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Autore: Tide    01/12/2020    2 recensioni
Seguito della mia storia "L'imperatrice segreta".
Il figlio di Sly Moore è stato cresciuto dallo zio viaggiando per la Galassia e vivendo al limite della legalità, mantenendo un basso profilo. Tutto cambia quando, a diciassette anni, il ragazzo viene arrestato per un piccolo furto. Le conseguenze saranno più gravi del previsto.
OOC solo per sicurezza.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Palpatine/Darth Sidious
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5
 
Dapprima furono sistemati in una stazione di polizia del Distretto Federale, sorvegliati da droidi poliziotto, ma presto furono di nuovo fatti salire su un velivolo degli assaltatori. Atterrarono  nel cortile d’atterraggio del palazzo imperiale.
Abnee non potè fare a meno di restare a bocca aperta: era l’edificio più imponente che avesse mai visto ed era un posto dove non avrebbe mai pensato di ritrovarsi.
Fanee e Abnee furono dunque accompagnati all’ingresso, dove due guardie, nelle loro divise rosse, li presero in custodia e li condussero all’interno. Furono scortati attraverso immensi corridoi, dove il potere non era esibito tramite ornamenti, ma piuttosto constatato dalla struttura stessa.
Si fermarono in una sala, dopo un viaggio in ascensore e alcuni altri corridoi. Una guardia tirò fuori un dispositivo per ologrammi, dal quale emerse l’immagine azzurrina di un uomo incappucciato
“Portatemi il ragazzo.” Ordinò l’uomo con una voce distorta.
“Sì, signore.”
L’altra guardia spinse avanti Abnee. Fanee cercò di seguirlo, ma fu trattenuto.
“Abnee!” esclamò allora. Il ragazzo rivolse allo zio uno sguardo disperatamente confuso, prima di svoltare l’angolo dell’ennesimo corridoio.
La guardia condusse il ragazzo a un’ampia porta, non molto lontano. Questa si aprì, rivelando quella che doveva essere la sala delle udienze. Infondo ad essa, in piedi davanti a un trono, stava l’imperatore in persona.
Per prima cosa, Abnee notò con un certo disagio l’aspetto deforme del sovrano, poi notò con un sussulto la medaglietta con il codice tra le sue mani.
Subito la guardia fece avanzare il ragazzo e lo fece inginocchiare ad una certa distanza dall’Imperatore. Palpatine non rivolse lo sguardo al suo ospite, ma continuò a guardare assorto l’oggetto che aveva in mano.
“Lasciaci.” Ordinò  e la guardia uscì dalla stanza
“Abnee Moore” proseguì, quando la porta fu di nuovo chiusa “è questo il tuo nome, ragazzo?”
“Sì, sua maestà.” Rispose Abnee, tenendo lo sguardo a terra. Nonostante la voce dell’imperatore suonasse distorta, era eccezionalmente impositiva.
“E questa medaglietta apparteneva a tua madre, dici.”
“Sì, signore.”
“Il codice che vi è inciso era il codice di Sly Moore. È lei tua madre?”
“Sì, signore. Si chiamava così.”
“Cosa sai di lei?”
“So che era qualcuno nell’Impero. E so che è morta durante il parto.”
“E cosa sai di tuo padre?”
Abnee esitò appena, ma subito, quasi d’istinto, decise che era meglio non dire troppo.
“Niente, sua maestà. Mi ha cresciuto mio zio.”
Seguì un lungo silenzio e Abnee sollevò appena lo sguardo, incuriosito. L’imperatore Palpatine stringeva con forza la medaglietta tra le dita, come se si trattasse di qualcosa che non voleva perdere, ma con l’espressione di chi l’ha già persa.
“Sly Moore era mio capo assistente amministrativo durante la Repubblica.” Prese a dire l’uomo “E fu mia consigliera quando sorse l’Impero. Era astuta, abile, insostituibile in ogni sua funzione. È stata al mio fianco come alleata, come assistente. E come donna.”
Abnee si trattenne appena in tempo dall’alzare il capo di scatto in un moto di sgomento.
“Morì dandomi un figlio.” Concluse gravemente l’imperatore. Poi si avvicinò al ragazzo inginocchiato
“Alzati, ragazzo.” Gli ordinò “Lasciami vedere mio figlio.”
Abnee obbedì nonostante le ginocchia deboli e si costrinse a guardare in volto l’imperatore. Palpatine lo scrutava con i suoi penetranti occhi gialli, senza il minimo segno di affetto, con freddezza.
“Non vedo nulla di lei in te.” Disse l’imperatore con un inflessione pericolosamente vicina al disprezzo. “Ma forse saprai dimostrare che mi sbaglio.” Aggiunse allontanandosi di nuovo, mentre la guardia già rientrava per portare via Abnee.
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
-Noterete che le descrizioni non sono il mio forte, soprattutto quando non ho una precisa immagine di riferimento (non so se ce n’è per l’interno del palazzo imperiale, ma non ne ho trovate).
- Ero molto indecisa se usare il lei o il voi … Ho deciso per il lei, giusto perché ci sono più abituata.
- E nente ... tipico ricongiungimento famigliare, no?
   
 
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