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Autore: Arvistloe    23/11/2020    2 recensioni
Una storia o una favola tragica, con la Dea degna di essere la strega cattiva, Amenadiel suo vassallo, Chloe la principessa divisa dal principe Lucifer, con Trixie coraggiosa, Uriel che torna cercando redenzione.
Poco dopo l'episodio numero sei della seconda stagione di Lucifer.
Colonna sonora: Paris (Else)
Genere: Dark, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlotte, Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Mazikeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trixie appena fu possibile, sgattaiolo fuori dalla porta della mensa scolastica che dava nel giardino, scavalcando facilmente il muro divisorio. A ogni costo sarebbe entrata nell'attico, sicura che Lucifer era lì sopra.

Vicolo accanto il Lux.

Trixie, nascosta dietro dei bidoni della spazzatura, attendeva. Come ogni giorno, alle undici di mattina, un addetto della lavanderia stava ritirando i sacchi della roba sporca, che metteva nel furgone, passando per la porta laterale del Lux. Ma quel giorno, con rabbia di Trixie, controllava la porta, quando restava aperta un buttafuori del Lux, proprio da dove voleva entrare Trixie.

Tentando di elaborare un altro piano, affianco Trixie uno sconosciuto che le disse
"Forse posso aiutarti. Io mi faccio rincorrere dal buttafuori, tu corri nel Lux. Ci vediamo dentro"
Trixie lo trattene per un braccio
"Ma tu chi sei?"

Lo sconosciuto abbassò lo sguardo, diventando molto triste, rispondendo alla bambina
"Io sono un parente di Lucifer. Forse sono il peggiore…"
Guardò Trixie tremando un po'
"Sono Uriel"
Un sorpreso angelo si trovò spinto all'indietro dalla bambina. Trixie ricordava fin troppo bene, cosa voleva dire per Lucifer quel nome. Disse con rabbia a quell'angelo, attenta a non farsi sentire dal buttafuori del Lux sempre di guardia alla porta
"Lucifer era devastato pensando di averti ucciso. Invece sei vivo"
Uriel unì le mani, pregandola
"Ti prego, tu come Lucifer avete tutti i motivi per odiarmi. Spiegherò dopo ogni cosa. Ora dobbiamo salvarlo. Per farlo devi esserci anche tu con me, perché di certo nessuno crederà alla mia buona fede. Ti prego Trixie"
La bambina, ancora un po' dubbiosa, annuì di sì, chiedendo all'angelo
"Ma non potresti volare fino all'attico?"
Uriel scosse la testa, abbassando lo sguardo
"Qualcuno, per non permettermi di dire la verità a Lucifer mi ha tagliato le ali"

Poco dopo, Uriel uscì da dietro i bidoni della spazzatura, gridando contro il buttafuori, buttandogli addosso bottiglie vuote. Come previsto il buttafuori lo insegui, lasciando modo a Trixie di entrare.

Trixie si nascose dietro il bancone del bar, in un punto che Maze le aveva detto, accucciandosi, poteva vedere attraverso un vetro oscurato quasi tutto il Lux. Vide da quel posto nascosto Amenadiel con sua madre uscire dal Lux. Poco dopo, Uriel entrò, chiamando sottovoce il nome di Trixie. La bambina uscì fuori dal nascondiglio, facendogli segno di seguirla. Nell'ascensore, Trixie controllo il suo zaino. Aveva portato delle bende, un rotolo di nastro adesivo e una bottiglia piccola di disinfettante. Aperte le porte dell'ascensore, si precipitarono nella camera da letto di Lucifer. Appena videro come era conciato, Trixie trattenne a stento le lacrime, coprendosi bocca e naso per la puzza che sentiva. Accanto a lei, Uriel corse a prendere un lenzuolo, coprendo suo fratello che tremava.

Mezz'ora dopo.

Entrata nell'attico dall'ascensore, Maze disse a Uriel in piedi di fronte la camera di Lucifer, minacciandolo con le lame demoniache
"Non ti faccio in pezzi perché mi servono le tue braccia, ma dopo sarai solo mio"
Uriel annuì di si. La demone Maze sorrise, quando Trixie le corse incontro dal balcone, abbracciandola.
Cercando di tornare seria, Maze entrò nella camera di Lucifer. Vedere in quello stato il suo re, il suo amico fu terribile per Maze. Con le mani tremanti per la rabbia verso la dea e Amenadiel, Maze aprì la cassaforte di Lucifer, prendendo una boccettina di vetro con dentro un liquido ambrato.
Più delicatamente che poteva, Maze fece bere il liquido a Lucifer che non emise un solo lamento. Cercando di ricacciare indietro le lacrime, disse a Uriel rimasto sulla soglia della camera
"Dobbiamo avvolgerlo in alcuni lenzuoli. Gli ho fatto bere un potente sonnifero. Dopo lo dobbiamo calare nello scivolo della roba sporca. Andremmo all'appartamento di Chloe e Trixie"
La bambina saltò dalla gioia.

Appartamento di Chloe e Trixie.

Chloe, seduta nel divano dell'appartamento, attendeva Maze. Mezz'ora prima, il demone le aveva telefonato mentre era alla centrale di polizia, pregandole di andare all'appartamento attendendola. Molto preoccupata, Chloe lo diventò ancora di più vedendo Trixie aprire la porta dell'appartamento, sicura che fosse a scuola. Rimando ogni ramanzina alla figlia, vedendo entrare uno sconosciuto e Maze. I due trasportavano quello che sembrava un corpo avvolto in lenzuola. Si avvicinò ai due, quasi urlando vedendo il viso emaciato, con la barba lunga di Lucifer venir fuori dell'unica zona non coperta.

Maze e Uriel portarono Lucifer nel bagno, posandolo per terra, vicino la vasca da bagno. Prima di liberare Lucifer dalle lenzuola, Maze domandò a Chloe
"Devi dirmi chiaramente se lo accetti anche se il diavolo. Perché dovrai essere molto forte"
Chloe sorrise a Trixie, annuendo di sì, dicendo sicura
"Posso dire con sicurezza, lo amo"
Maze, più serena, disse a Uriel

"Tu con la bambina aspettare fuori. Servirete per portarci quello di cui abbiamo bisogno"
Controvoglia, Trixie obbedì.

Chiusa a chiave la porta del bagno, Maze spiegò a Chloe le gravi colpe della madre di Lucifer come di Amenadiel, mentre toglieva le lenzuola che avvolgevano il re dell'inferno. La detective provò una profonda rabbia, verso quei due parenti così perfidi. Svelta raccolse tutto quello che in quel bagno profumava, per gettarlo su Lucifer, lavandolo con acqua caldissima.

Lucifer era immerso totalmente nei suoi incubi più terribili.

Credeva di essere nella sua camera da letto all'attico. Con dolore ricordò. Vide la madre sulla soglia, lui dirgli disperato
"Mamma devo spiegare a Chloe e Trixie. Portale qui. Sono stato sempre onesto con loro"
Sua madre ridacchio, dicendogli
"Figlio rassegnati. Mi hanno detto che li disgusti. Sei un mostro pericoloso per loro. Luci, comprendi che nessun umano ti vorrà nella loro vita. Solo io Amenadiel possiamo accettare, sopportare il tuo aspetto da demone"
La vista di Lucifer si perse nelle lacrime. Nuovi ricordi di dolore, delusione.

Ricordava fin troppo bene, la cella in paradiso dove fu torturato, oramai sconfitto nella sua ribellione. I passi dei soldati angelici che si avvicinavano alla porta della cella, erano diventati il segnale di prepararsi alle peggiori cose. A poco a poco riuscirono a instillargli nell'animo che era uno sbaglio di Dio, un mostro da evitare che sarebbe rimasto da solo per sempre.

Lucifer si accigliò, quando un forte dolore alla schiena lo svegliò dai pochi bei sogni che faceva. Tentò di muovere le mani, ma si trovò a toccare un corpo femminile nudo. Sorrise appena. Con piacere capì che aveva la testa appoggiata su una spalla femminile, in un mare di lunghi capelli. Curioso, aprì appena gli occhi stanchi, vedendo un colore biondo, respirando un odore che lo tranquillizzo, che gli ricordava qualcosa di piacevole. Richiuse gli occhi, beandosi mentre due mani gli lavavano i capelli. Altre due mani gli facevano scorrere acqua calda sulla schiena, donandogli un po' di sollievo, accarezzando con cura dove c'erano state le ali. In quel momento di benessere, Lucifer aspiro nuovamente l'odore di quei capelli femminili, poco prima che dell'acqua calda gli sciacquare i suoi capelli, ricordando di chi era quell'odore. Con fatica disse
"Ch...Chloe?"
La sentì ridacchiare, baciandogli i capelli bagnati, dicendogli
"Sì sono io. Dopo parleremmo. Ora devi solo sapere che ti amo, anche se re dell'inferno. Non mi disgusta o fa paura il tuo aspetto da demone. Aggiungo che tua madre e tuo fratello mi hanno fatto credere che eri partito. Sei nel bagno del mio appartamento, seduto per terra completamente nudo…"
Fu felice di sentirlo ridacchiare
"...Io e Maze ti stiamo togliendo tutto lo sporco nel quale i tuoi parenti ti avevano abbandonato"

Lucifer nonostante la stanchezza mosse le mani per tentare di allontanarla, dicendole con voce spezzata
"Chloe ti prego, scappa lontana da me. Non merito nessuna pietà. Sono solo un mostro…"
Nonostante il dolore terribile alla schiena, entrò  nella vasca da bagno, raccogliendo le gambe al petto, dicendo scosso da singhiozzi di pianto
"...avvolgete delle catene intorno a me, gettatemi in una pozza infernale. Sono marcio dentro"
In fretta Chloe aprì il rubinetto dell'acqua appena sopra la vasca, entrando con lui, ringraziando mentalmente che fosse abbastanza grande per tutte due. Lucifer allungò un braccio di fronte a lui, con la mano a pugno, sperando di spaventarla. Invece Chloe bacio quel pugno, facendo perdere ogni volontà a Lucifer di respingerla, appoggiando la testa alla sua destra, alla parete dietro la vasca, sussurrando
"Sono solo, nessuna pietà per me. Chloe non merito amore…"
Chiuse gli occhi, mentre Chloe gli posò un piccolo bacio sulle labbra, sorprendendolo. Il re dell'inferno era certo fosse solo un misericordioso bel sogno. Sorrise appena guardando Chloe con indosso un costume da bagno, un due pezzi. Respirando profondamente, Lucifer l'abbraccio, sentendosi finalmente bene. Chloe sussulto, ma lo lascio fare. Dietro di Lucifer, Maze guardò con orrore la schiena del suo re, allontanandosi di qualche passo. Per non spaventare Chloe, sempre stretta nell'abbraccio con Lucifer, dandosi piccoli baci, le disse
"Vado a prendere quel profumo di cui mi parlavi"

Uscita dal bagno, si diresse al mobile del soggiorno indicato da Chloe, facendo segno a Uriel di avvicinarsi, contenta che Trixie fosse impegnata alla preparazione di biscotti. Sottovoce chiese all'angelo
"Puoi chiamare un tuo fratello con la preghiera?..."
Uriel annuì di sì
"...fai correre qui Gabriel con un guaritore angelico esperto di magia cinese"
Fece segno con la mano a Uriel di fare silenzio, tornando nel bagno.

Lucifer percepiva appena il dolore alla schiena, molto più preso da Chloe, stretta nel suo abbraccio, oramai convinto che non fosse un sogno, contento che la sua detective lo amava, nonostante fosse il diavolo. Improvvisamente, tentando di parlare, Lucifer fu scosso violentemente da una forte tosse, lasciando a malincuore Chloe che gli domandò
"Dimmi cosa posso fare per aiutarti"
Con sforzo, Lucifer le disse
"Acqua...devo aver gridato ore...acqua"
Maze ringhio, dicendo con rabbia
"Neanche la misericordia di dargli dell'acqua. Amenadiel afferma di essere un angelo del paradiso"
Furiosa, Maze uscì dal bagno, tornando con una bottiglia piccola di acqua minerale. Con cautela Chloe lo aiutò a bere.

Attico.

Amenadiel dovette reprimere un sorriso contento, quando scoprì che Lucifer non era nella camera. Invece la Dea era furiosa. Diventò ancora di più quando, guardando la registrazione delle telecamere di sicurezza, vide Maze, Trixie e Uriel portare via Lucifer avvolto in lenzuola. Fu soprattutto la visione di Uriel un grande colpo di scena per i due eterni.

Appartamento di Chloe.

Gabriel si presentò quasi subito. Con lui un angelo dagli occhi a mandorla, capelli neri e statura minuta, che indossava una specie di tunica colorata, che si apriva sul davanti, calzando delle ciabatte di legno. Quell'angelo seguì Maze e Gabriel nel bagno, dicendole la demone
"Tentiamo di portarlo fuori dall'acqua, ma la schiena sembra prendere fuoco. Soprattutto sono aumentate delle cose che vedrete"

Nel bagno, Lucifer era sempre seduto nella vasca, riempita con acqua calda e profumi. In quel momento, con la testa appoggiata alla parete alla sua destra, dormiva in un sonno meno agitato. Chloe era in piedi accanto la vasca, con indosso un accappatoio di cotone bianco, attendendo con apprensione.

L'angelo dai tratti orientali appoggiò la mano destra sulla testa bagnata di Lucifer, dicendo a Chloe, sorridendole
"Nei suoi sogni ci sei tu con la tua bambina. Il suo cuore ti appartiene. Purtroppo il veleno del serpente vuole vincere"

Il medico cinese, asciugo la mano con un piccolo asciugamano, dicendo a Chloe e Maze
"Chiedo perdono per non essermi presentato. Sono il medico angelico Liun, specializzato in magia cinese"

L'angelo Liun toccò quelle che sembravano squame multicolori, su tutta la schiena di Lucifer. Scioccato disse al suo collega Gabriel, anch'esso medico
"Gabriel ma sei certo che prima di venire portato qui, lui era con sua madre e un fratello? Come hanno potuto negargli la pozione per giorni? Deve aver urlato, pianto, cercato aiuto da spezzare il cuore in mille pezzi a una madre"
Scosse la testa, mettendo il palmo della mano destra sulla fronte di Lucifer. L'angelo orientale chiuse gli occhi. Quando riapri gli occhi, disse a Lucifer
"Sono più famiglia loro che la tua vera famiglia"

Raddrizzata la schiena, Liun disse con il cuore triste per Lucifer
"Ripeto, lo hanno visto soffrire terribilmente, non concedendogli di guarire. Una simile tortura veniva usata solo per infliggere una maledizione eterna"

Chloe tremo. L'angelo dai tratti orientali, Lium fece un profondo respiro, dicendo a tutti
"Dovete trovare un posto molto ampio, lontano da tutti. In meno di tre giorni tutto il suo corpo di riempire di queste squame, divenendo quando l'ultima squama coprirà il suo corpo, diventerà un drago, alto almeno venti metri"

Chloe sentiva un enorme voglia di cercare la madre e il fratello di Lucifer, per fargli del male. Li odiava profondamente, per aver rovinato una qualunque possibilità di relazione con il re dell'inferno.

L'angelo Gabriel domandò al suo collega
"Liun, sei certo che non esiste una cura o un incantesimo?"
L'altro angelo scosse la testa, aggiungendo, mentre Chloe si era tolta l'accappatoio, tornando nella vasca, abbracciando Lucifer, che sorrise compiaciuto
"Posso solo consigliare, che se non volete doverlo tenere nell'acqua continuamente, per lenire il dolore del cambiamento, portatelo all'inferno, dove sono confinati i draghi rimasti. Vicino a loro troverà completo sollievo. Soprattutto, avvertite Dio che non potrà più essere il re dell'inferno, perdendo ogni potere appena diverrà un drago totalmente"

Fuori il bagno, appoggiato vicino la porta, Uriel strinse i pugni, decidendo che doveva contattare l'unica persona che poteva aiutare Lucifer. Asciugandosi delle lacrime, uscì dell'appartamento, inserendo nella cassetta postale di Chloe una busta bianca di carta.

Mezz'ora dopo. Spiaggia.

Uriel scelse la spiaggia più isolata che aveva trovato. Con cura creò un cerchio di pietre. Posizionatosi nel centro del cerchio, disse alcune parole in lingua angelica, unendo le mani. Si creò intorno a lui una parete invisibile, scomparendo alla vista di chiunque. Con calma, scrisse sulla sabbia qualcosa. Usando un piccolo coltello si tagliò il polso destro, facendo finire il sangue sui segni scritti nella sabbia. I segni presero fuoco. Un fuoco che si spense a un vento. Uriel tornò in piedi, dicendo all'angelo di fronte a lui, con le ali sfoderate
"Michael, dobbiamo parlare"

Appartamento di Chloe.

Liun creò una pozione per Lucifer, dandogli la possibilità di essere portato fuori dalla vasca del bagno, per indossare dei vestiti, stendersi in un letto, restando sveglio. Il medico del paradiso, spiegò a Chloe e Maze, prima di consegnare a quest'ultima la pozione
"Durerà solo ventiquattro ore. Alla venticinquesima ora, la maledizione ricomincerà. Quindi sappiate calcolare il tempo che passerete con lui"
Chloe respiro profondamente, dicendo a Maze, mentre i due dottori del paradiso scomparivano
"Portiamolo nel mio letto. Maze dovrai aiutarlo, per rendersi presentabile come gli piace. Io spiegherò tutto a Trixie. Sono ore che sta buona, attendendo che il suo magico amico si riprenda. Maze…"
La demone la guardò, sentendo un profondo affetto per quella umana che desiderava solo essere felice con Lucifer
"...Ti prego, spiega tu ogni cosa a Lucifer, ma tralascia la parte di Uriel, non serve agitarlo ulteriormente, visto che è andato via. Dobbiamo rinunciare a lui"
Un singhiozzo di pianto la scosse, trovandosi nell'abbraccio della demone.

Un quarto d'ora dopo.

Chloe apri la porta della sua camera. Accanto a lei, stretta al suo fianco Trixie, con gli occhi rossi per aver pianto sapendo cosa aspettava a Lucifer. Maze che era seduta sul bordo del letto, accanto a Lucifer molto pallido, si alzò andando verso le due umane. Improvvisamente Trixie si staccò dalla madre, correndo verso il letto, finendo nell'abbraccio di Lucifer. Il re dell'inferno era seduto nel letto, con indosso uno dei suoi pigiami di seta blu scuro. Aiutato da maze, di era rasato la barba, lasciando i capelli mossi.

Lucifer disse a Trixie, cercando di calmarla scossa dal pianto
"Ti prego Trixie non fare così. In fondo diventerò uno dei tuoi animali magici preferiti, accanto all'unicorno e i gatti parlanti…"
Baciò la tempia della bambina che aveva il viso nascosto nella sua spalla
"...Trixie guardami per favore. Devo dirti una cosa…"
La bambina alzò la testa, guardando il suo magico amico, cui Maze diede un fazzoletto di carta, asciugando le lacrime sulle guance di Trixie
"...Trixie, ti devo molto. Se non fosse stato per il tuo coraggio, sarei ancora solo e dolorante nel mio attico, pensando che nessuno mi accettasse. Non esagero nel dire che senza di te, mai avrei capito il significato delle parole felicità e famiglia. Tu con tua madre…"
Guardò con infinito amore Chloe, vicina a Maze
"...avete sanato il cuore di questo antico immortale, dimostrandogli che la parola famiglia va oltre il sangue…"
Lucifer sorrise con gli occhi lucidi
"...ti giuro Trixie, mai nella mia eternità avevo provato sentimenti paterni come per te"
Maze si asciugò svelta delle lacrime, vedendo Trixie tornare ad abbracciare Lucifer, unendosi anche Chloe. Cercando di non disturbare, Maze uscì dalla camera.

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