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Autore: PsycoMoon    06/12/2020    2 recensioni
Salve a tutti! Lo ammetto, il rewatch di Inuyasha mi ha fatto tornar la voglia di scrivere e.. la storia mi è piombata in mente.
Cosa è successo dopo che Sesshomaru ha lasciato Rin al villaggio? Che deciderà Rin? Come ha vissuto in questi anni?
Risponderò a queste e altre domande, in questa storia che vede il ritorno di un vecchio trio che nel suo piccolo, contribuirà a combattere durante il bel mezzo della Guerra di Onin.
Un giappone diviso tra periodi di pace e guerre sanguinolenti.
Un destino che è un'incognita sul futuro di esseri umani e demoni.
spero vi piaccia, ovviamente non mancate di farmi sapere il vostro parere nei commenti!! Spero di riuscire a pubblicare un capitolo a settimana!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagome, Kohaku, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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I nostri eroi sono arrivati a destinazione ma subito sonno messi alla prova che sembr riuscire a separarli almeno momentaniamente. Un nemico avanza apparentemente con le sembianze di una donna ma non qualsiasi bensi la madre di rin , ma dopo un attimo di esitazione la fanciulla dmostra il suo coraggio e intuito ribellandosi e non cadendo nella trappola . ma cosa accadrà qiale fantasma del passato dovrà affrontare ses ? riuscira a salvare se stesso e la sua ningen?

Si ringrazia LadyAthena per il sunto e.. dopo tutti questi mesi tra lavoro, università e millemila cose persino io ho dovuto riprendere il filo dopo il magone che mi sta lasciando questa nuova serie... voi che ne pensate? Fatemi sapere nei commenti!

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I passi del demone procedevano lenti e calmi seppur decisi verso la ricerca della sua preda.
Innumerevoli erano le leggende legate all'elemento della nebbia e in maggior parte di queste vi erano legami con l'altro mondo o questioni lasciate in sospeso nel corso del tempo.

"Lascia che passi del tempo, tutto si sistemerà"

quante volte abbiamo sentito questa frase? Quante cose abbiamo lasciato alla memoria del tempo lasciando che questo sotterrasse i nostri dubbi? Quante incertezze neghiamo a noi stessi?
Il profumo della nebbia, il suo sapore che permeava sino alle ossa; i leggeri brividi causati dal passare silenzioso di quale anima affranta... Sesshomaru li sentiva tangibili e quasi non aveva più bisogno di Tenseiga quando la guerra reclamava le anime sacrificate in nome proprio.
Quanto era effimera la linea che separava questo mondo da quello dei morti?
Un ultimo passo prima di udire un leggero ringhio.
"Non potevi essere più banale" disse con tono secco per poi voltarsi mentre estraeva la sua spada... un forte odore di tomba proveniva dalle sue spalle. Si voltò ed ebbe la conferma di quello che era il suo di rimpianto.
Vide il padre. In forma demoniaca.
Lo scrutava con occhi rossi e intrisi di sdegno.
Per quanto sapesse essere solo un'illusione non potè non sentire una morsa all'altezza dello stomaco, seppur lieve.

"Come osi sfidarmi in quelle fattezze? Codardo, mostrati per quel che sei!"

Il demone fece un ghigno e mentre si avvicinava rispose: "Le mie fattezze non fanno altro che riflettere i vostri rimorsi. Questo è il mio aspetto. Sei stesso tu a darmelo figliolo"

La risposta di Sesshomaru fu un fendente di spada netto, mirato a recidere sittanta saccenza direttamente al collo.
La lama attraversò le carni, però sembrava quasi di tagliare della gelatina che andava a rigenerarsi anche abbastanza velocemente.

Una risata dal mostro spezzò il silenzio nella nebbia che si era creato: dalla bocca del mostro uscì una voce molto simile a quella di un fanciullo che con il tono intriso di superbia diceva:"Non ho intenzione di fermarvi. Voglio solo le vostre zanne. Consegnatemi Songa e Tessaiga." un attimo di silenzio per poi continuare "Siamo nati per percorrere la strada del dominio, il potere ci consente di aprire questa strada. Non ho alcun bisogno di farmi rallentare da simili sciocchezze!"
Sesshomaru era fermo. Indignato. Quell'abominio pretendeva non solo di rievocare le ultime parole dette al padre, ma voleva anche ritorcergliele contro! Inaccettabile.
Nessuno poteva conoscere i sentimenti con cui erano dette quelle parole.
Abbandono, rammarico, delusione dalla persona che più ammirava al mondo... tutto scaturito da un'umana e dal fratellastro mezzo demone. Come poteva sentirsi più umiliato di così?
Che avrebbe dovuto fare? Gettare l'onore alle ortiche ed esternare tutto al padre? Abbracciarlo? Come avrebbe fatto un debole umano? Siamo demoni. Non abbiamo bisogno di queste sciocchezze.

Eppure. A distanza di secoli anche lui, come il padre, avrebbe dato la vita per un'umana.

Una larva come quella non poteva osare mettere mano in quella che era la sua intimità!

Non disse nulla: si limitò solo ad attaccare. E di nuovo il demone tornò a rigenerarsi.

"Che figlio debole."

(che io abbia ancora rimpianti nei confronti di mio padre? Accettarlo è troppo banale, chiunque ha un punto debole. Devo trovare il suo)

"inoltre... Sesshomaru... non lo senti questo profumo di sangue? Lo riconosci?"

Un leggero vento portò con se odore di sangue.

(Rin... ... un attimo... no, non è l'odore del suo sangue, seppur quasi identico. Quindi...)

Lo attaccò di nuovo fallendo (Quindi abbiamo a che fare non solo con un maestro dell'illusione, quindi perché mai venire di persona...)

Decise quindi di estrarre tenseiga e fu così che poté vederli: i fili che muovevano il demone. Si ergevano lunghi e forti verso una cappella verso nord-est.

Con uno scatto si lanciò verso la cappella preparando l'attacco mirato a questa: una frustata netta che mandò in frantumi la pietra ma non chi vi fosse al suo interno.

"Quindi... sei tu il mio avversario..."

Il cumulo di macerie di mosse e ve ne uscì un demone alto quasi tre metri che si ,assaggiò il capo.

Egli compariva con un collo taurino, un capo calvo con 7 occhi neri come la pece, il corpo era massiccio e coperto non da vesti ma da brandelli di stracci e solo sulle spalle si poteva intravedere quel che rimaneva di spallacci che forse un tempo componevano un'armatura.

Al fianco destro, un paspartue con 2 chiavi in bronzo.

Sesshomaru si preparava alla battaglia, mentre da dietro, delle voci familiari lo invocavano:

"PADRON SESSHOMARU!! FINALMENTE MIO SIGNORE L'ABBIAMO RITROVATA!!"

Jaken si stava precipitando e si bloccò constadando che... il suo signore stava sorridendo.

Un brivido di terrore attraversò il piccolo demone, seppur un po' contento, in realtà di riprovare quel terrore al sorriso del suo signore.
Tutto stava tornando al suo posto, come lo era stato per tanto tempo.

"jaken! Padron sesshomaru! Oh eccovi!"

Lo sguardo di Rin cadde sulle chiavi. Sgranò gli occhi al notare le incisioni lungo il dorso di queste.

Si mise di scatto avanti ai due demoni con sguardo severo.

"Non permettetevi di attaccarlo." Rinfoderò le spade e concentrandosi, con la sua forza spirituale creò una nagitana con decorazioni in oro e argento.

Chi lo avrebbe mai detto che in pochi giorni di viaggio avrebbe già trovato così tanti riferimenti agli insegnamenti di kaede! Finalmente poteva.

Poteva rendersi utile al suo signore.

"Rin, mi staresti dando degli ordini?"

La ragazza non rispose. Lo guardò con sguardo serio. Jaken non capiva: invece, Sesshomaru, ancora riusciva a leggere i suoi silenzi così come lei faceva con lui.

"Vediamo cosa sai fare e se questi anni da Kaede ti hanno insegnato altro oltre il ricamo!"

Jaken scosse il capo (Moriremo tutti.)

La battaglia poteva iniziare.

   
 
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