Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: LudwigGhost    18/11/2020    0 recensioni
In un mondo dove i Quik non sono la normalità sono state inventate delle strutture di contenimento per i portatori di essi. Midoriya una guardia si ritrova a lavorare in una di queste strutture ma subito si accorge che c’è qualcosa che non va: il precedente personale è morto, alcune celle sono vuote e dei documenti spariti. Qualcuno gli nasconde una segreto: e i portatori di Quirk ne sanno qualcosa? O il suo collega Shoto? E c’è veramente qualcosa di umano nei portatori? O sono solo bestie assassini come e le dipingono? Allert: BakuKiri, TodoDeku, HawksxDabi
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Kaminari Denki, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(Izuko:)

    Correvano più veloce che potevano, l’allarme suonava all’impazzata.

Izuko iniziava ad avere l’affanno, i muscoli dolevano leggermente ma più per il panico che per la corsa.

Entrano nel settore D quello con le voliere. Già si prospettiva qualunque scenario: un mostro gelatinoso era evaso ora stava divorando al struttura, un assassino fuggitivo stava danneggiando la altre gabbie, tutti erano d’accordo per cercare di sfondare le celle insieme.

Ma quando arrivò sentì solo un gran caldo, tanto da mancargli in fiato, -cazzo- esclamò la superiore -è D4D1- anche Todoroki parve allarmasi a quella notizia, -nella  sala controlli. Dobbiamo provvedere al raffreddamento!- si limitava a seguirli non conoscendo ancora il posto, ma l’aria era incandescente.

La pelle piano si copriva di sudore.

Notò delle celle oltre le voliere, alcune con il vetro che dava direttamente sul corridoio.

Intravide una ragazza, sdraiata a terra rantolando in cerca di aiuto, si muoveva poco e goffamente portando le mani verso il vetro.

A Midoriya venne spontaneo fermarsi dinanzi a quella scena, nessuna delle altre due guardie ci fece caso: erano troppo impegnate a correre.

Lesse il cartello con il bordo verde: due pallini, facile da contenere; cervello (senziente), scatola (puoi offrire oggetti con autorizzazione), mano (non pericolosa al contatto diretto), impronta di zampa (caratteristiche animali) goccia d’acqua (ha bisogno di un’ambiente acquatico, si disidrata facilmente) poi il codice -Fr0551-.

Le lanciò un’altro sguardo, aveva la tessera…poteva entrare, ma non avrebbe dovuto.

Quella ragazza soffriva. Continuava a domandarsi quale fosse la cosa giusta da fare, ma all’ennesimo gemito strozzato entrò senza pensare aprendo prima la porta che dava sull’anticamera piena di oggetti e schemi.

Trovò numerosi contenitori pieni d’acqua in un frigorifero, forse erano per le emergenze come quella, non lo sapeva.

L’impianto di distribuzione era danneggiato non poteva dargliela evitando di entrare.

Si morse l’interno guancia e afferrò una grossa bracca nonostante tutto leggermente calda (il frigo era probabilmente danneggiato) ed entrò.

Il soggetto ancora una volta non si mosse, troppo debole.

Lui le corse vicino svitò la bottiglia e iniziò a versargli piano l’acqua sul corpo, fremette e schiuse un po’ gli occhi guardandolo.

Nonostante la paura continuò, forse assorbiva il liquido anche dalla pelle visto che si stava ridratando semplicemente così.

Bagnò i capelli lunghi e scuri che le si appiccicarono alle spalle poi si bagnò la mano e la passò sul viso.

Gli occhi grandi e neri stavolta si spalancarono.

Midoriya scattò indietro, dell’acqua iniziò a piovere dal sistema di raffreddamento sul soffitto, sicuramente Shoto e Kayama erano riusciti ad attivarlo. Ma lui ora aveva un’altro problema: la ragazza si era massa seduta e lo osservava.

-Grazie- poi disse con un’enorme sorriso, il verdino si alzò e fece un passo indietro -pr…prego- ma Fr0551 non sembrava aggressiva anzi, si limitava sorridergli.

Gli era stato detto che in quella struttura la pietà era solo debolezza, ma quella simpatica ragazza non sembrava un pericolo -io vado allora- si limitò a correre fuori e cercare raggiungere i suoi compagni.

Aveva corso un gran rischio.

Che gli era saltato in mente?

Poteva morire!

Ma almeno…almeno lei stava bene.

Incontrò Shoto nel corridoio -ci sono stati dei danni a due celle e alcuni fili elettrici, andiamo- lo incitò e l’altro eseguì iniziando a corrergli nuovamente dietro.

Passarono vicino all’entrata della voliera, era al cella di fianco quella di D4D1.

Serviva la chiave di livello tre minimo per entrare, fortuna che Todoroki aveva quella di Kayama.

L’anticamera era molto più grande di quelle già viste, piena di macchinari, schemi e computer che avrebbero dovuto mostrare l’interno della cella tutto bruciato e rovinato.

Non si vedeva praticamente niente li schemi erano rotti.

Kayama entrò a quel punto e valutò gli schemi -usciamo l’anticamera che dà sulla cella- detto questo i tre nuovamente scattarono fino ad arrivare su un balcone protetto da vetri particolari che affacciava sulla cella.

-D4D1!- chiamò la donna con un’altoparlante, il suono si espanse per tutta la gabbia, ci furono diversi attimi di silenzio poi una figura spuntò sopra una piccola struttura semi crollata.

La cella era piena di pilastri dove arrampicarsi, poltrone e anche uno specchio d’acqua evaporato al centro, il tutto messo in modo alquanto confusionario.

La stanza col letto  dentro la cella era visibile e leggermente sparata dal resto da dei séparé mezzi bruciacchiati.

L’ultima cosa che la nuova guardia notò erano i numerosi condizionatori in tutta la cella.

La figura poi scese da un pilastro più alto degli altri e atterrò sotto al balcone rialzato di una decina di metri.

-Mi sono incazzato- la voce si sentiva perfettamente attraverso una cassa alla loro destra.

Era un giovane strano, alto, con i capelli neri e la ricrescita bianca (riusciva  vederla dallo zoom delle telecamere), gli occhi azzurri freddi e vuoti, e la pelle coperta di cicatrici, alcuni pezzi erano così danneggiati da esser tenuti insieme da delle clip chirurgiche, il che faceva impressione.

-Non devi alzare così tanto la temperatura. Sei ferito?- la donna al microfono sembrava abbastanza tranquilla a differenza degli altri due -sono fradicio- rispose strizzandosi la maglietta nera in parte consumata dalle fiamme, era il primo soggetto che Izuko vedeva con la tuta nera.

Midoriya non ebbe il tempo di realizzare cosa stesse accadendo che un’altra figura atterrò velocemente affianco a D4D1.

Aveva delle enormi ali rosse e per parecchi lunghi secondi il novellino fu concentrato solo su quelle -è lui che mi ha fatto incazzare…- specificò il moro a bassa voce.

-H4WK2! Che ci fai fuori dalla tua cella!?- stavolta la donna ulrò ma il soggetto non sembrò spaventarsi anzi rimase tranquillo -il vetro si è rotto, ho attraversato il buco e mi sono ritrovato qui- ora la sua superiore iniziava a perdere la pazienza -hai rotto il vetro della sua cella?- la domanda era per il moro -lo scopo era prendere lui ma è troppo veloce- aveva un tono piatto e costante.

-E comunque ti ha detto di chiamarmi Keigo, non sono una cazzo di scatola che mi devi numerare- la donna sospirò.

Keigo si passò le mani in mezzo ai capelli biondo scuro per scacciare un po’ di polvere ancora sorridendo poi puntò gli occhi rapaci sul balcone.

La donna non fece in tempo a sospirare che si ritrovò l’alato davanti al vetro.

Smetteva le ali tranquillamente e rise quando tutte le guardie spaventate fecero uno scatto indietro, -H4WK2!- -Keigo- fu corretta -o al massimo Hawks- lei sembra esasperata -ok “Hawks” puoi tornare nella tua cella?- lui parve rifletterci poi fece le spallucce e disse -va bene ma ho fame quindi portarmi da magiare o riesco- detto questo scese fino ad arrivare dinanzi all’altro soggetto e gli sorrise beffardo -ho vinto la scommessa- poi assottigliò gli occhi -ci vediamo dopo Dabi-.

Midoriya si chiese un attimo perché lo chiamasse Dabi e perché questo nome gli fosse così familiare. Ma certo sostituendo alcuni numeri si formava quel nome!Sorrise leggermente appuntandosi mentalmente di ricordare quei nomignoli.

Poi si voltò verso Kayama -dobbiamo chiamare i tecnici per riparare la gabbia e monitorare D4D1 il suo potere sta aumentando, se non la smette di provare a sfondare la gabbia dovremmo spostarlo nell’ala c- Izuko osservò il buco alto fino a quasi il soffitto, collegava la cella a quella di Keigo, non dava verso l’esterno e Dabi non avrebbe potuto arrivarci visto che non sapeva volare. Che fosse veramente una scommessa e non un tentativo di fuga?

Uscirono tornando in corridoio e Shoto tornò (l’altro non si era neanche reso conto che si fosse assentato) -Fr0551 è ancora viva- -ero sicura che sarebbe morta- il piccolo improvvisamente voleva sotterrarsi -Midoriya?- -mmhh?- Todoroki sorrise -sei andato da lei? Ho visto che ti sei fermato in corridoio- annuì piano -ho visto che si stava disidratando, è in parte anfibia vero? Ho usato l’acqua nel frigo, non era troppo fredda quindi gli l’ho versata addosso-.

Entrambi si erano azzittiti, passarono parecchi secondi prima che la donna parlasse -sei entrato nella gabbia da solo?- -sì, ma non mi ha fatto niente…- Kayama sbuffò -sei stato fortunato quel soggetto ha un ottimo carattere e non è particolarmente pericoloso ma non farlo più, saresti potuto morire- annuì ancora rendendosi conto che quella era la verità.

Eppure non era l’impressione che aveva avuto in quel momento.

Forse era solo un’allucinazione dovuta al calore quella dolcezza e gratitudine nello sguardo dell’altra.

Tornarono nella sala dello staff incontrando Enji -ci sono dei feriti e il settore B è inagibile- comunicò fascinosi un braccio -le squadre mediche stanno arrivando- Shoto si fece avanti -avete già controllato tutte le celle?- il padre scosse la testa -la maggior parte del settore C, c’è una squadra che ancora lo sta facendo. Nel blocco D è stato assegnato un’operatore per cella finché non arrivano medici più specializzati. Dovente andar a controllare il B, la porta è bloccata il resto del personale non riesce ad entrare, staccate l’energia elettrica raggiungendo la la di controllo del blocco passando per i condotti d’areazione, io non ci passo e poi spegnete gli incendi- Izuko si girò automaticamente e i superiori furono piacevolmente colpiti dalla sua grinta.

Ma non aveva paura in quel momento, solo preoccupazione, se non fossero arrivati in tempo avverrebbero potuto trovare dei cadaveri.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: LudwigGhost