Seccature
natalizie
Fissa la bambina davanti a
lui, ripensa alle parole di suo padre.
Che seccatura.
«Hai detto qualcosa?»
domanda lei, inarcando il sopracciglio destro in un modo che a Shikamaru non
piace per nulla. Somiglia all’espressione che fa sua madre quando si arrabbia.
«No» replica, incrociando le
braccia infastidito. Perché tocca proprio a lui occuparsi dei figli degli importantissimi
ospiti di suo padre? Non è giusto.
Kankuro, oltre a essersi
presentato con degli assurdi segni in faccia – ha confuso Natale con Halloween?
–, si è subito messo in un angolo a giocare con delle strane – inquietanti – bambole.
Anche Gaara si è presto isolato, in un angolo diverso, a plasmare quella che
sembra sabbia. Solo Temari è rimasta davanti a lui, al centro della
stanza, come ad aspettare una sua mossa.
Confrontata ai suoi fratelli
è certamente la più normale, ma Shikamaru pensa che sia anche la più seccante.
Non poteva ignorarlo anche lei mettendosi da qualche parte a fare cose da
ragazze tipo, non sa… sventagliarsi?
Ma no, Temari continua a
fissarlo con il sopracciglio ancora inarcato. Dev’essersi stufata di attendere.
«Allora? Voglio fare qualcosa. Un gioco».
Shikamaru sbuffa. Si alza
riluttante, recupera la scacchiera da shogi e ritorna, posizionandola tra loro.
Se devono proprio fare qualcosa insieme, almeno sarà qualcosa che piace a lui.
«Dove sono i miei pezzi da
shogi?!»
Temari ride, non prova a trattenersi
o nascondere il suo divertimento. Shikamaru la fissa irritato. Che li abbia presi
– nascosti – lei è fin troppo palese; come si è permessa?
«Andiamo» esordisce la ragazza,
smettendo infine di ridere. «Non ti stufi mai? Sarà il decimo Natale che festeggiamo
insieme e mi proponi sempre lo stesso gioco noioso, Nara».
«Se è così noioso potresti
fare qualcos’altro e lasciarmi in pace». Più passano gli anni, meno la capisce:
non si lamenta troppo perché giocare a shogi con lei a Natale è
diventata praticamente una tradizione, l’ha accettato, ma se le dispiace così
tanto perché mai non se ne va per conto suo come i suoi due fratelli? Non sono
più bambini, non ha certo bisogno di lui – ammesso che l’abbia mai avuto.
Lo sguardo della ragazza si
fa freddo, lo mette improvvisamente a disagio. Più del solito, insomma.
«Usciamo».
Quasi non registra quella
proposta improvvisa. È impazzita del tutto?
«Con questo freddo? Non vado
da nessuna parte» chiarisce subito.
Sul volto di Temari appare
un ghigno gelido. Fa paura – gli ricorda sua madre. «Andrò al mercatino
di Natale di Konoha e tu mi accompagnerai» decreta, infilando il
cappotto. «Da sola potrei perdermi e far scivolare le tue stupide pedine nel
fiume – accidentalmente, sai».
Che seccatura.
«Dov’eri finito? Pensavo
quasi che fossi scappato».
«Sciocchezze. Vai troppo
veloce» replica Shikamaru, fingendo uno sbadiglio. «Ancora non ti sei stufata?
È quasi ora».
Temari non indaga oltre; non
nota il pacchetto celato nella busta piena.
Doveva avere
quel ventaglio antico, anche se procurarselo è stata una vera seccatura – è il
regalo perfetto.
«Muoviti, Nara».
Quella ragazza è una seccatura – una non troppo seccante, però.
NdA
Sinceramente, non pensavo
avrei mai scritto di Shikamaru e Temari. Sono fuori dal fandom di Naruto da
anni, faccio giusto qualche incursione ogni tanto con la mia OTP (tutt’altri
personaggi), ma di loro non ho mai scritto nemmeno ai miei tempi “d’oro” (salvo
una mini-apparizione di Shikamaru) e mai avrei pensato di farlo.
Perché, allora? Rosmary
mi ha sfidata a trattare questa coppia per me inusuale e ho accettato. Mi
dispiace essere ricorsa a un’AU ma, oltre al Natale, la prima scena che mi è venuta
in mente è stata quella con loro bambini e mantenere l’ambientazione canonica
sarebbe stato complesso.
Nella mia disperazione (?)
ho chiesto dei prompt per questa coppia, e alla fine ho utilizzato “Dove sono i
miei pezzi da shogi?!” datomi da Luschek come ispirazione.
Questa storia non è niente
di che, ma alla fine mi sono divertita a scriverla; il mio primo assaggio di
Natale per quest’anno.
Spero che abbiate potuto
apprezzarla.
Un bacio,
Mari