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Autore: Amelia_    10/11/2020    0 recensioni
[Sotus the Series]
È UNA FANFIC.
NON É CREATA DALL'AUTRICE.
Detto questo, è una Fanfiction dopo Sotus S e Our sky.
Kongpob vuole fare un annuncio importante, ma vuole che Arthit sia con lui.
Cosa succederà?
spero vi piaccia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sotus 3'
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"puoi lasciare Kongpob?" 
La stanza divenne zitta, Kongpob non credeva alle proprie orecchie.
Si stava sentendo male, suo padre l'aveva rifiutato...
"Come puoi chiedere una cosa del genere?!" Rispose allora il più piccolo sconvolto, sorprendendo però tutti, Kongpob non alzava mai la voce.
"Ho chiesto ad Arthit, non a te. Voglio sapere se può farlo, perché così tu vivresti molto meglio con una donna." Rispose il padre senza emozione.
Arthit era ancora zitto, stava elaborando il tutto...
"Non voglio una donna, io voglio solo P'Arthit! Amo solo P'Arthit!" Rispose Kongpob guardando il padre.
Lui invece continuava a fissare il più grande.
"Potrebbe essere solo stima, non lo ami veramente, come lui non ama te, siete solo confusi. Ragionate." Riprese il padre ma questa volta non fu Kongpob a rispondere.
"Non è vero. Se fosse solo confusione non staremo insieme da 5 anni e non avremmo superato la distanza!" Rispose Arthit arrabbiato, no. Non poteva permettere questo, lui amava Kongpob.
"Quindi qual è la tua risposta?" Chiese allora il capo famiglia ed Arthit strinse i pugni, abbassò la testa per chiedere scusa.
"Mi dispiace, posso fare tutto, tranne lasciare Kongpob." Rispose serio come poche volte.
Kongpob si sentì rincuorato, aveva avuto paura di perderlo.
Sa quanto Arthit fosse rispettoso e per quanto soffrisse anche lui, avrebbe potuto davvero lasciarlo.
"Ami mio figlio?" Chiese ancora e quando Arthit disse "si, lo amo." Sorrise sorprendendo tutti.
"Papà!" Dissero insieme le sorelle sorprese.
"Bene, volevo solo assicurarmi che fossi la persona giusta per mio figlio." Commentò lasciando di stuccó i due ragazzi.
"Q... Quindi non siete delusi... Da me?" Chiese Kongpob, con una voce che fece stringere il cuore a tutti in stanza.
"No, certo che no. Sospettavamo da un po', parlavi troppo bene del tuo Phi.
Poi quando l'hai portato qui, né abbiamo avuto la conferma." Spiegò la madre dolcemente, sorridendo ad entrambi.
"Allora perché ha fatto così?" Chiese Arthit confuso.
"Perché tu ti sei vergognato la volta scorsa. Ho pensato tu non fossi alla sua altezza. Ti conosco da poco Arthit, sei un ottima persona, te l'avevo già detto no?
Però non mi è piaciuto per niente quel comportamento, dovevo assicurarmi che tu amassi davvero mio figlio." Spiegò ed il più grande annuì mortificato, capiva cosa intendesse.
"Ma la mamma non ha detto nulla" disse una delle sue sorelle e lei ridacchiò.
"Io sono delusa, ma non perché state insieme, ma perché me l'avete tenuto nascosto per 5 anni.
In più ho capito che Arthit era la persona giusta quando l'ho visto ogni giorno fermarsi davanti a casa nostra e poi andarsene sempre, non sapevo se invitarti o no, appena uscivo tu eri già andato via." Rispose la madre sorprendendo Kongpob, si girò da lui, perché non ne sapeva nulla?
Arthit invece si portò la testa tra le mani imbarazzato a morte.
"Quindi ora che è tutto apposto possiamo rimanere per cena e posso chiedere tutto a Nong Arthit?" Chiese P'Klaire felice e P'Pum la seguì a ruota.
Arthit si chiese in che famiglia si fosse appena incastrato. 
Sospirò ma quando una mano andò a toccare la sua sorrise, alzò lo sguardo e vide il dolcissimo sorriso di Kongpob.
Gli altri erano andati nell'altra stanza per apparecchiare, erano rimasti da soli.
"P'Arthit sei venuto ogni giorno?" Chiese curioso ed il più grande seppe che non sarebbe finita lì.
"Non possiamo parlarne in un altro momento? Tanto non posso fuggire" rispose ridacchiando imbarazzato, facendo però sorridere ancora di più il più piccolo.
"Va bene P'Arthit. Sono contento che ci abbiano accettato." Disse felice anche se Arthit la sentì, quella nota nervosa.
Sospirò alzandosi, gli accarezzò la testa ed annuì.
"Non ti avrei lasciato Kong."
   
 
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