantare il ritornello cercando di non ridere dell'inconveniente ma la mia voce tremò. Alec si chinò per aiutare a liberarmi da quel tessuto pesante e mi sorrise divertito tendendomi la mano. La afferrai al volo e la strinsi forte con la mia mentre non ci perdevamo di vista. Alec aveva una bella voce, doveva soltanto avere un pò più fiducia in se stesso e continuare a provare. Ero orgoglioso di quel ragazzo. Aveva talento e un sex appeal innato, ma aveva anche un lato innocente e quello lo rendeva veramente carino agli occhi di tutti. Quando finimmo la canzone, ancora mano nella mano, ci girammo verso il pubblico che gridava entusiasta i nostri nomi. Sembravano impazziti. Alzammo le mani intrecciate e ci inchinammo di fronte a loro per ringraziarli del loro sostegno. Entrarono in scena anche gli altri e il presentatore che ci fece un'altra serie di domande prese dai fans. Poi ci coinvolse in alcuni giochi a coppie che fecero letteralmente impazzire tutti. Recitammo le battute di alcune delle scene più famose della serie, apprezzarono tutti e ci divertimmo a scambiarci i ruoli. Alla fine del nostro spettacolo arrivò la parte più dolorosa. Dovevamo dire addio alla serie e ai fans. L'atmosfera era cambiata così come le nostre espressioni tristi e già nostalgiche. Eravamo sul palco, uno accanto all'altro, con le lacrime agli occhi dalle forte emozioni che stavamo vivendo in quel momento. Nessuno era pronto a separarsi. Iniziarono uno per volta a ringraziare il pubblico e tutte le persone che ci avevano portato fin li. Fu il turno di Alec e la mia attenzione si focalizzò soltanto su di lui. In quel momento era come se l'edificio fosse completamente vuoto ad esclusione di noi due. Cercava di trattenere le lacrime, ma i suoi occhi erano lucidi e la sua voce tremava. Gli misi un braccio attorno alla vita affinchè mi percepisse al suo fianco. Sapevo che aveva bisogno di avere un contatto con me quanto ne avevo bisogno io.

"Vorrei dire di essere una delle persone fortunate che hanno avuto l'opportunità di fare parte di questa grande famiglia. Ho potuto conoscere tutti i miei nuovi fratelli qui, la troupe, quelle due fantastiche donne che hanno creato questo mondo e tutti i fans che ci hanno seguito fin dal primo giorno. Questa è stata la prima volta in cui entro totalmente nell'industria dell'intrattenimento. Voglio promettervi che darò tutto me stesso e lavorerò sodo per ogni mio progetto futuro. Non sprecherò questa opportunità che mi è stata data. Grazie." tutti applaudimmo alle sue parole. Ero fiero di quel ragazzo. Nonostante la timidezza era riuscito a risplendere quella sera e il suo discorso aveva toccato tutti. Adesso toccava a me e mi sentii il magone in gola. Avevo tanto da dire in così poco tempo. Troppi pensieri in testa e troppo amore da voler ricambiare.
"Ringrazio tutti per aver dato vita a questo progetto. Meg e Claire siete le migliori. Onestamente quello che provo ora è un pò di vuoto, perchè questo fan meeting è veramente l'ultimo evento per la serie. Vorrei dire che...tutto quello che è successo finora è stato davvero meraviglioso. Lasciatemi essere un pò egoista una volta tanto..." presi alcuni secondi di silenzio per calmare la mia agitazione e mi voltai verso Alec posandogli la mano dietro la schiena. Avevo bisogno di parlare con lui. Volevo ricordargli che ci sarei sempre stato e dirgli quanto profondi fossero i miei sentimenti per lui. Volevo avere la conferma che non ci saremmo separati dopo quella sera. "Grazie per esserci incontrati." sospirai con voce tremante. Lo abbracciai commosso, con le lacrime a stento trattenute. Non sarei durato così a lungo, mi staccai per guardarlo nuovamente negli occhi. "Ti voglio un mondo di bene." lo strinsi forte in un abbraccio con il cuore a mille. Sentivo il bisogno di stare solo con lui per stare bene e continuare a respirare. Avevo troppe emozioni che si agitavano in me, era l'unico che poteva aiutarmi a gestirle. Lui ricambiò immediatamente l'abbraccio massaggiandomi la schiena con una mano. Con le lacrime agli occhi annusai il suo odore e iniziai a placarmi lentamente.
"Ti voglio bene anch'io. Resterò al tuo fianco." mi sussurrò lui all'orecchio confortandomi. Restammo stretti per alcuni interminabili secondi finchè non tornammo al presente e lentamente sciolsi l'abbraccio lasciando il braccio attorno al suo fianco. Non me la sentivo ancora di staccarmi da lui. Con le lacrime agli occhi, tornai a guardare il pubblico con un sorriso emozionato.
"Va bene, ho finito la parte egoista." tutti risero a quella battuta per sdrammatizzare il momento triste. Tolsi la mano dal fianco di Alec e mi impossessai di nuovo del microfono per terminare il mio discorso. Questa volta fu Alec a portarmi una mano sulla schiena per massaggiarla. Sapeva che avevo bisogno di lui ed io mi sentivo bene perchè sapevo che sarebbe stato al mio fianco. Non ce l'avrei fatta senza di lui. La mia voce era incrinata. "Grazie a tutti quelli che sono stati con me in questa avventura. E' stato molto divertente incontrarvi tutti, stare con voi. Grazie a ogni singolo spettatore per averci sostenuto. Grazie per aver portato la nostra serie sotto gli occhi di tutti al punto di essere stata di tendenza a livello mondiale. Non avremmo mai pensato di arrivare a farci conoscere in tutto il mondo, questo è un traguardo molto importante per noi. Davvero grazie a tutti. Grazie per essere sempre stati al nostro fianco. Anche nei momenti più grigi, siete sempre rimasti tutti al nostro fianco per sostenerci con il vostro amore. Non so davvero che altro dire se non grazie. Grazie mille." mi chinai verso il pubblico e tutto il resto del cast mi seguì a ruota.

Gli applausi e le grida ci avvolsero come un caldo abbraccio amorevole. Era una sensazione magica. Lo leggevo nel volto dei miei colleghi che si unirono negli applausi abbracciandosi tra di loro. Il presentatore tornò sul palco, seguito da Meg e Claire, e ci disse di sederci per terra perchè anche la produzione voleva ringraziarci del duro lavoro con un video sorpresa. Incrociai lo sguardo smarrito di Alec e alzai le spalle in risposta perchè non ne sapevo niente anch'io. Avevo una strana sensazione ma non volevo dare parola a quei pensieri, soltanto godermi la sorpresa come tutti gli altri. Per il momento la mia era soltanto una speranza. Ci sedemmo l'uno accanto all'altro, incrociando le gambe, mentre continuavamo a chiacchierare tra di noi. Alec era visibilmente eccitato e contento per la serata appena trascorsa. Mi sorrise felicemente dicendomi grazie. Avrei voluto scompigliargli i capelli ma non potevo rovinare la piega del parrucchiere prima di ritrovarmi calvo appena dietro le quinte. I make artist potevano risultare parecchio vendicativi se si rovinava una loro creazione. Mi accontentai di stringergli un ginocchio come dimostrazione di affetto. Mi ero già spinto oltre. Rimasi soltanto fermo li, con la testa appoggiata sulla mano, a guardarlo con orgoglio. Era magnifico. Non avrei potuto desiderare un partner migliore di lui. Ero stato fortunato a incontrarlo. Quasi fosse segno del destino. Le luci si abbassarono e partì un video di ringraziamenti con alcuni momenti registrati durante il nostro ultimo giorno di riprese. Ridevamo a crepapelle dalle idiozie che venivano fuori da James e Kevin, specialmente quando prendevano in giro Alec e me. O quando Kevin cercava di insegnarci qualche balletto e soltanto io riuscivo a seguirlo, mentre Alec e James sembravano due pezzi di tronco e si rifiutavano a dare spettacolo. Quando la schermata si fece nera, con la comparsa soltanto del titolo della serie, restammo in trepida attesa. Ed eccola arrivare di colpo come una bomba.

"Season 2 coming soon."

Un'esplosione di grida entusiaste da parte di tutti ci bombardò i timpani. Dall'alto spararono dei coriandoli colorati che ci travolsero tutti. Scambiai di nuovo uno sguardo di intesa con Alec, era prossimo a piangere di commozione con quel sorriso che  non scemava a scomparire. Io non riuscii a trattenere qualche lacrima e mi passai una mano sul viso per asciugarle. Non potevo più essere felice di quel momento. Incrociai lo sguardo sornione di Meg che stava parlando al microfono riguardo alla serie. Lei mi schiacciò l'occhiolino con fare d'intesa. Alla fine avremmo lavorato di nuovo tutti insieme, questo era quello che aveva cercato di dirmi dietro le quinte. Avere fiducia nelle persone che mi circondavano. Avrei dovuto ascoltare i suoi preziosi consigli in futuro. Alec si tirò in piedi e mi porse la mano per aiutare ad alzarmi. L'afferrai, non l'avrei più lasciata andare così facilmente. Lo strinsi forte a me chiudendo gli occhi. Avrei avuto più fiducia in ciò che eravamo diventati. I DamLec sarebbero stati insieme ancora per molto tempo. Mi auguravo che fosse per sempre.

-----------------------------------------------------------

Eccoci finalmente al capitolo 5...qualcuno lo stava aspettando?? Speriamo di si.
Sono già a scrivere il sesto capitolo ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate. Spero che la storia vi piaccia
Buona lettura
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: kia84