And old ghosts come back home
Mirtilla sosteneva che il tempo scorresse in modo curioso da quando era morta. Le capitava, infatti, di fare capolino fuori dal bagno e scoprire che mancava solo un mese al miglior giorno dell'anno, quando avrebbe giurato che ieri ne mancassero cinque.
Sì perché, anche dopo tredici anni vissuti sulla terra e ventisette trascorsi nel limbo, il Natale rimaneva il suo giorno preferito.
Era il giorno in cui i coniugi Warren venivano accompagnati al secondo piano e Mirtilla poteva gettarsi su di loro con tanta foga da attraversarli; il giorno in cui era contenta e i genitori, accarezzandole i capelli impalpabili, le sussurravano quanto gli fosse mancata la loro bambina.
***
Penso che avrei potuto fare molto di più con questa storia, ma mi sono imposta il formato drabble perché sapevo che se avessi avuto a disposizione più parole avrei scritto qualcosa di infinitamente triste. E il personaggio di Mirtilla è già infinitamente triste.
A parte essere un intermezzo comico, pensateci: è una ragazzina che è stata assassinata perché si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, costantemnte schernita, con pochi amici e costretta a restare per l’eternità in un luogo che probabilmente era per lei già un incubo. E con la morte non è cambiato nulla, anzi!
Se io fossi stata costretta a passare l’eternità nella mia scuola media o superiore penso che non mi sarei limitata ad allagare il bagno, no, avrei tirato giù le fondamenta.
Queste sono le riflessioni che mi hanno spinto a scrivere qualche riga per dare a questo personaggio almeno una giornata serena … E onestamente? Possiamo anche vederci un’analogia con questo Natale, visto che vorremmo abbracciarci ma sarà impossibile :’)
Spero vi sia piaciuta.
Un abbraccio.
Vostra,
Ink_