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Autore: LudwigGhost    16/11/2020    0 recensioni
In un mondo dove i Quik non sono la normalità sono state inventate delle strutture di contenimento per i portatori di essi. Midoriya una guardia si ritrova a lavorare in una di queste strutture ma subito si accorge che c’è qualcosa che non va: il precedente personale è morto, alcune celle sono vuote e dei documenti spariti. Qualcuno gli nasconde una segreto: e i portatori di Quirk ne sanno qualcosa? O il suo collega Shoto? E c’è veramente qualcosa di umano nei portatori? O sono solo bestie assassini come e le dipingono? Allert: BakuKiri, TodoDeku, HawksxDabi
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Kaminari Denki, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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(Izuko:)

    Si era bloccato davanti alla porta di metallo spesso, non riusciva a credere di aver avuto quel posto senza raccomandazione! C’era riuscito! Ora il problema era come entrare visto che non l’impronta digitale registrata né la carta magnetica per aprire.

La struttura fortificata era enorme, composta da varie ale e che si estendevano sia in altezza che in lunghezza.

Dava l’dea di un’enorme laboratorio visto che tutto il cemento e metallo era dipinto di bianco.

La struttura centrare era la più grande poi c’entrano quattro annesse, la più grande  minacciosa era sulla destra piena di segnali di pericolo (non che il resto delle struttura non lo fosse).

Poi quella sulla sinistra era fomentata da due voliere di cui una enorme, si chiese cosa potesse essere contenuto in una voliera così, neanche un’aquila avrebbe avuto bisogno di così tanto spazio.

Non ne era sicuro ma intravedeva c’era un’altro pezzo di struttura collegato alla voliera.

Il resto era tutto piuttosto minaccioso e poco rassicurante: compreso il cancello alto almeno setto metri di acciaio e con i segnali di alta tensione appesi per tutto il perimetro.

Deglutì a fatica continuando a cercare un modo di entrare in quella struttura che sembrava urlare -niente esce ne entra da qui-.

-Tutto ok?- sobbalzò sentendo una presenza dietro di se, rischiò di schiantarsi contro il cancello scattando in avanti, l’altro l’afferrò -calmati- era un ragazzo  in uniforme con i capelli per metà rossi e per metà bianchi con gli occhi di due colori diversi.

-Sei quello nuovo vero?- Izuko annuì velocemente - mi chiamo Shoto Todoroki piacere di conoscerti- -Izuko Midoriya- era spaventato ma la guardia sembrava particolarmente felice di vederlo quindi tentò di apparire solere anche lui.

Per fortuna Todoroki aveva una carta magnetica in grado di sbloccare il cancello e le sue impronte digitali andavano bene.

-Vieni- li fece segno di seguirlo quando la porta si aprì per rivelarne subito un’altra identica solo con una scritta -EDDQ seguita dalla scritta PEDC- -ti ricordi per cosa sta’?- Shoto lo guardava in modo strano, forse era un test dedusse il minore.

-Entità Dotate Di Quirk e l’altra Pericolo Entità Da Contenere- il ragazzo annuì piano -tra poco arriverà il nostro superiore intanto indossa l’uniforme lì-.

Effettivamente c’era una divisa su un appendi abiti.

Entrò nel camerino coperto solo da una tendina e si cambiò, il tessuto era pesante anche se poco spesso, elastico ma non eccessivamente aderente.

Era una tuta bianca con varie tasche, c’era anche un casco che mise subito collegandolo alla tuta.

Sembrava un’astronauta adesso.

Uscì piano -non serve che porti anche il casco per ora- comunicò Todoroki mentre teneva in mano il suo, seguendo il consiglio Izuko lo rimosse, era difficile respirare con quel robo.

-Uomini- si accorse dell’arrivo del suo superiore a quelle parole e si inchinò istintivamente -lascia stare le formalità- il verdino si alzò era una donna con i capelli lunghi e neri e gli occhi azzurri, e molto alta constatò in fine -mi chiamo Nemuri Kayama e sono una guardia di quanto livello- il più alto notò Izuko.

-Tieni è la tessera di primo livello così potrai entrare dal cancello ed accedere ai posti meno pericolosi da solo- la prese con riluttanza -la tuta è ignifuga, anti taglio, idrorepellente, galleggia e evita che scorie biologiche entrino ma non ti proteggerà da tutto, anzi quasi da niente. Ha un limite- il piccolo se la guardò addosso, quella prima gli era sembrata quasi un’esagerazione…e ora gli stavano dicendo che non bastava.

Cosa si nascondeva dietro quelle celle che lui doveva sorvegliare?

-Andiamo intanto, purtroppo non sei capitato in un bel momento tutto il personale è stato trasferito qui da poco- senza pesare chiese -perché che è successo al vecchio?- Shoto lo guardò con tenerezza -non ti sei chiesto perché c’era un posto libero?- un brivido lo attraversò da capo a piedi facendo vibrare ogni vertebra.

Il personale era tutto morto quindi…

-Qui come sai conteniamo oggetti, animali e uomini con abilità particolari chiamate Quirk, così particolari da essere pericolose. Considera che tutto quello dietro queste celle può ucciderti appena varchi quella porta e non esisterà a farlo, può bastare un attimo di esitazione e sei fuori- questo non aiutava affetto i tremori del ragazzo sempre più forti.

Erano davanti a un bivio adesso andando dritti c’era una porta fortificata con una scritta -CDC- e una sulla destra abbastanza normale -stanza del personale-.

Dalla stanza a destra uscì un uomo alto con i capelli rossi e gli occhi azzurri -è quello nuovo?- la donna annuì -si chiama Midoriya- -Enji Todoroki- Izuko confuso guardò l’uomo poi guardò Shoto -è mio padre- confermò il ragazzo.

Lesse la targhetta -guardia livello 4- anche lui, ok, poi passò a leggere quella di Shoto -guardia livello 2- doveva acquisire esperienza! Capire come funzionavano le cose.

-Vado a controllare il padiglione c- Enji non aspettò una risposta per entrare nella porta con la scritta -CDC- -CDC sta per Celle Di Contenimento vero?- chiese -esatto- sorrise Shoto.

-Qui c’è lo schedario delle entità, qui i turni, il computer, lì la sala telecamere e di là la cucina- la signora indicò altre due porte prima non notate -come avrai studiato al corso su ogni porta di cella ci sono dei simboli che avvertono sulle caratteristiche delle entità presenti all’interno, poi troverai il codice di identificazione in alto e sotto dei pallini, possono essere fino a 5 in base alla difficoltà di contenimento. Invece il colore della cornice: verde, rossa o arancione simboleggia la pericolosità- sì aveva studiato quelle cose, si strizzò le meningi per cercare di ricordare tutti i simboli.

Shoto però gli prose un foglio -portalo sempre dietro- c’erano i simboli con allegati i significati -grazie- sussurrò Izuko.

-Mi piacerebbe farti iniziare dall’ala oggetti ma ci sono stati dei problemi nel padiglione c ieri e la maggior parte del personale è costretto lì, ergo dobbiamo fare anche il loro lavoro, iniziamo dal blocco b. Ci sono solo i verdi e gli arancioni lì. Stammi vicino però-.

-Sì signora- confermò mettendosi il casco.

Shoto aprì l’ala con la sua carta, era un’immenso corridoio con una serie di porta con attaccati dei cartelli.

Si Fermarono davanti alla prima, -UR4V1T1- lesse lettere e numeri ad alza voce, cornice verde -ha un bel carattere e non è troppo pericolosa- confermò la superiore.

Izuko valutò i simboli: croce (entità malata), scatola (puoi offrire oggetti con autorizzazione), mano barrata due volte (evitare contatto fisico o con i vestiti) lampadina (sa pensare), due pallini (contenimento abbastanza semplice).

-Controllato?- Shoto lo prese in giro vedendogli ancora con il foglio in mano -s…sì- balbettò Midoriya ripiegando la carta e mettendola in tasca -è malata?- -solo capricci e un po’ di vomito, le succede spesso- commentò la più grande.

Entrarono e iniziò a sudare.

La vedeva attraverso il vetro, se ne stava sospesa una aria con una serie di oggetti vicino.

Ne rimase subito affascinato eppure aveva qualcosa di stranamente familiare, probabilmente avevo letto di lei su un libro.

-Lei è UR4V1T1, ed è ancora in protesta vedo- c’era solo uno spesso vetro a separarli eppure qualche stano istinto lo convinse a bussare.

Lei si girò e appena incontrò lo sguardo di Izuko tutti gli oggetti caddero e si appiccicò al vetro, era pallida e aveva delle nerissime occhiaie.

Aveva un pigiama lungo, bianco come tutta la stanza, tranne per pochi disegni appesi sui muri: erano paesaggi, animali, una casa che si ripeteva spesso, un uomo e una donna sconosciuti, Shoto,  Kayama, Enji e altre guardie.

UR4V1T1 continuava a fissarlo sorridendo, inquietante pensò il piccolo -UR4V1T1 hai finito con i capricci?- lei spostò lo sguardo sulla donna poi su Shoto e infine disse -sì, la smetto- si sedette sul letto e tutti tirarono un sospiro di sollievo.

-Ok Shoto va a prendere il pasto dal carrello- il ragazzo fece un passo e un’allarme scattò.

I tre si guardarono -che settore?!- gridò Izuko -luce blu, settore d- iniziò a correre rispondendo Shoto e Kayama lo seguì.

Izuko si voltò un’ultima volta verso UR4V1T1 che lo salutò con la mano e poi scattò anche lui.

Era il primo giorno già c’erano problemi.

   
 
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