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Autore: Natsumi92    22/11/2020    3 recensioni
Post 15x19 - Faremo tutti finta che la 15x20 non sia mai esistita.
TRAMA: Chuck è stato sconfitto. Jack è il nuovo Dio, mentre Sam e Dean possono finalmente essere gli artefici del loro destino. E la prima cosa che Dean farà, da uomo libero, sarà proprio quella di salvare il culo piumato del suo migliore amico.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Jack Kline, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Capitolo 3 - A more profound bond


Dean era bellissimo mentre dormiva: la perfezione dei suoi lineamenti cesellati, la linea definita della mandibola, le lunghe ciglia bionde che sfioravano dolcemente gli zigomi puntellati dalle lentiggini; Castiel pensava che Dean fosse l’essere umano più bello sulla faccia della Terra. E se avesse voluto andare oltre l’aspetto esteriore, Castiel era perfettamente conscio del fatto che anche la sua anima fosse bellissima, pura e unica nel suo genere. L’angelo vedeva a fondo ed era più che certo che Dean fosse migliore di quanto lui stesso credesse di essere.

Mentre avanzava a passo lento e controllato nella stanza del motel in cui Dean stava dormendo, Castiel si chiese velocemente cosa gli avrebbe dovuto dire e portare alla luce nuovamente i suoi sentimenti era fuori discussione -- dato che su quello era stato abbastanza chiaro. Forse, avrebbe dovuto chiedergli scusa per essere sparito, oppure avrebbe dovuto semplicemente stare in silenzio ed ascoltare qualsiasi cosa l’altro avesse da dirgli. Non voleva di certo passare per quello invadente -- non era mai stato un suo desiderio -- o per quello che pretendeva una risposta chiara e concisa su ciò che provasse il cacciatore per lui. 

Una volta avvicinatosi abbastanza da sedersi sul letto, prese un profondo respiro e lasciò che tutta la tensione accumulata nei giorni precedenti gli scivolasse addosso, come acqua sulla roccia. Chiuse gli occhi e si sedette.

 

§

 

Il materasso si mosse come se qualcun altro fosse salito sul suo letto. Dean aprì gli occhi di soprassalto e notò immediatamente le spalle ricurve e gli scuri capelli mossi, come riconobbe quel vecchio trench così caratteristico. Batté le palpebre un paio di volte, cercando di mettere a fuoco quell’immagine, anche se il buio della stanza non lo stava di certo aiutando. Dean si mise seduto, poggiando la schiena contro la testiera di legno del letto.

Stava facendo l’ennesimo sogno su Cas, e ringraziò mentalmente che si trattasse di un semplice ricordo del passato. Infatti, pochi secondi dopo, Cas ruotò la testa nella sua direzione, con un cipiglio sul volto, ormai diventato il suo tratto distintivo. Dean voleva sorridere, ma stranamente non ci riuscì.

«Cosa stavi sognando?» disse l’angelo, spezzando il silenzio.

Dean sbuffò una risata, rendendosi conto di ricordare perfettamente le battute che avrebbe dovuto recitare. «Sei un angelo, non dovresti già saperlo?»

Anche Cas sorrise, nonostante la sua espressione nascondesse una vena di tristezza. Il cuore di Dean si strinse nel petto.

«Mi sei mancato, Dean. Ti chiedo scusa per essere sparito.»

Il cacciatore avvertì la bile salirgli fino in gola. «Immagino che venire qui a parlarmi di persona sia una cosa troppo difficile da fare, vero?»

«Non capisco--»

«Oh, andiamo! Non prendermi per il culo!» Dean si rimise nuovamente steso, dando le spalle a quella che era convinto fosse un’immagine onirica del suo angelo. Non riusciva nemmeno a guardarlo. «Sto pregando continuamente, Cas, vorrei parlarti, o comunque rivederti, ma da quando Jack ti ha riportato in vita non ti sei degnato di venire a trovarmi, neanche per farmi sapere che sei vivo. E sono veramente stufo di questi stupidi incubi.»

«Fai degli incubi? Su cosa?»

Dean poteva sentire l’allerta di Cas nella sua voce, ma decise di ignorarla, sia perché non aveva voglia di mettersi a psicanalizzare quella scena e sia perché francamente ne aveva le palle piene. «Sta’ zitto.»

«Dean, se non mi sono fatto vedere prima è perché non me la sentivo ancora. O, meglio, non ero pronto, ma adesso lo sono,» sussurrò Cas.

Dean, a quel punto, esplose: «Sai una cosa?» iniziò, rimettendosi seduto e trafiggendo l’angelo con uno sguardo carico di puro rancore. «Credevo che tu fossi diverso dagli altri stronzi con le ali, credevo che fossi cambiato e ci ho creduto davvero quando mi hai detto che fosse merito mio. Ma adesso? Adesso sono sempre più sicuro del fatto che gli esseri celestiali non sappiano nemmeno cosa significhi la parola “amore” e che tu me l’abbia sputata in faccia solo per pulirti la coscienza.»
Il respiro di Dean era affannoso, eppure ciò non gli impedì di continuare: «Volevi evitare di farmi sentire in colpa per la tua morte, spacciandola per una tua scelta e per la tua felicità. Immagino che fossero tutte delle stronzate apocalittiche.»

Subito dopo aver pronunciato quelle parole -- dettate senza dubbio da tutta la frustrazione accumulata nei giorni passati -- qualcosa cambiò nel viso della proiezione onirica di Cas: la confusione lasciò presto spazio alla sofferenza. Gli occhi blu trasparivano dolore e angoscia e sbigottimento, ma Cas si limitò ad annuire, mormorando un veloce “Mi dispiace” a fior di labbra e volando via in un battito di ali.

Dean, ferito e stanco, chiuse gli occhi scivolando di nuovo nell’oblio.

Quando sentì bussare molto forte contro la porta, Dean saltò dal letto e raggiunse la maniglia alla velocità della luce, con ancora il cervello pressoché sconnesso.

«Ehi, Dean. Buongiorno,» annunciò suo fratello vestito di tutto punto e profumato come una rosa. «Sono appena tornato dall’ufficio dello sceriffo. Siamo riusciti a trovare l’assassino: a quanto pare era uno studente di quella scuola che non riusciva a gestire bene i rifiuti delle sue cotte.»

Dean sbatté le palpebre un paio di volte, confuso: «Ma che ore sono?»

«Quasi mezzogiorno. Ho provato a svegliarti stamattina, ma dormivi come un orso in letargo,» Sam rise, controllando velocemente il suo cellulare.

«Okay, allora, caso risolto? Grande. Prendo le mie cose e torniamo a casa.»

«Uh, sì, però prima fammi avvisare Cas. Aveva detto che avrebbe voluto pranzare con noi, ma poi non si è fatto più vivo e--»

Il maggiore si riscosse rapidamente dal torpore, sconcertato. «Cas ha detto cosa? Quando? Un attimo, hai parlato con Cas?!»

Sam corrugò la fronte. «Uhm, era davanti alla tua porta, stanotte. Mi ha salutato e abbiamo parlato di come stesse aiutando Jack con la sua nuova missione. Ehi, credevo che fosse entrato in camera tua subito dopo? Non capisco...»

«Sammy, sono io quello che non capisce! Cas non è mica venuto a trovarmi stanot--» si interruppe e la consapevolezza lo colpì con la stessa intensità di un treno in corsa. «Oh, porca puttana.»

«Ti sei sbronzato prima di dormire? Dean, lo sai che potresti avere problemi al fegato se continuerai di questo passo. E dovresti seriamente valutare la possibilità di ridurre il consumo di carne.» Sam lo aggirò, entrando nella camera e sedendosi sul letto, in attesa che il fratello si decidesse a prepararsi. 

Ma Dean era ancora immobile, stordito, con un’espressione da ebete stampata in faccia. «Stanotte Cas è venuto qui,» sussurrò, come se avesse fatto la scoperta del secolo. «Sam, stanotte Cas è venuto qui e io credevo di stare sognando e gli ho detto delle parole orribili, oh cazzo, Sam!»

Il minore, intuendo la situazione con una velocità inaudita, compose velocemente il numero di telefono di Castiel e provò a chiamarlo, ma tutto ciò che ricevette in cambio fu lo scattare della segreteria telefonica. «Credo che si sia offeso… di nuovo.»

«Fantastico! Fottutamente fantastico!»

 

§

 

Le fusa del motore dell’Impala erano l’unico rumore che riempiva l’abitacolo. Sam voleva davvero bene a Dean, lo ammirava e l’avrebbe protetto e sostenuto per sempre, ma delle volte sembrava comportarsi in maniera troppo simile a John Winchester -- quello della loro infanzia, perlomeno. 

Attese che Dean parlasse, che gli spiegasse che diavolo stesse succedendo tra quei due, per avere una visione chiara e completa dell’intera faccenda Dean-Cas così da porre fine a quel supplizio. Erano dodici anni che sopportava, dopotutto.

«Hai intenzione di spiegarmi, o…?» Sam lasciò la domanda in sospeso proprio per non fare troppe pressioni e per lasciare spazio a Dean.

«Senti, è venuto a trovarmi, ok? Credevo che fosse il mio ennesimo incubo su Cas e gli ho detto che non credevo che le sue parole in punto di morte fossero sincere. Fine della questione.»

«Parole in punto di morte...?» ripeté Sam, con una pazienza millenaria.

«Ha detto di aver fatto un patto con il Vuoto, che diceva che nel momento in cui avesse trovato la vera felicità sarebbe morto. L’ha fatto per salvare Jack,» disse Dean, il senso di colpa trapelava dalle sue parole. «Quando Billie stava per ucciderci, mi ha rivelato che la sua vera felicità era...» deglutì, non riuscendo a continuare la frase.

Sam provò ad aiutarlo, sebbene tutto ciò gli sembrasse totalmente assurdo: «Suicidarsi per te?»

«Cosa? No! La sua vera felicità era ammettere di... amarmi. Di avermi sempre amato, e di accettare il fatto che non avrei mai potuto… che non avrei mai ricambiato,» concluse, arrossendo visibilmente.

Il minore ci mise più di qualche secondo ad elaborare. Poi, sbuffò una risata: «Adesso capisco perché eri così intenzionato a riportarlo indietro, dopo aver sconfitto Chuck. Volevi dirgli che anche tu l’hai sempre amato.»

Le ruote dell’auto stridettero mentre la vettura sbandò a destra e sinistra, facendo gelare il sangue nelle vene di Sam. «Dean! Ma che diavolo?!»

«Sammy, chiudi quella cazzo di bocca o ci farai ammazzare!»

«Ah, io ci farò ammazzare? Dico, ma sei completamente impazzito, Dean? Qual è il tuo problema?»

«Piantala di bombardarmi di domande.»

«E tu rispondi almeno ad una domanda!» Sam sospirò esasperato e decise che almeno uno dei due doveva rimanere calmo, lucido e razionale. E Dean non era decisamente in grado, perciò sarebbe toccato a lui. «Quindi, fammi capire: Cas ti ha detto di averti sempre amato, è morto, Jack l’ha riportato indietro, lui è tornato, tu ti sei incazzato dicendogli… cosa, esattamente?»

«Che non credevo a ciò che mi aveva detto. Presta attenzione, Sammy! L’ho già spiegato.»

«Beh, ma tutto ciò non ha senso, però. È chiaro come la luce del sole che il rapporto che lega te e Cas è un rapporto speciale. Voi due “condividete un profondo legame”» disse Sam, facendo il segno delle virgolette con le dita ed imitando la voce roca dell’angelo.

Dean alzò gli occhi al cielo, «Beh, scusa tanto, Samantha, ma non sono bravo come te a capire i sentimenti!»

«Okay, quindi non è la fine del mondo,» lo ignorò Sam. «Puoi ancora sistemare le cose.»

«Ah, sì? E come? Visto che è uscito di nuovo fuori da tutti i radar!»

«Magari potrei provare a contattarlo io? Gli dirò che hai qualcosa da confessargli e vedrai che si presenterà.»

«Io avrei qualcosa da confessargli? Tipo cosa?!»

Sam stava per raschiare il fondo del barile che conteneva la sua illimitata pazienza. Sbuffò, pizzicandosi la radice del naso e chiudendo gli occhi, esasperato. «Se vuoi fare questo gioco, allora lo faremo. Ricordi tutte le volte in cui voi due avevate una discussione? Io potevo avvertire la tensione sessuale nell’aria, tanto da sentirmi decisamente fuori posto. E tutte le volte in cui Cas voleva sacrificarsi per noi, tutte le volte in cui l’ha fatto davvero, Dean, eri in lutto come una vedova!»

«Giuro che sto per prenderti a pugni.»

«Oppure tutte quelle volte in cui vi perdevate di vista per troppo tempo, entrambi soffrivate come cani. E vogliamo parlare di quanto fossi felice quando rispondevi alle sue telefonate? Potrei andare avanti per ore--»

«Okay! Okay, ho afferrato il concetto. Chiudi il becco,» sentenziò suo fratello, palesemente in difficoltà. «D’accordo, gli parlerò. Non so ancora cosa gli dirò, ma prometto che gli parlerò. Mi scuserò anche per essermi comportato da stronzo. Contenta, Samantha

Sam sorrise soddisfatto. «Sarò contento quando lo sarai anche tu.»





 


Nota dell'autrice: QUESTA NON È PIU' UNA SEMPLICE FANFICTION, È LA MIA MISSIONE. Credevate che vi avrei abbandonati, oggi? E invece no! Ecco il penultimo capitolo di questo finale alternativo che, nella mia testa, diventerà il finale ufficiale di Supernatural, con il tanto agognato Destiel Endgame e un Happy Ending generale per tutti i personaggi <3
Domani, se non finisce il mondo, pubblicherò l'epilogo che sarà (spero) moooolto più intenso. Grazie per aver letto fin qui, io e Julsss siamo felici che vi stia piacendo. Un bacio!

 

   
 
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