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Autore: StephEnKing1985    09/12/2020    2 recensioni
A causa di un equivoco, Vegeta scopre che sua moglie Bulma è stata erroneamente pedinata da un investigatore privato assoldato dal suo padrone di casa, il diplomatico ambasciatore Crilin, sospettoso che sua moglie lo tradisse. Attraverso la visione dei DVD prodotti dall'investigatore, Vegeta viene così a scoprire tutti i segreti che la sua brava mogliettina Bulma gli nasconde... (Liberamente tratto dall'omonimo film di e con Alberto Sordi e Monica Vitti)
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Trunks, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Goten/Trunks
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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8.

 

Nessuno di noi è veramente pulito.

Quell’affermazione gli risuonava in testa, mentre al volante della sua auto percorreva la tangenziale, diretto verso l’agenzia investigativa.

Nessuno di noi è veramente pulito.

Lanciò un’occhiata al sedile del passeggero. La ventiquattrore nera era chiusa, con il suo contenuto al sicuro.

- Se così dev’essere, ebbene, sia – mormorò, sempre più consumato dal pensiero che sua moglie nascondesse qualcosa. Sicuramente in quei DVD avrebbe trovato le risposte che cercava.

Ne era più che convinto.

 

*****

 

Per la terza volta nella sua vita, fermò la familiare nella piazza antistante la galleria dove si trovava l’agenzia investigativa. Prese in mano la valigetta, se la mise sulle ginocchia e fece scattare le chiusure tirando i due grilletti coi pollici.

I soldi erano ancora tutti lì dentro: duemila euro, in banconote da dieci, prelevati dal suo conto corrente in banca.

Annuì, quindi prese in mano la valigetta e aprì lo sportello.

Fuori, cominciò ad avviarsi verso l’agenzia, quando un’automobile parcheggiata attirò la sua attenzione.

Una Peugeot 206 verde bottiglia.

Ma guarda, è identica a quella di mia mogl

Nel momento stesso in cui formulò quel pensiero, la vide.

Bulma era lì, all’ingresso della galleria, con Yamazu che le correva dietro.

- Signora, la prego! Mi dia almeno cento euro! –

Sua moglie reggeva fra le mani una scatola di cartone: lì dentro c’erano i DVD che la riguardavano.

- Cento calci nel culo, le do, altroché…! E ringrazi Dio che non ho chiamato i carabinieri! – gridò, all’indirizzo di Yamazu, che se ne stava con le orecchie abbassate e il cappello in mano. Contrito, o più probabilmente deluso per non aver beccato un centesimo.

Prima che Bulma potesse accorgersi della sua presenza, fece velocemente dietrofront e s’infilò nei sedili posteriori della sua macchina, osservando i movimenti di sua moglie dal lunotto posteriore.

Accovacciato sul divanetto, vide che sua moglie apriva la portiera posteriore della sua macchina e vi adagiava la scatola. Poi la vide chiudere lo sportello e infine salire al posto di guida, mettere in moto e fare manovra.

Gli passò accanto, e fu allora che anche Vegeta scavalcò e saltò al posto di guida. Avviò il motore e partì all’inseguimento.

 

*****

 

Non è niente. Non è niente. Stai tranquilla, va tutto bene. Va tutto bene. Va… tutto… bene…

Mentre guidava, Bulma continuava a ripetersi quel mantra, nella convinzione che adesso i DVD ce li aveva lei e nessuno li avrebbe più rivisti.

Più di tutto, stava pensando a un modo per distruggerli. Come si può distruggere un oggetto come un DVD? Potrei spezzarli, pensò, salvo poi desistere dal proposito in quanto sarebbe stato faticoso spezzarli tutti uno per uno.

Scioglierli in una qualche sostanza? Sì, forse poteva andare. Ma se avesse sprigionato dei fumi tossici?

La domanda rimaneva anche se avesse deciso di bruciarli, in più non sapeva se avrebbero mai preso fuoco, anche se sembrava la soluzione più plausibile.

Si riservò di pensarci in un secondo momento. Per ora, bastava solo farli sparire.

 

*****

 

La 206 verde svoltò nella via in cui viveva la sua proprietaria insieme al marito che la stava seguendo.

Bulma entrò nel portone e Vegeta la seguì qualche minuto dopo, per evitare che, vedendolo, s’insospettisse.

Parcheggiò accanto all’auto di sua moglie. Scese velocemente e guardò sui sedili posteriori attraverso il finestrino: la scatola non c’era.

Sospirando, si avviò verso l’androne d’ingresso. Quando fece per prendere le scale, un rumore attirò la sua attenzione.

Passi che salivano le scale dallo scantinato: sua moglie vi era scesa, e ora stava risalendo.

Velocemente, si nascose dietro una colonna, mentre l’ascensore scendeva e si fermava al piano terra, dove Bulma aprì la porta e vi entrò.

Quando fu sicuro di essere rimasto solo, Vegeta fece capolino dal suo nascondiglio improvvisato e si avviò anche lui verso lo scantinato.

 

*****

 

La cantina era ingombra di vecchi mobili, su cui erano accatastate bottiglie vuote e conserve della madre di Bulma, che regalava loro a cadenza periodica. In un angolo c’era un baule contenente i vecchi giocattoli di Trunks, troppo piccolo per contenere anche il suo triciclo dal telaio blu con le ruote rosse, che infatti era accatastato sopra una coppia di sedie capovolte, reperti di un vecchio ammobiliamento.

- Dove l’hai messa, eh? – mormorò, guardandosi intorno in mezzo al ciarpame.

Guardò in una cesta: qui erano contenuti libri e quaderni di Trunks, tutti perfettamente in ordine, o comunque non sembrava che qualcuno li avesse spostati per seppellirvici qualcosa. La richiuse, tornando a guardarsi intorno.

Ragionò un momento: se sua moglie era furba (cosa che dubitava) doveva aver nascosto la scatola in un posto dove non sarebbe potuta saltar fuori all’improvviso, come ad esempio un contenitore. Lì di contenitori c’erano solo il baule con i giocattoli e la cesta con dentro i libri. Ah, e ovviamente, c’erano le scatole da scarpe con le calzature accantonate della famiglia.

Guardò in quella direzione: nessuna di quelle scatole era quella che cercava, erano tutte colorate o al più nere, ma non ce n’era una di semplice cartone.

- Se io fossi mia moglie – sussurrò – dove nasconderei una scatola poco più grande di una scatola da scarpe? –

Immedesimandosi nel ruolo del suo investigatore preferito, il Tenente Colombo, cercò di ipotizzare una situazione.

- Allora: lei entra qui e nasconde la scatola. Ci mette poco, circa cinque minuti scarsi, poiché l’ho vista subito dopo che ho parcheggiato. È entrata qui. Qual è la prima cosa che ha visto? –

Tornò verso la porta della cantina, quindi la chiuse e poi rientrò. La prima cosa che vide fu il vecchio materasso di Trunks, arrotolato sotto la catasta di sedie.

Vediamo se ci ho visto giusto, pensò.

Si accovacciò e provò a spostare il materasso. I suoi occhi s’illuminarono quando trovò che stava cercando.

Nascosta dietro il materasso, praticamente spinta in fondo, quasi vicino al muro, c’era la scatola di Yamazu.

Allungò il braccio e la estrasse dal nascondiglio.

E adesso vediamo cosa c’è sotto, pensò, prima di dirigersi nuovamente verso la sua automobile.

 

   
 
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