Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: sg199885    06/12/2020    0 recensioni
esiste momento più bello e romantico, se non quello di svegliarsi accanto al proprio amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Shun, Eagle Marin, Hades, Leo Aiolia, Pegasus Seiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le prime luci dell'alba accarezzarono i suoi occhi dolcemente, ma quello fu sufficiente a destarla dal suo sonno, nonostante quello di quella notte fosse uno dei sonni più profondi che riuscisse a ricordare. Era una guerriera lei, una sacerdotessa devota alla dea Athena, fin da bambina le avevano insegnato a non abbassare la guardia neanche tra le braccia di Morfeo; era questo in fondo il significato di quella maschera che portava sul viso, era un monito che le diceva "mai più potrai spogliarti della tua corazza". Ed era proprio così per le sacerdotesse del grande tempio, la loro battaglia non finiva quando le sacre vestigia riposavano nel proprio forziere, fin tanto che la maschera restava ben salda sul volto voleva dire che c'era ancora una  missione da compiere, un nemico da sconfiggere, un attacco da portare a termine. Forse era per questo che le sacerdotesse erano, appunto, donne: solo al cuore di una donna, dolce abbastanza da accettare un destino simile e al contempo forte abbastanza da sopportarlo si poteva chiedere tale sacrificio. 
Marin si alzò dal letto di soppiatto e prese tra le dita la maschera poggiata con cura sul comodino a lei vicina. Per un attimo la fece sorridere il fatto che fosse stata riposta lì dalle mani che dal viso gliel'avevano strappata; non gettata via insieme alle protezioni da allenamento, non sparsa per terra come i brandelli dei vestiti che, in una foga quasi disperata si erano vicendevolmente strappati di dosso, ma con cura riposta, come a dire "io ti desidero ma ti rispetto, e non ti chiedo di rinunciare alla tua missione".
Quella mattina, prima che Apollo si fosse levato alto nel cielo con il suo carro lei sarebbe partita per la sua missione, era questo che aveva spinto il suo amante nella sua casetta la sera prima, lo aveva letto nei suoi occhi, lui sapeva... sapeva che al suo ritorno non lo avrebbe più trovato a custodire la sua casa con le nobili vestigia d'oro. Chissà se anche lui aveva letto qualcosa attraverso lo sguardo gelido della maschera...
Perché ci vuole coraggio ad andare incontro alla morte nella più feroce delle battaglie,  ma ci vuole ancora più coraggio a rimanere,  a ricostruire sulle macerie dei templi e dei cuori, per questo gli uomini erano cavalieri e le donne sacerdotesse, per questo erano loro a portare la maschera.
La studiò accuratamente quella maschera quel mattino, come non aveva mai fatto in tutti quegli anni in cui era stata fedele compagna... lei che aveva coperto le sue paure e le sue lacrime,  che aveva filtrato i veleni che assediavano il suo respiro, che si era incrostata di sangue durante le battaglie. La guardò e le sovvenne un sorriso amaro: la maschera più semplice di tutte la sua, umile, bianca, quasi scintillante, l'unica tra tutte le maschere delle ancelle del tempio che mai aveva ceduto scoprendo il suo viso. Umile, chiara,  resiliente,  come la sua detentrice. Ah! Quanto invidiata la sua rivale, Shaina, per aver avuto la compassione della sua maschera, che più volte le aveva regalato di rimanere nuda agli occhi dell'amato cavaliere di Pegaso.
Non per bontà della sua maschera era rimasta nuda quella notte,  ma per determinazione del tuo amante che finalmente aveva deciso di strappargliela dal volto, la notte prima, appena aveva udito dalla dea in persona che a Marin era stata affidata una pericolosa missione  che l'avrebbe portata lontano e che si sarebbe certamente rivelata fondamentale per l'esito dell'imminente guerra contro Hades. C'era sempre stato un tacito accordo tra di loro: non potevano avvicinarsi troppo, non potevano distrarsi, affezionarsi più di quanto già non fossero, permettersi di avere qualcuno da proteggere più importante della dea Athena, ma non si sarebbero mai neanche concessi a nessun altro. Una tacita promessa quasi come un matrimonio,  che tuttavia quella notte, davanti alla paura e alla morte, era andata bellamente al diavolo in favore, per una volta, dell'immenso amore che li avrebbe uniti.
–parti senza salutare, nobile sacerdotessa?–
Chiese lapidario il cavaliere di leo, le ruvide lenzuola a coprire stentamente il corpo scultoreo, tra le ciglia folte e dorate appena aperte l'immagine della compagna che, in un rito antico, si infilava uno ad uno i pezzi della sua investitura d'argento. Il pettorale, il coprispalla, il bracciale, il collare,  le ginocchiere, il cinturino, poi infine l'elmo.
–mai lo farei, mio cavaliere.–
Rispose quella voltandosi. Il cuore di Aiolia perse un battito,  la maschera giaceva tra le mani di Marin. Quella era la sua amata, vestita da guerriero, con due occhi fragili e labbra rosee che rapiscono. Era sacerdotessa e donna insieme, senza rinunciare a niente. 
Si avvicinò a lei e la accarezzo con un tenero bacio, si fissarono a lungo, negli occhi mille discorsi inutili da pronunciare.
E quando la vide allontanarsi, nel cuore del cavaliere d'oro c'era una certezza nuova: su quella terra o nei campi elisi avrebbero condiviso la vita insieme 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: sg199885