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Autore: Immersi nella vita    06/12/2020    1 recensioni
Le avventure tragicomiche delle Nazioni alle prese con i loro sentimenti.
[ Pairing: Gerita, Spamano, Fruk, Rochu ]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 : Piani malvagi pt 1
 
Antonio vide Lovino voltargli la schiena, senza che potesse far nulla per fermarlo. Fissò con occhi vaqui il tavolo apparecchiato per la colazione che con cura gli aveva preparato e con uno scatto d'ira buttò a terra le tazzine.  Con occhi sgranati  vide il cappuccino rovesciato sulle piastrelle in mezzo ai cocci delle tazze e pensò con dolore che quelli erano come i pezzi del suo cuore infranto. Afferrandosi con forza la testa emise una lugubra risata, esatto, perché poteva ingannare chiunque, ma non se stesso! Le parole di Lovino lo avevano ferito, e anche profondamente. Senza rendersene conto iniziò a piangere, già da tempo quel sorriso amaro si era capovolto in una smorfia di dolore. Non importava se Antonio conosceva profondamente Romano e sapeva benissimo com'era fatto di carattere , e che perciò razionalmente parlando, molto probabilmente, Lovino non intendeva quelle parole, e che "forse" gli aveva anche mentito; perché emotivamente faceva male lo stesso, perché in quel momento non riusciva ad essere "razionale", perché sembrava che nel suo cuore si fosse venuta a creare una voragine. E questa doveva essere colmata con qualcosa,  la vendetta. Perché cosa gli restava ormai al mondo se Lovino non lo voleva più? Dopo aver finito le lacrime  pensò 'Però... Lovi non ha detto che ama "un altro", ma che si vede con qualcuno'. Qualcuno che poteva ferirlo, che poteva usarlo, che non lo amava e conosceva come faceva lui. Il solo pensiero lo faceva impazzire. Allora la domanda era " Chi? ". Ripensò improvvisamente a tutto quello che era successo nei giorni, mesi, persino anni precedenti. Non aveva mai notato nessun cambiamento in Romano. Quando improvvisamente un pensiero lo fulminò: ecco, aveva trovato quel qualcuno. Turchia. Ecco perché aveva voluto andarsene dalla festa insieme a lui. Ora tutto aveva un senso, e sapeva come colmare il suo vuoto.

Romano tornò a casa incazzato. Non aveva proprio la testa per  gestire quel bastardo! Era così nervoso che gli tremavano le mani mentre infilava le chiavi nella serratura della porta di casa. Entrò come una furia nell'appartamento e rimase infastidito da vedere quel "minchione" di suo fratello addormentato sul divano. Per questo si decise a svegliarlo  molto diplomaticamente: si buttò sul divano con un balzo. Feliciano trasalì spaventato, percepì una dolorosa pressione alla gabbia toracica e solo dopo qualche secondo capì che si trattava del fratello. Con un sussurro riuscì a biascicare a fatica: "L-lovi....ehm...mi sta..i....schiaccian-do.. " . Lovino si alzò e lo guardò in malo modo, aveva gli occhi rossi notò Veneziano. Con un sospiro il settentrionale si alzò in piedi e sorridendo gli chiese: " Ti preparo la colazione? ". Romano al solo pensiero di un cappucino sbiancò, per poi arrossire con sdegno. " No, lascia stare...l'ho già fatta... " si decise a dirgli.  Feliciano gli sorrise e iniziò a tempestarlo di domande:" Oh ma Lovi, sei appena tornato? Dove hai passato la notte? Dove hai fatto colazione? " Romano decisamente scazzato in questo momento si decise ad ignorarlo e si stravaccò sul divano, cercando di pensare ai suoi problemi. Già, anche lui aveva dei problemi. Perché ora, per colpa della sua boccaccia larga, aveva dei problemi, aveva detto una bugia ad Antonio. Sì, poteva sempre dirgli la verità , ma non sia mai che con il suo orgoglio potesse fare una cosa simile. ' E poi' si disse tra sé e sé ' non è poi una cosa così inutile. Se mi trovo qualcuno, anche per finta, Antonio smetterà di starmi attaccato come una cozza'. Più ragionava in questo modo e più riusciva ad autoconvincersi di questo. Però rimaneva pur sempre un problemino, che tanto piccolo non era. Con chi sarebbe dovuto uscire? Sapeva che Spagna era geloso, aveva visto la sua reazione con Turchia alla festa, quindi si chiese se esisteva davvero qualcuno che potesse uscire con lui, senza rischiare di provocare una guerra. Lovino guardò fuori dalla finestra e notò un uccellino sul davanzale, fu allora che un piano malvagio iniziò a formarsi nella sua testa. Prussia. Quel mentecatto di ex-nazione con un canarino, che viveva con la patata! Quel bastardo era la vittima perfetta: era una ex - nazione, quindi non potevano scoppiate guerre nel caso lo spagnolo perdesse la testa; inoltre nel caso in cui lo avrebbe ucciso era una patata, quindi andava bene e poi, considerò anche, era il suo miglior amico perciò magari non avrebbe fatto niente, li avrebbe lasciati stare. Soddisfatto del suo piano mandò un messaggio al prussiano:

« Ciao! » 

Dopo qualche minuto Gilbert gli rispose:

«Hallo, chi sei?Non conosco il tuo numero»

«Ohi bastardo sono Romano»

« SüdItalien? kesekese, cosa vuoi dal Magnifico?»

«Non iniziare a rompere! Ecco io....»

«?»
« Vuoi uscire con me?»

Prussia, in camera sua, fissò allibito lo schermo del telefono, aveva bevuto per caso? 

«  Ma sei matto!? Anto' mi ammazza!!!!Scordatelo!!!» 

'Un buco nell'acqua' pensò con disappunto Lovino. Ma Romano non prendeva facilmente un " No " come risposta.  Quindi digitò:

« Ma dai andiamo, non fare il cagasotto, cos'è hai paura!?»

«Non è questo il punto, tu non mi piaci, perché dovrei uscire con te, cosa ci guadagno!?»

« Tu cosa vorresti in cambio?»

«Beh...se mi aiuti a mettere insieme West e Ita allora posso concederti un ora del mio tempo per un date»

«Che cazz! Scordatelo proprio! Perché quella patata bastarda dovrebbe uscire con Feli!»

«Perché si amano, ma sono troppo stupidi per confessarsi!»

« Ma che cazzo mi interessa se si amano!? Io non voglio che il tuo fratellino idiota stia con il mio di fratellino idiota»

« Ohi. guarda come parli? Il mio fratellino idiota? Stai scherzando vero? Luddy è intelligentissimo »

E poi aggiunse:

« Il tuo fratellino è così stupido, da non sapersi allacciare le scarpe da solo!»

Romano non rispose, e decidendo di interpretare la dea della discordia, fece leggere l'ultimo messaggio a Feliciano, che come un bambino scoppiò a piangere. Ovviamente fece ciò dopo aver meticolasamente cancellato alcuni messaggi compromettenti dalla chat.

Prussia, che nel mentre si stava scolando una birra lager ghiacciata, ricevette una chiamata da Veneziano. Fece scorrere il pollice sull'icona verde e mise in vivavoce e salutò vivacemente: " Ciao Ita~! ". Si aspettò il saluto solare dell'italiano, che però non arrivò mai, infatti ad accoglierlo furono solo i suoi singhiozzi. Preoccupato  chiese:" Ohi! Che c'è Veneziano? Qualcuno ti ha ferito? " .  Il settentrionale ingoiando un singulto si decise a rispondere: " Tu, tu mi hai ferito. Romano me lo ha detto! Tu, il mio fratellone, credevo mi volessi bene....invece sparli alle mie spalle....davvero sono solo questo per te? Un povero idiota inutile e fannullone? 'Che non sa neanche allacciarsi le scarpe da solo!?' " Con la voce sempre più velata dalle lacrime aggiunse: " Lo so anch'io di essere stupido e inutile....ma pensavo che gli amici non sparlassero alle spalle degli altri.... " . Gilbert tacque. Era scioccato, davvero quell'arpia di Lovino aveva fatto la spia in quel modo? Che poi il primo a da re dello scemo a suo fratello era stato proprio Romano. Inoltre si sentiva terribilmente in imbarazzo, come aveva potuto scrivere quelle cose del povero Feliciano? Si maledisse mentalmente. Si schiarì la voce, e con un tono sinceramente dispiaciuto disse: " Senti Feli, calmati. Non intendevo quello che ho scritto, l'ho fatto solo perché ero arrabbiato per quello che aveva detto Romano su Luddy. Ti voglio bene, non penso assolutamente che tu sia stupido. Ti chiedo scusa, non piangere più...ok? " A queste parole Veneziano si calmò considerevolmente e più rasserenato disse: " Oh, sono così felice che tu non pensi questo di me! Che sciocco che sono, ho frainteso" e proruppe in una risata e aggiunse : " Ma Gilbert , cosa ha detto Lovi su Luddy? Lui mi ha fatto vedere solo un messaggio....effettivamente mi stavo chiedendo perché gli avevi scritto così...dal nulla..una cosa del genere.... " e fu in questo momento che Lovino, pur di pararsi il culo, strappò il telefono dalle mani del fratello e si andò a rinchiudere in bagno. Si portò il cellulare all'orecchio e iniziò subito a sbraitare: " Allora senti un po' crucco bastardo, stai lontano da mio fratello e non rompere più, capito!?". Gilbert, inizialmente disorientato dal cambio di interlocutore, si riscosse subito, e con prontezza gli rispose a tono: " Nein, tu non ti rivolgi così al Magnifico? Chi ti credi di essere, eh?! E poi Tu non mi dici un bel niente! Io sto vicino a Feli quanto voglio? Cos'è sei geloso perché non sono voluto uscire con te? A fare i tuoi stupidi giochetti contro Anto'? " Il viso di Lovino dall'altra parte del telefono assunse le stesse sfumature di un pomodoro maturo, era livido di rabbia. Urlandogli lo rimbeccò: " Sai che me ne frega a me di uscire con te?! "  "E allora perché volevi uscire con me?" gli chiese esasperato il prussiano. Lovino si morse il labbro inferiore e trattenendo un ghigno disse: " Beh , mi sembra ovvio per dare una svegliata ad Antonio. Tu credi che lui mi ami e che io lo faccia solo per farlo ingelosire, ma è il contario. Perchè io vedi, so la verità... " Incuriosito da questa affermazione Prussia gli chiese: " Ma che stai dicendo? Quale verità? " Romano gli rispose: " La verità è che non ti ha MAI dimenticato, che ti ama ancora!!! Sta con me solo per farti ingelosire, e io proprio non la sopporto questa cosa. "  Lovino non sapeva se Gilbert avrebbe o meno abboccato alla sua bugia, ma come previsto, la patata era davvero stupida, infatti gli disse: " Cosa?... io non lo sapevo, ecco.....sei sicuro? " . Dopo che il meridionale lo ebbe rassicurato per bene, Gilbert terminò la chiamata. Le informazioni che aveva ricevuto erano davvero sconvolgenti! Antonio lo amava ancora? Si mise quasi a ridere dalla gioia. Era sempre stato solo, in fondo è il destino di una nazione, ma nel corso della Storia, era comunque riuscito a creare due amicizie stabili, quelle con Antonio e Francis. È vero, le loro nazioni avevano combattuto, era state nemiche, ma fra di loro, a livello "umano", si era creata un 'indissolubile amicizia , nella quale i confinini erano stati , delle volte, superati. Improvvisamente si ricordò di tutto quello che avevano fatto insieme, di tutte le varie avventure e dissavventure passate. E prese una decisione.

Nel frattempo Spagna, sempre più paranoico, aveva anche lui preso una risoluzione. Si trovava infatti seduto scompostamente sul suo divanetto, mentre progettava piani di guerra contro la Turchia. Doveva agire da uomo, per questo se davvero quel turco era intenzionato a conquistare il suo Lovino, allora avrebbe dovuto prima affrontarlo! Venne però distratto dal campanello. Andò ad aprire e venne sorpreso da Prussia. L'ex nazione si era tutta messa a lucido, indossava la sua ex divisa e aveva delle rose rosse in mano.  Antonio lo salutò come al solito: "Hola, Gil. Che ci fai qua? " , l'ispanico pensò che l'amico era  davvero strano quel giorno, perché stava arrossendo improvvisamente. Intanto, Gilbert, stava cercando di calmarsi, ma non sapeva proprio come fare dato che non aveva mai letto nessun manuale su come confessarsi. Sospirò e regalandogli uno dei suoi sorrisi più magnifici gli diede le rose e con tono suadente disse: " Sono per te. Vedi un uccellino mi ha detto che tu.... " " che tu ecco... " Antonio lo fissò sorpreso per qualche secondo, per poi invitarlo in casa con il solito tono gioviale. Gli disse: " Muchas Gracias! Sono bellissime. Comunque mi aiuteresti con una cosa? " Gilbert era ancora indeciso su come confessarsi quindi annuì per prendere tempo. " Be' vedi tu sei molto bravo nel creare strategie ecc. Vedi mi potresti dare supporto logistico per una guerra che voglio fare. Te lo chiedo come amico.. " gli comunicò con non chalance l'ispanico. Prussia lo fissò a bocca aperta, gli prese un braccio con forza, e gli urlò in faccia: " Ma tu sei pazzo!? Che GUERRA, scusa!? Con CHI poi!?? " per tutta risposta lo spagnolo gli rise in faccia e disse: " Giusto, ti ho sorpreso. È successo tutto molto all'improvviso, vedi dobbiamo fare una guerra contro la Turchia. No, non guardarmi così, ora ti spiego tutto. Vedi quel bastardo di un ottomano infedele vuole approfittarsi del Mio Lovino. L'amore della mia vita, per questo devo combattere! Quindi ci stai, amico ?"  A Gilbert stava per venire un mancamento, quindi amava Lovino!? Perciò quel dumnkoff lo aveva ingannato!!? Era tutta una bugia....Antonio non lo amava in quel senso.... In quel preciso istante volle sbattere la testa contro un muro e uccidere quell'italiano. Resosi conto della figura di merda appena scampata, umiliato e un po' ferito, proruppe in una fragorosa risata. Antonio fissò stupito l'amico, l'albino infatti era scoppiato in una risata isterica e si era straiato sul divano, piegato dai singulti irregolari; dopo poco si acquietò con il viso arrossato e le guancie bagnate dalle lacrime. " Scusami, scusami....è davvero troppo divertente....seriamente Antonio? " Riuscì infine a dirgli asciugandosi con il palmo della mano il viso. L'ispanicò  fissò il prussiano come se gli fosse spuntata una seconda testa, dopo un minuto di silenzio disse piccato: " Ma cosa ci trovi di tanto divertente? Pensavo fossimo amici, per questo l'ho chiesto proprio a Te questo favore, perché di te posso fidarmi ciecamente. Lo sai quanto amo Lovino e.....andiamo cosa ti costa? ". Gilbert fissò l'amico per qualche secondo e sorrise, il suo solito sorriso sfrontato, quello dietro cui nascondeva sempre ogni incertezza e dolore, e in tono deciso disse:" Ok, ci sto! ".

Lovino era uscito dal bagno e una volta restituito il telefono a un confuso Feliciano, si chiuse in camera. Ecco aveva finalmente fottuto quel bastardo, ma il suo malumore non si era dissipato e la cattiveria iniziava a scorrere come inchiostro nelle sue vene. Prese il telefono, fece delle semplici foto e , dopo aver preso una busta di patatine, le inviò all'ispanico. Pregustava già lo spettacolo che stava per compiersi. 

Dopo un'ora passata a progettare un'invasione via mare delle coste anatoliche Antonio dovette interrompere il lavoro perché gli arrivò una notifica del telefono. Gli prese un colpo, sbiancato e con mani tremanti scrisse a Lovino. 

« CHI!!!???»

Romano gli aveva infatti inviato dei selfie. Il meridionale stava guardando in modo sensuale l'obbiettivo, era senza camicia e aveva il collo e il petto tempestati di piccoli segnetti rossi, incondibili morsi d'amore lasciati dalle labbra lascive di un qualche amante. 

Lovino visualizzò il messaggio e dopo aver trangugiato un po' di patatine piccanti si mise a ridere e si decise di far aspettare Antonio, prima doveva finire il suo snak.

Antonio vide la spunta affianco al messaggio diventare azzurra, con il cuore che palpitava a mille dall'agitazione iniziò a tempestare il suo pomodorino di messaggi.

«CHI È STATO!!?»

«CHI TI FATTO QUESTO??!! 😠😤»

«MI AMOR😢»

Dieci minuti dopo arrivò la risposta.

« Scusami, non erano per te le foto....volevo mandarle al mio amante»

Antonio era senza parole parole, impossibile quantificare il suo sgomento. Un senso di orrorre iniziò a impossessarlo, Lovino stava davvero con qualcuno....iniziò a girargli la testa. Cinereo in viso e con la sensazione di avere un macigno sul petto scrisse.

« Ora ho capito...è Turchia vero? Be' sappi che non mi arrendo, prima di averti dovrà vedersela con me!»

Leggendo questo Romano quasi non si strozzò e si mise a scrivere in fretta:

« Ma che cazzo dici? Cazzo ne sai tu? Turchia??? Serio? Che ti fumi...???!! Come ti viene in mente!?»

« Se proprio vuoi saperlo....anche se non ne hai alcun diritto....il mio amante è una persona a te vicina»

E dopo qualche secondo scrisse:

« P r u s s i a »

Fatto questo  abbandonò la chat.
   
 
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