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Autore: Amber    22/08/2009    8 recensioni
Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui con la terza e ultima parte! No, non è un miraggio, sono proprio io... lo so che è da secoli che non posto e mi dispiace moltissimo, ma questa parte è stata davvero dura da scrivere. Comunque eccomi tornata con altri 29 capitoli pronti per essere pubblicati!! Abbiamo lasciato una situazione abbastanza critica nella seconda parte ricordate? Ebbene, sono passati tre anni, Kagome si è chiusa dentro un guscio di protezione, è diventata fredda e menefreghista continuando però ad andare a scuola e lavorando al pub affiancata da Mikado. Sango e Miroku, in questa parte avrenno un sacco di grattacapi ed enormi problemi... Inuyasha? Beh, lui è di ritorno dall'America... Sposato? Fidanzato? Con una frotta di figli? Tutto da scoprire in quest'ultima parte! Buona lettura a tutti!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Note e Anima'
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Salve a tutti! Eccomi di ritorno xD

Spero abbiate passato buone vacanze, le mie sono state favolose!! Se vi capita andate a Leuca, il mare è SPLENDIDO! Lo so, faccio pubblicità gratis, ma è davvero un posticino che merita ^^ Anche se io per andare là ci ho messo circa 10 ore… aehm…

Comunque, passiamo al capitolo ^^ Questo sarà più che altro di passaggio, ma dal prossimo si entrerà nel vivo della situazione… saranno gli ultimi tre capitoli con tutti i colpi di scena finali possibili, quindi seguitemi fino alla fine che ormai manca pochissimo ^^

Piuttosto, avevo promesso di rispondere alle vostre recensioni, ed è appunto quello che farò prima di lasciarvi alla lettura.

 

Principessa Purosangue: ciao! Grazie della recensione! Effettivamente Miroku parla sempre quando non dovrebbe, è un vero chiacchierone! Per Inuyasha la moto è molto importante, quindi per lui era un gesto dire di rinunciarci… anche se a Kagome non potrebbe importare di meno a mio parere ^^ Diciamo che il nostro eroe deve maturare ancora un pochino… he he… Spero che questo piccolo capitolo ti piaccia, aspetto con ansia un tuo commento (qui o su msn). A presto! PS: voglio entrare anche io nel fan club V__V

 

Bellatrix_Indomita: hola Bella! Sei riuscita a resistere senza di me un’altra lunga settimana?? A quanto pare si ^^ La scena tra i nostri due protagonisti sono felice che ti sia piaciuta, purtroppo in questa non ce né un’altra, ma aspetta poco e forse ti accontento! Tra Sango e Miroku ci saranno faville molto molto presto! Al prossimo ritrovo su msn o a un nuovo capitolo a breve! xD

 

nickyxx91: ehi ciao!! Ti dirò che per il papà di Sango neppure io lo immaginavo, è che mi è venuta così, quindi un po’ mi faceva strano, però alla fine come idea mi sembrava troppo carina ^^ con nessuno che si era accorto di nulla e lui che faceva da supervisore calmando le acque, adoro le persone che sono aperte mentalmente, quindi mi sembrava strano non metterci un adulto in mezzo! Sperando che ti piaccia questo capitolo ti lascio attendendoti la prossima settimana con un nuovo aggiornamento!! ^^

 

Vale728: ciao Vale! Wow, che recensione chilometrica! Dunque, per prima cosa ti dirò che non sei l’unica a trovare strana la “nuova” Kagome ^^ ma come hai detto benissimo tu la cosa è assolutamente comprensibile, anzi, sono felice del fatto che tu l’abbia affrontata e sia andata avanti a leggerla anche se la cosa non ti convinceva molto (con fazzolettini e lacrimucce)! Quindi ti ringrazio della tua pazienza e della tua recensione che si, ho visto positiva e ti assicuro che anche io in certi punti la mia Kagome non la sopportavo anche se un po’ la capisco, ecco. Grazie davvero, spero che continui a coinvolgerti e a piacerti, sperando di non deluderti proprio negli ultimi capitoli! Alla prossima settimana dunque ^^

 

 miss miyu 91: ciao! Mi spiace che quest’anno tu sia dovuta rimanere a casa, purtroppo anche io ho trascorso degli anni perennemente in 4 mura, ma mi sfogavo in piscina e la sera con le amiche quindi spero che tu non ti sia annoiata troppo! Spero il capitolo ti piaccia, ma non temere, il prossimo sarà davvero emozionante!

 

lucia lair: ehilà! Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso cap! In montagna come si sta con il fresco?? Mamma mia qua si muore di caldo! Uff io adoro la montagna ma quest’anno mi sono dovuta adattare al semplice mare ^^ prendi del fresco anche per noi comuni mortali ok?? xD al prossimo capitolo!!

 

angelseyes81: hola! Sono contenta che questa storia ti sia piaciuta! E hai letto così tanti cap in così poco tempo? Cavoli che fulmine ^^ e che voglia! Cmq ti do ragione sul frettoloso, la prima parte a rileggerla mi sembra quasi scritta da una bambina delle elementari, ma non ho il cuore di prenderla in mano per paura di rovinarla troppo ti dirò. Per Sango e Miroku mi spiace che la situazione famigliare non ti sia molto gradita, ma era una chicca che avevo in mente da troppo tempo e mi piaceva un sacco per modificarla ^^ Per la moto… beh, Inuyasha è sempre stato molto affezionato al suo bel motore, quindi per lui è un gesto enorme… ma non ha calcolato il fatto che a Kagome non è che interessi molto, diciamo che ci vuole davvero, davvero di più! Ti dirò che anche io ho avuto molti dubbi sulla coppia finale, Mikado lo adoro è il mio… ideale di ragazzo ecco: divertente, intelligente, bello e simpatico… insomma, impossibile da trovare ^^ Quindi grazie della tua recensione bellissima, spero di risentirti e di ritrovarti nei prossimi capitoli xD

 

Dopo questo… vi ricordo solo una cosa prima di lasciarvi alla lettura: -3!!!!!!!!!

 

***

 

Capitolo 26

        Fratello e sorella

 

Quando tornò a casa trovò suo fratello ad aspettarla in salotto

-Sorellina!- esclamò il ragazzino avvicinandosi –Hai fatto tardi! Dove sei stata?- domandò. La madre le si avvicinò sorridente

-Poi questa sera esci con Sango? Avevi detto che ti saresti messa d’accordo con lei e poi se un giorno la vuoi invitare a cena mi farebbe piacere, è da così tanto tempo che non la vedo!- propose

-No… non esco stasera e comunque non penso che sarà molto libera in questo periodo- rispose la ragazza sedendosi sul divano e spegnendo la televisione

-E’ successo qualche cosa?- domandò preoccupato Sota –Oggi Kohaku non è neppure venuto agli allenamenti di calcio e a casa sua non c’era nessuno!- esclamò. La ragazza annuì

-Mentre ero fuori mi hanno chiamata sul cellulare dicendomi che Sango e Miroku avevano avuto un incidente… oh no, stanno bene mamma, non agitarti. Sono tornata tardi perché sono andata all’ospedale per vedere come stavano- spiegò

-Oh santo cielo! Ma non si sono fatto nulla di grave vero? Poveri ragazzi… chissà i loro genitori che angoscia-

-Sango si è rotta il braccio e slogata il polso, Miroku invece si è rotto la gamba, ma per il resto stanno piuttosto bene anche se lui era sotto sedativi… Kohaku non è venuto perché era in ospedale, era piuttosto sconvolto ma in forma, perché non lo chiami Sota? Sono certo che parlare un po’ con te gli farebbe piacere- disse

-Si, vado subito a chiamarlo- decise il ragazzino correndo di sopra con il cordlex in mano. Madre e figlia si lanciarono un lungo sguardo finché la donna non le si sedette accanto

-Stai bene tesoro?-

-Si, non preoccuparti mamma, sto bene- rispose –Sono felice che non si siano fatti nulla-

-Anche io e dimmi immagino che Sango fosse molto provata quando l’hai vista- ipotizzò

-Infatti, rimaste sole è scoppiata. Non deve essere facile vedere il proprio fratello ridotto in uno stato simile, dopotutto un po’ la posso capire, vero ‘ma?- mormorò. La donna la strinse forte e la ragazza corrispose lo sguardo sospirando profondamente –Oggi sono andata al cimitero… sono passata sia dal nonno che da papà… mi manca così tanto- confessò

-Anche a me tesoro-

-Mamma?- Si staccò un po’ dalla madre guardandola –Credi che sia fiero di noi?-

-Ne sono certa- Kagome sorrise e si alzò in piedi stiracchiandosi

-Sai che faccio adesso? Salgo in camera, mi ficco davanti al ventilatore e ozio- stabilì rilassata. La donna la guardò truce

-Eh no, cara la mia Kagome, tu ora mi aiuti a preparare la cena- ordinò

-Ma mamma!-

-Dai dai, non ti costa nulla… dopotutto sto per preparare il tuo piatto preferito si o no? Vai anche domani a trovarli in ospedale?-

-Assolutamente si, soprattutto per tirare un po’ su di morale la situazione- borbottò

-Hai detto qualche cosa cara?- chiese la donna facendo capolino dal cucinotto

-No, niente!- esclamò raggiungendola.

 

-Come, come??- Sota, scioccato, scattò a sedere –Tuo fratello ha detto, che cosa?-

-Ma dai che hai capito benissimo!- esclamò dall’altra parte del filo Kohaku, controllando che fuori dalla camera non ci fosse nessuno e richiudendo la porta

-Tu mi stai dicendo che si sono fatti beccare? Ma dico, è scemo di suo o è un difetto di marca?- domandò ironico

-Ah ah, molto, molto divertente Sota. Qui c’è poco da scherzare, tu non hai visto la mamma e non c’eri al ritorno! Oddio… questa si che è una giornata del cavolo fatta e finita!-

-Ma… no aspetta, spiegami bene… Miroku si è risvegliato e in dieci nano secondi ha distrutto tre anni di relazione, poi?-

-Praticamente si è riaddormentato subito… era come se fosse in dormiveglia, capisci? Gli attimi dopo sono stati di puro gelo, nessuno diceva una parola… la mamma è diventata cianotica… abbiamo temuto che le venisse un attacco apoplettico!- esclamò. Sota ridacchiò divertito poi si schiarì la voce

-Dai, vai avanti- lo esortò

-Poi Sango e i suoi amici hanno cercato di mimetizzare l’accaduto: Miroku era mezzo tramortito e non sapeva ciò che diceva. La mamma però non ci ha creduto per niente, ha urlato come una matta finché non ha minacciato mia sorella di non farle rivedere mai più Miroku ma lei gli ha detto che sarebbe fuggita di casa… insomma, una sfacelo, si sono urlate dietro di tutto fino a quando il padre di Miroku è intervenuto calmando le acque o almeno separando le acque… tipo Mosè, solo con un effetto molto più sbalorditivo, deve avere uno strano ascendente su mia madre… Comunque, credo che mio padre abbia fatto capire a Sango che lui sa, in tutti i sensi-

-Ah, quindi glielo ha detto!-

-Si, fortunatamente… sinceramente di vedermi piombare in camera il papà ogni volta per chiedermi se so qualche cosa… era davvero stressante, come se controllassi mia sorella o le leggessi il diario!- esclamò innocente Kohaku. Sota scoppiò a ridere

-Si, come se non lo facessi anche prima!- ghignò

-Beh, è un bellissimo modo per passare il tempo sai? Dovresti farlo anche con tua sorella- consigliò

-Si, così mi becca, mi squarta, mi cucina, mi mangia e poi rimette insieme i pezzi del mio cadavere!-

-Cos’è la vita senza qualche rischio?-

-Preferisco la mia tranquillità pacifica- rispose semplicemente Sota

-Come vuoi… senti, ora ti lascio. Domani mattina sarà una giornata molto, molto pesante- sospirò –Vedo tempeste in arrivo-

-Sono sicuro che andrà tutto bene… e poi hai tuo padre dalla vostra, no?-

-Si, fortunatamente. Però devo ammettere che mamma mi fa molta più paura, senza contare che il padre di Miroku è molto, molto potente-

-Ma dai, cosa vuoi che faccia a suo figlio?-

-Spero non quello che il padre di Inuyasha ha fatto a lui-

-Ma no, quella è una cosa diversa- affermò Sota –Non c’è nemmeno da prendere in considerazione un fatto simile e poi tuo fratello ha molta più testa di quell’imbecille-

-Che diventerà tuo cognato…- mormorò Kohaku

-Che? Ma non dire fesserie! Mia sorella lo odia!-

-Questo lo dici tu, sei rimasto un po’ indietro-

-Cosa sai che io non so e non mi hai detto!?!?- urlò

-Ehi ehi, calmati… chi ti dice che io sappia qualche cosa?-

-Kohaku…-

-Dimmi amico mio-

-Dimmelo… nel diario di Sango c’era qualche cosa- dichiarò sicuro

-Forse… lo potresti scoprire se leggessi il diario di tua sorella, non pensi? Dopotutto ce l’ha-

-Non mi freghi sai? Dai, non voglio morire, dimmi che cosa sai. Non posso credere che abbiano fatto pace!-

-Io non ti dico nulla… poi al massimo TU mi dirai… comunque se vuoi un consiglio spensierato leggi quando lei non è in casa, ok? Ora vado, ti chiamo domani per dirti com’è andata… oddio spariamoci in massa-

-Ti uccido io se mi becca- minacciò

-Si si, come no. Ciao Sota!-

-A domani Kohaku, buona fortuna-

-Mi serve a palate. A domani- concluse scoraggiante il ragazzino chiudendo poi la chiamata.

Sota si sdraiò sul letto e una smorfia si delineò sul suo viso

-A me spetta una morte atroce… ma non posso credere che mia sorella ci sia ricascata con quell’idiota… non è stupida! Tanto vale che lo scopra da me, lei non mi direbbe mai nulla e a quanto pare Kohaku vuole vedermi realmente impalato ad un albero- mormorò “Gran bella giornata del cavolo!”

 

Kagome salì in camera sospirando e si buttò sul letto a peso morto, troppo stanca per muovere un solo muscolo. Si sarebbe di certo addormentata senza alcun pensiero inutile se il cellulare non si fosse messo a vibrare facendola imprecare mentalmente più volte. Allungò la mano verso il comodino e lo prese rispondendo senza nemmeno guardare chi fosse

-Pronto?- biascicò

-Stavi dormendo?- domandò il ragazzo dall’altra parte della cornetta

-Mh… quasi… che succede Mikado?- domandò

-Oggi sei andata via in fretta e furia, come stanno i tuoi amici?-

-Benino… lei si è rotta il braccio e lui la gamba… però stanno bene, niente di serio per lo meno- rispose

-Capisco. Ascolta, ti ho chiamata per una cosa, il fatto è che ce l’ho in mente da tutto il pomeriggio quindi…-

-Spara-

-Oggi, a casa mia, mi stavi per dire qualche cosa, poi ti hanno chiamata e siamo stati interrotti, volevo sapere cosa volevi dirmi… sai, sono piuttosto curioso- spiegò il ragazzo. Kagome scattò a sedere mordendosi il labbro

“Merda! Ora penserà che volevo dirgli che lo amavo o cose simili, che voglio stare con lui! Oh santo cielo… Forse è meglio fare finta di nulla” pensò –Ehm… davvero? A dire il vero non ricordo proprio… il fatto è che sono molto scombussolata dalla giornata e… scusa Mikado-

-Capisco-

-Sei arrabbiato?- domandò lei dopo qualche attimo di silenzio

-E’ ovvio- rispose –Di un po’, mi stai per caso prendendo in giro?-

-No, non lo farei mai-

-A me dai tutt’altra impressione. Perché non mi dici chiaramente che non vuoi più stare con me se mai lo siamo stati?- domandò scaldandosi –Sei stata strana fin da subito, sei venuta a casa mia, sei stata fredda e distaccata e subito dopo fuggi via come un razzo lasciandomi come un pirla, ti chiamo e tu fai pure finta di non sapere di che parlo?-

-Mikado non è come pensi, dico davvero. Mi dispiace se oggi è stato fatto tutto di corsa, ma non potevo immaginare che i miei amici avrebbero fatto un incidente, scusa se ti sono sembrata così fredda ma se non l’hai notato ho avuto una giornata tutt’altro che felice e tu non mi stai aiutando per niente- disse la giovane alzando leggermente il tono di voce.

Le stava pure facendo la predica? Era la ciliegina sulla torta per concludere quella giornata, non c’era che dire!

-Allora vedi anche tu di capirmi. Ti ho aspettata per tre anni, ho atteso ulteriori tre mesi per darti del tempo per mettere a posto i tuoi sentimenti, finalmente ci rivediamo e tu non hai nemmeno il coraggio di dirmi cos’hai deciso?- sbottò

-Se lo sapessi te lo avrei già detto!- esclamò lei –Non sono così sadica sai?- commentò ironica

-Non lo sai…?-

-Già, ecco cosa volevo dirti oggi… in Grecia non ho potuto… non sono riuscita a prendere una decisione definitiva- confessò. Kagome chiuse gli occhi e strinse il pugno, sapendo che non c’era nulla da fare oltre che aspettare la decisione finale di Mikado

-Senti Kagome che ne pensi se uno di questi giorni ce ne andiamo a fare un giro? Senza fare nulla, solo una passeggiata, due chiacchiere, cose simili- propose

-Eh?-

-Ma si dai, ci divertiremo!-

-Mikado… ma tu hai capito che ti ho detto?- domandò lei confusa

-Certo, ma quale modo migliore per farti prendere una decisione facendoti vedere ulteriormente che sono io la scelta migliore? Dopotutto dove lo trovi un figo simile?-

-Ah, capisco… ehm… però io in questo periodo voglio stare vicino a Sango, sai… l’incidente…-

-Beh, ti passo prendere all’ospedale quando è finito l’orario delle visite! Che ne pensi di… dopodomani?-

-Beh, se a te va bene…-

-Certo che mi va bene. Allora a dopodomani all’ospedale, alle 18.00-

-D’accordo, a presto Mikado-

-A presto Kagome e vedi di riposarti e di dormire di più ok? Ricordati che la prossima settimana si riparte con il lavoro!-

-Ah è vero… ok, lo farò. Ciao!-

-A dopodomani-

Kagome guardò il cellulare suonare a vuoto poi, allucinata, lo ripose sul comodino

-E’ pazzo, è completamente scemo- stabilì ricadendo sui cuscini chiudendo gli occhi.

 

La mattina dopo Sango spalancò gli occhi, scattando a sedere sul suo lettino d’ospedale. Guardò l’orologio e si stropicciò gli occhi con il braccio ancora sano.

Aveva dormito malissimo svegliandosi più volte durante la notte. Purtroppo non era potuta uscire dalla stanza neppure una volta ed era preoccupata per Miroku, era dalla sera prima che non lo vedeva, da quando due infermiere avevano dovuta portarla via quasi di peso.

Si alzò e in punta di piedi si diresse verso la porta chiusa aprendola e facendo capolino nel corridoio vuoto. Erano le 8.20 e nessuno a quanto pare si era ancora svegliato, le infermiere avevano già fatto il loro giro e la distanza che la separava dal suo ragazzo era minima, solo qualche metro.

Uscì e chiuse piano la porta, guardandosi intorno furtivamente. Si allontanò strisciando contro il muro in punta di piedi e tirò un sospiro di sollievo quando mise la mano sulla maniglia aprendo la porta della camera 9 e richiudendola un attimo dopo alle sue spalle.

Lanciò un occhiata al lettino dove Miroku riposava e si rincuorò quando lo vide nel proprio letto. Gli si avvicinò prendendo un mano tra la sua

-Miroku? Svegliati ti prego- lo chiamò scuotendolo leggermente –Miroku piantala di dormire, dai svegliati!- esclamò. Il ragazzo mugugnò qualche cosa di incomprensibile e cercò di girarsi su un fianco, senza ovviamente riuscirci a causa della gamba bloccata

-Ancora un minutino- mormorò

-Miroku, svegliati, non abbiano nessun minutino!- esclamò stizziata

-Oh, ma dai Sango…-

-“Ma dai Sango” niente!- sbottò lei

-Non riesco a muovere la gamba…- notò lui improvvisamente senza avere ancora aperto gli occhi ma completamente lucido –Perché?- domandò confuso

-Ce l’hai ingessata razza di cretino- gli fece notare pacificamente lei. Lui corrugò la fronte e spalancò improvvisamente gli occhi

-Oh cazzo!- esclamò alzandosi a sedere guardandosi intorno

-Ma va?-

-Quanto tempo è passato dall’incidente? Dove siamo? Che ore sono? Come… cosa…-

-Calmati Miroku!- esclamò lei sedendosi sul letto accanto a lui –Va tutto bene. È passato solo un giorno, eri sotto sedativi e sono solo le 8.30 di mattina, siamo in ospedale- gli spiegò lei scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte

-Oddio hai un braccio rotto- affermò lui indicandoglielo

-Si e tu hai la gamba rotta-

-Ma hai anche il polso fasciato-

-Si, è slogato- spiegò. Lui si passò una mano sul viso

-Oh cielo… io non… scusa Sango… ho perso il controllo della moto e…-

-Si, lo so… non preoccuparti Miroku, stiamo entrambi bene e questa è l’unica cosa che conta- Il ragazzo l’attirò a se stringendola forte

-Devi avere avuto paura, perdonami-

-Si, ne ho avuta molta… tu non ti muovevi e io non sapevo cosa fare… Però sono venuti a trovarci tutti sai? Dovrebbero venire anche oggi. Koga, Rin, Inuyasha e Kagome erano molto preoccupati per noi, mi hanno tirata su di morale, tu non devi scusarti di nulla… anzi è una balla… c’è qualche cosa di cui devi scusarti alla grande- commentò lei staccandosi dal ragazzo

-Beh, dovrei fustigarmi: non ti ho protetta, sono stato irresponsabile, ho causato un incidente… cosa c’è di peggio per cui debba scusarmi?- domandò ironico

-Non c’è proprio niente per cui stare allegri Miroku… e poi per l’incidente non devi preoccuparti, capita a tutti e siamo stati fortunati entrambi. Comunque davvero non ricordi nulla di ieri dopo l’incidente?- domandò lei. Lui scosse il capo

-No, cosa dovrei ricordare?- Sango sospirò e si passò una mano tra i capelli scompigliati

-Ieri oltre i nostri amici c’erano anche i nostri genitori- cominciò

-Anche i miei? Oh cielo… mia madre e mio padre erano dall’altra parte del Giappone! Mia madre sarà scoppiata d’angoscia!- esclamò lui

-Si, era molto scossa, infatti loro sono arrivati più tardi rispetto ai miei ma per sapere come stavi tuo padre ha chiamato Inuyasha per chiedergli di venire qua a costatare di persona, è stato Inuyasha che ha poi detto agli altri amici dell’incidente-

-Capisco… ma dimmi, per ora non capisco il problema dove stia-

-Hai detto bene: per ora. Insomma, mentre eravamo tutti qui accanto a te, miei e tuoi genitori compresi, Inuyasha ci ha fatto notare che ti eri mosso, così ci siamo tutti avvicinati ulteriormente a te e… beh, ti sei svegliato per qualche secondo… non so se te lo ricordi- Lui scosse il capo e lei continuò umettandosi le labbra –Beh… per farla breve… mi hai chiesto se stavo bene, di perdonarti per l’incidente e…-

-E…?- domandò lui assottigliando gli occhi blu

-E… mi hai chiamata amore- buttò. Lui la fissò intensamente poi alzò il sopracciglio

-Devo ridere?- chiese

-Se fosse una battuta si-

-Dai Sango… non scherzare… non lo avrei mai fatto davanti ai nostri genitori!- esclamò lui

-Invece l’hai fatto, eccome. Non scherzerei mai su questa cosa, lo sai benissimo. Ti giuro che mi hai chiamata “amore” davanti a tutti- confermò

-Con Kyoko, Mito, mio padre e mia madre lì presenti?- chiese protendendosi verso di lei che annuì

-Si-

-Oh merda, oh cazzo!- esclamò –E tu… cosa hai fatto? Cos’hai detto? Ma come ho potuto!? Sono un coglione!-

-Eri sotto sedativi, non eri in te! Gli ho detto così ma mamma non mi ha creduta… mi ha perfino minacciata di non farci più vedere, ti rendi conto? Ma mi sono incazzata di brutto questa volta e gliele ho cantate di santa ragione- spiegò lei raccontandogli brevemente ciò che si erano dette e come suo padre fosse intervenuto

-Vedi? Quando vuole mio padre è un genio-

-Si, ma aspetta a dirlo e ora tieniti pronto alla notizia bomba-

-Un altra? Ma in un giorno ne sono successe di tutti i colori!- esclamò

-Mio padre sapeva tutto-

-Tutto cosa?

-Tutto, di noi due- spiegò

-Come? Quando?-

-Aveva origliato per sbaglio una nostra telefonata e tanto per cambiare era andato a chiedere conferma a Kohaku- Miroku confuso si massaggiò le tempie

-E che dice?-

-Nulla, gli sta bene… dice che è stata una cosa ovvia visto che ci siamo incontrati  in una situazione famigliare difficile e che abbiamo una così limitata differenza d’età. Comunque ha detto che ci appoggia-

-Beh, lo trovo un po’ strano ma va bene. Uno in meno no? L’importante è che nessuno si metta tra noi due-

-Si, ma Miroku… se mia madre convince tuo padre, in tanti si metteranno tra noi-

-Al massimo fuggiremo come hanno fatto Naraku e Kikyo-

-Solo se costretti però, promettilo-

-Te lo prometto-

-Bene, intanto che facciamo?- domandò lei

-Resistiamo, insieme, come sempre- rispose il ragazzo facendole un tenero buffetto sulla guancia –Ti amo- mormorò

-Anche io- rispose la ragazza abbracciandolo con il bracco sano. La porta si aprì e i due si separarono velocemente guardando la porta aprirsi

-Signorina Koshuzo, le avevo ammonito di rimanere a letto!- esclamò l’infermiera entrando a grandi passi e guardandola severamente

-Mi scusi, ma tanto ormai sono qui no?-

-Per questa volta passa, ma la pregherei di attenersi a ciò che dico. è per il suo bene-

-Ma si infermiera-

-Come sta signor Kazana quest’oggi?-

-Molto bene, tranne per il fatto che non riesco a muovere la gamba di un millimetro- borbottò

-Beh, ingessata com’è sfido chiunque a muoverla. Devo controllarle i valori quindi stia fermo un attimo- La donna lo visitò velocemente poi appuntò tutto sulla cartellina che aveva sotto braccio –I vostri genitori sono già qua fuori, ma visto che l’orario delle visite è tra qualche minuto li ho fatti aspettare fuori. Sono impazienti di vedervi- li informò uscendo. I due si guardarono

-Ma che gioia, vero amore?-

-E’ immensa, non potrei farne a meno- ironizzò la ragazza scrollando le spalle. Miroku rise divertito e in quel momento la porta si aprì una seconda volta facendo entrare la matrigna di Miroku che appena lo vide subito gli corse in contro abbracciandolo

-Miroku! Come ero in pena! Stai bene tesoro? Sei tutto scompigliato! Ero così preoccupata! Ma come ti salta in mente di farmi preoccupare in questo modo? Meno male stai bene, hai male da qualche parte? Vuoi qualche cosa? Hai fame? Sete?-

-No, no mamma, sto bene, grazie, ma sto bene, davvero- rispose lui impacciato. Guardò suo padre che lo fissò severamente

-Fortunatamente stai bene- notò burbero

-Si, sto bene-

-Molto bene- L’uomo allungò un mano verso il figlio –Esigo le chiavi della tua moto- ordinò subito

-Oh caro, ma taci un po’- sbottò la donna –Non vedi che si è appena svegliato?- lo riprese

-Beh, prima lo faccio e prima mi tiro via il pensiero- rispose lui

-Non so dove sono le chiavi papà- rispose il ragazzo –Ma vuoi proprio togliermela?-

-A tempo indeterminato. Guarda cosa sono costretto a fare. Tra poco a tua madre viene un infarto quando l’ospedale ci ha chiamati-

-Mi dispiace- mormorò il ragazzo abbassando gli occhi. Sango sorrise e la donna lanciò uno sguardo malizioso al marito

-Non credere a quello sguardo burbero tesoro, tuo padre era molto più angosciato di me- confessò. L’uomo la guardò male

-Vado dal dottore- decise uscendo velocemente dalla stanza. Miroku rise divertito e Sango con lui

-Allora ragazzi… visto che tuo padre è andato via e i tuoi genitori non sono ancora arrivati Sango mi chiedevo se vi foste aggiornati su ciò che era successo ieri-

-Ehm si… ma io non me lo ricordo per niente e poi mamma ero mezzo addormentato, non capivo nemmeno ciò che vedevo- disse lui scrollando le spalle –E’ stato tutto un malinteso, davvero-

-Mmmh… sarà… comunque qualsiasi rapporto vi lega, oltre quello di sangue ovviamente, voglio farvi sapere che vi appoggio, dopotutto Miroku sei il mio adorato bambino quindi… se volete risollevare la situazione avete due sole alternative a mio parere: o che dite la verità o che cominciate a farvi vedere con altre ragazze e nel tuo caso Sango con dei ragazzi-

-Qui c’è un malinteso. Io non voglio farmi vedere con nessuno per costruirmi un abili che non serve a niente- sbottò Sango –Io non ho fatto nulla di male, è semplicemente mia madre che deve cominciare a cercare interesse fuori dalla mia vita. La verità è che non ha nulla da fare e quindi si diverte a inventare storie assurde-

-Tu dici? Beh, allora ti posso assicurare che il vostro rapporto fraterno è decisamente molto ambiguo. Dove c’è uno c’è sempre l’altro e quando un non c’è o siete al telefono o massaggiate con il telefonino… Kyoko non è l’unica, solo che lei ha collegato le cose prima. Spero per te, cara, che a casa non hai lasciato nulla che possa… come dire… smentire la tua balla colossale che non sta in piedi per niente. Indi per cui, consiglierei di cominciare a raccontare la verità Miroku partendo da tuo padre-

Sango corrugò la fronte

“Qualche cosa di compromettente a casa mia non più sotto la mia custodia? Ma non ho nulla… il cellulare con i messaggi di Miroku ce l’ho io qua in tasca e le poche volte che è venuto a casa mia non abbiamo dimenticato nulla e poi…” Osservò la biro posta sopra al comodino e spalancò gli occhi “Oh merda… il diario! Lei è capacissima di trovarlo e forse l’ha già letto!” Si alzò in piedi –Chi ha dei soldi nel cellulare? Devo assolutamente chiamare!- esclamò nel panico. La donna sorrise e Miroku scosse il capo

-Sango… ti sei fregata con le tue sole mani…-

-Chi se ne frega, dammi il cellulare!- esclamò lei allungando la mano. La donna glielo porse e lei compose velocemente il numero di casa che suonò qualche istante. La voce di Kohaku impastata dal sonno le fece tirare un sospiro di sollievo

-Pronto?-

-Kohaku, meno male sei tu!-

-Sango?-

-Si, sono io. Non c’è tempo per spiegare! Corri in camera mia e prendi il diario tra il letto e il muro, presto!- esclamò

-Ah… ma perché?-

-Muoviti Kohaku!-

-Ok, ok, stai calma- rispose lui correndo al pieno superiore e entrando in camera della sorella –Tra poco dovremmo venire lì in ospedale, mamma ieri sera era incazzata nera e il papà paziente come non mai-

-Si si, dimmi è ancora lì?-

-Sicura di non averlo spostato vero?- domandò il ragazzino controllando meglio –Qui non c’è nulla-

-Maledizione! Controlla in camera della mamma, controlla!- esclamò agitata

-Sango…- mormorò Miroku impallidito

-Che c’è?- sibilò lei

-Non credo ci sia più bisogno di cercarlo-

-Perché?- domandò. Miroku le indicò un punto dietro di lei e la ragazza si voltò confusa

-Sorellina! La mamma non c’è a letto!- esclamò Kohaku –E il tuo diario non c’è qui-

-Si, lo so Kohaku. È qua davanti a me sia l’uno che l’altro- disse Sango spegnendo la chiamata e guardando la madre, i capelli scompigliati e lo sguardo scandalizzato mentre stringeva tra le mani il quadernino a motivi floreali dove erano custoditi i segreti più intimi di Sango.

 

***

 

Oh oh, ora per i nostri due eroi si avverte aria di tempesta in arrivo!

Cosa succederà?

Per ora vi lascio un piccolo spoiler, tanto per non lasciarvi completamente a bocca asciutta dopo questo capitolo “di passaggio” diciamo.

 

[…]

-Perché vuoi ostacolarci in questo modo?- sbottò il ragazzo –Ma non capisci? Le cose per quanto tu urli non cambieranno mai! Anzi, più ti ostini e più rischi che ci allontaniamo da te!- esclamò

-Stai negando a Sango la possibilità di diventare ciò che fin da piccola desiderava essere: una madre!- esclamò –Se davvero… l’ami…- aggiunse rabbrividendo –…dovresti pensare alla sua felicità e non alla tua egoisticamente!-

-Questo non è vero!- la interruppe Sango infiammandosi –Se Miroku non è con me, nemmeno tutti i figli che potrei mai avere riuscirebbero a colmare il vuoto che lascerebbe lui! No, ci ho già provato e abbiamo sofferto fin troppo, non ci siamo mai riusciti! Chiaro!? Non provare minimamente a metterti sulla nostra strada!- urlò

[…]

 

Oswari

Amber

  
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