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Autore: Nella S Writer    17/11/2020    0 recensioni
Per gli appassionati di Harry Potter: tutti conosciamo le cose come sono andate... ma se dietro in realtà ci fosse tutt'altra storia?
Una storia Occulta nel magico mondo di Harry Potter, con finale a sorpresa. Quale sarà la scelta di Hermione? Ce ne sarà una?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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"Vieni qui stupido rossaccio che non sei altro!"
Ecco, come sempre mi ritrovai a rincorrerlo nella sala comune dei Grifondoro con la gazzetta del profeta avvolta tra le mie mani, pronta a tirargliela in testa se fosse stato necessario; odioso Ronald Weasley.
"Ridammi subito il mio libro di pozioni!" urlai con molta rabbia. 
"Scordatelo, devi smetterla di studiare anche quando non ce n'è bisogno!" Disse Ron che come sempre si intrometteva tra me e i miei libri, non riusciva a stare un attimo senza darmi fastidio. Incominciai perfino a pensare che lo facesse per ricevere attenzioni.
"Fatti gli affaracci tuoi almeno una volta!" Dissi con un tono di minaccia, quasi sembrava che stessi per saltargli addosso. 
"Ehy, calma! cosa sta succedendo qui?"
Era Harry, che con il suo tempismo inappropriato riesce sempre ad introdursi in un litigio tra me e Ron, anche se in effetti è una cosa che accade spesso. 
"State litigando di nuovo?!" chiese sbuffando e cercando invano di portare pace tra di noi.
"Come sempre il signorino Weasley qui presente non riesce a farsi i fattacci suoi"
Ronald stava per controbattere ma Harry afferrandolo per il braccio lo portò fuori.
Finalmente mi ripresi il libro ma lo posai, era impossibile leggere.
"Cos'è successo?"
"Oh Ginny, ciao... è successo che tuo fratello è un ficcanaso di prim'ordine" dissi mentre riponevo il libro nello scaffale della libreria nella sala comune.
"Ah be', pensa che io ci vivo insieme."
Scoppiammo entrambe in una risata, una di quelle "è divertente ma non mi va di ridere".
"Ti va di accompagnarmi a prendere un po' d'aria? Magari ti calmi un po" Propose Ginny.
"Non può farmi che bene, andiamo..." risposi con aria rassegnata.
Appena fuori dal quadro c'erano Ron e Harry che parlavano, Dio solo sa quante idiozie si stavano dicendo. Scendemmo le scale per raggiungere la Sala Grande, non feci in tempo a scendere l'ultima gradinata che mi ritrovai con il sedere per terra.
"Guarda dove vai Granger, magari la prossima volta eviterai di prendere scivoloni."
"Smettila Malfoy!" Ginny si intromise cercando di prendere le mie difese.
"Ehy, chi abbiamo qui? La piccola Weasley della famiglia vedo." Il suo modo non era affatto scherzoso, aveva probabilmente intenzione di prenderla in giro, come sempre d'altronde, e questa cosa non mi stava bene, non oggi.
Mi alzai da terra ancora un po' stordita e con la rabbia che anziché diminuire, aumentava, gli risposi.
"Smettila Malfoy, non è il momento adatto per comportarsi da stupido, so che fa parte della tua natura ma cerca di contenerti!"
"Come ti permetti, sporca mezzosangue?!" disse Draco con un tono nervoso.
"Levati dai piedi, biondino sciacquato, abbiamo di meglio da fare che stare qui a conversare con te ed i tuoi scimmioni da compagnia." Dissi con tono saccente e antipatico.
Con una forte spallata lo spinsi verso la ringhiera e continuai a scendere non curandomi di quello che diceva e faceva. Per una volta, anche se mi dispiace ammetterlo, grazie a Ronald ero riuscita a rispondere per le rime a quella specie di essere umano uscito male. Non mi ero mai sentita così bene con me stessa dopo aver risposto a Malfoy, tranne quando al terzo anno gli tirai un cazzotto in piena faccia.
"Non ci credo! è rimasto a bocca aperta, grande Herm." Ginny disse con grande sorpresa e felicità.
"Mi stupisco di me stessa. Lo avevo avvertito, gli avevo detto che non era il momento, non mi ha voluto dare ascolto ed è stato questo il risultato, la prossima volta ci penserà su." Dissi con un tono arrabbiato ma segretamente fiero.
Arrivammo nel giardino, quasi vicino alla graziosissima capanna di Hagrid. Aveva proprio ragione Ginny, l'aria primaverile, gli uccellini che cinguettavano e i ragazzi che ridevano nei dintorni mi avevano aiutata a calmarmi. Ci stendemmo sull'erba senza preoccuparci del fatto che fosse umida, con le braccia dietro la testa per sostenerci il capo e le gambe incociate.
I miei pensieri in quel momento svanirono, sentii la rabbia andare via pian piano dal mio corpo e mi rilassai. Gli occhi si chiusero e come una leggera nebbia vidi apparire delle sagome che si facevano sempre più nitide, appena riconobbi i volti mi misi a sedere di scatto e scossi la testa.
"Hermione, cos'hai?" domandò Ginny curiosa.
"Nulla, tranquilla... stavo per addormentarmi." Le risposi, ma sembrò non credermi.
Mi stesi di nuovo e iniziai a pensare per quale assurdo motivo mi fossero apparsi proprio loro due. Era davvero strano ed inutile continuare a spremermi le meningi in cerca di una risposta, semplicemente non c'era... era stato un caso, oltre a Ginny erano state le ultime due persone che avevo visto.
"Proprio bello qui vero?" dissi fissando il cielo.
Ginny non rispose, notai che era sovrappensiero ed immaginai fosse per Dean dopo tutto, era una settimana che non facevano che litigare.
"Come va con Dean?"
"Va come deve andare..." mi rispose con un tono rassegnato.
"In che senso?" domandai curiosa, anche se probabilmente conoscevo già la risposta.
"Nel senso che abbiamo litigato un'altra volta, ed io mi sono stancata di questo, lui lo stesso e..." non continuò, aspettai un paio di minuti...
"E cosa?" dissi dispiaciuta.
"Ci siamo presi una pausa." Adesso il suo tono non era più rassegnato, ma triste.
Vidi che Ginny si girò sul lato, era evidente che non aveva voglia di parlarne, ed io per correttezza non le chiesi più niente.
Mi incantai a guardare le nuvole scorrere con tanta facilità e delicatezza nel cielo e mi persi in pensieri alquanto imbarazzanti, non sapevo il perché ma mi succedeva spesso, le fantasie non erano le uniche, spesso succedeva anche in sogno di vedere e vivere storie con persone che nella realtà non avrei sognato neanche di abbracciare. Per dare fine a tutto questo nonsense, mi misi a sedere con la schiena poggiata su una roccia nelle vicinanze, tra la capanna e le scale vidi che c'erano Ron e Harry che quasi sicuramente stavano cercando me e Ginny. Non mi scomodai, rimasi lì a fissarli come se non mi riguardasse. Ron si girò e si accorse che li stavo guardando ma non mi fece alcun cenno di raggiungerli, dopo un po' andarono via. Li seguii con lo sguardo fino al retro della casupola di Hagrid, un po' mi incuriosii ma non avevo alcuna voglia di seguirli per rovinarmi di nuovo l'umore. 
Si stava facendo buio ed era meglio avviarsi per i dormitori, così dondolai Ginny con delicatezza che si era addormentata beatamente sul prato per dirle che era arrivato il momento di ritirarsi, lei si svegliò e con gli occhi ancora pieni di sonno si diede forza e si rialzò.

   
 
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