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Autore: Striginae    06/12/2020    4 recensioni
[Ineffable Husbands - Reverse!What if: Angel!Crowley/Demon!Aziraphale]
«Converrai con me nel dire che per i demoni l’acqua santa è letale. Così non è stato per te. Ergo, non sei un demone. E se non sei un demone, sei un angelo. Ovvio, no?» […]
«Se un angelo non brucia nelle fiamme infernali, è un demone.»
Punto, fine della questione.
Semplice, no?

Cosa accadrebbe se dopo lo scambio di corpi tra Crowley e Aziraphale, l'Inferno e il Paradiso traessero delle conclusioni del tutto errate e decidessero di intervenire per ristabilire l'ordine? Solo guai.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele, Hastur
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo 
 
Londra, 09:30 a.m., 21 Agosto 2020
 
Crowley guardò per l’ennesima volta l’orologio, non riuscendo ad evitare di alzare gli occhi al cielo.
Aveva detto ad Aziraphale che si sarebbe presentato alla sua libreria alle nove in punto esatte e che non avrebbe ammesso neanche un minuto di ritardo. Evidentemente non poteva che trattarsi di una speranza vana.
Infatti, eccolo lì appoggiato alla carrozzeria sfavillante della Bentley, nuovamente nera com’era giusto che fosse, ad attendere che Aziraphale finisse di preparare la valigia.
 
«Fortuna che non abbiamo fretta, a quest’ora non si dovrebbero trovare né sonde spaziali mandate dagli umani né ippogrifi verso la Luna.»[1]
Borbottò tra sé Crowley, che comunque stava facendo solo scena. Per quanto ci provasse, non riusciva davvero ad arrabbiarsi con Aziraphale.
 
Tornò ad incrociare le braccia al petto.
Dopo essersi risvegliati a Berkeley Square, di comune accordo avevano deciso che staccare la spina per un po’ era più che necessario. Crowley non sapeva spiegarsi bene come ma, sembrava che come per miracolo tutto fosse tornato alla normalità.
Finalmente aveva ricordato tutto: del modo in cui il Paradiso lo aveva reso un angelo e privato dei suoi ricordi, di quei mesi passati sulla Terra, dell’incontro con Aziraphale diventato demone, dell’orribile vernice bianca sulla sua Bentley e, ultimo ricordo che aveva prima di perdere i sensi, della pugnalata al cuore che gli aveva inflitto Gabriele. Dopodiché, ricordava solo di essersi risvegliato accanto ad Aziraphale e di essere tornato se stesso.
 
Scosse il capo, non voleva neppure pensarci ancora. Qualsiasi cosa fosse successa dopo, era felice che fosse accaduta. Neppure Aziraphale possedeva la risposta a quegli interrogativi, ma Crowley era troppo stanco per occuparsi ancora di misteri.
Non ne poteva proprio più.


«Crowley caro! Scusa per il ritardo, ma il bagaglio non voleva proprio saperne di chiudersi. Ho pure provato a sedermici di sopra ma alla fine mi sono dovuto servire di un miracolo!»
 
Crowley non ebbe neppure il tempo di obiettare che Aziraphale lo aveva già travolto con il suo entusiasmo e baciato sulle labbra per salutarlo.
Crowley sorrise tra sé e sé.
Considerando il lato positivo della faccenda, quei mesi avevano portato a qualcosa di buono. Certo, per ammettere i propri sentimenti per Aziraphale era stato necessario tribolare in quel modo ma, dato il risultato finale, non poteva nemmeno lamentarsi più di tanto.
 
Tuttavia, non volendo dare l’impressione di aver perso la sua aria da duro, Crowley si affrettò a controbattere.
 
«Che te ne fai di un bagaglio? Ti basta schioccare le dita per far apparire tutto quello che vuoi!»
 
Aziraphale sorrise con aria colpevole.
 
«Non potevo proprio separarmi da loro, li devo per forza portare con me!»
 
Crowley non capì ma fece spallucce.
 
«Se lo dici tu.»
 
Fece per prendere il bagaglio e posarlo sul sedile posteriore dell’auto, ma la pesantezza della valigia lo colse di sorpresa.
 
«Di cosa l’hai riempita questa valigia? È un macigno!»
 
Aziraphale ridacchiò, sedendosi al posto del passeggero e lasciando Crowley alle prese con il bagaglio.
 
«Sono i miei libri più rari! Non me la sentivo di lasciarli qui, pensa se entrasse qualche ladro e li rubasse! O se dovesse allagarsi la libreria! O...»
 
«Va bene, va bene! Ho capito. I libri vengono con noi.»
 
Crowley si mise finalmente al posto di guida e partì in quarta. Era da più di un anno che aspettava di godersi quella gita sulla Luna, non voleva attendere più. Se l’erano promesso! Ed are arrivato il momento di rispettare l’impegno.
 
Crowley aveva deciso che avrebbero raggiunto la Luna con la Bentley. L’idea gli era venuta guardando un film su un certo maghetto che raggiungeva la sua scuola di magia a bordo di una macchina volante. Alla fine, non ci voleva nulla a far volare una macchina nello spazio! E poi il viaggio era abbastanza breve, non ci sarebbero stati problemi.

Aziraphale accanto a lui canticchiava sottovoce. Poi, all’improvviso si interruppe. Doveva comunicare al suo demone qualcosa che senza dubbio gli interessava sapere.


«Crowley? Hai sentito le ultime notizie?»
 
Il demone si voltò verso Aziraphale, che lo guardava con un sorriso allegro.
 
«A che ti riferisci angelo?»
 
Aziraphale ridacchiò.
 
«Pare che Gabriele e Belzebù siano stati tolti dalle loro mansioni d’ufficio e li abbiano mandati qui sulla Terra. Non ti saprei dire bene come o perché ma… devono averli retrocessi!» 

Crowley esibì un ghigno. Non si poteva dire dispiaciuto per loro, anzi, era particolarmente soddisfatto della punizione. Ai piani alti dovevano essersi accorti che l’arcangelo e il principe infernale si erano spinti troppo oltre, questa volta.
 
«E tu come fai a sapere tutte queste cose?»
 
Domandò Crowley, guardando l’angelo con la coda dell’occhio. Aziraphale si limitò a fare spallucce, non volendo ammettere ad alta voce di essere un po’ un pettegolo.
 
«Speriamo solo non combinino guai! Chissà in che zona della Terra sono.»
 
«Spero il più lontano possibile da noi... ah! Mi sono appena ricordato di una cosa!»
 
Crowley piantò una frenata, evitando per miracolo di investire due bambini che correvano sulle strisce pedonali, strappando ad Aziraphale un gridolino di protesta.
 
«Non ho innaffiato le piante!»
 
Con un’azzardatissima inversione ad U, Crowley partì nuovamente alla volta del suo appartamento.
 
«Torno subito angelo!»
 
In men che non si dica, il demone era salito fino a casa e stava velocemente occupandosi delle piante. Sarebbe mancato qualche giorno, non poteva rischiare di lasciarle assetate prima di partire.
 
Crowley si passò una mano tra i capelli, ora di nuovo corti, tirando un sospiro di sollievo. Adesso che le piante erano a posto, poteva tornare finalmente dal suo angelo.
 
Fece per andarsene, ma un libro in particolare appoggiato in un angolino del tavolo del salotto attirò la sua attenzione.
 
Lo afferrò e scosse il capo. Ricordava di quel libro, gli era capitato sotto gli occhi poco più che un anno prima. Possibile che in tutto quel tempo non lo avesse mai rimesso a posto?
Probabilmente i pensieri che aveva avuto in quei mesi erano troppi e troppo importanti, per badare ad un semplice libro fuori posto.
 
Che strana coincidenza ritrovarlo proprio quando stava per partire.
Lo sfogliò brevemente, giusto il tempo di leggere qualche riga, e lo richiuse subito. La molesta sensazione di fastidio quando lo leggeva non era per nulla cambiata dall’ultima volta.
 
«Al diavolo!»
 
Dato che aveva cose molto più importanti a cui pensare e non voleva fare attendere oltre Aziraphale, lasciò cadere il libro sul tavolino del soggiorno, esattamente dove lo aveva trovato, non curandosi nemmeno di richiuderlo.
 
Infilò le chiavi nella toppa della serratura e uscì.
Qualche secondo dopo, la Bentley sgommò via, sollevando una folata di vento e polvere.
 
Crowley, che non voleva che godersi la sua agognata vacanza con Aziraphale, si era già dimenticato delle frasi che distrattamente aveva letto nel libro.
 
Non era poi così importante.
E il suo non era altro che un déjà-vu.


«Ci sarà da divertirsi angelo

«Non vedo l’ora, caro



 
“Quello che è inattingibile qui diviene evidenza.
Quello che è indicibile qui si è adempiuto.”[2]



[1]
: Citazione all’Orlando Furioso, quando Astolfo usa un ippogrifo per raggiungere il paradiso terrestre e poi, con un carro, la luna. Datemela per buona, non ho saputo resistere.
[2]: Citazione di Goethe, presa dal Faust.


Note finali
Questa storia è iniziata citando Goethe, finirà citando Goethe.
Eccoci quindi arrivati alla fine, certo non senza intoppi, considerando i miei aggiornamenti non molto costanti, per usare un eufemismo.
Mi viene quasi da ridere se penso che ho inziato questa storia nel 2019, l'ho ambientata nell'estate 2020 e l'ho finita a dicembre del medesimo anno. Sono un fulmine, eh?
Ad ogni modo, probabilmente tornerò a scrivere in questo fandom. Guardando tra le mie bozze, ho trovato una mezza idea per una piccola shot AU, credo proprio che cercherò di sviluppare bene l'idea perché scrivere di Crowley e Aziraphale è fin troppo divertente. 
Ma, adesso, passiamo alle cose importanti. 
Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno lasciato una recensione a questa storia, non avete idea di quanto i vostri commenti mi abbiano incoraggiata. Ringrazio tutti coloro che hanno inserito questa storia tra le seguite/preferite/ricordate, è sempre bello vedere che qualcuno mette quello che scrvi in una di queste categorie. Ringrazio anche gli eventuali lettori silenziosi, spero che la storia vi sia piaciuta! In poche parole, grazie a tutti <3 
Spero di rivedervi presto, magari con una prossima storia!  
Ci vediamo alla prossima, 

Rhurab 
   
 
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