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Autore: Red Owl    15/12/2020    0 recensioni
Quando un terremoto distrugge la sua città natale, Annabel lascia Epona e si trasferisce su Nantos-A, un pianeta scarsamente abitato. Lei e Seth, il suo fidanzato, intendono sposarsi e dare vita a una nuova famiglia, ma le leggi e le superstizioni del luogo li costringono a separarsi. Annabel si ritrova così legata a un uomo silenzioso e dal passato oscuro. Piena di rabbia e di rancore, la ragazza è determinata a non piegarsi a quell'ingiustizia, ma presto le diventa chiaro che la realtà è ben più complicata di quanto non sembri al primo sguardo. Ricongiungersi a Seth adesso non è più il suo unico obiettivo: deve anche restare in vita.
Genere: Hurt/Comfort, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Annabel scuote più volte il capo. “No” dice, cercando di scrollarsi di dosso la sensazione di essere finita in una specie di incubo. “No, no, no.”

Mastro Leron le posa una mano sul braccio, forse nel tentativo di rassicurarla. “Annabel…”

La ragazza si ritrae come se fosse stata scottata. “Ho detto di no!” tuona, contraendo i pugni. Una rabbia famigliare le divampa nel petto, infiammandole il volto e mozzandole il respiro. “Non sposo un tizio che nemmeno conosco solo perché voi vi siete messi in testa che ho ammazzato qualcuno in una vita precedente! Questa è una cosa da matti!”

Il capo villaggio sembra preso in contropiede dalla sua reazione e retrocede di un mezzo passo, guardandosi attorno come in cerca d’aiuto. I suoi occhi cadono su Nisha, che però scrolla il capo come per dirgli di arrangiarsi.

Seth scatta in avanti. Mada lo afferra per le spalle, ma il ragazzo è più giovane e veloce e si divincola dalla sua presa. Immediatamente le sue braccia circondano Annabel e la stringono a sé, tenendola al sicuro contro il proprio petto. “Voi siete completamente pazzi” sibila in un tono che la ragazza non gli ha mai sentito usare.

La sua rabbia non le permette però di restare ferma in quella posizione passiva, lasciando che sia Seth a difenderla. La giovane solleva il capo e allontana gentilmente il ragazzo da sé, poi si volta per fissare Mastro Leron. “È fuori discussione” ringhia, puntandogli un indice al petto. “Potete anche scordarvelo.”

L’uomo sembra senza parole, ma al suo fianco Nisha sospira. “Non è che tu abbia tante alternative, ragazza” dice con una voce che sembra ancora più ruvida del solito.

Seth le stringe una mano e Annabel scopre i denti in un ringhio. “Piuttosto che sposare qualcuno che non conosco”, scandisce, “dormo nella fabbrica di Yuba. Anche all’interno del reattore principale, se è il caso.”

Un’ombra si materializza ai margini del suo campo visivo e la giovane si volta verso la Signora Becker. “Lei lo sapeva” la accusa, puntando gli occhi in quelli della donna. “Lei lo sapeva fin da subito: è per questo che il primo giorno mi ha chiesto che cosa mi ero fatta in faccia!”

Elsa scuote il capo. “Non sapevo che ti avrebbero chiesto di sposare Janus. Immaginavo però che il tuo aspetto avrebbe potuto essere un problema.”

Per una frazione di secondo, Annabel si chiede chi diavolo sia Janus, poi capisce che è il nome dell’uomo che vorrebbero farle sposare. Non gliene frega niente. 

Seth fa un passo in avanti, cercando forse di fare scudo alla ragazza. “Il suo aspetto non è un problema” dice con voce ferma. “Siete voi ad avere un problema!”

Elsa chiude gli occhi e sospira. “Forse è meglio se ne discutiamo un attimo con calma e privatamente. È importante che abbiate ben chiara la situazione in cui vi trovate.”

Annabel gonfia il torace. “La situazione è chiarissima…”

Annabel”, la interrompe la donna, “parliamone.”

E dove?” chiede Nisha, introducendosi nella conversazione. 

Il volto della Signora Becker si contrae in un’espressione grave. “Nel tempio. È l’unico posto che garantisca un minimo di privacy.”

Nisha annuisce. “Mastro Leron”, dice, rivolta al capo villaggio, “le dispiace se parliamo un attimo con i due ragazzi?”

Direi che è decisamente il caso di farlo.” La voce del Maggiore Nelson li fa sussultare e Annabel lancia un’occhiata al volto grave del militare, cercando di capire se anche lui fosse al corrente di quello sviluppo inatteso. L’espressione cupa del suo volto le suggerisce però che l’uomo è sorpreso quanto lei da quell’inaspettato cambio di programma; e quel particolare le dà un po’ di fiducia.

D’accordo” sospira Elsa. “Andiamo.”

Ancora fremente di rabbia, Annabel sente su di sé gli sguardi dei presenti, ma non vi bada. L’unica cosa importante è la mano di Seth, che è scesa nuovamente a stringere la sua. Tutto il resto può andare al diavolo. Vorrebbe che scomparissero tutti e che li lasciassero in pace: se avesse il potere di ridurli in cenere con la sola forza del pensiero, lo farebbe. 

Quando arrivano alla porta del tempio, la giovane non ha il coraggio di incontrare lo sguardo di Kalika. Sa che nei suoi occhi neri leggerebbe pietà e compassione, ma in quel momento vuole tenersi stretta la rabbia e l’indignazione, evitando di cadere nelle spire dell’autocommiserazione. 

Ma non vi vergognate?” 

La voce di Kabir è un colpo di frusta, e sulle prime Annabel pensa che stia parlando con lei e Seth, ma basta un’occhiata per capire che la domanda era rivolta a Nisha. Gli occhi del giovane sono fissi sulla donna e sembrano ardere come carboni ardenti.

La vecchietta lo ricambia con un’occhiata altrettanto bruciante. “Fatti gli affari tuoi, ragazzo” gli intima. 

Le labbra del giovane si ritraggono sui denti, in una smorfia che sembra quasi il ringhio di un lupo. “E se invece non avessi voglia di farmi gli affari miei?” la provoca. “Non potete rovinare così la vita di questi due ragazzi!”

Se fosse  in un altro stato d’animo, Annabel lo ringrazierebbe. Durante il tempo che hanno trascorso insieme non si sono mai scambiati che pochi convenevoli e adesso lui la sta difendendo: la cosa è commovente, anche se piuttosto sorprendente.

Nisha non sembra però essere della stessa idea. Anche se è molto più bassa di lui, si erge in tutta la sua statura, come se intendesse sovrastarlo. “Stai forse dicendo che le nostre leggi e le nostre tradizioni sono sbagliate? Per caso non ti stanno bene?”

Esattamente!” ribatte lui, ma le mani di Kalika gli si stringono attorno alla vita.

Kabir” lo richiama la ragazza in tono sommesso. “Kabir.”

Annabel non riesce ad avercela con l’altra ragazza per il fatto che sta richiamando all’ordine il suo fidanzato. Malgrado la tempesta di pensieri ed emozioni che infuria dentro di lei, ha riconosciuto la minaccia nelle parole di Nisha. 

Anche Seth gli rivolge un gesto come per dire che è tutto a posto, e Annabel deve fare forza su se stessa per non urlare che non è così, che non c’è niente che sia a posto. 

Il Maggiore Nelson coglie la sua agitazione e le sfiora una spalla con le dita. “Andiamo dentro” le sussurra piegandosi sul suo orecchio.

Quando le porte della cappella si chiudono alle sue spalle, la giovane si posa le mani sui fianchi. “Adesso voglio capire cosa diavolo è questa storia” sbotta, facendo saettare lo sguardo sui presenti.

Non abbiamo nessuna intenzione di fare quello che ci chiedete” annuncia nello stesso momento Seth, risoluto.

Il Maggiore leva le mani e fa loro segno di calmarsi. “Andiamo con ordine” dice. “Perché è stato deciso che la Signorina Jensen - Annabel - debba sposare quell’uomo?”

La domanda sembra rivolta alla Signora Becker, ma Elsa si limita a fissare Nisha con aria interrogativa, lasciando che sia lei a rispondere. Annabel si impone di respirare lentamente, lasciando alla donna la possibilità di spiegare e di darle qualche elemento in più per capire come si sia arrivati a quella decisione. Non che lei abbia intenzione di accettarla, comunque. 

Nisha chiude gli occhi per un istante e poi esala con forza dal naso. Annabel non sa dire se sia stanca o solo irritata. “Volete la spiegazione ufficiale o quella ufficiosa?” fa, con voce asciutta.

Nelson non sembra intenzionato a perdere tempo. “Quella che corrisponde alla verità” replica in tono secco.

Benissimo” annuisce la vecchietta, apparentemente per nulla intimorita dall’atteggiamento del militare. “La verità è quella che ha illustrato Mastro Leron poco fa: la religione ci insegna che i segni come quelli che la ragazza porta in volto sono simbolo di gravi peccati commessi nelle vite passate. Quando un simbolo del genere si manifesta, la persona che lo porta è tenuta a espiare le proprie colpe nel modo più opportuno: considerate le dimensioni di quella macchia, un matrimonio non è nemmeno la punizione peggiore. Anzi!”

Annabel sbuffa sdegnosamente e fa per dire qualcosa, ma Nisha la interrompe. “La verità”, riprende, “è anche che Janus è il nipote di Romed che, nel caso non l’aveste capito, è la persona che ricopre la carica più alta qui al villaggio. Dopo Mastro Leron, chiaramente.”

Il Maggiore inarca le sopracciglia. “Ah” fa, e ad Annabel non piace il suono di quell’esclamazione.

Sedici anni fa, quando aveva quindici anni”, riprende la donna, “Janus ha ucciso suo padre e suo fratello.”

La ragazza strabuzza gli occhi davanti a quell’informazione. “Che cosa!?”

Nisha le fa nuovamente cenno di tacere. “Le circostanze sono poco chiare, anche perché si tratta di un fatto avvenuto prima che Romed e il ragazzo arrivassero sul nostro pianeta. Forse si è trattato di un incidente o forse di un’azione volontaria, ma quello che è certo è che all'epoca Janus non si è reso pienamente conto di quello che ha fatto.”

Stronzate!” sibila Seth. “A quindici anni uno non è un bambino: non è che uccide qualcuno per sbaglio e non si rende conto  di quello che fa. Se non si è trattato di un incidente, quel tipo è un assassino!”

La vecchietta lo fissa con il suo sguardo penetrante. “In linea di massima potrei essere d’accordo con te”, ammette, “ma Janus non è mai stato particolarmente percettivo da questo punto di vista. Ci sono cose che, semplicemente… sembra non comprendere, ecco.”

Annabel è sempre più inorridita. “Vorreste farmi sposare un idiota?” sbotta.

Preferiresti sposare un assassino capace di uccidere a sangue freddo e in pieno possesso delle proprie capacità mentali?” la provoca l’altra donna.

Preferisco sposare Seth!” ribatte lei alzando la voce.

Questo l’abbiamo capito” sbuffa Nisha, levando gli occhi al cielo. “Il problema è che Romed preferisce che tu sposi suo nipote e che, guarda un po’, ha convinto le altre Sapienti e tutti gli altri membri del Consiglio del villaggio che questa è la soluzione migliore per tutti! E non c’è proprio niente che tu possa fare per sottrarti a questa decisione, quindi ti conviene abituarti all’idea. Anzi”, rettifica, spostando lo sguardo su Seth, “vi conviene abituarvi all’idea, visto che, come avrai notato, c’è una sposa pronta anche per te!”

Annabel si sente sbiancare e la presa della mano di Seth si fa talmente stretta da risultare quasi dolorosa. 

Il Maggiore Nelson si schiarisce la voce. “Perchè Romed ha tanta fretta di trovare una moglie a suo nipote?”

Nisha si lascia sfuggire una risatina sarcastica. “Oh, non direi che ha fretta, visto che sono sedici anni che cerca di trovare una compagna al ragazzo. Quando sono arrivati al villaggio, erano accompagnati da alcuni soldati provenienti dal loro pianeta natio.”

Da quale pianeta ha detto che provengono?” la interrompe Nelson.

La donna schiocca la lingua. “Romed viene dalla base di Hesperia, ma da ragazzo Janus non veniva con lui: non ho mai saputo da quale pianeta o da quale base provenga. Romed non ama parlare della vita che conduceva prima di trasferirsi a Huim, ma sappiamo che lui e Janus vengono da una famiglia potente e che solo per questo motivo il ragazzo è stato condannato all’esilio e non a morte. Per questo e, suppongo, per il fatto che su Hesperia Romed era considerato un sant’uomo, un sapiente con molti seguaci.”

il militare annuisce. “Quindi gli è stato permesso di accompagnare qui il nipote e di iniziare una nuova vita con lui.”

Esatto” dice Nisha. “Naturalmente, dal momento che il ragazzo era a tutti gli effetti un assassino, non gli è stato concesso di vivere al villaggio. È stato esiliato, com’è giusto che sia, e da allora vive in una palafitta sul Lago della Luna.”

Da solo?” scappa detto ad Annabel, che, nonostante tutto, cerca di immaginarsi come sia possibile che un ragazzino non particolarmente intelligente e proveniente da un pianeta alieno abbia potuto sopravvivere tutto solo in mezzo a un lago.

Da solo, sì” conferma seccamente la vecchia. “Suo zio lo aiuta come può, ma Janus se la cava principalmente da solo. Non è annegato e non è morto di fame, quindi immagino che sia in grado di prendersi cura di te.”

Io non ho bisogno di nessuno che si prenda cura di me, pensa la giovane, mentre la rabbia torna a montare dentro di lei. Né tantomeno ho bisogno che sia quel tipo a farlo. Poi un pensiero attraversa la sua mente: se è davvero stupido come dicono, forse potrei trovare un modo per liberarmi di lui. Ma è un’idea che viene accantonata nel tempo di un battito di ciglia: lei non lo sposerà mai, quindi non deve preoccuparsi di come liberarsi di lui. 

Continuo a non capire perché Romed vuole che suo nipote sposi Annabel, però” insiste Seth, pallido in volto e con la voce strozzata di chi forza le parole attraverso una gola troppo secca. 

Come stavo dicendo, Janus è stato esiliato” riprende Nisha. “L’esilio però non dev’essere per forza a vita: se una persona dimostra di essere in grado di inserirsi nuovamente nella società e se il crimine di cui si è macchiata lo permette, è possibile che ritorni alla vita di prima.”

Nel caso di Janus”, continua la vecchietta, “la sua giovane età e il fatto che abbia commesso il suo crimine su un altro pianeta depongono a suo favore. La famiglia è molto importante per noi, per cui è stato deciso che, per interrompere il suo esilio, il ragazzo avrebbe dovuto dimostrare di essere cresciuto e di essere diventato un uomo per bene.”

E il modo migliore per dimostrarlo è quello di essere un buon marito” conclude per lei il Maggiore Nelson. Quando la vecchia annuisce, l’uomo sogghigna. “La mia ex-moglie avrebbe qualcosa da dire in proposito.”

Nisha scrolla le spalle. “Considerati i suoi trascorsi, non potevamo certo trovargli una moglie qualsiasi, però. Ci voleva una ragazza adatta. Una ragazza che fosse al suo stesso livello, che fosse stata condannata per un crimine simile. O che, come nel caso di Annabel, avesse un marchio che la condannasse al posto nostro.” Gli occhi della donna esaminano il volto della giovane con espressione imperscrutabile. “Abbiamo dovuto aspettare sedici anni, ma alla fine sei arrivata.”

La ragazza scrolla il capo, a corto di parole. “Voi siete pazzi” mormora, guardando Nisha con gli occhi sgranati. “Mi dispiace deludervi, ma dovrete aspettare ancora: io quello non lo sposo.”

Elsa sospira e fa per dire qualcosa, ma Nisha è più veloce. “Se contesti la decisione di Mastro Leron, del Consiglio del villaggio e di tutta la cerchia delle Sapienti, non ti verrà comunque permesso di sposare Seth: la punizione per questo tipo di insubordinazione è l’esilio.”

Annabel valuta brevemente quell’informazione. Per puro spirito di contraddizione sarebbe tentata di dire che le sta bene così, che preferisce vivere da eremita piuttosto che piegarsi a quella decisione, ma sa che è una risposta stupida. Lei non è in grado di sopravvivere in un ambiente così poco urbanizzato e, malgrado i suoi genitori l’abbiano abbandonata quand’era ancora in fasce, è sempre stata abituata a fare affidamento sugli altri. La solitudine la spaventa. E, al di là di tutto, lei vuole sposare Seth, anche se la decisione è nata all’improvviso e solo in seguito al disastro della fabbrica di Yuba. 

Lanciando un’occhiata di sfida alla vecchia, si volta quindi verso Nelson. “Non voglio più restare su questo pianeta” gli dice in tono imperioso.

L’uomo aggrotta le sopracciglia. “Come, scusa?”

La giovane scrolla impazientemente il capo. “Ho detto che non ho più alcuna intenzione di restare qui” ripete. “Maggiore, l’altro giorno lei ci ha detto che Yuba non avrebbe abbandonato i suoi cittadini e che, se le cose si fossero messe male, ci avreste portato via di qui.”

Giusto!” conferma Seth, annuendo con entusiasmo. 

Questa gente vuole farmi sposare un assassino” riprende la ragazza. “A me sembra proprio che le cose si stiano mettendo male, quindi voglio andarmene. Sono disposta… sono disposta anche a trasferirmi su QZ-3, se è il caso: va bene tutto, l’importante è che io non debba più sentir parlare di queste fesserie.”

Sul volto di Nelson si disegna un’espressione costernata. “Le cose non sono così semplici, purtroppo” sospira. “Per portarti via da Nantos-A devo avere in mano qualcosa di concreto, delle prove tangibili che dimostrino che la tua sicurezza è a rischio. Questo ragazzo, Janus, potrebbe essere un brav’uomo e un buon marito.”

Annabel lo guarda incredula. “Ha ammazzato suo fratello e suo padre” scandisce. “Come diavolo fa a essere un brav’uomo?”

Se si fosse trattato di un incidente…” azzarda il militare.

Lei però lo interrompe. “E, comunque, non è questo il punto: su Epona i matrimoni organizzati sono illegali. La gente si sposa perché lo vuole, perché è innamorata di qualcuno, e non perché una congrega di vecchi rimbambiti e superstiziosi decide che è giusto così!”

L’uomo sembra un po’ in imbarazzo. “Umanamente posso essere anche d’accordo con te”, mormora, “ma legalmente non posso aiutarti. Non ancora, almeno.”

Cosa significa non ancora’?” mormora Seth con un filo di voce. Il suo tono afflitto stupisce Annabel, che solo in quel momento si ricorda che anche lui deve sposare una perfetta sconosciuta. Sino a quel momento hanno parlato soltanto di Janus e il povero Seth non sa nemmeno come si chiami la sua futura moglie. Non è giusto, naturalmente, eppure Annabel non riesce a concentrarsi su di lui: la sua testa è tutta un susseguirsi di io-io-io che la fa vergognare.

Il Maggiore Nelson si passa una mano sul volto. “Un anno” dice. “Prima di intervenire, devo aspettare un anno: così dice la legge. Se tra un anno le cose andranno male e sarete ancora dell’idea di andarvene, vi aiuterò. Non prima, però: se accontentassimo tutte le richieste di questo genere, passeremmo il tempo a spostare la gente da un pianeta all’altro.”

La giovane si sente in preda a un capogiro e ha per un istante l’impressione che le gambe non la reggano. “Quindi non c’è niente da fare?” mormora, guardando gli occhi chiari del Maggiore come se in essi sperasse di trovare delle risposte diverse da quelle che le ha dato la sua voce. 

L’uomo socchiude le labbra e sul suo volto passa un’espressione strana. È velocissima e dura un secondo soltanto, eppure Annabel ha l’impressione che sia stato un guizzo volontario e rivolto a lei. Aggrotta la fronte, ma l’uomo ha già distolto lo sguardo, mimando un’indifferenza forse eccessiva. 

Una sottile spira di confusione si mescola allo smarrimento e allo sconforto e la ragazza si chiede se il militare stia cercando di dirle qualcosa. Oh, se solo fosse un po’ più brava a leggere le persone! “Quindi”, riprende dopo un istante di esitazione, “mi consiglia di sposare quell’uomo? O farei forse meglio ad accettare l’esilio?”

Sposalo” risponde prontamente Nelson. “Mi spiace dirlo, ma temo che da sola non sopravviveresti. Mi corregga, Nisha, ma credo che sia nell’interesse di Janus dimostrarsi un buon marito, giusto?”

La vecchietta annuisce. “Naturalmente sì. Romed ci dice che il ragazzo soffre la solitudine e che non desidera altro che tornare a far parte della società: ti tratterà come una principessa, credimi.”

Può anche andare a farsi fottere! Pensa furiosamente Annabel, animata da una rabbia cieca nei confronti di quello sconosciuto che le vogliono a tutti i costi spingere tra le braccia.

Non mi fido” dice scuotendo testardamente il capo. “E se invece mi trattasse male? Se fosse violento o fuori di testa?”

In quel caso mi contatterai immediatamente” replica subito il Maggiore Nelson. “Io verrò spesso al villaggio: una volta al mese, se mi sarà possibile. Anche quando sarò via, però, tu e Seth potrete contattarmi tramite la Signora Becker: se ci saranno dei problemi o se uno di voi dovesse sentirsi in pericolo, verrò subito qui.”

Annabel chiude gli occhi, consapevole che la strada è ormai tracciata. Vorrebbe che non fosse così, ma non è stupida e sa che la gabbia si è chiusa attorno a lei senza lasciarle possibilità di scampo. Sposerà Janus, perché non ha alternative. Ma gli renderò la vita un inferno. La ragazza stringe i pugni e fa un giuramento a se stessa: da quel momento in poi, ogni secondo della sua esistenza avrà il solo scopo di far pentire quell’uomo di aver incrociato il suo cammino. Sa essere cattiva, se vuole. Crudele, se l’occasione lo richiede. E Annabel prega soltanto che Janus le dia l’occasione di esserlo. 

E va bene” annuncia riaprendo gli occhi. “Facciamo come volete voi. Sposerò quel tizio.”

Seth la guarda come se l’avesse accoltellato al petto. “Cosa?” sussurra ferito.

Sostenere il suo sguardo le costa una fatica enorme, ma Annabel incontra i suoi occhi. “Non abbiamo altra possibilità, Seth. Io sposerò Janus e tu sposerai quella donna. E tra un anno ce ne andremo di qui, te lo giuro, e vivremo la nostra vita.”

Gli occhi marroni del ragazzo si specchiano nei suoi e la giovane vede l’istante esatto in cui Seth decide di assecondarla; probabilmente perché è anche lui consapevole del fatto che non esistano alternative. Il suo viso si contrae in una smorfia di determinazione. “D’accordo, facciamo così. Però prima di uscire e sposare quella donna, voglio parlare un attimo con Annabel. In privato.”

Mi sembra giusto” concede Elsa, conciliante.

Nisha tira un evidente sospiro di sollievo. “Molto bene” annuisce soddisfatta. “Questa è senz’ombra di dubbio la cosa migliore per tutti: evitiamo i drammi e prendiamo la strada più semplice, che non si sbaglia mai.”

Annabel la fulmina con lo sguardo, ma si morde la lingua per non risponderle male. 

Vi lasciamo soli dieci minuti” mormora ancora la Signora Becker, facendo danzare gli occhi tra i due ragazzi.

Annabel annuisce, ma Seth leva improvvisamente una mano in direzione di Nisha. “Un momento!” dice. “Chi è la donna che devo sposare? Vorrei almeno sapere il suo nome, prima di…”

Il giovane lascia sfumare la frase, ma la vecchietta capisce comunque quello che vuole dire. “Tua moglie si chiama Liri e ha ventott’anni, quindi è un po’ più grande di te. È una brava ragazza. È seria ed è una grande lavoratrice.”

Seth non pare convinto. “E perché si sposa adesso? L’altro giorno Elko mi ha spiegato che di solito qui i ragazzi si sposano che sono ancora adolescenti: non è un po’ troppo vecchia?”

Sul volto di Nisha passa un’espressione cupa. “Liri è vedova. Suo marito è morto in un incidente di pesca tre anni fa: ha cercato di salvare un amico che era stato trascinato in acqua da una rete e sono annegati entrambi. Era un brav’uomo, molto amato qui nel villaggio.”

Il giovane arriccia il naso. “E perché non s’è risposata prima?” insiste, evidentemente intenzionato a individuare subito un difetto nella sua promessa sposa.

Liri ha un bambino, Haken: il piccolo ha cinque anni ed è completamente sordo. Nessuno ha voluto farsi carico di un simile peso, sino a ora.”

Oh.” Seth sembra preso in contropiede da quell’informazione e Annabel sgrana gli occhi, sorpresa. Haken, pensa, e la sua mente le ripresenta subito l’immagine del bambino dai capelli neri che ha visto prima tra le Sapienti. Ecco chi era, dunque, ed ecco perché era lì.

Seth se ne sta in silenzio, la fronte aggrottata e lo sguardo a terra, e la giovane si sente percorsa da un brivido strano. Seth ha sempre voluto un bambino, pensa, e adesso se ne ritrova uno tra le mani.

Il pensiero la fa tremare.

   
 
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