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Autore: Padme_90    17/11/2020    4 recensioni
" Del principe Vegeta si conoscono gesta crudeli ed eroiche, è amato e odiato con il medesimo ardore, ma nessuno parla mai di suo fratello minore il principe Tarble, venuto al mondo una notte buia e tempestosa"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Tarble, Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL’AUTRICE: ho scritto questa os dopo aver ascoltato per puro caso una canzone di Laura Pausini- Io si e le sue parole mi hanno improvvisamente catapultata ad una notte buia e tempestosa, quella che ha visto venire alla luce il principe dei saiyan di cui nessuno parla mai, il principe Tarble.
Cosa avrano provato i suoi genitori dovendosi separare da lui?
Solo perchè i saiyan sono ben noti per essere uno spietato popolo di assassini, non è detto che non provino sentimenti, così intensi da essere distruttivi quanto la loro forza spiegata in battaglia.
Chi mi conosce, sa che amo proprio occuparmi di quei personaggi che nessuno mai considera più di tanto, forse perchè mi sento più libera e a mio agio dad immaginare un background tutto loro.
Il nuovo personaggio delle note è la mia oramai abbastanza conosciuta Padme Echalotte I, oc che ho creato per ricoprire il ruolo di regina dei saiyan.
Non voglio tediarvi ancora e augurarvi buona lettura.
Date una possibilità alla canzone, perchè io, che ho la sensibilità di una crocchetta di pollo, non ho potuto fare a meno di trattenere le lacrime.
Vi allego il link —> https://www.youtube.com/watch?v=axuqEknSDXY
In basso potrete vedere una magnifica fanart della regina Padme Echalotte I e del piccolo Tarble, realizzata da Misatona ( @acupofmich su Twitter https://twitter.com/acupofmich)
 
Si narra che i Saiyan fossero crudeli e spietati, guerrieri sanguinari e senza pietà, dediti alla morte più che alla vita; tuttavia pochi sono al corrente che l’intensità delle loro emozioni sarebbe insopportabile persino per il cuore di un essere umano.
Non si sa molto, o forse, chi ricordava ha preferito dimenticare la loro ultima regina, creatura diversa da tutti i suoi simili non solo in grazia e bellezza ma per temperamento e mitezza d’animo.
Donna dall’immenso potenziale latente, fu scelta da Vegeta III in persona per sedere accanto a lui sul trono e soprattutto per arricchire la sua stirpe di discendenti forti e valorosi, che avrebbero riempito di onore la famiglia che da secoli primeggiava sul popolo Saiyan. Ciò che rese sua maestà Padme Echalotte I così unica, fu il suo cuore e non il numero enorme che appariva sugli scouters ogni volta che qualcuno voleva sincerarsi che le dicerie sulla sua forza fossero veritiere. Infatti non sapeva combattere, eppure il re le fu fedele e devoto fino a quando una volontà superiore decise di mettere fine ai giorni di una valorosa stirpe di guerrieri.
Tuttavia Padme e Vegeta III non morirono, letteralmente parlando, a causa della tremenda esplosione che distrusse il pianeta, perchè iniziarono a consumarsi quando le loro responsabilità di sovrani gli strapparono un po’ alla volta il cuore, soprattutto per via dei loro figli.
Del principe Vegeta si conoscono gesta crudeli ed eroiche,  è amato e odiato con il medesimo ardore, ma nessuno parla mai di suo fratello minore il principe Tarble, venuto al mondo una notte buia e tempestosa.
 
***
“ Maestà, il vostro secondogenito è nato!”
Euforico e con il fiatone, il generale Zorn irruppe nella sala delle udienze e si inginocchiò ai piedi del sovrano, senza curarsi che non era solo ma in compagnia di Freezer e di Zarbon per definire i termini della conquista di un pianeta.
“ Dunque un altro maschio, congratulazioni Vegeta. Questa è una buona notizia per te e per me, non è vero Zarbon?”
“ Non vedo sua maestà molto contento, qualcosa ti turba?”
Il re non rispose  e cercò di ignorare la rabbia causata dall’arroganza di Freezer e dei suoi ogni volta che si trattava dei saiyan, distogliendo lo sguardo in direzione dei vetri schizzati di pioggia.
“ Non sono turbato, ma un marmocchio non mi causa alcuna emozione, nemmeno se si tratta di mio figlio”
“ A proposito di tuo figlio, quand’è che mi consegnerai il principe Vegeta?”
“ Ecco…” il re deglutì ed una goccia di sudore gli scese dalla tempia alla guancia.
“Facciamo tra qualche gioro quando conquisterai per me il pianeta Taz? Intanto voglio approfittare dell’ospitalità del tuo palazzo e cogliere l’occasione per omaggiare tua moglie ed il nuovo erede, chissà, magari è sorprendentemente forte come suo fratello!”
 
***
“ Non avvicinarti Vegeta!” la regina, nonostante avesse partorito poche ore prima, saltò dal letto con le vesti ancora sporche di sangue e si mise difronte alla culla del piccino appena nato per proteggerlo. Era furiosa, terribilmente aggressiva, la sua coda vibrava come una frusta e l’aura era aumentata così vertiginosamente, che lo scouter dei saiyan presenti si frantumò sui loro occhi.
“ Smettila donna e dammi quel bambino!”
“ Ti ucciderò con le mie mani se muovi un solo passo!”
“ Maestà siate ragionevole, vi prego” una delle guardie tentò di persuaderla, ma lei era una madre infuriata e non gli permise di terminare la supplica, infatti gli trapassò il petto con un ki.
“ Laciateci!” urlò il re ai soldati che obbedirono immediatamente. Non staccò nemmeno per un istante lo sguardo da quello di sua moglie, che in quel  momento gli sembrò una creatura estranea, una belva feroce così determinata a proteggere il suo cucciolo, che avrebbe azzannato addirittura il padre.
“ Stai lontano da mio figlio, non  mi importa che sei il re!”
“ Padme ti prego torna in te, non costringermi a farti del male!”
“ Hai venduto Vegeta a quel mostro senza interpellarmi, ora non ti permetterò di mandare via Tarble perchè ha un potenziale basso e quel maledetto essere ti ha umiliato per questo! Credi che un tuo colpo mi ferirebbe più di quello che mi hai già fatto?”
“ Sono anche i miei figli, sangue del mio sangue e non ho deciso a cuor leggero. Io sono un re prima di essere un padre e tu sei una regina prima di essere una madre, non dimenticarlo!”
Calò il silenzio, un silenzio insopportabile, pesante, asfissiante, una corda stretta intorno al collo di entrambi, un cappio così insopportabile da levare il fiato senza che un solo  suono fosse emesso dalle rispettive corde vocali.
Erano genitori, avevano concepito Vegeta e Tarble volendoli sinceramente, avevano la responsabilità di un intero popolo e quindi  di centinaia di altri genitori e bambini, perciò, quale prezzo aveva la loro felicità se paragonata al benessere della loro gente?
La regina rilassò i muscoli, abbassò lo sguardo e l’aura smise di fiammeggiare; si girò verso la culla attirata dai vagiti del piccino e lo guardò con un dolce sorriso di mamma, prima di accarezzargli la guancia con la coda.
“ Vegeta ti prego, non separarmi da lui!”
Il re non ebbe la forza di guardare sua moglie, ancor di più perchè Tarble allungò la manina verso il suo dito; deglutì inghiottendo l’ennesima umiliazione da quando Freezer e suo padre li avevano messi in ginocchio e si lasciò cadere, rassegnato e con il cuore a pezzi, le braccia lungo i fianchi.
“ Ti lascerò sola con lui stanotte; tienilo tra le braccia, allattalo, fagli annusare il tuo odore così che non si dimentichi  mai di sua madre; però domani all’alba, Tarble partirà per la sua destinazione. Padme…” il re mosse qualche passo verso la sposa, che intanto si era scoperta un seno per nutrire il cucciolo affamato. Li guardò silenzioso, con il desiderio di dimenticarsi di essere il sovrano di un popolo di  feroci guerrieri, per stringerli forte e lenirne le sofferenze, perchè se c’era qualcosa che feriva sua maestà Vegeta III più di qualunque cosa al mondo, era causare un dolore immenso alla moglie “…vorrei non ordinartelo come re, ma chiedertelo come il più fedele dei tuoi sudditi: fai questo sacrificio e onora le tradizioni del tuo popolo!”
Si inginocchiò spiegando il lungo mantello, le prese una mano e se l’avvicinò alle labbra in un gesto molto significativo. Per lui, Padme non era solo una moglie ed un mezzo per aumentare il valore del suo sangue, ma una creatura che rispettava profondamente e che considerava sua pari per forza e coraggio. Guardò poi il piccolo, appagato e tranquillo con il capezzolo della madre nella boccuccia, allungò la mano verso il suo paffuto faccino di neonato e addirittura gli concesse una fugace carezza.
“ Anche tu sei mio figlio e dovunque il destino ti porterà, sappi che il sangue che ti scorre nelle vene è quello della più valorosa famiglia Saiyan!”
Quelle furono le uniche parole che sua maestà Vegeta III  rivolse al principe Tarble; il primo e ultimo dono che gli fece prima di andarsene e non rivederlo mai più nel mondo dei vivi.
 
***
Quella notte durò in eterno e a Padme sembrò che le divinità fossero state clementi con lei concedendole di stringere suo figlio al petto un po’ in più  nell’illusione che il tempo scorresse lento ed inesorabile.
Non dormì, vegliò sul sonno di Tarble accarezzandogli di tanto in tanto il viso con la coda e spesso gli annusò il corpicino beandosi dell’odore unico che solo una madre sente sul sangue del suo sangue.
Era un bel bambino paffuto chiaro di carnagione come lei ed i suoi occhietti, dello stesso nero tenebroso del padre, avevano tuttavia la dolcezza unica che i saiyan avevano ammirato solo nella loro regina.
Padme aveva sviluppato uno speciale istinto materno verso i suoi figli, cosa parecchio insolita per le altre femmine della sua razza, che lasciavano fare alle capsule incubatrici le veci di madri, permettendo loro di dedicarsi al piacere della conquista senza il pensiero di cuccioli a cui badare.
Partorì Vegeta diversi anni prima e non emise un fiato quando il piccolo principe uscì dal suo corpo lacerandole le carni, nè si stizzì o perse la pazienza quando le dava il tormento distruggendole i seni a causa della sua voracità.
Con Tarble fu esattamente lo stesso, almeno nelle poche ore in cui le fu concesso di tenerlo.
Il pensiero che la clessidra dei loro attimi insieme stesse a poco a poco svuotandosi, iniziò a gettare un’ombra oscura sul suo cuore, generandole una sensazione orribile che il principino percepì immediatamente, svegliandosi con qualche vagito.
“ Non dormi piccola peste?” gli chiese con finto rimprovero e srotolò la grossa coda dalla vita per divertirlo, inatti lui allungò le braccine per afferrarla.
Giocarono per un po’, ma lentamente le tenebre si fecero più rade e per la prima volta nella sua vita, Padme odiò la luce del sole perchè l’avrebbe allontanata per sempre da suo figlio.
“ Un numero ha stabilito che tu, figlio mio, non sei degno di rimanere con me, tuo padre e tuo fratello. Ti hanno chiamato debole, hanno osato definirti infimo, eppure hai più forza di tutti noi. Stai per intraprendere una missione da solo, senza la tua mamma a proteggerti e questo richiede più coraggio di quanto credi. Non piangi, sei tranquillo e la tua serenità da’ a me, la regina dei saiyan, la forza di non disperarmi. La vita ti ha messo avanti il conto ancor prima che iniziassi a goderne e questa ingiustizia mi lacera l’anima. Imparerai a sopravvivere, ad accettare ciò che per gli altri sarà impossibile, anche se nessuno crede che tu ce la farai, io invece si. Che destino avrai piccolo mio, io non lo so, ma se vuoi, anche se non fisicamente al tuo fianco, io sarò lì per te. Sarai invisibile per gli altri, perchè io ti conosco e tu non alzerai mai la voce per farti sentire, nessuno ti vedrà, ma io si.”

Prince Tarble & Saiyan Queen Padme Echalotte I-Credits @acupofmich on Twitter https://pbs.twimg.com/media/EjVg3oOXcAA7w63?format=jpg&name=large

 

   
 
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