l'arena era gremita fin dal mattino di cavalieri che addestravano i loro allievi; tra di essi anche i primi gold che affinavano le loro tecniche.
quella mattina, nonostante l'afa e le raccomandazioni dei medici del vicino sanatorio, vi era anche l'allora quindicenne Kardia dello Scorpione, affetto da una patologia cardiaca.
sembrava - appunto - una mattina qualsiasi finché non si udirono un tonfo e un gruppo di persone che chiamava a gran voce il giovane greco.
Attratto dai vari schiamazzi si avvicinò il cavaliere di acquario, Degel « fate spazio! così non siete di aiuto! » inveì, notando nelle vicinanze Rasgado a cui si rivolse in cerca di aiuto « dobbiamo portarlo su all'ottava casa » gli disse « certamente » rispose, mettendosi all'opera.
una volta a destinazione degel cercò di scusarsi per aver interrotto l'allenamento, venendo però interrotto dal Toro che chiedeva dove dirigersi « seguimi, le sue stanze sono da quella parte » rispose camminando leggermente più avanti di lui e entrando in una delle camere da letto, dove misero a riposare l'amico.
rimasto solo Degel usò il proprio cosmo per far abbassare la temperatura e diminuire quella del corpo dello scorpione.
il greco tardava a riprendersi perciò il francese rimase a leggere su una poltrona accanto al capezzale del compagno.
la sua voce ed il suo cosmo sembravano avere un'efetto positivo, risvegliando lo scorpione « scusami Degel » sussurrò « ti ho bloccato per i capricci del mio cuore malandato »
il francese posò il libro e sentendogli la febbre lo rincuorò « lo sai che non è un problema »
« ma la missione » borbottò il greco « di quella non devi preoccuparti, ci penseremo io ed il maestro »
Passarono un paio di giorni da quel dialogo e Kardia cominciò a sentirsi meglio, nonostante la febbre. sentì il vociare gentile delle sue ancelle nella stanza accanto e fra loro percepì il cosmo della Dea che poco dopo bussò alla porta « entra pure Sasha » esclamò.
la giovane si sedette sul bordo del letto « kardia come stai? » chiese, accarezzandogli dolcemente i capelli « molto meglio piccola, ancora un pò di riposo e potrò muovermi ».
La bimba lo fissò « non ti conviene aspettare che prima passi la febbre? » Kardia le scompigliò i capelli « domani sarà passata »la rassicurò « ma per questo c'è poco da fare » le spiegò posandogli la manina sul petto.
La piccola mise il broncio « non è giusto » brontolò « lo so Sasha, ma tranquilla: io ci sono abituato ormai » la rassicurò sorridendo.
La giovane Dea lo abbracciò « posso stare con te o vuoi riposare? » « rimani, ho dormito abbastanza » le disse.
i due passarono parecchie ore a chiacchierare mentre il cavaliere migliorava ulteriormente.
Verso sera Degel tornò e fu felice di vedere Kardia di nuovo in forma e sorridente « lady Sasha grazie di essere stata con lui » disse alla giovane Dea, facendo un'elegante inchino « non serve ringraziare, bentornato Degel » replicò lei.
L'acquario le sorrise poi si avvicinò allo scorpione e gli diede un dolce bacio.