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Autore: la_pazza_di_fantasy    10/12/2020    0 recensioni
Dangerutis e Normantas sono due mezzivampiri che sono costretti a trasferirsi con la loro famiglia quasi ogni anno da una città all'altra per non farsi trovare dai vampiri che li vogliono morti per via della loro natura.
Sarà nella loro nuova città che finiranno quasi involontariamente per fare amicizia con dei vampiri. Grazie a ciò riusciranno finalmente a farsi accettare dalla comunità di vampiri?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dan si trovava al centro di un’enorme sala circondato da vampiri. Era arrivato il momento del suo processo e anche se non voleva darlo a vedere aveva davvero tanta paura. Sapeva anche di non aver salutato nel migliore dei modi ne il fratello ne Egan. E soprattutto aveva perfettamente intuito che Egan aveva scoperto cosa voleva veramente fare. Era stato sorpreso e allo stesso tempo felice che il ragazzo non avesse protestato.
E ora si trovava li, circondato da vampiri che volevano solamente la sua morte. Davanti a lui c’era un solo vampiro e non sembrava molto contento della situazione che aveva davanti. Oppure semplicemente era la sua faccia.
-questo essere davanti a voi- iniziò l’uomo facendo completamente zittire tutti i presenti all’interno della sala e facendo gelare il sangue nelle vene a Dan -è un mezzosangue. Un figlio nato da un vampiro e un umano cosa che va contro le nostre regole e lo sapete-
L’uomo iniziò a camminare verso Dan e gli alzò il mento con la mano per guardarlo meglio negli occhi.
-sei stato tu ad uccidere tutte quelle persone nella città vicina?- chiese l’uomo.
-si perché avevo bisogno di bere sangue- disse Dan difendendosi. Alla fine era la verità.
-sei per metà umano non ti serve il sangue-
-si mi serve. Se non bevo sangue per tanto tempo rischio di ammazzare la gente perché la mia sete cresce. È quello che è successo con quelle persone- Dan stava veramente cercando di fare del suo meglio per difendersi e non venire ucciso.
-quindi mi stai dicendo, anzi ci stai dicendo che sei come noi-
-non proprio questo è vero, ma il sangue mi serve per non diventare un assassino seriale-
-qualcuno sa cosa possiamo fare di questo tipo. O meglio come lo possiamo uccidere?- chiese l’uomo guardando tutta la folla che si era riunita e si era messa a borbottare freneticamente in attesa di poter uccidere quel mezzovampiro che avevano li davanti.
-un attimo! Come uccidere- disse Dangerutis facendo mormorare ancora di più la gente li presente.
-dobbiamo ucciderti per quello che sei ovviamente- disse Sir Edward leggermente sorpreso dall’intraprendenza del ragazzo che aveva difronte.
-io sono per metà come voi perché dovreste uccidermi!- Dan gridò quelle parole. Voleva farsi valere e cercare di far aprire la mente del tizio di sicuro pluricentenario che aveva davanti.
-perché sei anche umano. E ci chiedi anche perché?- l’uomo scoppiò a ridere e così i presenti anche se Dan si accorse che non tutti lo fecero.
-lo sono per metà così come sono vampiro per l’altra metà. Ho i vostri stessi poteri anche se sono più debole rispetto a voi ma comunque posso fare cose che voi non potete fare. Se invece di ucciderci tutti avreste deciso di tenerci con voi vi avremmo aiutato moltissimo- in realtà Dan non era tanto sicuro della cosa ma almeno poteva provarci.
-ha ragione- una voce si alzò dal gruppo che stava alle sue spalle e Dan sgranò gli occhi sorpreso da quell’inaspettato appoggio.
-cosa?- chiese Sir Edward piegando la testa di lato e socchiudendo gli occhi.
-il ragazzo ha ragione. È vero che sono più deboli di noi ma se abbiamo una legge che permette di sposare umani significa che i loro figli possono entrare a far parte della nostra comunità. Ucciderli ci porta solo a diventare più deboli- era una donna che stava parlando e Dan non riusciva a voltarsi per poterla vedere e capire chi fosse che lo stava palesemente aiutando.
-quindi cosa vorresti proporre? Di accettare questi esseri in mezzo a noi?- chiese Sir Edward incrociando le braccia al petto.
-certo che si. Facendo in questo modo potremmo anche riuscire a limitare le perdite-
-okay, se la maggioranza qui è d’accordo con la tua idea permetterò tranquillamente a questo ragazzo e tutti gli altri mezzosangue della nostra comunità, perché so che un altro c’è, di vivere tranquillamente con noi- disse Sir Edward molto probabilmente sicuro che nessuno avrebbe accettato quella proposta.
-facciamo per alzata di mano allora- disse sempre la donna alzando la mano. Poco alla volta anche altri vampiri iniziarono a farlo fino a quando Dan vide chiaramente gli occhi dell’uomo che aveva difronte strabuzzarsi per l’incredulità.
Dan allora si girò per quanto gli permettessero le mani legate dietro la schiena e sgranò anche lui gli occhi vedendo che praticamente la maggior parte della gente aveva alzato le mani. Erano pochi coloro che non l’avevano fatto, tra i quali spuntava anche Jonas che lo stava guardando malissimo.
-come volete allora. È libero e non gli verrà fatto niente per le morti visto che ormai abbiamo sistemato tutto- Sir Edward non sembrava per niente felice della cosa -la riunione è sciolta- e così dicendo se ne andò mentre Dan sospirava di sollievo felice che fosse andato tutto per il meglio. Poteva finalmente tornare a casa e dire al fratello che potevano restare, ovviamente sempre se non fossero già partiti.
-DAN- il moro sgranò gli occhi sentendo la voce del fratello e poi vedendolo correre verso di lui. Cosa cazzo ci faceva li?
-cosa ci fai qui?- chiese infatti mentre Norman gli slegava le mani che erano ancora legate dietro la schiena visto che nessuno di era degnato di andarlo ad aiutare.
-ero qui per salvarti, ma a quanto pare sei riuscito a fare tutto da solo-
-non è andata proprio così…-
-invece si, senza le tue parole Rose non avrebbe mai potuto fare quella proposta-
-conosci la donna che ci ha aiutato?- chiese Dan curioso mentre si massaggiava i polsi doloranti. Norman lo abbracciò di slancio e Dan rimase leggermente immobile non essendo abituato a quel contatto.
-si è la madre di Sil e Xaria- spiegò Norman sciogliendo l’abbraccio.
-ora dobbiamo tornare a casa a dare la bella notizia perché immagino che tu non abbia fatto niente per andartene da questa città- disse Dan ed ebbe la conferma quando vide il fratello annuire.

 
   
 
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