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Autore: Potteriana_V    10/12/2020    4 recensioni
Sono passati quattro anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, Hermione torna in Inghilterra dopo avere iniziato la sua vita in Francia. Tante cose sono cambiate ed è proprio il suo ritorno che le aprirà gli occhi su tanti aspetti della sua vita: nuove attrazioni, vecchie storie e tanto altro sono pronti a coinvolgere i nostri protagonisti. Gli anni di terrore sembrano ormai storia passata... ma se così non fosse?
Genere: Azione, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry le aveva congedate in anticipo così che Hermione potesse prepararsi. Pansy era già partita elencando abbinamenti ed acconciature mentre invece la riccia stava preparando qualcosa per la sua cena. La festa consisteva in un dopocena, perciò era meglio mettesse qualcosa nello stomaco se non avesse voluto fare la figura della cafona che si infilza di tartine e stuzzichini.

-Allora che ne pensi?- le domandò Pansy non appena aveva preso posto di fronte a lei con un piatto per entrambe.

-Di cosa?- chiese sinceramente presa in contropiede.

-Herm!- esclamò lei alzando gli occhi al cielo -Ti dicevo- riprese col tono che si usa per spiegare una banalità ad un bambino -Che potresti mettere l’abito in raso che ti abbiamo regalato l’anno scorso… sarebbe perfetto.- propose ghignando.

L’abito di cui parlava era un dono di Pansy e Daphne che le avevano regalato quando avevano provato a convincerla ad andare all’ennesima festa in Inghilterra alla quale lei si era rifiutata a partecipare prima di quella ad Hogwarts. Ovviamente avendo rifiutato di andare a quel ricevimento non aveva mai avuto occasione di indossarlo, perché era un abito sobrio, semplice ma anche elegante fino al midollo! Era un abito di uno dei suoi stilisti italiani preferiti: Giorgio Armani. Altro motivo per cui non aveva mai voluto indossarlo? Era verde Serpeverde e lei non ci si vedeva proprio.

-Non so.- cercò di giustificarsi per l’ennesima volta per non volere indossarlo.

-Hermione Jane Granger, è l’abito perfetto e lo sai anche tu! Perciò caso chiuso, hai chiesto il mio aiuto e lo accetterai.- disse autoritaria l’amica -ed ora mangia, che tra meno di due ore Draco passa a prenderti.- terminò tagliando la fettina di pollo nel suo piatto.

 

-Daph sarebbe orgogliosa di te.- sbuffò la riccia mentre Pansy cercava di acconciarle i capelli in uno chignon morbido sulla nuca.

-Certo che lo sarebbe!- esclamò lei semplicemente orgogliosa della sua missione compiuta con il vestito e con il bel lavoro che aveva fatto con la chioma di Hermione; adorava i suoi ricci ma a volte era difficile domarli.

-Sei irritante nel tuo essere così Serpeverde.-

-Parla quella che sta per ufficializzare la sua relazione con Draco Malfoy.- la prese in giro lei -Ora voltati verso di me, devo truccarti.- la fermò prima che potesse parlare.

Dopo un quarto d’ora abbondante Pansy poteva ritenersi soddisfatta del suo lavoro trucco e parrucco.

I capelli erano acconciati perfettamente, eccezione fatta per due ciocche lasciate libere ai lati del viso, mentre per quanto riguardava il make-up aveva optato per una linea decisa ma elegante di eyeliner ed un bel po' di mascara, mentre per le labbra aveva usato un bel rosso, non troppo acceso, tendente al mattone.

-Bene, ora metti questi.- disse indicando il completo intimo verde che le aveva lasciato sul letto -questi.- indicando i sandali argento abbinati ad una pochette -e, dulcis in fundo – prendendo un abito dall’armadio e appendendolo su un’anta -questo. Ti aspetto sotto e ricorda il ciondolo.- disse prima di chiudere la porta dietro di sé.

Hermione sospirò e, dopo avere indossato il completo, molto simile a quello della notte precedente, però con reggiseno a balconcino, indossò il vestito e, guardandosi allo specchio, si irritò a dover dare ragione all’amica.

L’abito era un semplice ma elegantissimo abito in raso verde scuro, con scollo squadrato e spalline spesse che, dopo l’aderenza sul busto, scendeva liscio accompagnando le forme della ragazza e terminava in un leggero e breve strascico, mentre sulla schiena non era molto scollato ma abbastanza aderente sul lato B. Calzò i sandali, testandone la “comodità” facendo qualche passo avanti e indietro sempre studiando la sua figura allo specchio. Dopo aver fatto un semplice incantesimo antidolorifico ai piedi indossò il ciondolo che le aveva regalato Draco, notando che sembrava essere fatto a posta per quella scollatura e quel vestito. Ritrovò nell’armadio la stola argentata che aveva preso per il matrimonio di Daphne, dopotutto era settembre inoltrato e l’Inghilterra di certo non era famosa per le lunghe estati.

Stava nuovamente studiando la sua immagine allo specchio quando sentì la porta aprirsi dietro di sé.

-Sì Pansy arrivo, ma non sono in ritardo sappilo.- disse non distogliendosi dallo studiare la sua figura.

-Dammi un buon motivo per il quale non dovrei spogliarti e stare con te su quel letto tutta la sera.- era stato Draco a parlare e lei subito si voltò.

-Ciao.- disse semplicemente studiando la figura che si trovava davanti. Era impeccabile nel suo smoking grigio scuro, con la camicia bianchissima ed un papillon di un grigio leggermente più chiaro -allora che te ne pare di questa conversione Serpeverde ideata quasi totalmente d Pansy?- scherzò cercando di non notare lo sguardo magnetico con cui la stava guardando… quasi volesse mangiarla.

-Ricordami di ringraziarla allora.- disse facendo qualche passo verso di lei -perché questa sera sei ancora più spettacolare del solito.- per poi baciarla tirandola a sé per i fianchi, ed Hermione ringraziò Pansy per averle fatto un incantesimo al rossetto per renderlo quasi indistruttibile. I suoi pensieri tornarono alla realtà quando sentì una mano del biondo stringerle un seno per inevitabilmente farla gemere.

-Sei stupenda.- disse sospirando sul suo collo per poi baciarlo.

-Draco dobbiamo andare.- e si rese conto che con quel tono non avrebbe convinto nemmeno se stessa.

-Abbiamo tempo.- disse facendola indietreggiare fino a toccare col sedere la scrivania.

-Sai che Pansy ti ucciderebbe se rovinassi anche solo un filo di trucco o una ciocca di acconciatura?- replicò lei ridacchiando ma cercando di dissuaderlo dal fare qualcosa che lei forse voleva più di lui.

-Non mi ha mai fatto paura Pansy.- ghignò lui.

-C’è sempre una prima volta.- disse la voce della Serpeverde che li osservava a braccia incrociate dalla porta -Avete una missione, non fate gli adolescenti annebbiati dagli ormoni per favore.- cercando di mantenere un tono serio.

Il ragazzo alzò le mani come se l’amica gli avesse puntato la bacchetta contro e fece due passi indietro.

-Allora scendiamo.- disse Hermione cercando di darsi un tono e sistemandosi il vestito.

-Al ritorno continuiamo il discorso.- le sussurrò sensuale il biondo mentre raggiungevano il piano inferiore. La riccia sentì la pelle d’oca crearsi lungo tutta la schiena e fece finta di niente continuando a scendere gli scalini.

Harry li aspettava in cucina per gli ultimi aggiornamenti sulla serata.

-Allora, Hermione conosce di vista il signor Stuart, quindi non dovreste avere problemi ad identificarlo.- spiegò col tono autoritario che assumeva ogni volta che si parlava di lavoro -Ricordate che voi ufficialmente non siete lì per nessuna indagine, è una semplice uscita di coppia. Quindi ballate, bevete ma non troppo e divertitevi- disse serio come se gli stesse ordinando una cosa impossibile -perciò agite ma cercate di convincere la gente di quest’unione che non avrebbe previsto nemmeno Silente.- scherzò prima di tornare serio -e, Malfoy, fammi sapere l’apporto della donazione che farai, ti renderemo tutto.- terminò.

-Donerò i miei soldi Potter, non preoccuparti.- disse serio il biondo.

-E’ molto attaccato alla causa.- spiegò Pansy stringendo il braccio dell’amico.

-Beh, non c’è altro. Domani faremo la riunione nel primo pomeriggio e ci direte tutto.- li congedò.

-Buona serata!- esclamò Pansy mentre uscivano dalla cucina.

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-Come mai in auto?- domandò Hermione mentre saliva per la seconda volta sulla vettura dopo essere usciti da Grimmould Place.

-Sai la fissazione che il mondo Magico ha per quello babbano ora- disse mettendo in moto -perciò la festa è a tema Babbano.- sorrise mentre le metteva la mano libera dal volante sulla coscia.

-Come mai quel sorriso?- domandò lei cercando di ignorare il formicolio della sua pelle sulla quale lui teneva la mano.

-Per babbano intendo TUTTO babbano.- disse enfatizzando la frase con dei cenni del capo.

-Continuo a non capire.-

-Granger non dovevi essere la Strega Migliore della tua età?- domandò lui punzecchiandola e ottenendo come risposta un leggero ceffone sulla nuca -Maledetta.- disse lui.

-Troppa ironia Malfoy.- scherzò lei.

-Ci sarà un red carpet con tanto di fotografi della stampa.- spiegò poi lui.

-Non sei serio.- disse lei con la voce tremante.

-Lo sono eccome.- disse fermandosi ad un semaforo.

-N-no.- balbettò lei -non posso farlo.-

-Come non puoi farlo?- domandò lui lanciandone uno sguardo fugace prima di riconcentrarsi sulla strada.

-Non sono fatta per i fotografi, per la stampa.- cercò di spiegare lei terrorizzata -Sono quasi peggio di Harry in queste cose.- ammise insicura ed in quel momento, con quel tono di voce, a Draco fece una tenerezza immensa.

-Granger sei fantastica.- disse lui -Perché sei così insicura di sfilare davanti un paio di giornalisti?-

-Sono impacciata, brutta, goffa.- iniziò ad elencare prima che la interrompesse il ragazzo.

-Come?- domandò lui sconcertato per quell’affermazione.

-Hai sentito bene.- disse lei con voce piccola ed insicura.

Attraversando un lungo viale lui vide un segnale che indicava che tra qualche centinaia di metri ci sarebbe stato un parcheggio al coperto. Lanciò uno sguardo all’orologio dell’auto, ringraziò entrambi per essere degli amanti della puntualità, perché sarebbero arrivati in tempo anche facendo quello che aveva in mente… e poi si sa che non si arriva mai puntualissimi ad un ricevimento!

-Cosa stai facendo?- domandò Hermione dopo che lui ebbe inserito la freccia.

-Vedrai.- rispose lui immettendosi nel parcheggio e, constatando che il piano terra avesse molte macchine, salì al piano superiore. Essendo un parcheggio di un centro commerciale che a quell’ora era chiuso il piano superiore era praticamente vuoto. Spense la macchina dopo essere arrivato quasi alla fine del piano, lasciandoli nella penombra che le luci al neon attaccate ai soffitti gli concedevano.

-Quindi?- domandò lei confusa ed ingenua prima che lui potesse calarsi sulle sue labbra zittendola.

-Non posso sentirti dire quelle cose.- disse staccandosi un attimo dalle sue labbra per concentrarsi poi sul suo collo -Tu goffa?- soffiò roco -impacciata?- mordicchiò la pelle sensibile del collo facendola tremare -brutta?- baciò la pelle scoperta dalla scollatura seguendo la collana.

-Dammi la possibilità di farti rimangiare l’eresia che hai detto.- disse lui ritraendosi per tirare la levetta sotto al suo sedile per farlo andare indietro.

Hermione lo guardò col petto che saliva e scendeva frenetico, eccitato ma anche commosso per quello che aveva appena sentito. Non ci pensò un attimo, si fregò del rossetto e dei capelli, si tolse le mutandine e salì su di lui, accettando il suo invito.

-Fammi sentire bella solo come tu sai fare.- gli disse prima di fiondarsi sulle sue labbra, invitandolo con le mani a sfilarsi la giacca. Sì lasciò calare le spalline del vestito e lui non aspettò un attimo ad aiutarla ad abbassare la stoffa per lasciare esposto quasi tutto il busto racchiuso nel reggiseno senza spalline.

Lui non aspettò un attimo a toglierle quell’inutile pezzo di stoffa e lanciarlo sul sedile del passeggero. Le poggiò una mano sulla schiena per avvicinarsela e catturò un capezzolo con la bocca facendola sospirare e chiudere gli occhi, sentendo lui che faceva l’incantesimo anticoncezionale.

Lo leccò e mordicchiò, sentendolo inturgidirsi sempre più sotto il suo tocco, mentre lei scaricava la tensione stringendogli la camicia e, tra un gemito e l’altro, iniziandola a sbottonare.

Mentre continuava a stuzzicarla con la bocca posò le mani sui suoi glutei nudi, pressandola ulteriormente contro di sé, facendole sentire l’effetto che gli faceva. Lei sussultò a sentirlo già così duro per lei.

-Senti che mi fai Granger.- soffiò sul capezzolo di lei -Senti quanto sei fantastica?- domandò prima di riprendere la lenta tortura. La ragazza per istinto gli afferrò la testa con entrambe le mani, per avvicinarselo ancora di più, mentre iniziava a dondolare i fianchi strusciandosi su di lui e facendolo gemere.

Dopo che una delle mani scivolò dal gluteo fino alla sua intimità per accarezzarla senza mai arrivare al suo centro, non ci vide più ed in un attimo sbottonò i pantaloni di lui e spostò i boxer. Lui non disse niente, ancora preso dal torturarla.

Lei con un colpo di fianchi si alzò e lasciò che lui la riempisse proprio come quella mattina, facendolo gemere sul suo seno.

Entrambi diedero subito un ritmo veloce, animalesco, entrambi vogliosi ed eccitati anche dal posto in cui si trovavano. Hermione dondolava su di lui con le mani sulle sue spalle per reggersi e lasciando che gemiti ed urletti descrivessero le sue emozioni senza contenersi.

-Draco.- ululò quando il ritmo aumentò ulteriormente.

Vennero entrambi nello stesso istante, accasciandosi e rimanendo uniti in un abbraccio.

-Non provare mai più a screditarti in quel modo Granger.- disse lui dandole un bacio su una tempia.

 

 

Immaginandosi le urla isteriche che avrebbe fatto Pansy se l’avesse vista in quel momento, abbassò lo specchiò lato passeggero e, con un colpo di bacchetta, le sbavature del rossetto ed i ciuffi arruffati, sfuggiti all’acconciatura nonostante Draco si fosse sforzato di non toccarli, scomparirono come se non fosse successo niente, come se non fosse reduce ad uno degli amplessi migliori della sua vita. Aveva ancora le gambe che tremavano e si chiese se anche il biondo si sentisse così lanciandogli uno sguardo mentre guidava e notando quanto paresse rilassato ed impassibile. Solo la camicia sgualcita ed il papillon allentato avrebbero suggerito qualcosa di strano e con un colpo di bacchetta li fece scomparire.

-Grazie.- disse lui sorridendo e, dopo essersi aggiustato meglio il colletto, posando la mano libera sulla sua coscia.

Nonostante il raso del suo vestito non si fosse sgualcito in modo inappropriato decise di eliminare anche quel piccolo difetto e dopo aver constatato che fosse ordinata come l’amica l’aveva lasciata, il biondo azionò la freccia e svoltò.

-Che è tutta questa euforia?- domandò Draco dopo aver visto lo scatto che aveva fatto la testa di lei appena si era immesso nel viale che li avrebbe portati all’ambasciata, per poi vedere la sua espressione da carica afflosciarsi quasi delusa -volevi un’altra sveltina Granger?- ghignò e, anche senza guardarla, sapeva che stava arrossendo -Sei insaziabile.-

-Smettila idiota.- disse lei dandogli uno schiaffo sul braccio, colpevole di avere avuto per la mente, anche se solo per un istante, quella speranza.

-Eccoci.- disse il biondo indicandole con un cenno del capo quella che doveva essere l’ambasciata francese.

La riccia non era un’esperta di architettura urbana, ma quel palazzo doveva essere stato costruito in età Rinascimentale. La struttura si innalzava nella sua eleganza formata da linee semplici e dolci, con un giardino a dare l’accoglienza giusta ed il sentore di natura in una metropoli come Londra.

Draco fermò l’auto all’inizio di una sorta di portico che avrebbe portato alla porta principale del locale. Ad aspettarli vi era un ragazzo dello staff vestito elegantemente.

-Trattamela bene amico.- gli disse il biondo affidandogli le chiavi dell’auto e affondando nella tasca della giacca cento Galeoni -Questi sono perché so che i miei amici a questa festa, nonostante l’apparenza, sono degli spilorci.- scherzò dando una pacca sul braccio del ragazzo.

-Grazie signore.- rispose lui con sguardo brillante -Per qualsiasi cosa sono qui.- gli disse con la riverenza che solo chi ha ricevuto una grossa mancia immeritata può avere.

-Mi concede l’onore Signorina Granger?- domandò lui elegante porgendole il braccio.

Inutile dirlo che lei lo afferrò subito per poi incamminarsi insieme.

-Senti Granger.- disse lui catturando la sua attenzione dallo studio della struttura che si imponeva su di loro -Subito dopo la porta dovrebbe esserci il red carpet.- disse lui quando ormai erano a pochi metri dalla loro meta -Rilassati, ricorda quello che è successo poco fa e fai vedere a tutti chi è Hermione Jane Granger.- disse lui appena iniziò a sentirla irrigidirsi.

-Quindi quando sei sotto pressione pensi all’ultimo orgasmo che hai avuto?- domandò lei ridendo forzatamente troppo presa dall’ansia.

-Suona pervertito detto così.- sembrò rifletterci lui –ma può essere.- ghignò fermandosi prima del loro ingresso effettivo alla festa -Pronta?- domandò tornando serio e posandole il braccio intorno alla vita.

-Sì.- disse lei… ed entrarono.

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Appena superarono la porta per entrare nel vero e proprio ricevimento Draco sentì Hermione rilassarsi notevolmente.

-Rilassati è andata benissimo.- le disse all’orecchio -sei stata perfetta quasi quanto me.- scherzò facendola rilassare ulteriormente.

-Ma hai visto facce?- domandò lei ridendo ormai totalmente a suo agio -Sembrava avessero visto Kingsley in abiti Hawaiani.- rise del suo stesso pensiero influenzando il biondo che, mentre la dirigeva tra le persone, si concesse un sorriso divertito -E quando mi hai baciato lì davanti a tutti? Oh lì sei stato proprio il tipico Draco Malfoy.- constatò alzando le sopracciglia mentre notava gli sguardi stupiti, anche se non negativamente, di vederli insieme.

-Certamente, tutti devono sapere che la Strega migliore dei nostri tempi stravede per me.- disse lui mettendosi dietro di lei non appena ebbero raggiunto il bar della festa, tenendola per i fianchi.

-Signori posso aiutarvi?- chiese un barista cordiale.

-Per me uno scotch doppio liscio per favore.- disse lui guardando poi Hermione.

-Io un’acquaviola cortesemente.- ordinò cortese lei.

-Ci teniamo leggere.- la prese in giro lui.

-Tu reggi sicuramente meglio di me.- disse giocando con il ciondolo.

-Ti sono piaciuti i regali quindi?- domandò Draco notando il movimento della sua mano delicata.

-Troppo, anzi che maleducata!- esclamò lei mortificata -non ti ho nemmeno ringraziato. Scusami tanto.- disse mentre il barman consegnava loro le ordinazioni.

-Facciamo che mi ringrazierai appena puoi.- disse lui con una nota maliziosa chinandosi per darle un bacio semplice ma pur sempre sensualissimo.

-Ci sto.- disse lei con la voce accesa prendendo il bicchiere e facendo cin cin -Come facevi a sapere di Storia di Hogwarts?- domandò sorseggiando dal suo bicchiere e cercando di sembrare il più distaccata possibile.

-Sono sempre stato un ottimo osservatore Granger.- disse lui facendo la tipica espressione da chi ne sa più degli altri -Poi devo ricordarti che ogni giorno avremmo litigato tipo quattro volte in quella scuola? Ti vedevo più spesso di Daphne e Pansy forse.- scherzò posando il bicchiere vuoto sul bancone.

-Signori, donazione?- vennero interrotti da un uomo di mezza età dal cipiglio serio ed aristocratico, vestito come un perfetto maggiordomo babbano. Hermione fece per aprire la borsetta ma la sua mano venne bloccata dal biondo che con quella libera infilò una bustina bianca all’interno del cilindro che l’uomo teneva in mano.

-Grazie, buona serata.- si congedò l’uomo.

-Dovevi lasciarmi inserire la mia parte.- disse lei incrociando le braccia al petto indignata.

-Scusi?- disse alzando il tono di voce per farsi sentire dal maggiordomo, che si voltò subito. Con le mani la invitò a proseguire e così la ragazza inserì la sua busta con un cipiglio a metà tra il soddisfatto e l’irritato.

-Come fai ad essere così odioso?- gli domandò seria dopo che l’uomo li ebbe lasciati nuovamente.

-Come faccio ad essere così fantastico intendi?- chiese di rimando stringendola a sé -Prendo un altro giro, ti va?- domandò e, dopo aver ricevuto il suo assenso, le diede un bacio sulla tempia ed andò al bancone.

-Hermione Granger.- la voce di Adrian Pucey la fece voltare, presa alla sprovvista.

-Adrian!- esclamò lei abbracciandolo come si fa con un vecchio amico, perché è così che ormai si sentiva con lui.

-Ti sei persa Grifona.- le disse indicandola con l’indice in modo fintamente autoritario.

-Colpa mia.- ammise lei alzando le mani in segno di resa e ridacchiando -Ma devo farti arrivare a casa una bottiglia del migliore Champagne del mondo appena posso.- disse indicando col capo il punto in cui si trovava Draco che in quel momento gli dava le spalle.

-Non posso crederci.- disse ridacchiando -Te lo avevo detto Granger.- disse sinceramente contento posando una mano sul braccio di lei -Allora come va?- domandò seriamente interessato.

-E’ una cosa nuova, però sembra andare bene.- ammise veramente convinta e felice.

-Te lo avevo detto che sarebbe successo.- disse nuovamente lui -Ma dimmi- disse abbassando il tono di voce e guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno li sentisse -A letto è migliore di me?- domandò schietto.

-Adrian.- disse lei assestandogli un buffetto sul braccio -Ma che domande sono.- rispose mentre sentiva le guance avvampare.

-Dai dici, che ti costa. Siamo amici.- osservò sincero.

-Va bene, hai vinto.- disse dopo l’ennesimo cenno di lui per spingerla a rispondere -Mi dispiace, ma penso di avere avuto il migliore orgasmo della mia vita con lui.- terminò sfoderando la schiettezza e la trasparenza che solo con una persona con la quale si condivide qualcosa di importate, come il proprio corpo, si possono usare.

-Pucey anche tu qui.- fu la voce terribilmente seria di Draco, tornato con entrambi i bicchieri in mano, ad interromperli. Pucey lascio la presa dal braccio della riccia, mentre quest’ultima afferrò il suo bicchiere e sorseggiò subito una grande quantità di liquido. Non aveva calcolato una possibile gelosia del biondo, però le battute quando Blaise era in ospedale le vennero alla mente come un flash e non seppe se essere preoccupata o contenta per quel sentimento di lui.

-Malfoy, un piacere rivederti.- disse porgendogli la mano che, anche se freddamente, il biondo ricambiò -Come vanno le indagini? Ho letto che tu e Potter state indagando su qualcosa di grosso.- propose un argomento neutrale per sciogliere il gelo dell’espressione del biondo che scolò il suo bicchiere di colpo e lo posò sul vassoio vuoto di un cameriere che passava di lì.

-Non posso comunicare niente sulle indagini mi dispiace.- rispose mantenendo la sua linea dura.

-Balliamo?- gli domandò Hermione posando anche il suo bicchiere e stringendogli il braccio con fare affettuoso.

-Va bene.- le rispose freddo senza nemmeno guardarla -Buona serata Pucey.- disse facendo un cenno al ragazzo e prendendo la mano della ragazza. Hermione salutò il ragazzo con la faccia di chi ha fatto un casino, ma lui le mimò un “non preoccuparti” sorridente, consapevole che andando a letto con la Granger avrebbe dovuto avere in cambio la freddezza disarmante del biondo per un bel po’.

Molta gente stava danzando sotto le note di un lento molto romantico. Si fecero strada e, quando raggiunsero un posto che a quanto pare andava bene al biondo, iniziarono a danzare. Erano stretti stretti e nonostante la vicinanza fisica Hermione sentiva il distacco del biondo che, ormai a metà canzone, era rimasto zitto tutto il tempo.

-Continueremo col gioco del silenzio a lungo?- chiese la riccia arrivata allo stremo di quello stupido gioco da bimbi orgogliosi. Aveva ceduto anche perché sapeva di essere dalla parte del “torto”, sapeva che mentre il biondo cercava di fare pace con le sue intenzioni ed i suoi sentimenti lei si rotolava a letto con Pucey, ma non avevano avuto nessun tipo di accenno di relazione fino alla notte prima del matrimonio, fatta eccezione per qualche giochetto e gelosia stupidi. Poi nessuno le assicurava che lui non fosse andato a letto mentre pensava a lei!

Il biondo continuava a tacere e a guardare altrove.

-Dai! Seriamente?- domandò scioccata lei per la completa indifferenza di lui -Ok mettiamo alla gogna Hermione per essere stata a letto con un ragazzo prima ancora che noi ci scambiassimo anche solo un bacio…- il suo discorso venne interrotto dalle labbra di lui che la coinvolsero in un bacio pieno di urgenza, di ansie e paure, di gelosia.

-Lo sai che non è perché volevo che fossi pura alla nostra prima volta.- le disse in difficolta quando si staccò da lei e le concesse il suo sguardo -Ma la sola idea delle sue mani su di te- disse facendo ulteriore pressione con i palmi delle mani sul suo corpo -Delle sue labbra sul tuo collo- poggiò per un attimo le labbra sul punto descritto -Dei suoi sospiri nelle tue orecchie.- le sussurrò all’orecchio sinistro facendole venire i brividi sulla schiena -mi fa impazzire e se non fossi un signore e non avessi un po’ di consapevolezza del periodo moderno in cui viviamo non ci avrei pensato due volte ad assestargli un pugno in pieno volto.- ammise.

Hermione era eccitata da quella sorta di contorta dichiarazione che aveva appena sentito e, se non fosse che si trovavano in un luogo gremito di gente ed in missione, si sarebbe concessa anche lì o in un ufficio di quel palazzo sconosciuto.

-Capisco i tuoi motivi, ma lui era solo un modo per sfogarmi e venire incontro ai miei bisogni. Chi meglio di te può capirmi?- domandò sconcertata per il viso ancora serio del biondo. Così decise di giocarsi la sua carta, nonostante sarebbe stato come sotterrarsi, perché lui meritava che l’onestà che le stava dando venisse ricambiata, perciò sospirando gli chiese -Sai cosa succedeva prima di gran parte dei miei incontri con Adrian?-

-No.- disse lui ancora serio ma leggermente incuriosito.

-Capitava- iniziò lei chiudendo gli occhi per un attimo -Che sognassi noi e dei nostri possibili incontri piccanti, in diversi luoghi e perciò dovevo alzarmi per andare da lui e sfogare quello che la sola idea di te mi dava.- ammise.

Continuavano a danzare mentre il biondo la studiava con occhi profondi e seri. Hermione stava iniziando a diventare nervosa, dopotutto gli aveva appena confessato che aveva fatto diversi sogni erotici su di lui, e lui continuava a tacere.

-Se non fossimo in missione ora e non dovessimo salvare l’Inghilterra ti prenderei ora in tutti i modi che hai sognato.- le disse con lo sguardo tornato limpido come se la tempesta fosse passata. La riccia cercò di contenere le fitte di eccitazione che le tramortivano il basso ventre e sorrise.

-Avremmo tempo per rimediare.- sghignazzò lei rilassandosi -Che poi come se tu non fossi stato con nessuna!- sbottò fintamente arrabbiata -Perché sei stato con altre nei giorni prima della nostra prima volta vero?- domandò.

-Beh sì.- ammise colpevole.

-Che ipocrita.- disse lei fingendosi indignata -Chi è la fortunata?- domandò cercando di celare la scintilla di gelosia che era scoppiata dentro di lei.

-Le fortunate.- ammise malizioso -e meglio che non le sappia.- disse vittorioso per lo sguardo geloso di lei.

-Tu sai di Adrian, devo saperlo.- gli disse molto insicura che conoscere quelle informazioni fosse buono per lei.

-Dopo stasera te lo dirò, ora concentriamoci sulla missione.- ghignò lui mentre la canzone finiva.

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Dopo uno sguardo assassino di Hermione al biondo ed un ghigno di lui si misero alla ricerca di Peter Stuart.

-Eccolo.- disse Hermione in modo che la potesse sentire solo lui.

-Dove?- chiese lui non riuscendo ad individuare bene la direzione dello sguardo della riccia; quella festa era piena di gente. La ragazza lo fece voltare per abbracciarlo.

-Alla tua destra, circa a 10 metri da noi, con abito vinaccia, occhiali e baffi bianchi.- gli sussurrò all’orecchio prima di allontanarsi da lui. Il biondo lo individuò subito

-Come iniziamo un discorso?- domandò la Grifona. Il biondo non rispose, semplicemente le afferrò la mano e la trascinò dietro di sé con la foga di chi vuole avere la propria privacy.

-Oh scusi.- disse Draco al signor Stuart dopo averlo urtato intenzionalmente -Volevamo uscire per prendere un po’ di aria.- continuò lui facendo intendere all’uomo che “prendere aria” non era il loro vero obiettivo. Hermione si annotò di premiarlo per quella idea tanto semplice quanto geniale.

-Non si preoccupi caro ragazzo.- disse sorridendo ad entrambi il signore -Tutti noi abbiamo avuto dei momenti in cui voler prendere aria.- scherzò ridacchiando e tendendo la mano prima a Draco poi ad Hermione -Piacere, Peter Stuart.- si presentò

-Draco Malfoy- replicò -e la mia compagna è Hermione Granger.- disse circondando la sua vita con un braccio. Nessuno dei due lo avrebbe ammesso, ma quei gesti da coppia normale facevano sentire entrambi più vivi.

-Granger.- disse Peter assottigliando gli occhi per afferrare un ricordo -Ah! Lei è la collega di mia figlia!- esclamò soddisfatto.

-Sì sono collega di Gabrielle.- disse sorridendogli di rimando -Ora che la guardo da vicino devo ammettere che le somiglia un bel po’.- ammise sinceramente.

-Oh, io sono solo un signore in crisi di mezza età mentre lei è una donzella favolosa.- disse umile ma comunque gongolante per quella somiglianza.

-Non l’ho vista molto dopo l’incontro a quella festa del Ministro.- fece Hermione con sguardo dubbioso -Vive qui? Non in Francia?- domandò con tono fintamente ingenuo.

 -Oh sì signorina, vivo in una casetta in Magic Street- le spiegò -Bel ciondolo.- disse catturato dal manufatto appeso al collo della Grifondoro.

-E’ un mio dono per il compleanno.- disse Draco sapendo che l’oggetto aveva raccolto tutte le sue attenzioni

-Opera dei folletti?- domandò lui sinceramente curioso.

-Sì, ha un buon occhio signore.- ammise il biondo.

-Oh, chi di noi non ha mai studiato la gioielleria per vezzeggiare una dama.- sghignazzò.

-Cerchiamo sempre di fare colpo su di loro.- incalzò Draco -Pensi che al nostro primo appuntamento l’ho portata al San Carlo Cicchetti, il migliore ristorante italiano delle due Londre! Che giorno era cara?- le domandò. Hermione colse subito la tattica usata dal biondo.

-Il 17.- disse appoggiandosi maggiormente a lui.

-Il 17.- disse Peter mentre il suo volto diventava inespressivo ed i suoi occhi persi in un punto del pavimento.

-Signor Stuart, si sente bene?- domandò Hermione preoccupata per il cambio repentino di lui.

-Non credo signorina.- disse guardandola -Il 17, il 17…- continuava a ripetere ed entrambi videro come gli occhi di lui stessero si guardando Hermione ma non la stessero vedendo affatto -Cosa è successo il 17?- domandò ai due.

-Deve dircelo lei signore.- fu Draco a parlare questa volta.

-Non so, ricordo che qualcuno ha suonato alla porta di casa mia.- disse confuso -ma non avevo ospiti da attendere.-

I giovani si guardarono, si erano aspettati qualsiasi reazione, indifferenza, panico, ma questa confusione, quello sguardo perso erano proprio una reazione inaspettata. Sembrava in trance, stregato quasi come se non ricordasse nulla di quel giorno, quasi come se… Entrambi spalancarono gli occhi! Quella sorta di amnesia piena di panico, di disorientamento così vero e puro erano pieno segno della Maledizione Imperius.

Ebbero appena il tempo di formulare quel pensiero che, da uno dei balconcini della sala gremiti di invitati saettò una striscia magica verde che finì direttamente nella schiena del signor Stuart, ed entrambi videro il suo sguardo confuso svuotarsi completamente di vita mentre il corpo inerme cadeva, venendo afferrato da loro prontamente.

 

 

 

 

 

Angolo Autrice:

Ciaoooooo a tuttiiiiii. Eccoci qui con un nuovo capitolo con un colpo di scena finale!

Iniziamo con la preparazione di Hermione, ormai avrete capito che adoro descrivere le cose nei minimi dettagli, perciò neanche questo capitolo poteva sfuggire a questo mio disturbo ahahaahahahaha.

Hermione è insicura e Draco la rassicura nel miglior modo possibile… Ehm ehm… questa scena mi è venuta tutta in un attimo, perciò non potevo non scriverla per voi!

Finalmente è tornato, anche se per una breve scena, il nostro fantastico Adrian Pucey e tutto ciò non può non implicare un po’ di gelosia di Draco.

Beh, abbiamo capito che la figura di Peter Stuart è veramente chiave nell’indagine e che quest’ultimo probabilmente è stato sottoposto alla maledizione Imperius, avendo così dei vuoti di memoria. Qualcuno lo ha eliminato perché pericoloso… ma chi? Le indagini andranno avanti!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Per le conseguenze dell’uscita in pubblico della coppia dovrete aspettare i prossimi capitoli, non ho descritto la scena sul tappeto rosso solo perché più avanti se ne parlerà e colmerò il vuoto 😊

Come sempre vi chiedo di farmi sapere che ne pensate, tutto ciò che vi passa per la mente, le vostre curiosità ed i vostri dubbi. Vi ringrazio come sempre per aver preferito, seguito, ricordato e recensito la storia! Un bacio e ci sentiamo settimana prossima :*

  
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