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Autore: LadyPalma    05/12/2020    5 recensioni
"Sirius, non..."
"Cosa, Rem? Non ti piaccio, forse?"
Sirius rideva beffardo e Remus faticava a tenere a freno il solito controllo di fronte a un desiderio con cui non si era mai confrontato prima.
"Andiamo, di cosa hai paura? Che ci spediscano nell'arena? Beh, mi dispiace informarti che lo hanno già fatto e..."
E così per il nuovo, secondo bacio fu Remus a prendere l'iniziativa. Sirius si sarebbe vendicato con il terzo.
Sirius/Remus AU Hunger Games | accenni Severus/Narcissa
[Scritta per il compleanno di VigilanzaCostante]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Narcissa Malfoy, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius, Severus/Narcissa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A Mati,
che la fortuna possa essere sempre in tuo favore
(e buon compleanno!)








 
La ballata della stella fissa e del lupo mannaro





Sirius Black era forse il Vincitore ancora in vita più famoso. Non tanto per la sua bella presenza e il suo naturale carisma (che comunque gli avevano attirato da subito le simpatie di tutte le donne capitoline), e nemmeno per l'insospettabile violenza che aveva tirato fuori nelle ultime ore dei Giochi quando aveva fatto fuori in una manciata di minuti i tre tributi rimasti.
Era invece diventato piuttosto leggendario perché si era offerto volontario al posto di un favorito allenatosi per anni per fare un dispetto alla sua famiglia, e quando gli avevano ucciso i genitori come punizione per aver usato un'arma non legittima aveva scritto al Presidente Grindelwald una lettera di ringraziamento.
Questo era Sirius Black, tributo del distretto 1 e vincitore dei 53esimi Hunger Games.
Era partito per fare il ribelle, era finito per essere la stella fissa di Capitol City.



 
🐺



Remus Lupin era forse il Vincitore ancora in vita meno considerato. Ragazzo povero e gracilino, era stato estratto palesemente per far torto a suo padre che aveva osato condurre un tentativo di rivolta, e aveva vinto in modo piuttosto noioso nascondendosi tutto il tempo e infine sfiancando l'ultimo tributo in una corsa nel perenne semibuio dell'arena.
"Come puoi sopportare quello che hai vissuto?" gli chiedevano spesso quelli del suo distretto quando consegnava loro ingenti parti delle ricchezze ottenute con la vittoria.
"Mangiando cioccolato, fa sentire meglio" rispondeva, con un sorriso stanco.
Questo era Remus Lupin, tributo del distretto 12 e vincitore dei 54esimi Hunger Games.
Però lo chiamavano "Lupo Mannaro" per l’essersi aggirato furtivo sotto la luna artificiale della sua arena, mica “Uomo del cioccolato”.



 
🐺



Durante le successive edizioni dei Giochi, si trovarono in quattro – ex vincitori, ora mentori, e presto amici.
Sirius legò subito con James Potter del distretto 2, perché aveva un'indole ribelle come lui (anche se non faceva altro che parlare della sua splendida famiglia e della sua fidanzata).
Remus legò subito con Peter Minus del distretto 7, perché era un reietto come lui (anche se lo si vedeva di tanto in tanto essere un po' troppo ossequioso con i mentori più favoriti).
Tra loro due, invece, l'amicizia si formò curiosamente in modo più lento, o forse non si formò mai, perché fu fin da subito altro. Si guardavano in modo strano, si parlavano in modo diverso – e nessuno sembrava capirlo, a parte loro due.
Si piacevano, tutto qui – forse perché Sirius era un po' reietto e Remus un po' ribelle.
E si trovarono alla fine in due, dopo cinque anni che si conoscevano.
"Sirius, non..."
"Cosa, Rem? Non ti piaccio, forse?"
Sirius rideva beffardo e Remus faticava a tenere a freno il solito controllo di fronte a un desiderio con cui non si era mai confrontato prima.
"Andiamo, di cosa hai paura? Che ci spediscano nell'arena? Beh, mi dispiace informarti che lo hanno già fatto e..."
E così per il nuovo, secondo bacio fu Remus a prendere l'iniziativa. Sirius si sarebbe vendicato con il terzo.



 
🐺



Era stato sempre solo uno scherzo tra loro: e se ci scoprono, cosa? Non possono mica rispedirci nell'arena! Ma poi erano arrivato i 75esimi Hunger Games e quella paura ancestrale era tornata a diventare viva. Tutti i vincitori delle passate edizioni potevano essere di nuovo sorteggiati: Remus fu quasi condannato (Vado io, ragazzo, aveva detto però all'ultimo il vecchio Alastor, salvandolo) e Sirius quasi se la scampò (Mi offro volontario! aveva esclamato tuttavia, nel sentire il nome di Neville Paciock, un ragazzo troppo giovane per rischiare di morire una seconda volta).
"Bene, adesso elaboriamo una strategia per vincere e..."
Sirius aspirò la sua sigaretta e ridacchiò leggermente.
"Così vuoi fare da mentore a un tributo di un altro distretto? Che mossa audace, Rem".
"Sta' zitto, Sirius, voglio solo salvare l’uomo che amo”.
Il sorriso sul volto dell'altro uomo si congelò, tramutandosi subito in un'espressione più seria e al contempo più dolce.
"Lo so" mormorò – lo so cosa vuoi fare, e lo so che mi ami. "Ma ci conosciamo tutti, salvare me significa condannare gli altri e... James. Almeno o io o James moriremo, Rem".
"E anche Peter".
Sirius annuì, quasi distrattamente. "Sì, anche Peter".
"E allora quale sarebbe il tuo piano, lasciarti morire?" Remus, il pacato Remus, ora sembrava trasfigurato nel “Lupo mannaro” che era stato nell'arena. "Non ti lascerò morire lì dentro, Sirius, non è un'opzione. E se dovrò guardare morire perfino James per questo, allora... Allora..."
La rabbia di Remus si sciolse in lacrime e il distacco di Sirius in un bacio disperato. Il morituro consolava il salvato, perché in fondo sapevano che – una volta morto Sirius – sarebbe stato Remus l'unico disperato.
"Shh, va tutto bene" riprese Sirius poco dopo, il sorriso che un po' forzatamente tornava sulle sue labbra. "Ti prometto almeno di morire dopo quello scemo di Piton, va bene così?"
Anche Remus forzò una risata e poi lo strinse forte a sé. Quella notte, si amarono per quella che poteva sempre essere l'ultima volta. E la mattina, quando lo spettro della morte tornò a riacquistare colore insieme al giorno, Remus gli lasciò il portafortuna per l'arena.
Due bracciali combacianti, per Remus uno a forma di stella, per Sirius uno a forma di lupo.



 
🐺



A due ore dall'inizio dei Giochi, Narcissa Malfoy, l'algida mentore del distretto 3, fermò bruscamente Remus nel corridoio delle stanze di addestramento.
"Possiamo salvarli entrambi, Lupin, sia il mio tributo che il tuo" gli mormorò con una tristezza che lo sorprese. E, insieme, una speranza che lo convinse. Si fidò definitivamente di lei, senza comprendere i dettagli, quando sentì il nome dello Stratega Silente come garante.
Alla Cornucopia, Sirius e il mentore del distretto 3 si salvarono solo perché agirono inaspettatamente insieme.
"Dimmi perché non dovrei farti fuori, Mocciosus" urlava Sirius con un pugnale appena afferrato alla gola dell'altro uomo, nonostante quest'ultimo lo avesse appena salvato da un attacco di Alecto Carrow.
"Per la tua mogliettina, Black" sibilò l'altro, alzando il braccio a sufficienza per mostrare il suo portafortuna: il bracciale con il ciondolo di stella, lo stesso di Remus. Che lo volessero o no, erano nella stessa squadra.
Fu un'alleanza strana, ma funzionò a suono di insulti e battibecchi che perlomeno li tennero in vita. Remus e Narcissa, sprofondati nello stesso divano li seguivano vigili dalla televisione, anche quando le ghiandaie imitatrici cominciarono a strillare imploranti con le loro voci.
"Sono qui, Sirius, sto bene" mormorava Remus davanti al televisore.
Ma fu Severus Piton a trascinarlo via a suon si sberle – presto restituite.
"La tua mogliettina sta bene, Black".
"Anche la tua, Mocciosus".
Mentre i due sprecavano energie per picchiarsi a vicenda e forse anche recuperare sanità mentale, Remus scoppiò silenziosamente a piangere. Un'occhiata rapida alla sua destra lo confortò che Narcissa stava facendo lo stesso.



 
🐺



L'operazione salvataggio promessa da Silente scattò più tardi del previsto. Erano rimasti sei tributi – James era morto da tempo – quando si riuscì a intercettare il sistema e gli hovercraft vennero sganciati per prelevarli. Nei due minuti a disposizione, i ribelli trassero a bordo Severus Piton, Alastor Moody, Molly Weasley e la giovane Hermione Granger; ma fu un altro hovercraft guidato da Capitol a prelevare invece Peter Minus e Sirius Black, curiosamente senza troppo sforzo.
"Black è un traditore, un complice dei ribelli!" strillò Moody.
"E ha trascinato con sé il povero Minus, lo avrà minacciato" aggiunse Molly.
Quelle prime impressioni a caldo finirono per consolidarsi nei primi mesi di rifugio nel segreto distretto 13.
Finì per crederci anche Remus, anche se mai riuscì davvero a odiare il suo amante.
Ma, quando lo stesso Presidente Grindelwald in videoconferenza rivelò ridendo che Sirius era innocente e Minus il vero traditore, Remus trovò tutta la forza di odiare se stesso invece.



 
🐺



Remus non credeva davvero che avrebbe rivisto Sirius, anzi forse per timore lo sperava. Vederlo lì finalmente in carne e ossa davanti a lui nel 13 era una visione che lo straziava più di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Perché Sirius era carne (poca), ossa (troppo visibili) ma non anima. Steso sul letto dell'infermeria alternava momenti in cui si dimenava furioso e altri in cui crollava immobile a occhi spalancati. E in tutto questo non parlava, come un pazzo lui semplicemente rideva.
Ma Remus, che internamente si sentiva più pazzo, si sedeva sempre instancabilmente accanto a lui, sopportando le urla e cercando di comprendere le folli reazioni.
"Potresti lasciarlo andare, nessuno qui ti biasimerebbe" commentò un giorno Molly, dando voce a quello che tutti dicevano alle sue spalle. "Non ti riconosce neppure".
Remus scosse la testa e le lanciò uno sguardo quasi di sfida. "E se fosse Arthur, Molly? Se fosse il tuo Arthur, tu lo lasceresti andare?"
Lui doveva restare, non sapeva dire neanche lui stesso se più perché lo amava o più perché sentiva il bisogno di farsi perdonare.
Nessuno si azzardò più a dire nulla, se non complimenti per ogni piccolo lento progresso. Perché tra l’amore e il senso di colpa i progressi pian piano ci furono, anche se soltanto dopo diversi mesi, dopo le bome, e la fuga, e la morte del Presidente Grindelwald, e la presa di Capitol, e la fine dei Giochi.
Nel quartiere dei vincitori del distretto 12, Remus e Sirius condividevano la stessa casa finalmente, la stessa stanza e giorno dopo Sirius migliorava. Pareva quasi che invecchiando, ricordasse.
Nei giorni buoni adesso parlavano per ore, ridevano, ricevevano ospiti e facevano l'amore.
Nei giorni cattivi Sirius si chiudeva a riccio, cadeva nel suo mutismo e dubitava di ogni cosa. Talvolta cercava James, talvolta credeva di essere nell'arena, talvolta non ricordava il nome del suo amante.
Ma nei giorni medi, che erano quelli più numerosi, l'instabilità di Sirius – ormai capelli bianchi e rughe sul volto – si rifletteva semplicemente nei bisogni di un bambino.
"Tu mi ami, Remus. Vero o falso?" chiedeva fermandosi nel bel mezzo di una frase con lo sguardo allarmato.
E la risposta era sempre la stessa, condita da un intrecciarsi di dita e un pezzetto di cioccolato extra.
"Vero".
 






 

NDA: VigilanzaCostante aveva indetto un contest sul tema di una trasposizione dei personaggi di Harry Potter nel mondo di Hunger Games, purtroppo non sono riuscita a scrivere in tempo. Approfittando del suo compleanno e del Natale (è un regalo cumulativo, a noi di dicembre succede spesso così), ho deciso però di riprendere quest'idea e utilizzarla per esplorare una delle sue OTP – per parte mia è la prima volta che scrivo una Wolfstar così lunga, abbiate pietà – sperando davvero che possa piacerle.
Altre note sparse: Il titolo è una ripresa del romanzo-prequel "La ballata dell'usignolo e del serpente". La scena di Severus e Sirius nell'arena richiama ovviamente quella di Finnick e Katniss, allo stesso modo la prigionia di Sirius e il suo lavaggio mentale quella di Peeta. Mi sento di dover poi spiegare anche la scelta di Grindelwald come Snow: banalmente perché mi sembrava il più vicino come carattere, oltre che per creare un'opposizione simile tra Grindelwald e Silente a quella di Snow e Plutarch.
   
 
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