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Autore: Nives_as_snow    11/11/2020    1 recensioni
Ben Solo merita un riscatto più che una mera espiazione, Rey la sua possibilità di scegliere.
Indietro non si torna, ma si può cambiare una sorte che sembrava già segnata?
Dopo la Trilogia Sequel è stata una sfida, per me, dare profondità ai nuovi personaggi introdotti, così ho pensato di viaggiare ancora con voi, proprio attraverso le loro emozioni dagli inizi, fino ad un epilogo post episodio IX. 
Una Reylo che spero vi prenderà. 😊. 
Contiene SPOILER. Buona lettura.
La bellissima copertina della storia è stata realizzata dalla fantastica https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=123574 _Lightning_
Disclaimers: Le Fanart presenti in questa fiction NON SONO DI MIA PROPRIETÀ, ho cercato di rendere visibile il nome dei vari talentuosissimi artisti, molti trovati navigando casualmente nel web o su IG. Dove non vi fosse il nome del legittimo proprietario, mi scuso in anticipo, se riconoscete un vostro lavoro, fatemelo pure notare, non è stato omesso di proposito il nome, ma semplicemente avevo salvato l'immagine molto prima di creare questa fanfiction e non sono più
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Rey
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Qualche volta smetteva di piovere abbastanza da far uscire le stelle
Era come poco prima che il sole va a coricarsi nella palude.
C'erano più di un milione di scintille sull'acqua. Sembravano come due cieli, uno sopra l'altro.
Non riuscivo a dire dove finiva il cielo e cominciava la terra. Era bellissimo.-

-Avrei tanto voluto essere lì con te.-

-Tu c'eri.-

- Io ti amo.-

Dal film Forrest Gump

🥀🥀

Un avvitamento, un fendente, un affondo ancora, posizione di difesa, lame stridenti dalle quali sprigionavano una miriade di scintille ad ogni incrociarsi.

Due agili ombre sinuose, in controluce, volteggiavano tra le lussureggianti fronde ricadenti dei rami e il cielo nelle sue più variopinte sfumature, mutanti da un rosa acceso in un turchese tenue, man mano al levarsi del sole.

Gli uccelli mattutini e le creature viventi vibravano tutt' intorno, nella Forza, insieme ai due antagonisti.

Si intrecciavano, rincorrevano, scontravano in un turbinio aggraziato così
leggiadri da sembrar spiccare un volo dalle ali invisibili come farfalle in amore.

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Ancora una capriola poi fuga dalla presa tenace dell' avversario.
Per i pendii delle Scogliere di Cristallo, attraverso gli alberi che tanto amavano, i quali terminavano sulla sabbia bianca del Mare D' Argento, pronto a regalare sempre una veduta mozzafiato e quella brezza rigenerante che serviva a ricaricarsi.

Era maestria di Rey ormai divincolarsi dalla sua stretta.

Adorava allenarsi con lui, sentire i muscoli tesi, la pelle ambrata imperlarsi di sudore, l'adrenalina che le permeava i sensi ed ogni fibra del corpo.
Uno slancio pieno di passione.

Due che diventano Uno.
Due che sono Uno.

🥀🥀

Chandrila - Pianeti del Nucleo, Settore di Bormea

Qualche mese prima avevano preso commiato dalla gentilissima ospitalità del senatore Casterfo.

Ben pensò che sarebbe stata una buona idea tornare nell'unico posto in cui si fosse davvero sentito felice, se pure pregno di nostalgia.

Su quel pianeta dove c'era ancora la casa nella quale era nato: palazzo Organa, restato disabitato fin troppo.

Gli orrori della guerra avevano certo lasciato il segno anche su Chandrila, ma con una messa a punto era certo che tutto potesse tornare funzionante, nella vecchia dimora di famiglia.

Durante gli scontri con Il Primo Ordine aveva sempre rifiutato categoricamente di rimetterci piede, non avrebbe ammazzato di propria mano la sua gente.

Era stata dura eludere la volontà di Snoke, ma ce l'aveva fatta.
In fin dei conti quella ignobile marionetta era stata ripagata a prezzo fin troppo caro, per la sua gentilezza, nei confronti di Kylo Ren!

A Ben Solo poteva quasi sembrare di iniziare daccapo, da dove la sua vita era precipitata nel baratro.

Non prese ovviamente da sé quella decisione, chiese a Rey cosa pensava a proposito di lasciare Riosa, del resto la piccola Leia era nata lì e ci avevano vissuto per quasi tre anni, dai primi mesi della gravidanza.

- Non ho mai avuto vere radici Ben, mentre tu si.-

- Non sei triste al pensiero di lasciare Riosa? Ne sei certa?-

- Certa!- annuì convinta
- questa dimora è stata quanto di più vicino ad una casa abbia mai avuto, ma di fatto siamo ospiti.
Non mi ero mai fermata così tanto nello stesso posto da quando ho lasciato il deserto di Jakku.
Voglio che costruiamo qualcosa che sia solo nostro.-

68747470733a2f2f73332e616d617a6f6e6177732e636f6d2f776174747061642d6d656469612d736572766963652f53746f azione Hanna City, la capitale, con traffico e ferrovia fluttuanti non così diversa da Coruscant quanto ad avanzata tecnologia.
La differenza stava tutta
- se così si può dire - nella strabiliante, prorompente natura appena fuori dei centri abitati.

Per recarsi negli Uffici di Governo, presso la Chandrila Senate House, bisognava comunque attraversare il caotico nucleo urbano.

Quegli stanzoni grigi, panoramici, se pure agli ultimi piani di grattacieli sempre più hi-tec, una noia mortale, eppure era il prezzo da pagare. Quella era la convocazione per le missioni spaziali che tanto amava.

Alla fine delle onerose riunioni poteva far cinguettare il suo comlink all'indirizzo di Poe e Chewbe indicando quale sarebbe stata l'imminente destinazione.

Nonché concordare con i suoi nuovi compagni di avventure, quali rotte fossero le migliori da seguire.

Era un tipo intraprendente Solo, proprio come suo padre, la sua compagnia si era allargata agli abili piloti conosciuti proprio su Chandrila.

Di rito, dal ritorno dalle missioni, si fermavano a bere in qualche bar della città acclamati come eroi difensori della Galassia.

O a volte nelle peggiori bettole, non c'era molta differenza, l'alcool era alcool ovunque.
Se non che la clientela dei posti malfamati li etichettasse come disgustosi damerini o cercasse di derubarli e magari ne scappasse fuori una rissa.

Era una strana sensazione, sentirsi parte di un gruppo.
Qualche volta Chewbe e Dameron si fermavano, suoi ospiti, per godere la compagnia di Rey e della piccola Leia, che cresceva a meraviglia, giunta ormai quasi ai suoi tre anni.

Sul pianeta qualcuno lo chiamava senatore Solo, lui però non era un senatore.
Tutti, ad ogni modo, concordavano nel riconoscere a lui e Rey il titolo di principi di Chandrila, insieme con la bambina.

La popolazione locale aveva espresso il desiderio di celebrare il terzo compleanno della principessina, e il ritorno del principe erede, figlio della compianta senatrice.

Ben e Rey si erano impegnati, fin da subito, per aiutare le cause di principale disagio o degrado in varie zone del pianeta.

Sempre in prima linea nell' aiutare, erano molto riservati però per quanto riguardava il loro privato, non desideravano onori, né riconoscimenti di sorta.

Era un dovere essere utili.
Per Ben un bisogno primario, che Rey appoggiava incoraggiandolo.

Oltretutto non volevano esporre la bambina al rischio di qualche ritorsione, partecipando a pubbliche manifestazioni.
Tuttavia non desideravano apparire nemmeno schizzinosi e ingrati verso chi li aveva accolti incondizionatamente.

Nel tempo Ransolm era diventato una figura di riferimento per Ben, quasi paterna.

Il giovane nutriva un sincero affetto per quell'uomo dai modi gentili, non tanto forse per la sua signorilità, nemmeno esclusivamente per l'aiuto non da poco offertogli da quest'ultimo.

Casterfo difatti rappresentava per Ben, suo malgrado, l'ultimo legame con il passato, con i suoi genitori.

Sebbene fosse abbastanza più giovane di quanto sarebbero stati Han e Leia,
sapeva sempre dare consigli ponderati che placavano i perenni dardi infuocati delle preoccupazioni del giovane Solo.

- Ragazzo mio, organizzeremo un servizio di sorveglianza, è un evento ufficiale e lo tratteremo come tale!- gli sorrise serafico il saggio senatore dalla chioma argentata.

Incurvò le labbra disteso a sua volta Ben.
Era confortante, incredibilmente confortante, non dover più vivere solo di sé stesso, del suo metro di valutazione istintivo e a volte ancora rabbioso.

Era rassicurante avere qualcuno che ti capisse nel profondo, questo era Rey per lui, ma un dono, oltre a lei, avere i suoi colleghi piloti, Ransolm, il vecchio amico di sempre Chewbe e incredibilmente quella mezza canaglia sciupafemmine di Poe Dameron, mezza sia ben chiaro! Perché il titolo di canaglia completa spettava esclusivamente agli uomini della famiglia Solo!

La sua vita non era fatta unicamente di missioni nello spazio.

Leia si era ormai fatta grandicella e quando potevano lui e Rey saltavano sul Falcon e si aggiravano per la Galassia reclutando piccoli sensibili alla Forza, in base alle premonizioni o a qualche comune visione, interconnessi nella Forza com'erano.

Una volta Ben sorvolava Castilon insieme ad Asso Uno, al secolo Hype Fazon pilota rodiano, annoverato nientemeno che tra i membri del leggendario Squadrone degli Assi.

Ebbe una visione, sul pianeta vi erano dei piccoli sensibili alla Forza.
Sapeva che a milioni di parsec di distanza Rey vedeva le stesse cose.
Mentalmente potevano comunicare attraverso la Diade.

Più tardi erano tornati insieme sul pianeta per portare con loro i piccoli.

Negli anni Rey aveva messo insieme un gruppetto di allievi, di svariate specie, di cui si prendeva cura.

Alcune volte le dava una mano, soprattutto l'aveva aiutata a completare il suo addestramento.

Ben non voleva essere né uno Jedi, né un maestro, non come nel passato almeno.

Si era offerto di aiutarla, anche perché, che lo volesse o no, la Forza stessa glielo imponeva, il dono ricevuto premeva per non restare infruttuoso.

Rey era nata per insegnare: aveva tante idee, era moderna, innovativa, per nulla noiosa con i piccoli padawan.
Osava, per questo l'amava.
Anticonformista in tutto, delicata solo in apparenza, era un fuoco vibrante ed era magnifico, ogni volta, sfidarla e rivedere un po' di sé in lei.

Aveva faticato non poco, l' ex mercante di rottami di Jakku, a farsi accettare e rispettare da quelle piccole pesti che erano diventati, con gli anni, quasi un' estensione naturale della loro famiglia.

Godevano di una certa agiatezza, questo permetteva loro di avere degli aiutanti a loro servizio, visto i molti impegni.

Ben non aveva dimenticato alcuno; nella sua vita si impegnava costantemente affinché nessuno restasse indietro.

Una notte su Riosa aveva avuto una visione, che successivamente aveva raccontato a Rey.
Anche lei tramite la Diade aveva avvertito qualcosa di speciale in una ragazza twi'lek: la figlia dei Doneeta!

La stessa che Ben aveva soccorso, quattordicenne, in difficoltà, su Batuu.

Non poteva dimenticare i quasi tre mesi passati vivendo vicino quella modesta famiglia.
Gli erano rimasti nel cuore e si era ripromesso che se avesse conquistato un posto tutto suo, nella Galassia, sarebbe tornato nell' Orlo Esterno per proporre ai twi'lek di seguirlo.

Mantenne il suo intento: inizialmente il capostipite Doneeta si mostrò riluttante all'idea di lasciare Batuu.
Erano gente semplice, senza grandi pretese, avevano sempre vissuto con poco, ma Ben gli prospettò che con quattro splendide figlie adolescenti restare dove imperavano ancora, per buona parte, contrabbando e tratta di schiave non sarebbe stato l'ideale.

Ben si era recato da loro in compagnia di Rey, la quale aveva avuto il compito di spiegare le facoltà delle quali era oggetto la loro figlia maggiore, Numa.

Raccontarono ai Doneeta della loro identità, della Forza, dei Jedi, di Palpatine e del Primo Ordine.
Quando Doneeta seppe che Ben era il figlio di Organa sgranò gli occhi.
Di loro e degli Skywalker aveva sentito solo leggende.

Alla fine i twi'lek accettarono la proposta di trasferirsi su Chandrila al servizio di Ben e Rey.
Godevano di ogni premura come fossero di famiglia.
L'aiuto della signora Doneeta, come balia, per i bambini, era inestimabile.

E le ragazze erano adorabili, Numa se pur già grande per essere addestrata, aveva superato la paura iniziale e aveva un rapporto molto forte sia con Ben che con Rey, come fosse una sorella minore.
Era scaltra, veloce, estremamente intuitiva e impertinente.
Dava filo da torcere, a volte.
Stava imparando a pilotare piuttosto bene.
Molte volte Ben e Rey la portavano con loro in qualche missione.

Erano premurosi e generosi riconoscenti del bene che quella gente così semplice, ma unita dall'amore, aveva dimostrato allo smarrito giovane misterioso arrivato dal nulla, un giorno, su di un B Wing.

🥀🥀

Ben sperò, in principio, che il fato avesse risparmiato alla piccola Leia, doti particolari, sarebbe stata più al sicuro e certamente le avrebbe evitato di sentirsi una diversa.

A volte nella notte aveva ancora degli incubi spaventosi, delle stragi compiute per conto del Primo Ordine, rivedeva corpicini dilaniati dai proiettili laser, visioni raccapriccianti, che da quando aveva tenuto Leia in braccio per la prima volta, gli erano divenute più insopportabili.

A volte si svegliava di soprassalto, angosciato correva verso il letto della bambina e la abbracciava cullandola sul suo petto per farla riaddormentare, baciando la sua testolina colma di capelli setosi e corvini, tenendola stretta stretta per paura volasse via in un battito d'ali.
Rey, puntualmente, li seguiva poco dopo per coprirli entrambi, lui che crollava con indosso solo i calzoni.

🥀🥀

Gli anni passavano.
Tramite la Diade aiutavano la Galassia a tenere saldo, più possibile, quel tanto agognato quanto fragile equilibrio che potenti forze oscure, sempre in agguato nell'ombra infida di fazioni dissidenti, potevano destabilizzare in qualsiasi momento.

Una nuova generazione di Jedi aveva visto la luce.

Rey non vietava loro i rapporti affettivi, i genitori dei piccoli padawan erano liberi di fare visita ai loro figli varie volte durante l'anno e i ragazzi, una volta cresciuti, prendevano la loro strada senza costrizioni.

Un altro prezioso regalo aveva arricchito ancora la loro famiglia, il piccolo Han di tre mesi, morbosamente innamorato di suo padre.

Era stato il frutto, stavolta, non solo della Diade, ma del loro amore.

Una mattina sul presto, Rey assistette ad una scena divertentissima; uscendo dalla doccia in fretta e furia, ancora grondante, afferrò un telo di spugna che la copriva a malapena, corse fuori dal bagno, Han piangeva, aveva sempre fame, ma la scena che le si parò davanti la fece scoppiare a ridere.

Ben lo aveva preso in braccio per calmarlo, in attesa che Rey finisse il bagno in santa pace, il bimbo per tutta risposta aveva artigliato con entrambe le manine il pettorale nudo di Ben conquistandolo vittorioso! Salvo poi piangere ancora di più, frustrato che non ne venisse fuori un bel niente.

A Ben sfuggì un imprecazione dal dolore che gli procurò la voracità di suo figlio.
Rey rise, piegata letteralmente in due alla scena.
Attaccò subito al seno il piccolo, arrabbiatissimo, calmandolo all'istante.
Guardava Ben continuando a ridere di gusto.

- Ehi cavolo, fa davvero così male ogni volta? Mi ha fatto malissimo!... La smetti o no di ridere?- pronunciò imbronciato, con una mano ancora sul petto dolorante.

- Sì, fa male - gli confermò
- e comunque il suo è un istinto, ha visto la tua enorme tetta e non ha resistito, ti ha scambiato per me.- ridacchiò ancora divertita.

- Ehi! - si osservò contrariato,
- io non ho le tette, sono muscoli! - pronunciò tronfio.

- Uhm... sentiamo...- tastò per bene Rey, godendosi cotanta grazia, - Sono tette stupende! Altroché guarda qui sode, tonde e pronunciate.- rise più forte Rey.

Si guardò meglio, ancora dubbioso in merito, scoppiò a ridere a sua volta.

Afferrò Rey per i fianchi, sollevandola mentre lei sgambettava opponendosi inutilmente, le loro risate rieccheggiavano nella stanza; il piccolo Han dormiva di già con la pancina piena.
Leia scorrazzava in cortile con gli altri bambini.

Due parole saettarono maliziose nella mente di entrambi, campo libero!

Si alzò diretto verso la porta, chiudendola a chiave, lasciò cadere in terra gli ultimi indumenti riservandole quel ghigno da seduttore incallito e si diresse verso il letto, dove la sua furfante preferita lo aspettava con ansia.

- Sei così bello quando ridi! Potrei guardare per sempre le stelle che ti illuminano gli occhi, mentre lo fai.- gli sussurrò mentre si perdeva nel suo sguardo, pieno di desiderio di amarla.
Mentre accarezzava dolcemente i contorni delle sue labbra piene, come la prima volta su Exegol, era sempre un'emozione travolgente ricordare quel primo bacio, il primo sorriso di un ritrovato Ben Solo tornato dalla morte della sua anima.

🥀🥀

Le celebrazioni erano alle porte e Ben era teso come una corda di violino, emozionato, non riusciva a prendere sonno facilmente, ma voleva avere un viso disteso, il giorno seguente, di fronte a tutte le persone che erano giunte di già nella capitale per rendere omaggio alla loro bambina per il suo terzo compleanno.

Quella notte, come fosse un rito, aveva deciso di dormire da solo occupando giusto la piccola stanza che un tempo era appartenuta a sua madre.

Guardava la notte di Chandrila fuori della finestra, una notte mite, serena.

L'indomani avrebbe stupito Rey, voleva fosse fiero di lei!

Ransolm, come sempre, si era rivelato al di sopra delle previsioni nella gestione dell'organizzazione e del servizio di sicurezza.

Per quanto sia Ben che Rey non amassero stare sotto i riflettori non potevano sottrarsi dall' onorare il bagno di folla festante che li attendeva.

La Grand Promenade of the Rebellion, che terminava al Campidoglio era gremita.

Degli HoloNet trasmettevano le immagini per chi si trovava più lontano, fino in Piazza Eleutherian.

Leia era agitatissima nella sua bellissima tunica d'un bianco candido, andava su e giù di continuo.
- Mamma - mormorò, accarezzando i capelli di Rey - Sono tutti qui per me? Per te e papà? Ci vogliono tutti bene?-

- Certo piccolina! Ti vogliono tutti bene, quelli che sono venuti per conoscerti!- sorrise la giovane maestra Jedi.

- Anche ad Han? Lui è piccolo ancora! Non capisce perché sono venute tutte queste persone, non apprezza, piange sempre.-

Rise fragorosamente Rey alle rimostranze accorate della sua impertinente bimba, mentre le sistemava alcuni nastri tra i capelli a tenere ferme le code laterali, in tutto e per tutto identiche a quelle che molti anni orsono avevano ornato il viso della principessa di Alderaan.

Ben rimase incantato dalla visione della bimba adornata come sua madre, da ragazza, e di Rey.

Vestiva un leggero abito rosa antico in stile impero, che scendeva fino alle caviglie lasciando le spalle scoperte.
Tra i capelli sciolti, lasciati mossi, sulle spalle, una corona di fiori dello stesso colore a incorniciare il viso acqua e sapone.

Uno scroscio di applausi la accolse quando apparve insieme alla piccola Leia e ad Han sul patio allestito nello Skygarden.

A Rey, non sfuggì l'eleganza di Ben vestito di un completo grigio ghiaccio che contrastava la sua capigliatura scura.
Le mani guantate di nero, come ai vecchi tempi e il lungo mantello in tinta che corredava il tutto.

Era elegantissimo, sembrava davvero un senatore, un inviato illustre di qualche lontano sistema in visita diplomatica. Pareva un principe, anzi, lo era!

La attendeva sotto il monumento dedicato a Bail Organa.

Rey sentì dolerle la gola, le lacrime minacciavano prepotentemente di sgorgare copiose ed inopportune in quel momento.
Pura commozione di fronte a tanto calore e agli occhi pieni di ammirazione con i quali Ben la venerava.

Casterfo rivolse alla folla, una breve presentazione di benvenuto poi fu la volta di Ben e Rey, di salire dietro il pulpito.

Il sole caldo di Chandrila scaldava il cuore e gli animi dei presenti ed anche il breve ma toccante discorso del figlio di Leia Organa aveva contribuito a rendere i convenuti sempre più entusiasti.

Ben pronunciò brevi parole di ringraziamento a nome di tutti loro, Rey era troppo emozionata per parlare così lasciò a lui il compito.
Gli teneva la mano mentre Ben ringraziava tutti i partecipanti. Era orgogliosa di lui.

La cerimonia si concluse a sera con lo spegnersi delle candeline per Leia e un cielo notturno illuminato da una miriade di lanterne variopinte librarsi sul Mar D' Argento allo scoccare della mezzanotte, le quali scintillavano negli occhi della bambina abbracciata forte a suo padre.

Quella stessa sera, una volta nelle loro stanze, messi a letto i bambini, prendendola tra le braccia sulla terrazza della loro camera Ben Solo pronunciò la promessa solenne di restare sempre accanto e proteggere la sua Rey.

Non avevano certo bisogno di cerimonie ufficiali e nemmeno di troppe parole; Ben le aveva dato l'anello appartenuto a Leia, l'opale che Han le aveva regalato anni prima, già da diverso tempo.

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Un avvitamento, un fendente, un affondo ancora, posizione di difesa, lame stridenti dalle quali sprigionavano una miriade di scintille ad ogni incrociarsi.

Due agili ombre sinuose, in controluce, volteggiavano tra le lussureggianti fronde ricadenti dei rami e il cielo, nelle sue più variopinte sfumature mutanti da un rosa acceso in un turchese tenue, man mano al levarsi del sole.

Gli uccelli mattutini e le creature viventi vibravano tutt' intorno, nella Forza, insieme ai due antagonisti.

Si intrecciavano, rincorrevano, scontravano in un turbinio aggraziato così
leggiadri da sembrar spiccare un volo dalle ali invisibili come farfalle in amore.

Ancora una capriola, poi fuga, dalla presa tenace dell' avversario.
Per i pendii delle Scogliere di Cristallo, attraverso gli alberi che tanto amavano, i quali terminavano sulla sabbia bianca del Mare D' Argento, pronto a regalare, sempre, una veduta mozzafiato e quella brezza rigenerante, che serviva a ricaricarsi.
Uno slancio pieno di passione.

Due che diventano Uno
Due che sono Uno!

🥀 FINE. 🥀
 

Angolo dell' Autrice Malinconica:

- Qualche volta smetteva di piovere abbastanza da far uscire le stelle
Era come poco prima che il sole va a coricarsi nella palude.
C'erano più di un milione di scintille sull'acqua. Sembravano come due cieli, uno sopra l'altro.
Non riuscivo a dire dove finiva il cielo e cominciava la terra. Era bellissimo.-
-Avrei tanto voluto essere lì con te.-
-Tu c'eri.-
- Io ti amo.-

(Dal film Forrest Gump)

Ho immaginato questo dialogo tra Rey e Ben, è lui a descrivere le scintille, sul Mare D' Argento, che guardava da bambino, che avrebbe voluto lei, con lui, fin dall'inizio così forse non sarebbe diventato Kylo Ren, ma Rey gli ricorda di essere stata sempre con lui. 🖤❤🤍

Che altro posso aggiungere, siamo giunti al termine, che spero vi sia piaciuto ed abbia reso un omaggio lieto, spero coerente e credibile, come avremmo davvero voluto vedere, come il redento Ben Solo avrebbe meritato.

Mi si spezza il cuore a salutarli e di certo, attraverso la Diade e i loro figli e un rinato Ordine Jedi mi piace immaginarli, fino al loro riunirsi alla Forza, lottare contro Nuove Oscure Minacce, perché il fato è ciclico, quel che è stato sempre sarà.

Possa la Forza essere sempre con noi tutti.

Alla prossime avventure, tra non molto, se mi seguirete ancora.

Ho in mente un AU e una mia storia originale che tempo permettendo dovrebbero prender vita tra autunno e inverno.

A presto.

Nives.
😉

   
 
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