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Autore: GettAmourZe    10/12/2020    1 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Nota d'autori: 
Ciao a tutti! Siamo tornati con un nuovo capitolo! Purtroppo siamo ancora in ritardo, lo sappiamo. Ma questo anno è un inferno oltre che un casino, sia a livello generale che personale. Tuttavia stiamo cercando di migliorare il ritmo! Non facciamo promesse, ma speriamo di riuscirci!
Questo arco inoltre è quasi finito! Poi torneremo a Forsia! Sperando che possa soddisfarvi la conclusione che abbiamo in mente! 
Ma senza allungare il brodo, ecco a voi il capitolo!

 


Episodio 38: Senza voltarsi indietro! Eco di lancette prepotenti!

 

Ash e Serena attraversarono il ripido sentiero che li avrebbe condotti ancora una volta verso il dungeon della loro recente misfatta. Avevano perso clamorosamente, ma dentro di loro bruciava un forte istinto di rivicinta.

Conservarono le loro energie e i loro fiati. Ogni singola briciola di forza sarebbe stata vitale per affrontare Rayquaza.

Solo quando furono vicini al Dungeon lasciarono andare la tensione.

"Sai… credo di aver avuto un altro di quei squarci!"

"Davvero?" domandò Serena "E cosa hai visto?"

"La riuscita della nostra impresa. Stavolta sono sicuro che la faremo" affermò l'allenatore con sguardo determinato.

Serena piegò appena la testa, mostrando un sorriso perplesso "Sicuro che sia stato proprio uno squarcio e non il tuo ottimismo?"

"...Beccato." ammise Ash "Però stavolta sento che ce la faremo! Squarcio o istinto cambia poco, no?"

Serena gli diede corda “Beh, di norma le tue sensazioni non mentono.”

“Eh eh… oh! Siamo arrivati!”

La vista del promontorio Altavia era sempre la stessa, una distesa di prato verde e rocce, sempre accarezzata da una folata di vento, che quel giorno tuttavia, sembrava più graffiarla.

Qualcosa sembrava diverso, l'aria era più pesante. Tuttavia i due esploratori ignorarono questo dettaglio, decidendo di proseguire. Una volta trovato il passaggio della volta precedente i due vennero sbalzati in aria verso la corte del loro nemico più terribile incontrato fin ora.

Una volta ch le loro zampe toccarono il terreno, i due proseguirono nel loro cammino e nel fugace silenzio dell’ambiente circostante iniziarono a ricordare cosa aveva permesso loro di arrivare fin lì.

“Mi dipiace non aver potuto salutare gli altri.” Disse Ash rompendo il silenzio.

“Anche a me, così come essere fuggiti”

“Non avevamo molta scelta… e per poco non venivamo scoperti!” sospirò Ash. Non avrebbero voluto prendere misure così estreme se non obbligati. “Se non fosse per lui probabilmente adesso saremmo molto più svantaggiati.” commentò Ash.

Serena annuì “Vero...”

In effetti, fuggire dalla Gilda indisturbati si era rivelato più arduo del previsto. Il tempo non era molto per recuperare le loro cose e le provviste.

Era stato un aiuto fortuito a permettergli di farcela...


 

Flashback


 

“Dobbiamo sbrigarci...” sussurrò Ash mentre sistemava la borsa. Serena osservava da dietro uno dei muri la sala principale, in modo da accertarsi che fossero tutti ancora in sala da pranzo.

“Lo so, ma dobbiamo anche star certi che nessuno di loro ci becchi.” rispose la volpina uscendo allo scoperto assieme all’amico per avvicinarsi alla dispensa.

“Prendiamo quello che troviamo e ce la filiamo...”

tap tap

Sentirono uno zampettio famigliare. Improvvisamente un cigolio di una porta risuonò e i due si voltarono di scatto in direzione del suono. Videro la porta della stanza del Capitano aprirsi appena e ebbero un sussulto.

Non dovevano essere tutti a mangiare?

Si fecero prendere dal panico. Non potevano far rumore ma dovevano nascondersi e in fretta.

In un impeto di ansia si gettarono in direzione della dispensa, aprirono la porta e si gettarono al suo interno, pregando che le le loro code non si fossero viste.
Non ebbero tempo di chiudere la porta, si sarebbe di certo visto, quindi si limitarono a gettarsi nell’oscurità.

I loro corpi andarono a sbattere contro qualcosa e sentendo di fronte a loro una presenza rilasciarono un gemito. Probabilmente anche notato come suono, visto l’improvviso cambio di direzione del rumore dei passi nella sala al di fuori.

I loro cuori palpitavano, erano stati già beccati? La figura però sembrò intimarli a fare silenzio e li spinse in un angolo del ripostiglio. Non ebbero tempo nemmeno di ragionare e non ne persero per fare domande. Si limitarono a seguire la raccomandazione.

Sentirono la figura rovistare tra degli scaffali e qualche secondo dopo proveniente dalla fessura della porta aumentare. Si contorsero sempre più contro il muro per non farsi toccare dalla luce ed avere parti del corpo allo scoperto.

“Oh, sei tu.” Domandò una voce gracchiante. Era quella di Chatot.

“M-Mi ha mand-dato lo chef a prendere degli ingredienti per u-ultimare lo st-stufato!” rispose la voce balbettante alla soglia della porta.

“Ti serve un’ala?”

“O-Oh no! N-Non si preoccupi! Non f-faro cadere nemmeno un-una me-mela!”

“Ooook… allora ci vediamo tra poco. Mi raccomando, non sgranocchiare qualcosa sulla strada” Chatot lanciò all’individuo un’occhiata semi scherzosa.

La voce rispose con ansia e senso di vergogna “Oibò no-non lo f-farei mai!!”

“Suvvia scherzavo!” Rispose Chatot ridacchiando flebilmente e allontanandosi.

Sentirono una porta in lontananza di un’altra stanza chiudersi, probabilmente dove si erano riuniti a mangiare gli altri e dopo qualche secondo un sospiro.

La porta si richiuse ma non del tutto, fu solo accostata. L’oscurità tornò a dominare e fu in quel momento che la voce parlò.

“P-Potete ve-venire fuori adesso? Il bu-buio così m-mi mette a disagio...”

I due si guardarono e annuirono, uscendo allo scoperto, trovandosi Bidoof davanti. Non era una sorpresa ormai, avevano riconosciuto la voce prima, ma l’idea di essere colti sul fatto in quel modo li metteva a disagio.
Non tanto quanto essere scoperti da Chatot o il Capitano ovviamente.

“Grazie Bidoof...” i due mormorarono sospirando.

“Beh...” il castorino arricciò il naso “Non c’è di che, m-ma mi chiedo in verità di cosa.”

“Beh, per averci aiutati a nasconderci.”

Il Pokémon timido scosse la testa “Qu-Quello lo avevo capito, ma più perché state facendo tutto questo.”

Ci fu un attimo di silenzio prima che Serena parlò “Uh… vuoi dire che non sei sorpreso di vederci in piedi, qui… che proviamo a nasconderci da Chatot?”

Bidoof condivise loro un sorriso comprensivo “Gran par-parte di noi si nasconde spesso da Chatot, q-quindi già di norma sarei solo incuriosito.”

“Ma per il resto?”

“No-no, ci sono tante cose strane che ho notato di recente, quindi ormai ero pronto ad aspettarmi di tutto” sospirò e li aiutò a mettere negli zaini alcune provviste “E’ da tempo che ho capito che tra voi, Chatot e il Capitano ci sono degli affari di cui nessun altro è a conoscenza”.

“T-Tu lo hai notato?” Speravano non lo avesse fatto nessun altro.

Il castorino annuì e assunse un espressione un po' rammaricata “So-sono il primo a non riuscire ad esprimersi, quindi so quali sono le caratteristiche di qualcuno che mantiene un segreto. Può sembrare che io sia molto ingenuo e forse a volte lo sono ma… notare che qualcosa non vada quando riguarda i miei amici penso sia il minimo anche da uno come me.”

Provarono a ribattere ma incredibilmente il Pokémon li interruppe per proseguire “Ho sempre avuto piccoli sospetti, soprattutto durante il periodo in cui siete spariti per quella missione all’improvviso. Ho ripensato spesso che l’ultima volta che ti ho visto Ash, prima di ciò, eri corso via in modo strano. Da allora ho cercato di sopprimere quei sospetti, ma i pensieri tornavano a galla ogni volta.”

“...”

“Forse perché sembro più ingenuo passo inosservato e meno persone sospettano di me. Ho avuto quindi modo di starvi più attorno anche se non ve ne siete mai accorti. E ormai mi sembra chiaro che vogliate andarvene ancora in segreto”

I due abbassarono le orecchie ma il loro silenziò confermò.

“Vorrei chiedervi cosa stia succedendo ma immagino che non me lo direste, vero?” li guardò con occhi innocenti e umili, sapendo già la risposta.

Ash, con rammarico, gli posò una zampa sulla spalla. Aveva rimorso negli occhi e cercava le parole giuste “Mi dispiace, non può saperlo nessuno...”

“C-Capisco...” il castorino mormorò con voce sobria. Si capiva che dentro era ferito, ma cercò di non darlo a vedere.

“Non dirai nulla agli altri, vero?”

“Tranquilli, non lo farò. Però… vi vorrei chiedere una cosa, a cui possibilmente vorrei risposta.”

Ash e Serena esitarono un attimo ma diedero l’ok per domandare.

“Tutto ciò che c’era tra noi, era vero?”

I due sembrarono sorpresi dalla domanda.

“I-Immagino che a questo punto anche chi siate possa essere discutibile, ma ciò che vi chiedo è se lo deve essere anche l’amicizia che ci ha legati. L’Ash e la Serena con cui abbiamo legato, con cui ci siamo divertiti ed emozionati… quelli che davvero abbiamo conosciuto nel profondo, erano veri?”

“Sì.” risposero all’unisono entrambi senza esitazione. Talmente tanta sicurezza che colsero alla sprovvista Bidoof “Senza alcun dubbio. Quelli che avete conosciuto in missione, a tavola, durante le riunioni nelle nostre stanze o in qualunque altro momento di compagnia...”

“I legami che abbiamo forgiato qui, per quanto nascosti da… parecchie bugie, sono tutti veri. Voi siete nostri amici e i momenti passatti assieme qui alla Gilda per noi sono speciali.”

Sentirono dei piccoli *sniff* di i interruppe lasciando trasparire dagli occhietti due lacrime. Serena instintivamente lo abbracciò "Vi saremo sempre riconoscenti, davvero.”

“Q-Questo s-sembra un addio...” ridacchiò appena ma più il silenzio si estendeva più un grosso vuoto nel suo cuore si estendeva. Era davvero un addio??

“Ci dispiace...” Non era una risposta ma valeva come conferma.

“E’ un-una strada senza ritorno? Nemmeno in un futuro lontano?”

I due lo guardarono con comprensione e rammarico “Purtroppo dubitiamo, ma sarebbe meglio così...-” Vedendolo sbiancare subito aggiunsero “-...Ma non in quel senso! Anche se è rischioso intendiamo tornare sani e salvi, semplicemente… non qui.”

Potevano non aver tempo di farlo. Chi lo sa se non li avessero rispediti subito a casa in qualche modo, o ci fossero finiti senza nemmeno accorgersene.
Probabilmente, completata la missione, non avrebbero rivisto né Bidoof, né tantomeno gli altri amici della Gilda.

E non volevano nemmeno prendere in considerazione la possibilità di non uscirne vivi.

Ora Bidoof sentiva un misto di gratitudine per averli scoperti, ma allo stesso tempo una grossa malinconia e angoscia.

“Possiamo chiederti di aiutarci ad uscire inosservati?” chiesero.

“M-Ma certo” Rispose lui naturalmente. “Ne sarei onorato”

I tre osservarono fuori dalla porta e, una volta constatato che non vi fosse nessuno, corsero fuori. Grazie all’aiuto di Bidoof e della sua mossa Fossa recuperarono tutte le loro cose nello studio del Capitano, constatato di essere chiuso a chiave.

Appena ebbero finito, si ritrovarono sull’uscita della Gilda.
E così nell’aria si sentiva un sentimento di addio.

Entrambi abbracciarono Bidoof con gratitudine “Grazie ancora, infinitamente. Mi raccomando, qualcosa potrebbe essere in arrivo…” si staccarono e lo guardarono negli occhi con determinazione “Tieni gli occhi aperti.”

Il Pokémon marroncino ebbe un brivido ma poi annuì.

Il Pikachu e la Fennekin a quel punto si allontarono di qualche passo, ma sembrarono fermarsi di nuovo.

“Ah Bidoof, non sottovalutarti così tanto, vali più di quanto credi. Questa è una delle svariate prove...” rassicurò Serena.

“Esatto!” Ash si sistemò il cappello, girandosi di spalle “Sai… nei panni di allenatore, tu saresti sicuramente un Pokémon di cui andrei fiero di avere in squadra.”

Alcuni sorrisi finali e si concluse così il loro saluto. I due fuggitivi corsero via, in direzione opposta al tramonto, lasciando dietro di loro pezzi importanti di questa loro avventura… che però avrebbero per sempre conservato nei loro cuori.

“A-Aspetta… che voleva dire nei panni di allenatore?”


 

Fine Flashback


 

“Penso che se troveremo un Bidoof selvatico una volta tornati a casa non potrò fare a meno di tentare di catturarlo” ridacchiò il Pikachu.

“Lo avresti fatto indipendentemente da questa avventura” rispose lei con tono simile.

“Touché! Ma sai quanto amo i Pokémon...”

“Quanto è variato il tuo amore per i Pokémon in questa avventura?” domandò lei curiosa. Questa esperienza doveva aver portato delle conseguenze nel loro modo di pensare.

“...” Il ragazzo pensò un attimo prima di rispondere “Sai… penso che li adoro ancora di più. Ora potremmo avere un legame ancora più profondo con loro, un livello totalmente diverso per comunicare. Avremo modo di capir-...”

Si fermò un attimo sentendo una strana atmosfera. Non era lo stesso silenzio della volta precedente e più proseguivano più sentivano un’aria totalmente differente.

“…Ho uno strano presentimento” mormorò Serena, dubbiosa come lui.

“Sbrighiamoci.” annuì lui.

Come pensavano, qualcosa di diverso davvero c’era; era tutto più abbordabile.

Non aver incontrato molti Pokémon selvatici era strano, ma ancora di più lo era la sensazione che provavano dentro i loro cuori. Erano carichi, ma allo stesso tempo non sentivano nessuna paura intensa.

Dov’era quell'aura intimidatoria che tanto li aveva sconvolti nel recente scontro?

I venti si muovevano in modo stranamente regolare, molto più composto. Ebbero prova di ciò quando buttarono un granello di cemento su uno dei flussi per capire la loro destinazione.

Arrivarono al limite del Dungeon e si prepararono per il loro prossimo step. Presero un respiro profondo, ignorando tutti gli strani dettagli notati e si presero per zampa. Una volta appostati sul bordo più vicino a dove erano stati prelevati la volta precedente, si lasciarono un pò andare. Quando ebbero la certezza che il vento li avrebbe sollevati da terra e presto presero il volo.

In pochi secondi si trovarono nel luogo della loro scorsa sconfitta.

Atterrarono decisi e pronti all'attacco, non si sarebbero fatti sorprendere ancora una volta.

Invece in qualche modo vennero sorpresi, perché davanti a loro non si manifestò nessuno. E così per i minuti in cui rimasero in posizione e in guardia.

Il clima non era molto diverso ma, per quanto turbolento, sembrava altrettanto controllato.

E ancora, non si sentiva nessuna presenza.

C'era una sensazione di vuoto.

"Uh...?" diminuì un pò la tensione nel corpo di Serena. "Non c'è nessuno?"

"E' strano... ma non mi pare che il guardiano sia nei dintorni" si ritrovò d'accordo l'amico.

"Come mai?"

"Non saprei, ma direi di non erdere un istante e approfittarne per cercare il tesoro!" rispose lui con determinazione mettendosi a perlustrare lo spiazzo di rovine.

La volpina contribuì nella ricerca, annusando in giro e osservando i vari elementi che li circondavano. Dove poteva trovarsi il tesoro? Non c'erano molti oggetti in cui nasconderlo; pareti, buche o cespugli.

Le uniche cose che vedeva erano il pavimento, delle macerie che Ash stava già controllando e delle colonne, alcune rette in piedi e altre cadute.

Controllare le macerie era comunque buono, ma non pensava vi avrebbero trovato ciò che cercavano. Era troppo scontato.

La cosa che più la straniva era quella colonna a terra, centrale rispetto alla larghezza del pavimento.

Non era troppo perfetta? Non aveva nemmeno una base a cui ricollegarsi; se contava le colonne ognuna aveva il suo piedistallo, anche se staccata...

Tranne quella.

Balzò in avanti e la ispezionò con attenzione, per poi decidersi. "Ash! Proviamo a far rotolare quella colonna!" chiamò Serena mettendosi dietro ad essa e spingendo.

"Uh? pensi sotto ci sia qualcosa?"

"Non tanto sotto, quanto dentro!"

Questo bastò. Il Pikachu corse ad aiutarla con il suo Codacciaio e insieme riuscirono a far rotolare la colonna. Come previsto non vi era alcun buco nel terreno, ma ce n'era uno in essa, proprio sul lato prima voltato.

Troppi elementi negavano fosse una coincidenza.

E infilando la zampa ne ebbero conferma. Ash sentì qualcosa di solido ma leggero, dalla forma particolare. Tirando fuori l'oggetto si ritrovarono davanti la Cielmelodica.

"EVVAI!" entrambi si diedero un batti cinque.

Serena piegò appena la testa "Non pensi che se lui se ne fosse andato avrebbe portato il tesoro con sé? Rayquaza non sembra per niente il tipo da abbandonarlo così..."

"Hai ragione" ammise Ash "Ma continuo a non sentire alcuna presenza..."

"Dici che possiamo prenderlo?" domandò la volpina.

"Dobbiamo, non abbiamo altra scelta. Non mi sembra il tipo da fare imboscate e probabilmente c'è un motivo se non abbiamo incontrato né lui né molti Pokémon nemici. Ma qualunque sia la vera ragione possiamo solo prendere il tesoro e proseguire nella nostra missione!"

"Giusto!" aderì Serena mentre Ash sistemò la Cielmelodica nella borsa.

Una volta rimessa la colonna al suo posto, per non dare subito nell'occhio in caso Rayquaza tornasse, i due si prepararono ad andarsene. "Ora dobbiamo solo rimetterci in cammino!" incitò Ash.

"Per fortuna abbiamo l'Evadisfera. La prima volta siamo stati letteralmente scaraventanti nel vuoto. E' solo grazie a qualche corrente che ha rallentato la caduta che non siamo-..."

"Già..." rabbrividì Ash. Tirò fuori la sfera dalla borsa e la offrì a Serena, che insieme a lui appoggiò entrambe le zampe allo stesso momento.

L'oggetto si illuminò e un fascio di luce avvolse i due esploratori, i quali sparirono dal luogo, portandosi via l'unico segno del loro passaggio.

...

Quando riaprirono gli occhi notarono con loro sorpresa di non essere ai piedi del Dungeon, piuttosto in uno spazio chiuso. Guardandosi in torno si accorsero di trovarsi in una piccola caverna.

Un improvviso rombo tuonò nel cielo, facendoli sobbalzare appena. Si avvicinarono all’uscita e subito i loro nasi furono pervasi dal classico odore di pioggia, anche se già solo alla vista era abbastanza ovvio il temporale che si scatenava al di fuori.

"Perché pensi che la sfera ci abbia teletrasportati qui? Di norma ti porta all’uscita di un Dungeon...” il Pikachu osservò l’oggetto sparire lentamente dalle proprie zampe e dissolversi nel nulla.

“Forse è successo qualcosa nel Dungeon mentre stavamo cercando il tesoro. Anche se non ho idea di cosa di preciso...”

Ash sospirò grattandosi il capo. Persino per un ottimista come lui era evidente che qualcosa di brutto circolava, ma forse era proprio questo suo ottimisto a portarlo a sopprimere dentro di sé le preoccupazioni.

Voleva porre fine a questa minaccia sul nascere, anche se di norma si gettava faccia a faccia contro i nemici.

Anche se doveva ammettere che di recente gli era difficile riconoscere davvero quale fosse il suo mondo.

"Beh, direi di farci un’idea sul nostro prossimo obbiettivo nel frattempo"

"Vediamo..." disse Serena spianando la mappa "Il deserto lo abbiamo attraversato e così il monte. Anche la Scala del Cielo è fatta...”

“Ci mancano l'abisso, il mare, la giungla e il vulca-" si fermò di colpo.

"Che c'è?" chiese Serena sorpresa dalla reazione.

"Ma questo... non è lo stesso vulcano dove tempo fa ti avevano portata quelli del team Teschio?" indicò lui con la zampa.

"Uh… non saprei a dire il vero. Non ho mai visto dove si trovasse sulla mappa, penso sia più facile che tu abbia controllato quando sei venuto a salvarmi"

“Sì! Sono sicuro! E’ anche l’unico vulcano della regione e mi pare di riconoscere dai disegni la costa su cui sono sbarcato prima di entrare lì!”

"Quindi abbiamo avuto uno dei tesori sotto il naso tutto il tempo?”

“Già! E non dirmi che-”

“-l’eruzione era-”

“-opera di un guardiano!?” esclamarono assieme.

Ash schioccò le dita “Ma certo! Probabilmente quella volta aveva percepito problemi e quindi si è arrabbiato! L’eruzione doveva essere per forza opera sua!”

“Beh vito che consciamo il territorio potremmo andare lì come prossima meta! Tanto tutti i Dungeon che ci servono sono molto sparsi.”

“Non ti metterà un po' a disagio?” domandò l’amico con un pochino di simpatia e comprensione.

“Probabilmente un pochino, ma tolto il dente tolto il dolore… giusto?” sorrise lei scacciandola preoccupazione.

Ash ricambiò il sorriso “Giusto. E poi non penso ci daranno tanti problemi i Pokémon del luogo, l’ultima volta li ho mandati tutti allo sbaraglio!” dichiarò lui con un accenno d’orgoglio.

Serena avrebbe voluto dire “Il mio eroe” in modo scherzoso, ma decise di trattenersi, per vari motivi.

Considerarlo il suo eroe le faceva battere il cuore al solo pensiero, anche se Ash avrebbe fatto tutto ciò per qualunque suo amico, forse anche uno sconosciuto nel bisogno.

Un altro motivo era la consapevolezza che, anche se era una battuta, guardandola in modo appena più profondo, non poteva lasciare sempre che fosse lui ad essere l’eroe. Un giorno sarebbe voluta diventare la sua eroina e stava lavorando sodo per arrivare al suo pari.

Probabilmente Ash l’avrebbe contraddetta subito dicendole che era già al suo livello se l’avesse sentita dire certe cose e forse aveva ragione, ma Serena sapeva anche che chiunque nella sua posizione si sarebbe sentito quasi insufficiente.

Quasi, se si fosse trattato di un altro eroe qualunque allora si sarebbe sentita schiacciata da una montagna di sentimenti di incompetenza. Ash però, per quanto tutt’altro che principesco, valoroso e dal gran cuore, non era solo un eroe.

Lui era un trascinatore. Non era mai brillato come il sole, una singola massa calorosa a cui tutti ruotano attorno. Era più una stella brillante che vagava e ispirava altre ad unirsi a lui. Riusciva a portare spontaneamente al suo fianco le persone che crescevano con lui, rendendole loro piccolo, dei piccoli eroi.

Lei voleva solo poter accompagnarlo e aiutare le altre stelle, così come se stessa. Brillare da sola e ancora di più con loro.

“-Serena?” la chiamò lui e lei tornò con la mente chiara. Dalla faccia che aveva Ash sembrava l’avesse chiamata almeno un paio di volte. “Tutto bene?”

“Sì, scusa” scosse lei la testa “Sono solo un po' stanca”

“In effetti abbiamo riposato comunque meno del normale e il tempo che c’è rende sonnolenti… direi allora di riposare qui. Siamo al riparo e non mi sembra una cava abitata da qualcuno”

“Un sonnellino lo farei volentieri… ma prima ripetemi quel che stavi dicendo” suggerì lei di finire il discorso, scusandosi per essersi distratta.

“Oh, dicevo che secondo me dovremmo trovare qualcuno che ci aiuti nei prossimi Dungeon!” rispose lui mentre si spostavano più all’interno della piccola tana per mettersi nell’angolo più caldo.

Serena piegò appena la testa “Qualcuno che ci aiuti? In tal caso avremmo fatto prima a chiedere a qualcuno della Gilda...”

“Li avrebbe messi nei guai però… inoltre non potevamo dire loro nulla”

“Non possiamo rivelare troppo nemmeno a qualcunque Pokémon accetti di aiutarci miracolosamente” ribatté lei preoccupata.

“Vero… ma tantovale provare, no? So che siamo forti assieme e non dubito che potremmo farcela! Però i prossimi percorsi saranno ancora più difficili e devo essere onesto… siamo esausti.”

Serena annuì, la prova vivente era la loro sonnolenza in aumento non appena prendevano una pausa.

“Fossi il me di anni fa ti direi subito di buttarci nonostante tutto, come affrontare un capopalestra da ottava medaglia quando sei ancora alla prima. Però pian piano ho imparato che ci sono sfide che possiamo permetterci di rischiare e altre no… anche se è difficile capire di quale si tratta” guardò il palmo della propria zampa per un momento “Sono sicuro che ce la faremo, daremo il meglio! Ma ci serve qualcuno che sappia di più di questo mondo”

“Una cosa è buttarsi in una sfida avventatamente con ottimismo, un’altra è essere incoscienti” Aderì Serena “Ad essere sincera di recente ci sono un sacco di scelte strane che dobbiamo fare. Non mi sorprenderei se ne avessimo fatte alcuni che si contraddicono”

I due si ritrovarono a sbadigliare all’unisono. Capendo che avevano raggiunto il limite si accucciarono. “Ci penseremo una volta risvegliati, riposa bene Ash”

“Anche te Serena” ricambiò sentendo le palpebre chiudersi.
 


 

Furono dei passi improvvisi a svegliarli ore dopo.

Erano abbastanza distanti ma furono sufficienti a mettere in allerta Serena che, subito dopo, svegliò Ash, impegnato in un sonno più profondo.

L’amico stava per chiederle cosa stesse succendo ma subito lei lo zittì e gli disse di tiarsi più indietro con lei nell’angolo.

Dal rumore sembrava che fosse in arrivo un Pokémon molto grosso. Poteva essere un viaggiatore come loro oppure il proprietario della tana, per quanto disabitata sembrasse. Non vi era alcun dettaglio che potesse far capire una determinata proprietà.

I rumori si fecero più pesanti fino a quando i due intravidero un’ombra stagliarsi nella fioca luce del mattino; grossa, lunga e si stagliava su due piedi.

Era un grosso Armaldo, era bastato poco per riconoscerlo.

Passò qualche secondo di silenzio, quasi a far pensare Armaldo se ne fosse andato, tuttavia non si erano sentiti altri passi a provare la cosa.

E nonostante il totale silenzio, il Pokémon non ci mise molto ad accorgersi della presenza dei due sconosciuti, per quanto fossero nascosti. "Avanti, magari può fregare un Pokémon qualunque di un Dungeon ma non me di certo. So che siete qui"

I due rabbrividirono, ma a questo punto sarebbe stato solo sciocco rimanere nascosti se era così sicuro ch fossero lì.

Ash e Serena uscirono dal nascondiglio lentamente. Dalla voce non sembrava aggressivo ma non era una ragione valida per abbassare la guardia.

"Due scriccioli, uh? Allora, che ci fate qui?" domandò con fare tranquillo, nascondendo un lato di sé un pò titubante. Come avevano trovato la sua tana? Per di più senza seguirlo?

Sperava non fossero altri Pokémon con la fissa di catturarlo.

"Uh, questa è casa sua?" domandò Serena.

"Direi proprio di sì, anche se temporanea" Ignorò momentaneamente il fatto che i due non gli avevano risposto e proseguì fino ad un angolo della tana, appoggiando le provviste.

"Ci dispiace per averla invasa, sembrava disabitata..." Si grattò appena il capo Ash, sperando non reagisse male. Per il momento tuttavia sembrava abbastanza calmo, o almeno così sperava.

Armaldo guardò i due Pokémon, mentre iniziò a sgranocchiare una mela "Non è un problema, alla fin fine sembra davvero un comune buco e sono comunque solo di passaggio. Quindi… perché eravate qui?"

"Ci siamo finiti usando un'evadisfera dopo aver completato una dura missione e visto che fuori c’era il maltempo abbiamo pensato di riposare per un po'“

"Hmm" borbottò Armaldo "Che tipo di missione?"

"Top secret."

Armaldo ridacchiò "Roba grossa? Eppure mi sembrate novellini a guardarvi"

"La Scala del Cielo è roba grossa?"

Armaldo si ingozzò un attimo, ma fece in modo di riprendersi il prima possibile. Si diede qualche pugnetto sul petto e tossicchiò "Pardon?" Li guardò bene per qualche secondo e capì dai loro sguardi che non scherzavano. E aggiungendo che non avevano negato di essere novellini...

"Voi due siete folli" disse. "Come mai gli scricchioli pazzi capitano sempre a me?" il suo pensiero andò a rivolgersi verso un Pokémon rosa rotondo incontrato anni prima.

"Eh... ce lo dicono spesso" ridacchiò Ash.

"Come mai due novellini come voi sono stati mandati lì? Pochi esploratori ne sono usciti vivi poi... a meno che non abbiate lasciato il luogo non appena ci avete messo zampa dentro"

"Uhhh... Non siamo proprio stati mandati. Diciamo che è stata più una nostra iniziativa"

Lui smise di mangiare per un momento la mela e li guardò con interesse "Ohhh ho capito. Siete un pò dei fuorilegge come me”

I due si irrigidirono "Uh?!"

"O almeno lo ero. Non sono più un criminale, per quanto però sia ancora un fuggitivo. A quanto pare si sono scordati di togliere la mia vecchia taglia sulla testa"

"C-Che cosa hai fatto per diventarlo?"

"Il passato è passato, ho scontato la mia pena. Inoltre, non sono così chiacchierone da spifferare tutti i dettagli della mia vita. Un pò come voi."

Ash e Serena lo guardarono confusi, mentre egli lanciò ad ognuno una mela "Non ci vuole un genio a capire che state lasciando fuori informazioni, anche se siete inspiegabilmente aperti verso uno sconosciuto."

"Beh di norman non tutti ci dicono di essere ex criminali" ribatté Ash.

"Hm, hai ragione. Sarà che mi ricordate qualcuno..." incrociò le zampe mente osservò i due mangiarsi quelle mele...

Le mele...

"Dove state facendo i corsi per esploratori?" domandò con attenzione. Per diventare esploratori ufficiali serviva frequentare dei luoghi specializzati e registrati e il suo presentimento gli diceva che-...

"La Gilda di Wigglytuff" Risposero i due all'unisono.

Sapevano che essere così aperti con uno sconosciuto nel loro caso non era il massimo ma, ricordando la discussione avuta ore prima, avevano bisogno di qualcuno ad aiutarli e lui sembrava competente, per quanto ex criminale.

"..." Il Pokémon non rispose a quell'affermazione, rimanendo pensieroso per qualche secondo. Poi la sua bocca parlò "Di cosa si tratta la vostra missione? Certo sempre nei limiti di ciò che potete dirmi”

"Non vuoi... riportarci alla Gilda... giusto?"

Il Pokémon rimase un attimo sorpreso, poi ridacchiò "Non preoccupatevi, non sono uno che fa la spia sugli affari personali degli altri. Anzi, provo molta empatia visto che siete fuggitivi come me. Certo, mi aspetto lo stesso trattamento da parte vostra"

I due annuirono lentamente, iniziando a fidarsi appena "Dobbiamo arrivare alla fine del Vulcano Gigante e sconfiggerne il Guardiano… poi dobbiamo recarci in altri dungeon"

Armaldo cercò di non sorprendersi "Hmmm folle. Immagino che vi serva una zampa" Ma certo, si erano aperti perché volevano un rapporto di fiducia con lui e averlo in squadra. Erano così disperati da chiedere aiuto al primo sconosciuto dall'apparenza forte e esperto?

"Sì... Potrebbe essere dura e abbiamo bisogno di Pokémon capace. Anche se hai avuto la fedina penale sporca in un certo senso ti ha dato esperienza e sei un tipo roccia! Contro i Pokémon di tipo fuoco è perfetto!"

“In effetti… avrei anche mosse di tipo acqua in caso, per bilanciare la mia debolezza agli attacchi di tipo Roccia e contro i tipi fuoco e terra”

“Esatto! Inoltre devi essere in costante movimento!”

Armaldo ragionò un attimo "Non fa una piega." ammise "Ok, vi aiuterò"

"Davvero?!" I due esclamarono.

"Certo, tanto dovevo cambiare aria in ogni caso. Finché non mi coinvolgete in qualcosa di estremamente illegale vi darò una zampa. Ci terrei a non peggiorare la mia situazione"

I due ridacchiarono un pò nervosamente. Ciò che stavano facendo non era illegale... a parte fuggire con i permessi da esploratori. Ma ciò non avrebbe influito su Armaldo, a meno che non fossero in qualche modo denunciati e non fosse diventato un complice. "C'è qualcosa che vorresti in cambio?"

"Non mi interessa nulla di particolare, anche se gradirei dividere degli eventuali tesori e provviste trovate sulla strada. Come detto, devo cambiare aria ed è da un pò che non vivo una bella avventura vecchio stile" li rassicurò "Inoltre, diciamo che è una piccola beffa verso un vecchio amico"

“Un amico?”

“Solo uno scricciolo che mi avete fatto ricordare...”
 

...
 

Ritrovarsi in quel luogo dopo la scottante esperienza passata provocò strane reazioni da parte di Ash e Serena. Il primo sembrava indossare uno sguardo determinato, mentre l’altra, sebbene nel suo habitat ideale, si senteva più sulla spine.

La cosa non sfuggì agli occhi di Armaldo "Paura?"

"Esperienze passate" cercò di smorzare la tensione Serena esibendo un sorriso piuttosto finto.

"Quindi siete già stati qui?" chiese il Pokémon fossile piuttosto sorpreso.

"Sì, anche se era una missione di tutela" rispose Ash vagamente. Rivelare ad uno sconosciuto, seppur amichevole, le esperienze che aveva passato Serena non gli sembrava un gesto molto carino da compiere. Non c’era bisogno di ricordare l’esperienza più del dovuto.

"Capisco..." commentò il Pokémon coleottero "Ok piccoletti, la situazione è questa. La Fennekin qui presente è un tipo fuoco quindi lei dovrebbe giocare in casa, a meno che non ci sia qualche Pokémon di tipo terra che conosce anche mosse di tipo Roccia e, in quel caso, anche io dovrò evitare di venire colpito. Tu invece che sei un Pikachu sei un tipo elettro e a parte alcuni Pokémon di tipo terra non dovresti avere molti problemi"

“Hmm” risposero i due annuendo.

“Inoltre, per quanto possa aiutarvi con i miei attacchi di tipo roccia e acqua sono anche un tipo coleottero quindi non posso farvi da scudo perenne”

Ash agitò appena la zampa “Tutto questo è vero, ma i tipi sono relativi alla fine. Con la determinazione e il gioco di squadra sono sicuro che non avremo problemi!”

“Alquanto ottimista” commentò nuovamente Armaldo.

Serena ridacchiò “E’ fatto così, ma ha ragione. Qualunqu lotta è ribaltabile, anche se in svantaggio di tipo”

“Esatto! Quindi non perdiamo altro tempo! Andiamo!” disse luì invitandoli a seguirlo.

“E’ sempre così?” domandò l’ex-criminale.

“Sì, per lo più, ma è contagioso” rispose Serena senza esitazione, partendo a ruota dietro ad Ash.

Con un lieve sospiro, anche il terzo Pokémon iniziò il cammino all’interno del Dungeon.

Scalare di nuovo il vulcano fu più facile del previsto, forse per la presenza di Armaldo o forse perché Ash ci aveva davvero giusto. Alcuni lo avevano riconosciuto e gli giravano alla larga, a volte balbettando Pikacastigo.

Raggiunsero senza complicazioni il break point e poco dopo si trovarono a poco dall’entrata nel cratere.

"Ci siamo quasi" esclamò Serena guardando l'orizzonte.

"Sento ancora uno strano presentimento… come nella Scala del Cielo, tutto è troppo semplice. Dovrei sentirmi sollevato ma invece è l’esatto opposto” commentò Ash a bassa voce.

“Tutto bene?” gli chiese Serena girandosi verso di lui.

“Sì sto bene!” subito lui la tranquilizzò facendo un passo in avanti “E’ sol-”

Un flash gli accecò la vista e sentì la sua mente farsi lontana dal corpo. Inizialmente fu molto disorientato ma presto prese coscienza di star vivendo un altro squarcio.

Fu veloce e poco chiaro. Si trovava nello stesso posto dove il suo corpo risiedeva e intorno a sé un silenzio tombale.

Improvvisamente un’ombra apparve di fronta a lui, rossa e rapida. La sua massa era familiare ma non ebbe tempo di vedere, perché non appena essa si scagliò su di lui lo squarciò finì.

“WAA!” tornò in sé rabbrividendo.

“Ash! Tutto bene?”

“Cosa è successo?” espresse la sua confusione il loro compagno temporaneo.

“Uno squa-” alzò lo sguardo “ATTENZIONE!”

Un enorme masso di roccia bollente rotolò in loro direzione. Armaldo si getto addosso ai due novellini e li spostò dal sentiero, finendo però coinvolto dall’impatto.

“Armaldo!”

“Sto bene… più o meno. Dannazione sono incastrato!" brontolò il Pokémon cercando di tirarsi fuori dalla trappola di rocce che si era creata con la collissione del masso.

“Grazie per averci aiutati...” Serena ringraziò, ma subito lui sembrò mettere da parte le questioni di gratitudine.

“Sì, sì, non c’è di che, ma dovete correre. Andate avanti e proseguite!”

“Cosa?”

“Questa è di sicuro una trappola, per dove ci troviamo un masso bollente lo avremmo visto fuoriuscire dopo un’eruzione. Andate avanti! Io vi raggiungerò non appena mi sono liberato!”

“M-Ma-” provarono a contestare i due.

Tuttavia vennero subito interrotti “Anche tu hai percepito qualcosa, giusto?!” si rivolse ad Ash, ma non attese risposta, sapendola già “Bene, quindi dovete andarvene. Non preoccupatevi per me, me la caverò. Non sono uno scricciolo!”

I due si guardarono un attimo, per poi annuire con esitazione “Se non ti vediamo tra pochi minuti torniamo a prenderti”

“Ok, ma ora andate.”

Ash e Serena si girarono e partirono in corsa con esitazione. Zampettarono veloci verso il cratere, cercando di recuperare il tesoro in fretta e tornare ad aiutare Armaldo se non li avesse raggiunti.

Normalmente avrebbero insistito per aiutarlo a qualunque costo, ma sapevano anche che se fossero stati attorno a lui, chiunque li stesse aspettando, avrebbe potuto coinvolgere anche Armaldo e ferirlo in quel momento di debolezza.

Erano certi di essere l’obbiettivo. Allontanadosi avrebbero allontanato il pericolo da Armaldo, o almeno così speravano.

La loro preoccupazione salì una volta arrivati sull’orlo del cratere. Era passato almeno un quarto d’ora e Armaldo non si vedeva. La loro paura principale era che chiunque li avesse attaccati fosse rimasto indietro e se la fosse presa con il loro nuovo compagno.

“Che facciamo? Torniamo indietro?”

“...Non ne ho idea. Non voglio lasciare nessuno indietro ma voglio anche fidarmi di lui” commentò il Pikachu.

“Aspettiamo qualche minuto?”

“Penso che s-” Un’improssiva ombra rossastra apparve nella coda dell’occhio del Pokémon topo e un senso di dejavou lo colpì. “-A TERRA!!" gridò Ash venendo nuovamente interrotto e trascinando Serena con sé.

Una feroce sferzata d'aria passò poco appena sopra le loro orecchie, come un colpo di forbici appena sfoderate.

Un Pokémon dalla corazza rossa e dallo sguardo vuoto si ergeva davanti a loro, come se fosse uno zombie. Serena ebbe un sussulto, davanti a loro vi era una presenza molto familiare…

Era Scizor.

"Scizor!?" esclamò Ash trattenendo un sussulto. Cosa ci faceva Scizor lì? Era stato mandato da Wigglytuff per caso? Eppure Scizor era sparito nel nulle e dato per disperso.

Il Pokémon non rispose e si preparò di nuovo ad un altro attacco, ancora più feroce del primo. Questa volta Ash non fu abbastanza rapido e il colpo riuscì a prendere una delle sue zampine "GGHHH" trattene una smorfia di dolore accasciandosi.

"Ash?! Va tutto bene!?" esclamò Serena.

“S-Sto bene" cercò di rialzarsi in piedi Ash. Cosa diamine stava succedendo? Scizor era un esploratore composto e professionale. Per quanto la sua missione fosse di riportarti a casa, o almeno così era certo al monte, non li avrebbe mai attaccati per ferire.

Ed questi attacchi erano per far male.

"Scizor che stai facendo?" gridò il topo. “Cosa è successo dopo la nostra separazione?”

"..." fu la silenziosa risposta dell'insetto rosso.

“Ti hanno chiesto di riportarci alla Gilda?” Insistette Ash, mentre Serena caricava i suoi attacchi di tipo fuoco per autodifesa.

Fu tutto inutile, Scizor non diede risposta e si limitò a caricare un Forbice X.

“Provo a fermarlo io con un Lanciafiamme!" disse la volpina sparando una poderosa fiammata dalla sua bocca.

Ciò che scioccò di più i due non fu una schivata o un controattacco; Scizor non si mosse di un centimetro. Ciò che li stupì fu che rimase fermo a subire l’attacco, il quale non lo scalfì per nulla.

"COSA?!" gridò sorpresa la volpina poco prima di essere presa in pieno dalla sforbiciata micidiale.

"SERENA!" gridò Ash per poi rivolgersi con rabbia al colui che ormai era un nemico "ORA BASTA! NON SO COSA TI SIA PRESO MA NON AZZARDARTI PIU' A TOCCARLA!" gridò sparando il miglior Fulmine che avesse nel suo repertorio.

Scizor fu preso in pieno, ma l'unica cosa che gli causò furono due leggeri ammaccamenti sulla sua corazza rossa.

"..." replicò e sparò un Metaltestata sul topino sbalzandolo via.

"A-Accidenti... n-niente sembra fermarlo!" annaspò Ash. Cercò di rialzarsi ma con orrore notò il Pokémon proprio sopra di lui, il quale lo osservava con occhio vuoti e secchi. Sembrava una macchina per uccidere, senza anima.

Il Pikachu istintivamente si preparò a ricevere il colpo, non sapeva che potenza aspettarsi, ma probabilmente sarebbe stato molto doloroso.

Chiuse gli occhi e attese.

Tuttavia il colpo non arrivò mai a segno. Piuttosto sentì un grido e un rumore di collisione.

"WAHHHHHHHHHHH" urlò una voce fuoricampo e qualcosa andò a scontrarsi contro le chele di Scizor, trascinandolo lontano.

Quando Ash riapri gli occhi una nuova conoscenza si era aggiunta nella battaglia, rosa e tondeggiante… le sue orecchie mosee dal vento.

"Qui le cose non vanno bene per nieeente bene, per niente, no no no..." disse calmamente Wigglytuff osservando il Pokémon steso a terra. Si girò poi verso Ash e Serena "Voi state bene?" chiese con apprensione.

"Capitano!? M-Ma come..!?" iniziò a chiedere sorpreso il Pikachu ma subito il Pokémon lo fermò.

"Ne riparleremo dopo! Ora pensate a trovarvi un rifugio e mangiarvi qualche Baccarancia. Qui me la caverò io!"

"M-Ma Scizor?”

“Ci penserò io a lui! Nessun problema! Fate quello che dovete fare...” disse il Capitano in modo sbrigativo.

Serena si era rialzata ed era ora a fianco di Ash, osservando il Capitano con preoccupazione “Capitano non possiamo lasciarla indietro! Insieme possiamo batterlo!”

“In un caso normale, sono sicurissimissimo di si, ma ora come ora penso sia ovvio che qualcosa non va” Scizor doveva essere il loro protettore, ora sembrava un sicario… e di sicuro non pareva avere l’intenzione di risparmiarsi nemmeno con Wigglytuff, visto lo sguardo dei suoi occhi rivolto al Pokémon rosa.

“C-Capitano… ci dispia-” provarono i due.

“Lo so” Non li lasciò terminare “Siete dei monelli, ma ora non conta più. Andate, portate a termine la vostra missione. Qualunque sia.”

Il Pokémon nemico iniziò lentamente a rialzarsi e la cosa fece affrettare il Capitano “Non posso trattenerlo per molto! Andate!!”

I due si sentirono dei blocchi di ghiaccio. Già Armaldo si era sacrificato per lasciarli proseguire e avevano dovuto mollarlo indietro. Avrebbero dovuto farlo anche con il Capitano?

Quanti Pokémon si sarebbero sacrificati per mandarli avanti? Era necessario lasciare indietro qualcuno, per di più amici, per la loro missione?

Lo sguardo di Wigglytuff sembrò rispondere di sì. Non sapeva quale fosse il loro scopo ed era un mistero come li avesse trovati, probabilmente ne avrebbero fatto un discorsetto in circostanze diverse. Tuttavia l’urgenza nei suoi occhi sembrava intimarli a darsi una mossa.

A volte bisogna fare scelte che non ci piacciono. In questo caso… la faccio io per voi.”

“E’ un ordine.” sorrise lui uccidendo sul nascere ogni possibile contestazione.

I due, ormai rassegnati, iniziarono ad allontanarsi con amarezza “Un altro Pokémon ci ha aiutati ma è rimasto indietro...”

“Vedrò di aiutarlo io!” notando una mossa improvvisa di Scizor in direzione dei suoi cadetti il Pokémon si mise in mezzo e trattenne il colpo di Metaltestata “GHNNN… è di tipo acciaio...” Si arrotolò meglio sul corpo dell’insetto e lo bloccò per impedigli di proseguire oltre, facendo leva sulle sue forti zampe anteriori “VIA DA QUI! ORA!”

Guardò indietro con la coda dell’occhio, ma con sua sorpresa e sollievo, Ash e Serena non erano più in vista.

Beate Mele Perfette…” L’attacco doveva averli convinti a correre via, per quanto esitanti e pieni di rimorso fossero.
 


 

Il Pokémon pallone stava cercando di sopportare qualsiasi colpo e di contrattaccare con i più potenti Granvoce che aveva nel suo repertorio di mosse, tuttavia Scizor non sembrava risentirne particolarmente. Ci furono violenti scambi di mosse ma mentre la mantide corazzata ad ogni round sembrava uscirne illesa, Wigglytuff invece faticava sempre di più.

"Urrgh" tossì il capitano con la fronte impregnata di sudore e il corpo pieno di ammaccature. "N-non r-riesco a trovare un punto debole. Scizor si sta muovendo in maniera perfetta, anche troppo. Sembra un automa..."

La definizione di automa infatti non andava molto lontano dalla condizione in cui il Pokémon avversario si ritrovava: sguardo vuoto, cinico e assente, ma capace di trasmettere un’aria spietata e fredda.

Scizor continuava a dispensare sforbiciate a destra e sinistra mentre Wigglytuff faceva di tutto per schivarle o per lo meno assorbirle senza rimediare troppi danni. L’unica sua chance era usare il Fuocobomba che aveva imparato proprio per affrontare gli avversari di tipo Acciaio che si ritrovava. Era però consapevole che la mossa era ancora troppo imprecisa e nella situazione in cui si trovava lanciarla sarebbe stato un probabile suicidio.
Ora come ora però non aveva altra scelta.

Fece un balzo indietro e iniziò a raccogliere il fiato nel suo corpo e accumulare calore, tuttavia sentì un altro tipo di calore scatenersi dentro di sé e si accasciò a terra.
Rilasciò il respiro e delle fiammette deboli svanirono nell’aria come fragili schegge.

Alzò lo sguardo, la sua vista sfocata. Tentò di prendere lo stesso la mira anche in posizione inginocchiata. Aveva affrontato minacce simili, seppur in nessuna di quelle situazioni si era trovato in così difficoltà. Sapeva però che non era una scusante e che avrebbe dato tutto fino all’ultima briciola.

Rischiava che Scizor si avvicinasse troppo? Bene, avrebbe usato la vicinanza a suo vantaggio e avrebbe rilasciato Fuocobomba all’ultimo, in modo da colpirlo per forza. Il rischio di essere colpito prima era enorme, quasi certo, ma a mali estremi estremi rimedi.

Iniziò a fare lunghi respiri senza dare troppo nell’occhio dell’avversario.

Attese, Scizor sempre più vicino e pronto a colpire.

Raccolse tutto il fiato che poté e si preparò a scagliarlo, ignorando il dolore e il bruciore che sentiva. Doveva rilasciare la mossa con tutto ciò che aveva in corpo, ogni goccia di energia.

Tuttavia, qualcosa si mosse prima di lui e si mise in mezzo ai due attachi. Wigglytuff per la sorpresa rotolò indietro e una fiammata enorme gli uscì dalla bocca, liberandosi in cielo.

L’improvviso intruso invece afferrò Scizor per la testa e lo scagliò via brutalmente con tutta la forza che aveva nelle sue… chele.

“Hey scricciolo, attento ai tuoi attacchi! Per un pelo non mi colpivi con quel Fuocobomba!”

Wigglytuff aprì gli occhi completamente nell’udire la voce. Rotolò in piedi e si ritrovò subito faccia a faccia con una grossa ammaccatura che il suo soccorritore portava sulla schiena.

Non ragionò nemmeno per un istante, la sua bocca pronunciò quel nome automaticamente. "Maestro!?" gridò dalla sorpresa.

Armaldo lo fissava con uno sguardo mezzo mezzo divertito e mezzo stranito "Aspetta… tu sei quello scricciolo?!”

“Olàlà! Sei proprio tu!”

Armaldo indossò un ghigno sul volto, internamente digerendo la sorpresa “Pensavo fossero quei due all’inizio! Solo dopo ho notato che non era così, ma non mi aspettavo che il Wigglytuff fossi tu."

"Sorpreso di trovarmi come Wigglytuff e non Igglybuff?”

“Un po', ma più per il fatto che non era un altro della tua specie. Sai non sei esattamente l’unico Wigglytuff di questo pianeta...”

Scizor sembrava a terra svenuto dopo aver picchiato il capo. Questo avrebbe dato loro tempo di riprendere fiato e cercare di immobilizzarlo in qualche modo.

“Come sei arrivato qui Maestro? E' da anni o meglio secoli che non ci vediamo!" rispose Wigglytuff "Ho sentito voce che eri stato rilasciato ma non ho avuto molto tempo di verificare e venirti a cercare”

Armaldo sorrise, il suo amichetto non era cambiato affatto. “Lunga storia scricciolo, diciamo che si sono dimenticati di ripulirmi la fedina penale e sono stato costretto a girare qua e là, in attesa che rimedino.”

“Ohiohiohi, ti aiuterò io in quello dopo che questa cosa sarà risolta! Con la mia parolina sarai pulito in men che non si dica!”

“Grazie, ma ora penso che sia il momento di mettere da parte le chiacchiere. Hai visto per caso i tuoi due cadetti? Immagino siano passati da qui”

"Intendi Ash e Serena? Come li conosci?”

“Li ho incontrati mentre fuggivo, erano di ritorno dalla Scala del Cielo e i siamo alleati. Ho detto che li avrei aiutati…! Anche perché avevo capito che erano tuoi allievi e che probabilmente non avevano il tuo permesso di fare ciò che che stavano facendo.”

Wigglytuff sospirò “Incontro nato dal destino immagino…”

“Ehi, è vero che l’ho fatto per dispetto ma anche come favore. Li ho tenuti lontani dai guai come potevo”

“Grazie” ammise sinceramente l’amico “Quei due sono finiti in qualcosa di grosso e temo anche brutto… il mio pancino mi ha guidato da loro!” Ridacchiò “Totalmente irragionevole che li abbia lasciati fuggire.”

“Quindi sapevi che se ne sarebbero andati?”

“Oh lo sospettavo! Ma il mio istinto mi ha consigliato di lasciarli fare e urrà urrà! Forse era la scelta migliore. Anche se sono dovuto intervenire io alla fine si sono dimostrati capaci e adesso saranno probabilmente quasi a destinazione."

Sentirono dei rumori provenire da poco distante. Videro Scizor che si reggeva in piedi. Dalla sua espressione sembrava non provasse alcun dolore e non si fosse fatto nulla, ma la sua postura parlava diversamente.

"Non sono più il tuo Maestro scricciolo, anzi direi quasi che ora sei tu il maestro di tutti. Quindi, Capitano, ho un’idea per metterlo fuori gioco… disposto ad ascoltarmi?” Lanciò un’occhiata determinata all’amico di lunga data.

Wigglytuff ricambiò “Dica compare!”

“Ho visto che il tuo Fuocobomba è ancora un work in progress, ma penso che sia necessario usarlo almeno una volta. Dobbiamo però rallentare Scizor per farlo, anche se ferito è probabilmente ancora troppo veloce.”

“Ok, come vuoi rallentarlo?”

"Questo vecchio bandito ha ancora qualche vecchio trucco; guarda un pò qui!" dalla corazza tirò fuori un globo.

"Una lumisfera? Di solito non aiuta gli esploratori a trovare l'uscita dei Dungeon?" chiese il Pokémon rosa.

"Certo, lo farebbe, almeno nelle situazioni normali. Ricorda però che c'è sempre più di un modo di usare uno strumento, scricciolo..." disse in maniera un pò sibilina lui. “Dobbiamo usarla non appena si avvicinerà. Mi raccomando, la affido a te mentre lo tengo impegnato”

Si sentì uno scatto e di nuovo Scizor sembrò partire alla carica. Armaldo si mise in mezzo e affrontò il nemico a testa bassa.

Neanche lui, essendo di tipo roccia, avrebbe retto a lungo l'impatto contro un tipo acciaio, ma a differenza di Wigglytuff aveva una buona corazza che gli avrebbe permesso di sopportare più danni.

Tuttavia all’ultimo il coleottero rosso cambiò direzione e partì quarta, girando attorno a loro come un fossennato. Sembrava una saetta, passando sul terreno, saltando sui fianchi dei tronchi degli alberi e dandosi la spinta per aumentare.

Il Pokémon in sé era quasi invisibile, non avevano modo di capire a occhio nudo quando si sarebbe avvicinato. Di tanto in tanto si scagliava su Armaldo colpendolo con le sue chele e gli provocava danni, ma la velocità con cui agiva era troppo elevata sia per la vittima di difendersi che per Wigglytuff di aiutare colpendo il nemico.

Inizialmente, Armaldo sembrò solo subire, ma man mano che proseguivano i colpi aquisiva sicurezza. Era come se nella sua mente stesse calcolando qualcosa, probabilmente le tempistiche e intervalli degli attachi.

“N-Nove secondi precisi dal mio via. In quel momento scaglia la sfera ai miei piedi”

Wigglytuff lo guardò confuso un attimo ma si preparò lo stesso, fidandosi cecamente del compagno.

“Via!”

Scizor continuava ad attaccare e nulla cambiava, ma quelle erano le intenzioni di Armaldo, che contava nella mente i secondi.

Altrettanto faceva Wigglytuff…

Tre…

Due…

Uno…

Scaglio la sfera a terra con forza e l'area si illuminò di una luce immensa. Durò brevi ma importanti secondi.

Scizor rallentò e chiuse appena gli occhi instintivamente, era una reazione alquanto minore rispetto alle aspettative, ma considerato che non sembrava reagire molto al dolore, doveva essere il massimo ottenibile.

Fu allora che Armaldo sgaiattolò via e incominciò a correre sul campo. Quando Scizor riaprì gli occhi scoprì che Armaldo aveva costruito un Bunker roccioso intorno a lui. Provò a sfondarlo ma non appena fece un passo il suo piede iniziò a sprofondare.

“VAI!” Si sendì al di fuori della trappola. Scizor non aveva fatto nemmeno a tempo ad alzare la testa.

Un poderoso Fuocobomba arrivò dal cielo e si riversò sul Pokémon.

Quando le fiamme si esaurirono nel bunker e le rocce pian piano crollarono, rivelando Scizor scottato completamente e fuori gioco.

"Uff… uff… è fatta" soffiò Wigglytuff sedendosi stremato, seguito a sua volta da Armaldo. "Grazie compare, senza di te non sarei riuscito a scamparla stavolta"

"Ringraziami ricordando al Magnezone di pulirmi completamente la fedina… ma è stato lo stesso un piacere"

"E’ stato un piacere assistere a questo show pure per me!" li interruppe una vocina dall'alto "Avete sconfitto il luogotenente più forte che avevo attualmente! I miei complimenti davvero!"

Armaldo e Wigglytuff rizzarono le orecchie "Cosa?"

"A dire il vero avevo previsto altri soggetti per questo spettacolo, ma di certo il Capitano Wigglytuff a il grande bandito Armaldo non sono da meno per la goduria!” continuò la voce. “Per stavolta però mi sporcherò le mani”

"Chi sei?" gridò Wigglytuff richiedendo all’entità di rivelarsi.

"Io? Beh pochi mi hanno conosciuto realmente, ma molti parlano di me. Ditemi, quali sono le vostre ambizioni e soprattutto quanto desiderate appagarle?"

"Le nostre ambizioni non sono di tuo interesse, le porteremo a compito con le nostre zampe" rispose Armaldo ad alta voce, guardandosi in giro con la coda dell'occhio.

Lui e Wigglytuff, schiena contro schiena, cercavano di avere tutto il territorio circostante sotto i loro occhi.

La voce ridacchiò "Quanta confidenza nelle vostre parole. Ma non sempre gira tutto a favore nella vita"

"Con quanta confidenza invece tu ti nascondi nelle ombre invece di venire allo scoperto?"

"Se proprio volete sfidare la sorte vi accontenterò..."

I due si irrigidirono sentendo il tono farsi più grave, raggelando il loro sangue.

"...Vi dimostrerò quanto possa essere determinante e distruttiva la sfortuna..."

Una nube scura li circondò all'improvviso, prima ancora che i due potessero accorgersi della sua iniziale manifestazione. Era molto più intensa di una nebbia normale e portava con sé una forte colorazione violacea.

"Ma non temete, perché non dovrete vedere mai più l'ombra di un fallimento."

Sentirono un flusso d'energia entrargli dal naso e la bocca, fluendo nel loro corpo come un'entità a se stante che si fondeva a loro e li intossicava. I loro corpi non riuscivano a ribellarsi, un tremore era l'unica reazione che riuscivano ad avere mentre la foschia gli entrava dentro e veniva assimilata.

Fluiva in loro, la sentivano mutare ogni cellula del loro corpo mentre soffocava il loro sistema in ogni sua parte.

"...Farò in modo che quella vostra confidenza non sia totalmente inutile"

 

 

"Serena, tu vedi qualcosa?" Furono le prime parole ansimanti di Ash, mentre si guardavano attorno al capolinea.

"No... Non vedo nulla purtroppo..."

Erano arrivati alla fine del Dungeon, ma le loro ricerche non avevano portato alcun frutto. Al contrario della volta precedente, non c'era alcun tesoro.

Avevano trovato quello che poteva sembrare un nascondiglio per il tesoro ma non vi era nulla all'interno e nemmeno vi era traccia del guardiano.


 

Erano forse arrivati troppo tardi? Dai segni di lotta si poteva intuire vi era stato uno scontro e che qualcuno aveva combattuto di sicuro il guardiano.

"Che facciamo? Se qualcuno si è preso il tesoro... come faremo a ritrovarlo?" espresse con preoccupazione Serena.

Ash strinse i denti in una piccola smorfia di frustrazione. Un intoppo dietro l'altro... prima si erano separati da Armaldo, poi l'attacco di Scizor, in seguito il sacrificio del Capitano...

Sembrava tutto stesse precipitando.

"Temo che dovremo posticipare quei pensieri a più tardi..." rispose lui alla fine "Non possiamo permettere che la cosa ci fermi, ora più che mai dobbiamo continuare."

"Come abbiamo lasciato indietro il Capitano dobbiamo lasciare indietro anche questo..." mormorò Serena abbassando le orecchie.

Si sentivano entrambi dei codardi, ma ora più che mai avevano una conferma che quell'orologio del loro istinto non era più immaginario e le lancette di esso battevano furiosamente veloci.

La posta in gioco era davvero troppo alta e solo loro portavano il testimone lasciato da Cresselia. Uno che nessun altro poteva portare e che mai avrebbero dovuto lasciar cadere.

Ash appoggiò la zampina sulla spalla della volpina cercando di darle conforto, per quanto in verità anche lui ne cercasse con quel contatto "Per ora sì, ma sistemeremo tutto. Non possiamo perdere tempo purtroppo e stare qui a girarci i pollici non farà apparire il tesoro all'improvviso..."

Per quanto doloroso, dovevano andare avanti.

C'era una minaccia in arrivo e dovevano raccogliere tutti i tesori in tempo per affrontarla. Questa minaccia era quasi invisibile, come un virus, ma si stava spargendo e sarebbe peggiorato in men che non si dica.

"Piuttosto che perdere tempo adesso a chiederci come cercare questo tesoro andiamo a prendere gli altri, sperando che siano dove dovrebbero"

Serena annuì "Se davvero qualcuno li sta raccogliendo come noi dobbiamo anticiparlo, perché non ci possiamo permettere il dubbio che sia dalla nostra parte al momento, ci sono troppi rischi"

"Esatto." concordò Ash. "Dobbiamo proseguire e tenere sempre il prossimo obbiettivo sott'occhio. Non so ancora perché Cresselia ci abbia scelti per questa cosa, ma so che siamo gli unici due umani e questo deve essere in qualche modo determinante. Non possiamo fallire!"

"Allora che stiamo aspettando?" si mise in piedi Serena "Al prossimo Dungeon!"

Il Pikachu si sistemò il cappello e annuì.

Seguirono il rumore delle onde del mare, prendendo un tunnel diretto verso l'uscita.

Partiti alla volta del loro prossimo obbiettivo, lasciando dietro di loro un vuoto e caldo covo...

E una leggera foschia che iniziò ad invaderlo giusto un istante dopo…

.

.

Continua…

   
 
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