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Autore: flatwhat    07/11/2020    1 recensioni
Atlas è caduta.
Oscar si sacrifica ai Grimm.
Ruby parte insieme a Ozpin, a cui è stata data miracolosamente una forma, per salvarlo.
[Rosegarden; Cloqwork; Scritta prima che iniziasse il volume 8 e quindi ha preso una piega del tutto diversa.]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Jaune Arc, Oscar Pine, Ozpin, Ruby Rose
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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 L’acqua si estendava ben oltre l’orizzonte.
 
Stavano attraversando l’oceano.
 
Il puntino giallo di Oscar si era fermato nel continente oltre il mare da più di un giorno, ormai. Ruby strinse forte la propria pergamena nella mano, cercando di tenere lontane le preoccupazioni.
 
Non aveva chiesto – nessuno l’aveva fatto – una conferma a Ozpin, ma era chiaro a tutti: erano diretti verso il covo di Salem.
 
Più si arrovellava, più le veniva voglia di vomitare. Il terrore che provava per Oscar e la paura di cosa Salem gli stesse facendo in questo momento erano eguagliati solo dalla voglia sfrenata che aveva di prendere a pugni la faccia immortale di Salem, di farle saltare via un dente per ogni persona che aveva perduto a causa sua.
 
Mamma.
 
Pyrrha.
 
Penny. Beh, ora era di nuovo in vita, ma comunque...
 
Ozpin. Beh, anche LUI era di nuovo in vita, ma comunque...
 
E se avesse osato portarle via anche Oscar... Ruby avrebbe personalmente infangato il volere degli Dèi e avrebbe sputato sull’immortalità di Salem. Non sapeva come, ma l’avrebbe fatto.
 
"Ti senti bene?"
 
La voce di Blake le rischiarò la mente da quella oscurità. Rimise la pergamena in tasca.
 
Rifletté sull’ipotesi di mentirle o no. Ricordò le parole di Ozpin… Sì, anche a un leader era permesso non essere forte, ogni tanto.
 
"No, non mi sento bene per niente," disse.
 
Blake lasciò il suo posticino contro il muro, vicino a Nora, per raggiungere Ruby e avvolgerla in un abbraccio confortante. Ruby si abbandonò ad esso, si strinse a lei cercando di calmare il respiro.
 
Ce la potevano fare.
 
Ce la dovevano fare.
 
Quando si separarono, Nora le osservò con empatia.
 
Ironwood, che stava pilotando l’aeronave sotto la loro sorveglianza, non disse una parola.
 
Blake diede un’altra pacca sulla spalla di Ruby e sospirò.
 
"Ti capisco, Ruby. Davvero".
 
Ruby annuì, tentando di non far cadere le lacrime che le si erano accumulate agli occhi. Vide che Nora stava stringendo a sé la propria arma con apprensione.
 
"È solo che," disse Nora. "Oscar si ritrova sempre in situazioni di questo tipo. Sin da quando si è unito a noi, è sempre stato ferito, in continuazione. Anche noi lo abbiamo ferito. E il motivo è sempre quello di farla pagare a Ozpin. Non è giusto."
 
Scivolò lentamente contro il muro fino a sedersi sul pavimento.
 
"Onestamente, non è giusto nemmeno nei confronti di Ozpin."
 
Già, pensò Ruby. Lei aveva la tendenza a favorire Oscar, anche se ammetterlo la faceva diventare rossa. Ma Ozpin era parte del team tanto quanto lo era Oscar.
 
Ma era comunque felice che gli altri si stessero rendendo conto di aver trattato ingiustamente Oscar in molte occasioni. Lei stessa aveva avuto un diverbio significativo con lui riguardo a Ironwood, e nonostante Oscar fosse solito tenersi dentro la propria delusione e fidarsi delle decisioni di Ruby, il solo sapere che quella volta non erano riusciti a comunicare per bene le faceva ancora male.
 
Se Ozpin aveva inculcato a Ruby l’idea di aspirare sempre a martirizzarsi fino al punto da risultare scema, Oscar, essendo letteralmente la sua anima gemella, aveva già quell’indole dall’inizio.
 
E, ovviamente, questo difetto apparteneva anche a Ozpin. E tale difetto aveva causato al gruppo e molte altre persone un’indescrivibile quantità di sventure, ma veniva dal suo desiderio di proteggere l’umanità.
 
Le sue azioni avevano causato tanto male, ma Ruby sapeva che non era un male che lui aveva mai voluto infliggere a nessuno.
 
Quell’atmosfera malinconica e riflessiva fu interrotta da Ozpin stesso che fece il suo ingresso nella cabina di pilotaggio.
 
"Buon giorno a tutti. Suppongo che nulla di particolare sia accaduto in queste ore."
 
"No," disse Nora. "Solo onde, e onde, e onde. E il vecchio Jimmy è noioso come la morte."
 
Ruby poté scorgere Ozpin trattenere una risatina. Si accorse di stare sorridendo a sua volta.
 
Il Generale, o ex-Generale, nel suo caso, il quale stava ancora pilotando in modo dannatamente serio, sussultò a questa accusa. Nora era riuscita a distrarlo dal silenzio e la concentrazione che aveva mantenuto per ore!
 
Forse, dopotutto, anche lui era stanco.
 
"Ha dormito bene?" chiese Blake.
 
"Si può a malapena definire dormire, ma sì," rispose Ozpin.
 
"Ma se quando ti abbiamo visto parevi morto! Se non lo puoi chiamare dormire, allora cos’è?!" si chiese Nora a voce molto, MOLTO alta, al punto che fu il turno di Ozpin di sussultare.
 
"E hai dormito sulla spalla di Qrow per ore! Eravate TALMENTE ado-"
 
Blake tappò la bocca di Nora con la mano, per evitare che mettesse ulteriormente il vecchio preside in imbarazzo.
 
"Ehi!!!" si lamentò lei, spingendo via la mano di Blake.
 
"Scusa," disse Blake. "Ho due paia di orecchie e la mancanza di sonno mi sta facendo venire il mal di testa."
 
Ruby osservò la scenetta e sentì il cuore che le si riscaldava. Le erano mancati, i suoi amici, anche se aveva fatto finta del contrario. Persino nei momenti più bui, la loro presenza riusciva a illuminare il cammino che doveva percorrere.
 
"Oh, già, scusami," disse Nora. "So che dovremmo andare a dormire noi, adesso, ma voglio rimanere sveglia ancora un po’. Siamo arrivati?"
 
Il Vecchio E Noioso Jimmy si arrese nuovamente a Nora e, infine, parlò nel tono più impassibile, praticamente da faccia da poker, che Ruby avesse mai udito.
 
"No."
 
"E ora?" Nora praticamente saltò addosso al sedile di Ironwood, aggrappandosi allo schienale. "Voglio prendere a pugni qualche Grimm!"
 
Ironwood sospirò.
 
Ruby si accorse che il linguaggio del corpo di Ozpin fosse cambiato e diventato più distante, quando si rivolse a Ironwood.
 
"Va’ a riposare, Generale. Ti sostituisco."
 
Dal modo in cui la testa di Ironwood si era voltata completamente verso Ozpin, Ruby indovinò che non gli fosse sfuggita la scelta di apostrofarlo per titolo e non per nome.
 
"Sono perfettamente sveglio, Ozpin. Non c’è bisogno che tu-"
 
Ozpin lo fissò con freddezza.
 
"Riposa. Adesso."
 
Ironwood si alzò dal sedile. Ruby, Blake e Nora gli fecero spazio per permettergli di uscire dalla cabina. Ironwood non disse niente mentre se ne andava.
 
Ruby sentì la voce di Jaune che lo salutava immediatamente. Ora era il suo turno di tenerlo d’occhio, insieme a Ren e Yang.
 
Ozpin, ora seduto al posto del Generale, prese subito a guardare davanti. Ruby fissò silenziosamente i suoi capelli d’argento. Nessuno parlò.
 
"Sai una cosa," disse Nora, nel suo modo speciale che aveva di rompere il ghiaccio. "Maria ha ragione. Dovresti proprio insegnarci come si pilotani questi cosi, qualche volta. Se non ti avessimo avuto con noi, avremmo potuto fare affidamento solo su una vecchietta e un dittatore fascista con la scopa su per il culo."
 
L’unica risposta di Ozpin fu "Mh."
 
In qualche modo, l’atmosfera attorno a loro sembrava più fredda di quanto non lo era stata durante le ore che avevano trascorso a tenere d’occhio il Generale.
 
Blake diede un’altra pacca sulla spalla a Ruby, segnalandole che stava per prendere l’iniziativa.
 
"Professore?" disse, e Ruby si aspettò che Ozpin scoppiasse in un’altra, spaventosa risata come quella che aveva udito quando aveva usato quello stesso titolo per apostrofarlo, giorni prima.
 
Ma Ozpin non emise un suono. Blake continuò.
 
"Le possiamo parlare?"
 
Questa volta, Ozpin sospirò.
 
"Che razza di domanda è, Miss Belladonna?" disse, con voce stanca. "Vi ho mai proibito di parlarmi?"
 
Ruby vide le orecchie di Blake che si piegavano, e si accigliò. Che antipatico che sei, Oz!! Blake ti ha solo fatto una domanda educata!
 
"Mi dispiace," disse Ozpin, subito dopo. "Sono teso da quando ho saputo che Oscar si trova già nel covo di Salem."
 
Già, Ruby e gli altri lo erano a loro volta.
 
"Ad ogni modo, Blake," continuò. "Una volta ti dissi che che avresti potuto parlarmi in qualunque momento, e dicevo sul serio. C’è qualche argomento in particolare di cui tu voglia discutere con me?"
 
Blake fece un profondo respiro.
 
"Sì," disse. "Volevo scusarmi con lei a nome di tutti i presenti."
 
Ruby quasi si aspettò, ancora volta, una risata da parte di Ozpin. Per la seconda volta quella mattina, nessuna risata fu udita.
 
Ozpin non disse nulla in risposta, quindi Blake proseguì.
 
"Prima stavamo parlando di come abbiamo trattato ingiustamente lei e Oscar."
 
"Sì," rispose Ozpin. "Vi ho sentiti. Scusatevi con Oscar quando lo avremo salvato, non con me."
 
"Penso che anche lei si meriti delle scuse," concluse Blake.
 
"Lo penso anch’io," disse Nora.
 
Ruby ripensò ai giorni che aveva passato in compagnia di Ozpin. Lui era sempre stato dalla sua parte, anche quando Ruby era al culmine della stupidità. Annuì, più a sé stessa che agli altri.
 
"Sono d’accordo."
 
Ozpin si voltò leggermente. I suoi occhi scrutarono le ragazze.
 
"Avete fatto la cosa giusta, con Jinn. Non scusatevi."
 
"Forse lo è stata," disse Ruby. "Forse non completamente."
 
L’attenzione di Ozpin ritornò ai cieli di fronte.
 
"Ho sbagliato a nascondervi delle informazioni talmente importanti come quelle. Sono io che dovrei scusarmi, non voi."
 
"Ma le abbiamo fatto del male," disse Blake. "Le abbiamo dato la colpa di cose di cui non era l’artefice."
 
"E io sono scappato via," disse Ozpin, la voce grondante di disgusto. "Come un codardo."
 
"La stessa cosa che feci io," disse Blake, dolcemente.
 
Ruby la prese per mano.
 
"E siete tornati da noi entrambi. È ciò che conta."
 
Blake le sorrise, ma, nell’angolo, Nora si mise a ridere.
 
"Aspetta un attimo, Ruby! Anche tu sei scappata!"
 
Ruby poté sentire le guance che le diventavano color pomodoro.
 
"Ne abbiamo già parlato, va bene?! Mi sono comportata da cretina!"
 
"Sì, sì," disse Nora. "Le persone fanno cose cretine, qualche volta. Così va la vita! Anche Ren fa il cretino, a volte! E io faccio la cretina molto spesso!"
 
"Miss Valkyrie," intervenne Ozpin. "Tu sei una delle menti più brillanti che io abbia mai avuto il piacere di incontrare".
 
"Ma va’, non dici sul serio."
 
"Sì che dico sul serio."
 
Ruby percepì che la voce di Ozpin si era addolcia ed era un’ottima cosa. Era un buon inizio.
 
"Tutti i partecipanti di questa spedizione hanno il mio massimo rispetto," continuò Ozpin, occhi puntati sulla rotta. "A parte un certo Generale, la mia opinione su di voi non è cambiata da una virgola, a prescindere dai nostri disguidi passati. Non potete immaginare quanto sia felice che Oscar abbia degli amici così leali."
 
"Già," disse Ruby. Non riuscì a non sorridere, alla memoria di quel viso lentigginoso. "Ma Oscar non è il punto della questione."
 
Gli occhi di Nora e Blake si fiondarono immediatamente su di lei, come se non si fossero aspettate di sentire certe parole da lei, e trovavano questa cosa esilarante.
 
Persino Ozpin si girò di nuovo.
 
Oh, e che cazzo! Lasciatemi in pace! Pensò Ruby, la faccia che le si arrossava sempre di più.
 
"Ma… Oscar è… come dire. È lui che è stato rapito," disse Ozpin.
 
"Sì! Ma! Non è quello che volevo dire!" esclamò.
 
Blake cercò di stemperare l’imbarazzo.
 
"Certo. Siamo tutti preoccupati per lui."
 
Ma non poté nascondere del tutto il suo sorriso a Ruby.
 
Anche Nora sorrideva a trentadue denti.
 
Ok, forse non stavano ridendo di lei, tutto sommato. Erano solo felici di vedere quanto Ruby teneva a Oscar.
 
Ruby si ricompose.
 
"Quello che intendevo è che tu, Ozpin… Chiunque tu sia. Anche tu ti meriti degli amici leali."
 
Questa volta, Ozpin rise di cuore.
 
"Lo terrò a mente, Miss Rose. Ti ringrazio," disse, prima di tornare a guardare il cielo di fronte.
 
"E sono sicura che anche gli altri lo pensano, anche se le cose tra di noi sono ancora un po’ strane," disse Blake.
 
"Seriamente," disse Ozpin. "Non c’è nessun bisogno che vi scusiate. Non voglio mettervi a disagio."
 
" È la consapevolezza di aver ferito te e Oscar che ci mette a disagio," disse Nora. "Penso che possiamo accettare questa cosa da persone adulte e superarla."
 
"Già," disse Blake. "Sono sicura che anche Yang si senta così."
 
"Oh, sicuro!" disse Ruby. "Ma penso che Yang e gli altri debbano scusarsi da soli."
 
Ozpin sventolò una mano.
 
"Quando saranno pronti."
 
"Sì, ma lo dovranno fare."
 
Opin rise di nuovo. Era davvero un suono piacevole.
 
"Per l’ultima volta," disse. "Non ce n’è bisogno. Io non porto rancore."
 
Il solito bugiardo.
 
Qualunque cosa stesse serbando nei confronti di Ironwood, era chiaramente rancore, ma Ruby sapeva che non era il caso di parlarne.
 
Non era ancora il momento adatto.
 
Ironwood aveva sparato a Oscar, aveva sparato con l’intenzione di uccidere, e non era un’azione facilmente perdonabile, nemmeno da qualcuno che pretendeva a tutti i costi di sembrare una persona che non serbava rancore come Ozpin.
 
Neanche Ruby poteva perdonare così facilmente, a dirla tutta. Se ci pensava, la furia che provava contro Salem adesso sarebbe stata diretta altrettanto facilmente contro Ironwood, se fosse riuscito nell’uccidere Oscar.
 
Dèi sapevano quanto era grata che non fosse successo il peggio, quella volta. E sperava - pregava – con tutto il cuore che il peggio non succedesse nemmeno stavolta.
 
Nora fece un verso indignato.
 
"Ascoltra, Oz, questa faccenda degli amici leali non funziona se non accetti di essere l’oggetto del nostro affetto, qualche volta, ok?"
 
"Farò del mio meglio, Miss Valkyrie," disse Ozpin. "In ogni caso, penso che voi tre dovreste andare a riposare un poco. Siamo sempre più vicini al nemico e dobbiamo essere in forma."
 
Giusto.
 
Il confronto con Salem si avvicinava sempre di più. Oscar, resisti ancora un po’!
 
"Oh, un secondo, un’ultima cosa," disse Nora. "Non hai nessuna arma con te, quindi forse dovresti rimanere sulla nave."
 
"Prenderò letteralmente a pugni i Grimm fino a ridurli in poltiglia, se devo, Miss Valkyrie. Come ben sai, sono piuttosto abile nel combattimento corpo a corpo."
 
"Beh, apprezzo l’idea di prendere a pugni qualche muso di Grimm, ma sono Grimm! Persino Yang ha bisogno di un’arma per farlo! Ti potrei prestare Maghnild-"
 
"Sono un costrutto di aura. Tieni pure la tua arma e proteggi te stessa. Anche se rimanessi ferito, sono già morto. Dubito che ferirmi avrebbe qualche conseguenza permanente."
 
Aspetta un attimo, quella era un’ipotesi da considerare.
 
"Cosa pensi che ti succederebbe se tu … ehm… morissi in questa forma?" chiese Ruby.
 
Ozpin ci pensò su per qualche secondo.
 
"Dato che si tratta quasi sicuramente di un potere di Oscar, penso che ritornerei semplicemente a lui. La volontà del Dio della Luce non può essere spezzata così facilmente da un solo ragazzino. Non che io abbia nemmeno interesse a lasciare il piano mortale e andare nell’aldilà, in questo preciso momento. Non finché Oscar è in pericolo."
 
"Va bene. Ma cosa succederebbe a Oscar se tu venissi sconfitto e ritornassi a lui?"
 
Questa volta, Ozpin fece una pausa ben più lunga.
 
"Non saprei dirlo con certezza. Non sappiamo come questo processo funzioni, al momento, e non possiamo permetterci di sperimentare con esso. Non so in che condizioni si trovi Oscar attualmente, e non credo che sarei in grado di aiutarlo, nella sua mente, meglio di quanto possa con un corpo vero e proprio."
 
Era giusto anche quello.
 
"Ok allora," disse Ruby. "Puoi combattere, se vuoi, ma non farti ammazzare."
 
Ozpin si voltò verso di lei, un’ultima volta.
 
"Ricevuto. Lo stesso vale per voi. Ora, andate a riposare."

 

Autrice: Salve! Indovinate un po'? Sto usando il NaNoWriMo come scusa per essere più motivata e veloce nello scrivere questa storia, e finora i risultati si vedono eccome!
Spero di poter fare aggiornamenti più frequenti! Non oso dire se siamo a metà della storia o no, perché cambio spesso idea e magari finisco a renderla molto più lunga XD

Btw, con l'uscita oggi del primo episodio del volume 8, penso che tra un po' dovrò aggiungere qualche tag alla storia XD Ma continuerò a seguire il piano che avevo e non farmi influenzare da quello che succede nello show! Alla prossima!
  
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