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Autore: starkidsftw    05/12/2020    12 recensioni
Draco Malfoy era innamorato di Hermione Granger. Lui non lo sapeva. Lei non lo sapeva. Ma Blaise Zabini, oh, quanto lo sapeva.
Dramione – settimo anno. AU dal punto di vista di Blaise.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Questa storia è una traduzione.
Al seguente link potete trovare la storia originale:
Blaise Zabini and the Difficulty of Existing
L'autorizzazione a tradurre questo lavoro mi è stata data, come da regolamento, dall'autrice stessa. Buona lettura!




 
Le difficoltà nell'essere Blaise Zabini
Draco Malfoy era innamorato di Hermione Granger.
Lui non lo sapeva.
Lei non lo sapeva.
Ma Blaise Zabini, oh Merlino, quanto lo sapeva.





 

Nella sua personalissima e imparziale opinione, essere Blaise Zabini era piuttosto complicato.
Il Serpeverde al suo settimo anno sedeva su uno dei grandi divani verdi della Sala Comune, fissando intensamente il fuoco, pensando a quanto fosse complicata la sua vita. C’erano così tante cose. Innanzitutto, doveva pensare ai doveri del suo essere un nobile tra i Purosangue. Le regole, le restrizioni… non che lui le seguisse davvero. Ma, in teoria.
E poi, l’essere un nobile tra i Serpeverde. Aveva ottenuto quella posizione grazie al duro lavoro e ai suoi buoni geni. Fare parte del famoso Trio Platino aiutava, così come la sua bellezza senza eguali, ma doveva tutto soprattutto al suo modo di fare. Al suo fascino. Al suo Io sono un dio e voi tutti siete ai miei piedi fisico che faceva scappare i ragazzi e svenire le ragazze. Aveva faticato, comunque. C’era voluto un grande impegno per risultare così.
Ma il motivo principale per cui la vita di Blaise era difficile – e il motivo per cui stesse pensando ai suoi problemi in quel preciso istante – non aveva niente a che fare con il suo essere un nobile Purosangue o Serpeverde.
Invece, aveva a che fare con l’arrogante e innamorato biondino che aveva il dispiacere di chiamare il suo migliore amico.
Quasi per mano divina, l’entrata della Sala Comune sul muro si aprì in quel momento e il Principe delle Serpi, Draco Malfoy, entrò.
«Blaise!» urlò, facendosi strada verso l’altro ragazzo che era ancora seduto sul divano.
Il moro sospirò esasperato. «Sì, Draco?»
Il biondo si accasciò sul divano e incrociò le braccia. «Non crederai mai a cosa è appena successo.»
Blaise non aveva il dono della divinazione, infatti credeva che tutta quella branchia della magia fosse un mucchio di cavolate, ma capì immediatamente come la conversazione sarebbe continuata prima ancora di rispondere. «Cos’è successo?»
«Quella rigida mocciosa…»
Si strofinò la punta del naso. «Di chi stai parlando?»
Draco quasi sputò fuori la risposta.
«Hermione Granger.»
Ah, sì. Che inaspettato colpo di scena.
Quello era il motivo principale per cui essere Blaise Zabini era una rottura di scatole. Perché il migliore amico di Blaise, Draco, era innamorato del gioiellino dei Grifondoro, Hermione dannatissima Granger.
Draco non sapeva che era innamorato di lei.
La Granger non sapeva che lui era innamorato di lei.
Ma Blaise, oh Merlino, Blaise lo sapeva.
«Cosa ha fatto questa volta?» chiese il suo amico mettendosi comodo, abituato a vedere Draco negare i suoi sentimenti, di nuovo.
«Guarda, non crederesti alla faccia tosta che ha…»
«Ma non mi dire.» rispose, sapendo che nel suo impeto di rabbia Draco non avrebbe mai notato il suo sarcasmo.
«Sta organizzando gli orari delle ronde, gli orari delle ronde per interferire con gli allenamenti di Quidditch. Riesci a crederci? Si sta chiaramente prendendo gioco di me!»
«È un bene che non ci stia riuscendo.»
«Lo fa da anni» continuò Draco, senza far caso alle risposte di Blaise. «Cerca di rovinarmi. La conosci, sempre in cerca di attenzioni e schifosamente noiosa. Sempre una spalla davanti a me in tutto. Io divento il capitano di Quidditch, lei Caposcuola…»
«Non che ti dia fastidio.»
«…e si atteggia per il castello come se fosse suo.» Draco alzò lo sguardo con un improvviso barlume. «Qualcuno deve farla scendere dal piedistallo.»
A Blaise faceva male la testa. «Chi potrebbe essere così valoroso e impavido per portare a termine una tale missione?»
Draco iniziò ad annuire. «Già. Farla scendere dal piedistallo. Questo è ciò che farò con la Granger quest’anno. Farla scendere.»
Blaise portò lo sguardo sul fuoco. «Vai così.»
«È che riesce sempre a farmi innervosire.» disse Draco «Lo sapevi?»
«Non l’avrei mai detto.»
«Porco Merlino.» borbottò il suo amico, prima di appoggiarsi di più allo schienale. Guardò Blaise «Come è andata la tua giornata?»
Blaise gli diede dieci secondi. «Abbastanza bene, sto facendo dei buoni passi avanti con quella Corvonero…»
«AH e un’altra cosa!» Draco esplose nuovamente. «Il suo fottuto atteggiamento…»
Ah, sì. Era davvero difficile essere Blaise Zabini.
 

 
«BLAISE!»
Il Serpeverde dalla pelle scura sbatté gli occhi un paio di volte. Era steso a letto, fissando la faccia molto arrabbiata di Draco Malfoy.
«Amico, mi stavo riposando», rispose sbadigliando.
«No, ascoltami, devo parlarti della Granger.»
Blaise si morse le labbra per evitare di lamentarsi. «Che è successo?»
Draco si mise a sedere alla fine del suo letto, tremando dalla rabbia. «Beh, quella cazzo di stronza, lo sai cosa ha fatto?»
 «Credo che tu me lo stia per dire.»
«Ha suggerito che la incontrassi in libreria per vedere gli orari del Quidditch prima di organizzare quelli delle ronde.»
Blaise lo fissò. «E qual è il problema?»
Draco annaspò scioccato «Ha suggerito che io togliessi tempo alla mia giornata per incontrarla. Hermione Granger.»
Oh, cristo santo. «Sembra una buona idea. Almeno sistemerà gli orari.»
«Ma… ma, Blaise! Non ho nessuna intenzione di passare del tempo con quella cazzo di topo da biblioteca. Perché vorrei farlo?»
«E chi ha detto niente di simile?» Blaise ghignò. Lo shock sul viso di Draco fu il suo momento più bello della settimana.
«Io… hai appena… fanculo, Blaise» ringhiò Draco.
Blaise fece spallucce. «Vai a incontrarla per sistemare le ronde e poi ti sarai liberato di lei per sempre. Non è quello che vuoi?»
«Ovviamente, Blaise…»
«Bene», rispose, alzando gli occhi. «Ora sii gentile con tua moglie e lasciami dormire.»
«Cosa CAZZO hai appena detto?!»
Nessuno riusciva a capire abbastanza la sofferenza quanto Blaise Zabini.
 
 
«Draco» disse Pansy a cena una settimana dopo. Stava provando ad attirare la sua attenzione visto che il biondo fissava senza espressione un punto di fronte a lui, con la faccia bianca e tremando. «Che succede?»
«Niente», ringhiò di risposta. Pansy trasalì e lanciò un’occhiata preoccupata a Blaise.
Blaise sospirò, guardando avanti e seguendo lo sguardo di Draco. Come previsto, come se fosse scritto nelle stelle, il suo migliore amico aveva gli occhi attaccati su Hermione Granger, che sembrava immersa in una discussione con Dean Thomas.
«Stai bene, Draco?» chiese Blaise, fissando le mani del suo amico. Stava piegando la forchetta.
«È disgustoso» borbottò, distogliendo lo sguardo dal tavolo dei Grifondoro per la prima volta. «Sono praticamente uno sopra l’altro. Sto provando a mangiare.»
Blaise guardò nuovamente la assolutamente non fisica e platonica discussione della Granger. «Ci stanno dando dentro come conigli, eh?»
«Che te ne importa comunque?» chiese Pansy, osservando ciò di cui stavano parlando i ragazzi. «È solo la Granger.»
Blaise riuscì con difficoltà a sopprimere il suo gemito.
«Scusami?» disse Draco fissandola «Non è… non è solo la Granger.»
«E perché no?» disse Pansy, mordendo una carota e masticando.
«Perché» balbettò Draco, esterrefatto «Lei… lei lo sta facendo solo per provocarmi.»
Finalmente, forse stavano arrivando al punto. «Perché la sua discussione con Thomas dovrebbe provocarti?»
«Perché, Blaise,» rispose Draco, come se stesse parlando con un imbecille «ieri ho detto alla Granger che nessuno avrebbe mai amato la sua testa grossa e i suoi enormi capelli. Lei sta cercando di farmi capire che mi sbagliavo.»
Merlino. «Perché l’hai fatto?»
«Perché» iniziò, guardando dritto davanti a sé come se si stesse preparando per un sermone «è fottutamente vero. Quale sorta di miserabile potrebbe mai innamorarsi di Hermione Granger? Solo perché è intelligente e assolutamente non brutta. Chi ci riuscirebbe? È disgustoso.»
Blaise si scambiò uno sguardo con Pansy che, per la prima volta, sembrò aver capito. All’improvviso era divertita da quello scambio.
La ragazza sorrise. «Già. Un miserabile, eh? Forse è per questo che andrà ad Hogsmeade con Weasley questo weekend.»
Ci fu un attimo di silenzio. «Lei… cosa?»
«Beh, sì.» rispose Pansy, enfatizzando la b. «L’ho sentito dire a Daphne, lei fa a coppia con lui in Incantesimi. A quanto pare sarà il loro primo appuntamento.»
Alla parola “appuntamento” la faccia di Draco diventò viola.
«Ok.» disse Blaise, alzandosi «Perché non torniamo in Sala Comune, Draco?»
Il suo migliore amico non rispose neanche, si alzò e corse via dalla Sala Grande. Pansy guardò Blaise. «Pensi che lo sappia già?»
«No.» rispose «Dagli ancora due mesi. Ascolta le urla.»
 
 
«Blaise Zabini!» una voce gli urlò contro nel corridoio.
Il Serpeverde si lamentò in risposta, aspettandosi di ritrovare Draco che iniziava a sbraitare di nuovo sulla Granger. In ogni caso, si fermò e si girò, accorgendosi che non era Draco che stava urlando.
La voce era femminile.
Nel bel mezzo del corridoio del terzo piano, Hermione Granger era ferma, con le braccia incrociate, mandandogli delle occhiate, spaventosa quanto un gatto arrabbiato.
«Posso aiutarla in qualche modo, signorina Caposcuola?»
Lei chiuse gli occhi in due piccole fessure. «Sei il migliore amico di Malfoy, giusto?»
Oh, dio. «Beh, non ci facciamo le treccine a vicenda, ma per come lo intendi tu sì, lo sono. Perché? Cosa ha fatto quel bastardo?»
Lei quasi grugnì. «Quel… quell’arrogante figlio di buona madre è andato da Ron l’altro giorno urlandogli contro per essere un… un amante di una Mezzosangue e “abbassando i suoi già schifosamente bassi status da purosangue”.»
Blaise non riuscì a non lamentarsi questa volta. «Guarda, Granger. Draco ha sentito che tu e Weasley vi stavate frequentando e…»
«Non è neanche vero!» urlò «Ron ed io siamo come fratelli. Non potremmo mai… disgustoso.»
Blaise sospirò. Oh, Pansy, subdola serpe. «I pettegolezzi ad Hogwarts corrono, sai come va.»
Lei alzò gli occhi «A prescindere dal fatto che sia più o meno vero, Malfoy non ha nessun diritto di dire certe cose.»
«Draco non ha il diritto di dire il 90% di ciò che dice ogni giorno. Ma questo non l’ha mai fermato nel farlo.»
«Ma poi che gli importa?» sbottò «Non ha niente a che fare con lui.»
«Ah, cara Granger, una cosa che capirai un giorno su Draco è che, nel suo magico mondo, tutto ha a che fare con lui.»
«Digli semplicemente di non rompere.» borbottò.
«Diglielo tu stessa se ti importa così tanto da avermi cercato.» disse Blaise, girando i tacchi e andandosene.
«Non mi importa di lui!» gli urlò alle spalle.
«Sembra essere una frase ricorrente.» mormorò Blaise tra sé e sé.
 
 


«Non indovinerete mai chi ho incontrato oggi» disse Blaise al gruppetto seduto accanto al fuoco.
«Chi?» chiese Pansy, guardandolo da sopra la sua copia di Witch Weekly.
«Hermione Granger.»
Blaise immaginò che, se Draco fosse stato in un'altra stanza, avrebbe distrutto il muro per unirsi alla conversazione. Il biondo alzò lo sguardo così velocemente che probabilmente stava per rompersi il collo. «La secchiona? Cosa voleva?»
«Voleva parlare di te» rispose Blaise, sedendosi ed aspettando la sua risposta per ottenere la reazione desiderata.
Draco rimase a bocca aperta, i suoi occhi grigi si spalancarono leggermente e Blaise poté giurare di aver visto il suo battito accelerare vedendo la vena sul collo. «Che voleva da me?»
Lo sforzo di Draco per sembrare disinteressato era pietoso.
Blaise si prese qualche istante per guardarsi le unghie prima di rispondere. «Qualcosa sul perché hai urlato contro il suo piccolo fidanzato.»
Era… delusione l’espressione sul suo viso? «Quell’idiota se l’è cercata.» disse Draco, cercando di sembrare superiore.
Blaise ghignò leggermente. «Amico, avresti dovuto vederla. Era così arrabbiata. C’erano fuochi, fiamme, era abbastanza accaldata
Si tirò leggermente su. «Davvero?»
Blaise annuì solennemente. «Sembrava un gatto incavolato. E tutto per colpa tua. Non vedeva l’ora di metterti le mani addosso.»
Il respiro di Draco accelerò.
«Per farti a pezzi.» aggiunse Blaise.
«Deve venire lei stessa da me.» disse Draco, prima di alzarsi in piedi e lasciare la Sala Comune.
Pansy guardò Blaise. «Sei stato un po’ crudele.»
Alzò le spalle di risposta. «Sto solo cercando di accelerare l’inevitabile.»
«Che sarebbe?» chiese, sfogliando il suo giornaletto.
Prese un respiro profondo. «Si ritroveranno in un corridoio vuoto, si incazzeranno, inizieranno ad urlarsi contro e finiranno per fare del sesso selvaggio contro il muro. È destino.»
La ragazza sbatté le palpebre un paio di volte. «Beh. Non è impossibile.»
Blaise si gettò sul divano. «È solo questione di tempo.»
 
 
Qualche settimana dopo, Blaise era seduto nella Sala Comune a tarda sera, cercando di finire il suo compito di Trasfigurazione. Gli mancavano due pollici per concludere quando Draco fece irruzione.
Blaise lo guardò scioccato. Il suo amico aveva il respiro affannoso, la sua divisa era stropicciata e lui era un casino.
Il che voleva dire solo una cosa.
«Chi è la fortunata?» Blaise ridacchiò, finendo di scrivere una frase.
Ci fu un momento di silenzio. Guardò nuovamente Draco scuotere il viso.
«È andata così male? Cosa ha fatto, ti ha morso il cazzo?»
«È stata la Granger.» sputò fuori il biondo, sussultando.
Blaise fece cadere la piuma. «Come, scusa?»
Draco si alzò dal punto in cui era seduto e si avvicinò al tavolo. «Mi sono fatto la Granger.»
Blaise si fece quasi scappare un gridolino. «Come è successo?»
Il principe Serpeverde quasi grugnì «Non ci crederai… quella sgualdrina… stavamo discutendo…»
«Aspetta» Blaise lo bloccò «Eravate in un corridoio vuoto?»
«Sì.»
«Va avanti» ridacchiò Blaise.
«Comunque.» il ragazzo che aveva appena scopato continuò «Lei… lei veniva verso di me. E io… cosa avrei potuto fare?»
«Magari non fartela?» suggerì Blaise, ridendo silenziosamente per l’agitazione di Draco.
«Lei… mi stava addosso… non potevo…»
Ok, Blaise, vacci piano con il povero ragazzo. «Beh, ovvio che non potevi.» Fece una pausa. «Come è stato?»
Draco sembrò sconvolto. «Era… era la Granger, quella cazzo di puritana… come potrebbe mai essere stato?»
«Probabilmente magnifico.» Blaise ci ragionò su. «Sono sempre quelle calme le migliori.»
Draco non rispose. Grande, Granger.
«Hai intenzione di fartela di nuovo?» chiese Blaise, cercando di non ridere per l’espressione in conflitto di Draco.
«Come puoi chiedermi una cosa del genere?»
Blaise alzò le spalle. «Non si sa mai.»
Draco scosse la testa così vigorosamente che poteva davvero rompersi il collo. «Ho bisogno di una doccia fredda, devo togliermela da dosso. Riesco ancora a sentire le sue mani, Blaise.»
«Allora vai a farti la doccia.» disse Blaise, impassibile. «O vai a scopartela di nuovo.»
«Oh, fanculo.» rispose Draco, prima di andare verso la sua stanza.
Blaise non riuscì a non ridere per la prevedibilità del suo amico. In ogni caso, la sua risata morì nel momento in cui guardò in basso e si accorse che facendo cadere la piuma aveva sporcato di inchiostro tutto il suo compito.
Essere Blaise Zabini era così difficile.
 
 
Era mezzanotte e c’era appena stata una festa. Blaise era nella sua stanza, mentre baciava il collo della bellissima Corvonero del sesto con cui ci stava provando.
«Blaise…» miagolò, avvicinando il suo collo a lui.
«Sì, piccola…» sussurrò, mentre le sue mani le alzavano il vestito dalle gambe.
E fu in quel momento che iniziarono a bussare.
«Ignoralo.» sussurrò Blaise, spingendola con forza contro il muro.
«Blaise!» Una voce lo chiamò da fuori mentre continuava a sbattere il pugno contro la porta. «So che sei là dentro.»
«Lo giuro sui Fondatori…» mormorò Blaise prima di rispondergli. «Non è un buon momento, Draco!»
«Apri la porta, stronzo.»
Blaise si schiaffeggiò mentalmente prima di allontanarsi dalla ragazza. «Dammi un secondo.» mormorò, avvicinandosi alla porta e aprendo uno spiraglio per scontrarsi con la faccia pallida di Draco Malfoy.
«Amico,» bisbigliò Blaise «sono leggermente occupato…»
Draco non lo fece neanche finire ed entrò in camera. La Corvonero sobbalzò per l’improvvisa intrusione prima di rivolgersi a Blaise. «Forse è meglio che vada.»
«No.» esclamò, ma lei era già andata via. Si girò verso Draco, fumante.
 «Potrei letteralmente castrarti.»
«Ho scopato nuovamente con la Granger.» disse Draco, camminando avanti e indietro, ignorando totalmente il commento di Blaise.
«E cosa cazzo me ne dovrebbe importare?» disse Blaise, arrabbiato «Te la sei scopata di nuovo. Che tragedia.»
«È una tragedia!» esclamò Draco. «È la Granger! Con i suoi capelli, i suoi bellissimi occhi e la sua stupida risata e…»
«Devi essere la persona più ottusa che io abbia mai incontrato.» Blaise fu diretto. «Hai mai provato un’emozione durante la tua intera vita?»
«Sto provando emozioni proprio ora.» rispose «Sento qualcosa di strano allo stomaco quando la vedo. Del… del calore, forse?»
«Sei un tale coglione.» disse Blaise «Sei innamorato di lei. Tutto qua. Mistero risolto.»
Non aveva mai visto la sua bocca spalancarsi in quella maniera. «Io… io non sono innamorato di lei! Questo è… è una blasfemia!»
«Draco, non riesci a passare un giorno senza nominarla almeno una volta. Se avessi un galeone per tutte le volte che ho sentito il suo nome, sarei più ricco di mia madre.»
«Questo non è amore, è odio!»
«C’è una linea sottile.» replicò Blaise. «Ora, visto che sei un bastardo e hai appena interrotto la mia serata, puoi andare all’inferno e cercare di capire questo nuovo concetto chiamato “sentimenti” da solo.»
Dio, Blaise odiava la sua vita.
 
 


«Quel tavolo prenderà a fuoco se continui a fissarlo.» disse Pansy a Draco durante una cena, circa un mese dopo.
Blaise non doveva neanche guardarlo per sapere cosa stesse facendo.
Anche se Draco non gli aveva detto nient’altro, sapeva che il principe Serpeverde e la principessa Grifondoro stavano ancora scopando. Il suo tornare tardi la sera, gli inspiegabili segni su entrambi e l’eloquente rossore che appariva sul viso della Granger ogni volta che fissava Draco parlavano da soli.
«Sei venuto a patti con i tuoi sentimenti?» chiese pazientemente Blaise, come se si stesse rivolgendo ad un bambino.
«Non provo niente per lei.» borbottò Draco, abbassando lo sguardo.
«Sai, sto iniziando a stancarmi.» disse Blaise, mangiando il suo pasto.
«Ti stai stancando di cosa?»
«Di te.» rispose, puntando Draco con la forchetta. «Hai passato anni non riuscendo a non pensare ad altro se non a questa ragazza, ti sei infatuato, ora te la scopi e non riesci ad ammettere a te stesso che forse, ma forse, c’è qualcosa di più.»
«Non potrei mai sentire qualcosa di più per lei.» ringhiò Draco. «Non importa se è intelligente, divertente e carina. Insomma, il modo in cui mi guarda… non posso… non provo niente per Hermione Granger.»
E quello fu il momento in cui Blaise Zabini finalmente scoppiò.
Aveva speso anni, ANNI, ascoltando pazientemente il suo migliore amico lamentarsi di questa ragazza. Non lo aveva spinto a fare nulla. Lo aveva ascoltato. E in cambio, veniva ignorato. Gli gridava contro. Buttava l’inchiostro su sui compiti. Non era riuscito a farsi la Corvonero.
Era così dannatamente difficile.
Tutto perché Draco Malfoy non poteva accorgersi che forse il suo cuore non era fatto di carbone.
Blaise si mise in piedi con uno scopo, saltando la panca e marciando verso il tavolo dei Grifondoro.
«Oh, no.» sentì dire a Pansy alle sue spalle, ma non si fermò.
Continuò a camminare, suscitando l’attenzione degli altri tavoli come se stesse mettendo in atto uno show mentre attraversava la sala. Non gli importava. Aveva occhi solo per una persona ed una soltanto.
Hermione Granger.
Continuò a camminare nel corridoio verso di lei. Mentre avanzava tra i Grifondoro, il silenzio nella sala diventava più pesante.
Quando si fermò dietro di lei, lo notò e alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi. «Blaise, cosa stai…»
Tagliò corto. «Lo sto facendo per il tuo bene.» Poi si abbassò, le mise un braccio attorno ai fianchi, la alzò delicatamente e la baciò.
Non ebbe il tempo di divertirsi o di capire quale sarebbe stata la reazione della ragazza quando qualcuno lo tirò indietro, lo fece girare e gli diede un pugno in faccia.
«Porca puttana!» urlò Blaise, poggiando la mano su sul naso insanguinato.
«Non toccarla, bastardo!» urlò Draco, con il pugno in aria.
In sala era calato il silenzio totale.
Blaise gli si avvicinò. «Perché, ti importa qualcosa di lei? Credevo fosse l’esatto opposto.»
Draco lo guardò per qualche istante. Fu quasi doloroso per Blaise vedere la realizzazione scendere sul suo migliore amico. Abbassò lentamente il pugno, fece qualche passo all’indietro e uscì correndo dalla sala.
Blaise prese qualche respiro profondo prima di prendere la sua bacchetta e puntarla sul suo naso «Epismendo.» mormorò, sentendo il suo naso guarire.
Si girò verso la Granger.
La povera Grifondoro sembrava spaventata. Il suo viso era sbiancato, stava tremando e giurò che ci fossero delle lacrime nei suoi occhi.
«Tu lo ami?» le chiese, abbastanza piano affinché i suoi compagni non lo sentissero.
«Io… io non lo so.» rispose, sbattendo gli occhi più volte.
«Non anche tu.» si lamentò Blaise. La raggiunse e le prese le mani.
Poi si mise in ginocchio.
L’espressione di Hermione si tramutò in paura. «Blaise, cosa stai facendo…»
«Hermione Granger,» iniziò Blaise, ignorando i sospiri e i mormorii attorno a loro. «non ti conosco molto bene. Sembri simpatica. Mi piacerebbe conoscerti meglio. E sai cos’altro mi piacerebbe? Che tu e Draco ammetteste a voi stessi che in qualche modo, contro ogni aspettativa, vi siete innamorati. È la verità. Io so che Draco ti ama perché parla di te tutto il cazzo di tempo. E so che tu lo ami perché sono tanto bravo a leggere le persone quanto tu i libri. Ti sto leggendo in questo momento. Tu ami quel coglione, anche se non riesco a capire il perché.»
Chiuse gli occhi per un istante. «Io… io ho paura.»
«E non mi importa» rispose tempestivamente «perché quel ragazzo è perso per te. E tu non hai avuto l’immenso, e intendo dire immenso dispiacere di ascoltarlo parlare di te ogni giorno per anni mentre cercava di venire a patti con i suoi sentimenti.»
Prese un respiro profondo. «Quindi, Hermione, visto che Draco Malfoy è una fighetta, devi essere tu quella che gli dirà la verità. E sinceramente, non lo faccio per togliere lui dal dolore. Togli me dal dolore, Hermione. Sei l’unica che può farlo. Ti prego.»
Ci furono parecchi istanti di silenzio mentre lei lo guardava. Poi, lentamente, annuì. «Gli parlerò.»
Era ora, cazzo. Libertà. Grazie a Merlino e ai Fondatori, era finalmente libero.
 
 
«Blaise, credi che ad Hermione piaccia questo smoking?»
«Draco, è il tuo vestito da sposo. Dubito sia arrivata fino a questo momento per mollarti per il tuo outfit.»
«Ma, voglio dire, le piacerà? Le piacerà veramente? Voglio solo che le piaccia abbastanza…»
«Draco, lo giuro su dio…»
Era davvero difficile essere Blaise Zabini.


Note di traduzione:
Tradurre questa one-shot è stato divertentissimo! L'unica piccola nota che mi sento di fare è la seguente: durante la "dichirazione" finale di Blaise, quando si inginocchia davanti ad Hermione, quello che dice assomiglia molto ad una proposta di matrimonio. Quello che io ho tradotto in "Sei l'unica che può farlo" in originale è "Be the one", che ha molto più significato ed è quello che si dice solitamente al proprio amato. "You are the one" è un po' come dire "Sei la mia anima gemella/il mio unico/la metà dela mia mela", ma ovviamente non potevo tradurla in questo modo. Ho dovuto adattarlo, mi dispiace! Ma volevo che fosse chiaro l'ingegno della scrittrice originale! ;)
   
 
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