Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    02/11/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 35

Il giorno seguente Jack, per la prima volta nella sua vita, non riesce a concentrarsi al lavoro. Nei suoi pensieri c’è solo Anna e la sua condizione di salute. Anna rappresentava una sorella, un’amica e una cognata meravigliosa alla quale non avrebbe mai rinunciato nonostante la possibile rottura con Elsa. Da una parte, però, la richiesta della separazione lo smuove nel profondo e, per l’ennesima volta, sente i propri sentimenti offuscati e traballanti. Elsa lo stava letteralmente facendo impazzire. Proprio quando si stava convincendo di andare oltre, eccola tornare capace di dargli un’altra speranza.

“Quindi ci vediamo stasera?” afferma il messaggio di Stella, appena comparso sul cellulare del grande lavoratore.

Jack prende in mano il telefono per poi sospirare e confermare la domanda dell’amica. Ora, ad aggiungere perplessità, era arrivata Stella con la quale stava cominciando una nuova avventura di amicizia.

Dopo quell’attimo di titubanza, il giovane silenzia il telefono e cerca di buttarsi di nuovo nelle proprie mansioni.

Elsa aveva trascorso la mattinata al lavoro e, dopo aver fatto una spesa veloce, si era indirizzata verso la casa di Anna e Kristoff con l’intenzione di stare accanto a quest’ultimo.

“Ciao Elsa entra” propone lui aprendole la porta, senza però guardarla negli occhi.

“Come stai?” domanda lei imbarazzata, sedendosi sul divano e accarezzandosi le gambe come a volerle scaldare.

“Come vuoi che stia?” chiede lui sbuffando, sedendosi su una poltrona e versandosi un amaro.

“Kris…dovete chiarire ora” afferma lei cercando di farlo ragionare.

“Penso sia impossibile. Lei ha scelto il bambino e la morte. Io ho scelto lei e la vita. Come vedi le due cose non combaciano” spiega lui chiaramente, assaporando l’amaro rimasto sulle sue labbra.

“Beh certo, quindi vuoi chiudere tutto per questo. Non ha senso Kris” si lamenta la bionda scuotendo la testa.

“Da che pulpito…” si altera lui appoggiando il bicchiere sul tavolo per poi rendersi conto di non essere stato educato con la migliore amica.

“Scusami, sono agitato e mi sento uno straccio… non dovevo, è che Anna mi manca e una vita senza di lei non riesco ad accettarla. So che il suo gesto è meraviglioso, ma ti assicuro che non riesco a vederci tutto il suo ottimismo!” si mortifica lui abbassando lo sguardo e intrecciando le dita delle mani, assumendo così una posizione di pentimento.

“Ricordi quando le mie figlie erano piccole che cosa avevi detto tu stesso?” aggiunge Elsa abbozzando un sorriso convinta fermamente di riuscire a far ragionare il migliore amico, riportando la memoria a qualche anno prima.

Qualche anno prima…

“Anna, è stato meraviglioso…” commenta sognante un giovane e tenero Kristoff, sdraiato a letto con la propria donna appoggiata al petto nudo e bollente, dopo una delle loro nottate di passione.

Anna, emozionata da quella dichiarazione, non può che arrossire e intrecciare la propria mano a quella del ragazzo che da qualche mese le aveva stregato il cuore.

I due si scambiano uno sguardo complice, socchiudono gli occhi e fanno in modo che i propri volti si avvicinino lentamente, ricercando quel bacio dolce e delicato del quale avevano bisogno per concludere quell’ora di puro amore.

Un pianto lacerante, però, pare disturbare quel magico momento e i due si ritrovano costretti a balzare in piedi, spaventati dalla reazione improvvisa.

La piccola Lia, infatti, aveva appena dato vita a una sua solita crisi notturna e la casa era già in subbuglio per cercare di placarla.

Kristoff vorrebbe restare lì con la propria ragazza, ma comprende il momento e, insieme ad Anna, balza fuori dal letto e si appresta a rivestirsi velocemente per andare in soccorso.

In soggiorno, infatti, Elsa cullava la piccola Lia scossa da profondi singhiozzi e Jack cercava di fare lo stesso con Sofia che, ovviamente, non poteva fare altro che svegliarsi e imitare la sorella.

Era da tempo che succedeva così e i due giovanissimi genitori avevano consigliato ad Anna di pernottare da Kristoff, in modo da non stancarla troppo e caricarla di impegni genitoriali che non le spettavano. Quella notte, però, Anna aveva deciso di rimanere a casa e aiutare la sorella che aveva trovato a pezzi e assonnata.

Elsa le stava provando tutte: aveva messo Lia sdraiata a pancia in giù, provando a scaldarle il pancino con la mano per calmare le coliche, le teneva il ciuccio in bocca e provava a cantare, ma nulla pareva funzionare.

“Jack, non so che cosa fare! Non dovremmo chiamare qualcuno?!” comincia ad andare in panico la neomamma, non sapendo come comportarsi e spaventandosi di fronte ai momenti di apnea che Lia alternava ai singhiozzi.

“Elsa, calma ce la facciamo” prova a spronarla Jack con gli occhi sbarrati e le accentuate borse sotto di essi, stringendo al petto Sofia che, finalmente, si stava addormentando di nuovo nonostante i pianti isterici della sorella.

“No, no, non ce la faccio più! Sono notti che fa così, che cosa devo fare?!” si agita Elsa, sentendosi un groppo in gola e i nervi a fior di pelle, causati dall’insonnia. La bionda prova a placare Lia con parole dolci, ma al contempo tremanti, e la reazione della bambina sembra peggiorare ancora di più, innescando un vero e proprio circolo vizioso al quale sembra impossibile trovare rimedio.

“Elsa, tranquilla!” la placa Anna avvicinandosi alla maggiore con estrema calma, riuscendo già con tale comportamento, a infonderle sicurezza e tranquillità.

“Senza farsi troppi problemi, Anna prende Lia dalle braccia di Elsa e, con dolcezza, inizia a cullarla camminando per la casa imitando una sorta di danza invisibile. La giovane si appresta anche a spegnere tutte le luci principali, privilegiando quelle del comodino e, seppur ricevendo ancora pianti, intona a labbra serrate delle canzoni leggere e rilassanti.

È così che Anna, in pochissimi minuti, riesce ad acquietare la piccola Lia e a riportare la calma.

“Non ci posso credere” sussurra Jack sbalordito, tenendo ancora Sofia tra le braccia.

“Sono sconvolta! Come è possibile?!” domanda Elsa sbalordita, rivolta al migliore amica stanco sedutosi accanto a lei.

“Non me lo so spiegare nemmeno io. Una cosa certa la so: Anna è nata per stare con i bambini. È un vero e proprio miracolo!” commenta Kristoff rimanendo a bocca aperta ed osservando innamorato la propria donna ancora intenta a cullare Lia, finalmente addormentata, e vedendo in lei una meravigliosa futura mamma.

Fine del flashback…

Anche nella mente di Kristoff compare quel ricordo, capace di illuminargli la mente e fargli battere forte il cuore.

“Avevo detto che Anna è nata per stare con i bambini” ripete lui abbassando il capo, distrutto dal macigno di quella dichiarazione.

“Esatto. Hai visto come la guardano le mie figlie? Come placava Lia durante le crisi, come la osservano tutti i bambini che incontra per strada? Non a caso ha scelto psicologia clinica e ora lavora in ospedale aiutando tutti i piccoli che non riescono a superare la paura per la loro malattia! Quanti medici hanno segnalato la bravura di Anna e, in così poco tempo dalla sua laurea, l’hanno assunta a tempo indeterminato? Ora capisci Kris?” enuncia Elsa emozionata al ricordo di tutto il bene realizzato dalla sorellina.

“Sì lo capisco ed è per questo che lei non riesce a rinunciare al bambino. Non è giusto però! Perché proprio a noi?! Perché non possiamo essere dei genitori normali?!” si infuria Kristoff sbattendo un pugno sul tavolino della sala e cominciando a piangere, senza vergognarsi delle proprie lacrime.

“Voi siete genitori Kris… il sogno di Anna è sempre stato quello di diventare mamma e lei lo diventerà…qualunque cosa succeda” conclude Elsa abbozzando un sorriso e appoggiando una mano su quella dell’amico cercando di confortarlo.

Una volta tornata a casa Elsa trova Anna intenta a giocare con le bambine che, divertite, le stavano pitturando il grembo con delle tempere apposite.

“Ma che cosa state facendo?” domanda Elsa sorridente, attaccando il cappotto all’appendiabiti posto all’ingresso dell’appartamento.

“Pitturiamo la casa del nostro futuro cuginetto o cuginetta!” risponde Sofia sorridente, rifinendo l’occhietto di un simpatico animaletto.

“Mamma, guarda! Ho perso un dente mentre eri via! Mi ha aiutata zia Anna e l’ho messo in un fazzolettino!” dichiara Lia alzandosi e raggiungendo la madre, sfoggiando il suo simpatico sorriso privo di un dentino.

“Wow! Era da tanto che ti dondolava! Allora stanotte lo metti sotto il cuscino?” aggiunge Elsa chinandosi sulla figlia e sollevandole il mento con la mano per poter guardare meglio.

“Ma, la fatina dei dentini passa anche da zia Anna?” si aggiunge Sofia curiosa.

“Aspetta, perché?” chiede Elsa dubbiosa, rivolta alla sorella.

“Ecco…Kris mi ha chiamata e, abbiamo deciso di parlarne con calma e di chiarirci. Ci manchiamo a vicenda e non possiamo andare avanti così. Allora, visto che avevo intuito ci fosse il tuo zampino, gli ho proposto di ospitare le bambine da noi in modo da lasciarti una serata libera” delucida Anna finalmente rilassata in volto, alzandosi e raggiungendo la sorella.

“Ne ho bisogno grazie! E… vedrai che si risolverà tutto. Sia tra di voi e per quanto riguarda la tua malattia” la ringrazia Elsa immergendo i propri occhi azzurri in quelli identici della sorellina e abbracciandola forte a sé. Dopo tanto tempo ecco un momento di pace e di tranquillità, un abbraccio sereno nel quale entrambe le sorelle si sentono cresciute e migliorate.

Le due socchiudono gli occhi per gustare la tenerezza di quella condivisione ma, qualche rumore scherzoso in sottofondo, pare disturbarle. Staccate dall’abbraccio, infatti, Sofia e Lia si stringevano divertite cercando di assumere le espressioni della madre e della zia.

“Ma vi pare?” sbotta Anna con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

“Se gli abbracci tra me e te possono essere il pretesto per intenerire Lia, allora propongo più abbracci” aggiunge Elsa altrettanto gioiosa, contenta di sentire quella forza e quel calore dopo tanto tempo di confusione.

La sera…

Jack giunge al ristorante con qualche minuto di ritardo, sorprendendosi di trovare Stella già seduta al tavolo.

La donna indossava un vestito lungo rosso, dei tacchi neri alti, portava i capelli scuri raccolti in una treccia e si era truccata accuratamente il volto, senza rinunciare a quel tocco di rossetto capace di rendere il tutto fin troppo accattivante.

La visione di una donna così bella ipnotizza Jack che, da buon ragazzo di quasi 30 anni, non può fare altro che sentirsi ardente di desiderio e di passione. Quella sensazione, però, pare svanire velocemente lasciando il posto alla razionalità che, invece, lo rende capace di sentirsi in imbarazzo di fronte a un abbigliamento non del tutto consono per una cena tra “amici”.

“Ciao Stella, ehm…stai bene” commenta lui al tavolo, allentandosi il colletto della camicia e biascicando le ultime parole della frase con un colpo di tosse.

“Grazie Jack, mi sono permessa di sedermi… conosco bene i tuoi ritmi” ironizza lei punzecchiandolo, facendogli segno di sedersi di fronte.

La serata trascorre in piena tranquillità e, dopo qualche bicchiere di vino rosso, anche Jack finisce per trovare piacevole la cena, mettendo da parte l’imbarazzo.

I due mangiano di buon gusto condividendo ricordi, risate e balzando dagli argomenti più disparati passando da quelli spiacevoli, a quelli scomodi fino a toccare i più seri. Terminata la cena, è la stessa Stella che spinge l’altro ad andare a bere qualcosa in un bar vicino, anche se Jack non approva pienamente.

“Cavolo, io faccio fatica a reggermi in piedi per colpa del vino! Tu invece non hai bevuto molto!” afferma lei camminando abbastanza storta per colpa dei tacchi, aggrappandosi al braccio dell’amico.

“Non mi piace più bere e ubriacarmi. Da quando ho fatto diversi sbagli” risponde lui apatico, ricordando le varie nottate di alcool trascorse con Elsa.

“Stai pensando a lei vero?” chiede la giovane all’improvviso, fermandosi di colpo vicino all’entrata del locale.

“A chi ti riferisci?” risponde Jack turbato, portandosi le mani nelle tasche dei pantaloni ed appoggiando la schiena al muro, cercando di distogliere lo sguardo.

“A Elsa. L’ho notato che hai la testa occupata da pensieri. Anche durante la cena sembravi turbato” continua lei provando a mostrarsi seria nonostante il vino.

“Non ne voglio parlare scusami. È stata una bella serata Stella, ora però preferisco andare a casa. Non mi va di entrare nel locale” tenta di tagliare corto lui, staccandosi dal muro e facendo per allontanarsi.

In quell’esatto momento, però, è Stella a ribaltare le carte in tavola. Con un movimento fulmineo afferra il colletto della camicia di Jack e, dopo averlo sbattuto velocemente contro il muro, protende il proprio volto verso quello di lui, appoggiando le proprie labbra sulle sue.

I due rimangono così per pochi secondi. Stella tenta di approfondire il bacio ammorbidendo le labbra per permettere un migliore incastro, ma Jack, nonostante la confusione iniziale, si irrigidisce e si stacca velocemente, allontanando Stella da sé.

“Stella! Io non…” comincia a dire lui toccandosi le labbra, sconvolto da quanto appena vissuto.

Il giovane, però, non riesce a continuare la frase perché una figura intravista con la coda dell’occhio lo fa trasalire.

“Elsa!” esclama lui con il cuore a mille, imbarazzato e deluso dalla situazione.

A qualche passo da loro, infatti, si trovava Elsa che, felice per aver appena trascorso una serata in solitudine al locale, si stava dirigendo verso casa…non prima di osservare il proprio ex marito appiccicato alle labbra di un’altra.

Elsa non sa che cosa dire, non sa come comportarsi, ma sa solo che ciò a cui ha assistito la infastidisce molto. Per questo motivo, divorata dalla rabbia e dal dolore, lancia un’occhiataccia furiosa a Jack per poi correre via.

“No, fermati! Ciao Stella, ci sentiamo domani…ora devo andare” taglia corto Jack completamente in crisi, correndo dietro alla ex moglie interessato a chiarire.
  
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