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Autore: ItsClaire_    17/12/2020    0 recensioni
Miyuki Kaminaze sa di voler essere un Hero ma sa anche che diventarlo, per lei, non sarà così semplice.
Figlia di uno dei villain più crudeli di Tokyo, decide di mettere un punto agli abusi del padre che, da quando il suo quirk ha iniziato a manifestarsi l'ha spinta a combattere clandestinamente per riuscire a padroneggiarlo sin da subito - anche a costo della vita, e di fuggire il più lontano possibile per poter diventare tutto l'opposto di ciò che lui aveva pianificato: un hero.
I fatti narrati nella storia sono puramente inventati anche se alcuni sono stati presi come spunto dall'anime!
Genere: Azione, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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1-A


 

Quando Miyuki aprì gli occhi quella mattina, fuori dalla finestra il sole non era ancora sorto e come aveva fatto da due settimane a quella parte, si mise a sedere sul letto e rimase a contemplare la visuale che le offriva la sua stanza.

Non aveva mai avuto una finestra così grande nella sua stanza: l'unica fessura che si poteva definire tale era posta sul tetto ma per quanto era piccola, l'unica cosa che si riusciva a cogliere era solo l'alternarsi del giorno e della notte. Per questo motivo, da quando Aizawa ed All Might l'avevano fatta trasferire dall'ospedale a quell'appartamento, si svegliava sempre prima del suono della sveglia per poter vedere l'alba e godersene ogni minimo particolare.

Quella mattina però, il motivo per cui si era svegliata così presto non comprendeva soltanto il voler assistere al sorgere del sole: doveva incontrare la persona che da quel giorno avrebbe stabilito come avrebbe proseguito la sua vita. C'erano solo due possibilità, o l'avrebbero ammessa alla Yuei permettendole di far vedere quando valesse e di farla diventare un Hero oppure sarebbe stata costretta a vivere per sempre nell'ombra per sfuggire da suo padre.

Si grattò lentamente la nuca e sbadigliando spostò le coperte per potersi alzare anche se, lasciare il letto ogni mattina era una vera e propria sofferenza, non aveva mai avuto un letto così comodo e, a dirla tutta, non aveva mai avuto una stanza così grande solo per lei. 

A casa, la sua stanza era un quadrato privo di qualsiasi contatto con l'esterno se non per la piccola finestra citata prima e la porta. Non aveva scrivania o altri mobili vari, figurarsi oggetti a lei cari. Era come una prigione, buia e fredda, dalla quale poteva uscire solo per allenarsi e mangiare - quelle rare volte in cui non mangiava lì dentro. Ecco perché, da quando due lunedì prima Aizawa ed All Might l'avevano portata lì, si sentiva un po' spaesata. Era troppo grande quella stanza solo per lei, c'erano troppi mobili e cianfrusaglie tuttavia però, abituarcisi era stato meno difficile del previsto. Le piaceva anche il colore che nonostante non fosse chissà che - era un beige molto chiaro - era sicuramente meglio del grigio topo che copriva le pareti della sua camera precedente.

Fece un respiro profondo e stiracchiatasi rumorosamente si avvicinò alla sedia per recuperare i vestiti del giorno precedente: una felpa e un pantalone della tuta, entrambi blu. Ovviamente non erano i suoi vestiti, quelli erano probabilmente saltati in aria o finiti nello stesso posto di suo padre. L'unica cosa che le dispiaceva era che la sua felpa preferita, quella che stava indossando la sera dell'esplosione, era finita a brandelli e perciò si era trovata costretta a chiedere se potessero procurarle magari due cambi, niente di troppo impegnativo - era una che sapeva arrangiarsi. Con sua sorpresa, All Might ed Aizawa le avevano fatto trovare il giorno dopo tre paia di felpe e quattro paia di pantaloni mentre la Dottoressa si era preoccupata di pensare all'intimo.

"Vi ringrazio" aveva detto lei estremamente colpita. Non immaginava che esistesse qualcuno disposto a fare qualcosa di carino per lei in così poco tempo. Solitamente un gesto del genere doveva meritarselo prendendo a calci qualcuno. 

Il pensiero che qualcun altro avesse fatto qualcosa di carino per lei la faceva sentire strana, non sapeva se fosse una sensazione piacevole o meno, era solo strano . In realtà però, in quel momento stava provando così tante emozioni diverse che forse ciò che sentiva era solo un miscuglio di cose confuse che le stavano facendo venire la nausea. 

Andò in bagno a farsi una doccia cercando di non pensare a cosa sarebbe successo quella mattina. Tuttavia era più facile a dirsi che a farsi. Per tutto il tempo, da quando aveva aperto gli occhi a quando era finalmente arrivata davanti la porta dell'ufficio del Preside, nel suo cervello non facevano altro che accavallarsi pensieri su pensieri. 

"E se non dovessi piacergli?" 

"E se il fatto di essere sua figlia compromettesse la mia ammissione?"

"E se mi ritenesse troppo pericolosa per frequentare questa scuola?"

"Cosa farò se dovesse dirmi di non poter mai e poi mai diventare un Hero? Dove andrò?" così, in loop da almeno tre ore. Sì perché l'appuntamento con "L'uomo del destino", o come lo aveva chiamato All Might, si sarebbe dovuto svolgere prima dell'inizio delle lezioni e quindi si era ritrovata insieme ai due a scuola alle sette del mattino.

"Sei stranamente silenziosa sta mattina" asserì Aizawa con una punta di sarcasmo. In due settimane erano state veramente poche le volte in cui Miyuki aveva parlato o comunque sostenuto una conversazione - erano troppi i pensieri per potersi concedere una chiacchierata tra amici.

Accennò un sorriso. Dentro stava morendo eppure non capiva che razza di sensazione stesse provando. Non si era mai sentita così. Quella nausea fastidiosa e la testa piena di dubbi la stavano facendo impazzire. Perché si sentiva così? Evidentemente ciò che stava pensando si rifletteva anche sul suo viso dato che pochi secondi dopo All Might le posò una mano sulla testa "Non farti prendere dall'ansia, il Preside Nezu è adorabile" le sorrise.

Miyuki si girò verso di lui. Era stranissimo il fatto che le bastasse una mano di All Might sulla spalla o sulla testa per mettere in pausa tutti i pensieri che l'attanagliavano. Era come se da lui si sprigionasse un'aura di tranquillità e positività che riusciva a coinvolgerti nel momento esatto in cui ti rivolgeva una parola. Era strano anche il fatto che sapesse sempre cosa dire e quale fosse il momento adatto per farlo. Doveva essere proprio quello il motivo per cui fosse diventato l'Hero numero uno, chi altro poteva esserlo se non lui.

"Ansia?" domandò lei "Non credo di aver mai sentito una roba del genere" ammise poi. Ripensando agli anni passati non ricordava di essersi mai sentita così. Era sempre stata abbastanza sicura di sé, anche quando era andata ad affrontare suo padre. Forse aveva provato la paura ogni tanto, probabilmente quando era ancora molto piccola e doveva combattere con persone molto più grandi di lei. Aveva conosciuto la tristezza quando era morta sua madre e che ogni tanto tornava a fare capolino quando si sentiva da sola, e conosceva benissimo la rabbia, l'aveva coltivata per bene, ma l'ansia, quella no. Perché incontrare qualcuno doveva metterle ansia? Non aveva il minimo senso.

"E' normale avere un po' d'ansia" rispose All Might "dopotutto, da questo incontro dipenderà il tuo futuro." il cuore di Miyuki cominciò a battere all'impazzata, sembrava quasi stesse per sfondarle la gabbia toracica. Si portò la mano destra sul cuore "Penso di star per svenire" ammise. All Might rise "Andrà benone!" disse poi sicuro dandole una forte pacca sulla spalla che la fece avanzare di un passo verso la porta.

Poco dopo questa si aprì.

Quando poco prima All Might le aveva detto "Il Preside Nezu è adorabile" l'immagine che era apparsa nella testa di Miyuki era quella di un uomo anziano, con un viso gentile ma quello decisamente superava le sue aspettative. Non aveva mai visto niente del genere, non riusciva nemmeno a capire che animale fosse, l'unica cosa che le era chiara era che voleva strapazzarlo. Da piccola aveva sempre sognato un peluches, tutti i bambini che aveva conosciuto prima che il suo quirk venisse fuori ne avevano uno ma i suoi non avevano mai ritenuto fondamentale regalargliene uno perciò, alla vista del Preside i suoi occhi quasi brillarono: era un peluches che parlava!

"Miyuki?" la voce seria di Aizawa interruppe i pensieri nei quali stritolava il Preside "Sei con noi?" continuò, lei annuì imbarazzata. Come aveva potuto lasciarsi andare a simili fantasie? Scosse la testa per scacciare anche l'ultimo rimasuglio d'immaginazione rimasto.

"Come dicevo - riprese il Preside - la situazione è abbastanza intricata" si sedette alla scrivania. "Da due settimane a questa parte ho pensato e ripensato a cosa poter escogitare." incrociò le dita "E' certo che questa ragazza ha dimostrato capacità straordinarie, provocare un'esplosione del genere e rimanerne illesi non è da tutti" Miyuki abbassò la testa imbarazzata "tuttavia, dobbiamo tener conto anche dell'opinione pubblica. I giornali ci stanno addosso, e ciò è anche a causa di alcuni dei tuoi studenti Aizawa" Miyuki guardò l'uomo corrugando la fronte, le veniva quasi da ridere. In quelle due settimane aveva sempre visto Aizawa serio e composto, adesso invece sembrava sprofondare dalla vergogna. Almeno non era l'unica a sentirsi così. 

"Ci sono moltissime cose da considerare." proseguì "Per prima cosa, da come vi è stato riferito, la qui presente sembra essere la figlia di Obscurium, non è certo un'informazione che possiamo permetterci di far trapelare così alla leggera" la ragazza tornò a guardare il preside "in più, dovremmo anche escogitare un modo per spiegare come mai lei si trovasse lì. Se solo i telegiornali non l'avessero detto - scuoté la testa - a quest'ora avremmo un problema in meno." All Might si alzò in piedi "Non potremmo dire che era tenuta prigioniera?" Miyuki fece spallucce, effettivamente la condizione in cui viveva non era molto diversa rispetto a quella in cui vivono in prigione "Nessuno sapeva niente di cosa fosse quell'edificio e di chi ci abitasse. Non si sapeva nemmeno della sua esistenza prima che lei lo facesse saltare in aria." la indicò, Miyuki voleva sprofondare.

"Effettivamente le condizioni in cui è stata ritrovata non sono diverse da quelle di una persona rapita e maltrattata. Potremmo anche dire che veniva usata come cavia, le cicatrici sul suo corpo potrebbero benissimo sostenere questa nostra idea" asserì Aizawa. 

"Non voglio che vedano le mie cicatrici" intervenì Miyuki per la prima volta da quando avevano iniziato la conversazione. 

"Non preoccuparti" la rassicurò All Might. Il preside scese di nuovo dalla sedia e cominciò a camminare avanti e indietro per l'ufficio "La tua idea potrebbe non essere male, il punto è che permetterle di venire nella nostra scuola vorrebbe dire mettere tutti in pericolo." la guardò "Se davvero Obscurium non è morto, prima o poi tornerà sicuramente. Non possiamo permetterci di mettere a rischio tutti i nostri studenti" Miyuki abbassò la testa, non poteva dire nulla, aveva ragione "il fatto che lei sia riuscita anche solo a stordirlo è degno di nota, ma anche tu Toshinori-" il nome le suonò nuovo "devi ammettere che contro di lui hai avuto non poche difficoltà."

All Might fece un respiro profondo "Con tutti i Pro Hero che lavorano in questa scuola e tutte le protezioni che sono state sviluppate, non credo che Obscurium pensi sia saggio venire qui. E' l'unico posto in cui sarebbe davvero al sicuro" Miyuki mantenne la testa bassa, sentiva lo sguardo del Preside su di lei ma non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. Aveva ragione, entrare in questa scuola avrebbe solo messo in pericolo tutti gli studenti. Non poteva essere così egoista, un Hero non farebbe mai una cosa del genere.

"In più se la inserisse nella 1-A sarebbe sotto la sorveglianza costante sia mia che di-" Miyuki si alzò tenendo sempre il capo chino "Le chiedo scusa per il disturbo." asserì. All Might si girò verso di lei "Non sarei mai dovuta venire qui, ha ragione. Se mio padre dovesse realmente essere ancora vivo, la mia presenza in questa scuola o in qualsiasi posto vicino ad essa metterebbe, costantemente, a repentaglio la vita di tutti." strinse i pugni "Se sono riuscita a scappare e a stordire mio padre è stato solo perché voglio diventare un Hero, perché voglio sconfiggerlo come Hero, non come la figlia di un Villain ma, un Hero - alzò la testa - non metterebbe mai a rischio la vita di tantissimi ragazzi per un suo desiderio, sarebbe egoista." distolse lo sguardo dal Preside "La ringrazio per avermi dato quest'opportunità. Tenermi al sicuro non è una vostra priorità" guardò Aizawa ed All Might "ci sono tantissime altre persone al mondo che hanno bisogno del vostro aiuto. Io, per fortuna - si guardò le mani - so badare a me stessa."

"E' vero" il Preside tornò a sedersi alla sua scrivania "un Hero non metterebbe mai a repentaglio la vita di moltissime persone per un suo desiderio" ripeté la sua frase, Miyuki lo guardò "ma - continuò - metterebbe a repentaglio la sua per fermare qualcuno di malvagio" le sorrise. Miyuki si sentì confusa "Il mondo è pieno di villains, ed essendo questa una scuola di giovani Hero che vogliono diventare Pro Hero, sarà sempre nel mirino di qualche nemico." All Might sorrise "Per ogni villain c'è un Hero pronto a sconfiggerlo, non importano i legami di sangue, ciò che conta è l'anima" il cuore di Miyuki cominciò nuovamente a battere all'impazzata "e non potrei mai perdonarmi se dovessi impedirti di seguire il tuo cuore e di diventare un Hero.

"Cosa" fu l'unica cosa che uscì dalla bocca di Miyuki, come un sussurro. Nel momento esatto in cui il Preside aveva pronunciato quelle parole, fu come se il suo petto di alleggerisse di colpo. Quella sensazione strana che aveva provato sin da quando aveva aperto gli occhi era svanita di colpo. I pensieri che vorticavano nella sua testa si erano fermati e per un secondo sentì tremarle le gambe, che stesse per cadere a terra?

"D'oggi in poi, Kaminaze Miyuki, sarai una studentessa della Yuei." All Might le afferrò con fermezza la spalla "Nessuno, al di fuori di noi, saprà chi è tuo padre, causerebbe solo scompiglio. Ci atterremo all'idea di Aizawa: il motivo per cui ti trovavi lì è perché sei riuscita a scappare." Miyuki annuì "E' fondamentale che ci si attenga a questa versione dei fatti. Vedremo in seguito come comportarci nel caso in cui dovesse muoversi qualcosa."

Il Preside si avviò verso un armadio che Miyuki con aveva notato e ne aprì un'anta tirando fuori quella che sembrava un'uniforme piegata e sistemata dentro un sacchetto di plastica "Ti assegnerò alla classe del Professore Aizawa, così da poter essere sempre tenuta sott'occhio anche perché, da quanto so, l'esplosione è stata causata da un mancato controllo del tuo quirk" ritornò verso la scrivania. Miyuki annuì nuovamente, questa volta in maniera meno energica "Non sono riuscita a contenerlo" ammise. Il Preside le sorrise "Grazie ad Aizawa e agli altri Pro Hero, non solo imparerai a farlo ma diventerai ancora più forte." le passò l'uniforme "Avevo fatto preparare un'uniforme femminile ma, dato che non vuoi che si vedano le tue cicatrici, farò un'eccezione" Miyuki corrugò la fronte e guardò l'etichetta attaccata alla busta di plastica: era maschile.

"Purtroppo l'uniforme non contempla pantaloni per le ragazze, spero che non sia un problema" Miyuki fece di no con la testa "Va benissimo..." rispose continuando a guardare l'uniforme nuova di zecca che teneva nelle sue mani. Non riusciva ancora a crederci, sarebbe diventata un Hero. Avrebbe frequentato una delle scuole più prestigiose e per la prima volta sarebbe stata a contatto con persone della sua stessa età. Era tutto così strano e nuovo ma non le importava, in quel momento stava riscoprendo un'altra emozione: la felicità.

"Dato che tutti gli studenti hanno dovuto sostenere un esame per poter entrare nella scuola" aggiunse ancora il Preside "sarà necessario che tu ti sottoponga a dei test per testare appunto le tue abilità, conoscere meglio il tuo quirk e capire fino a che punto tu sia in grado di controllarlo." Miyuki alzò lo sguardo e annuì ancora - non riusciva a dire niente, l'unica cosa che era in grado di fare in quel momento era annuire con convinzione - "Prepareremo le varie fasi del test a giorni, tieniti pronta" le sorrise nuovamente "sono certo che andrà bene." concluse e i tre si congedarono.

"Basta ragazzi! Fate silenzio!" urlò il capoclasse "Il Professor Aizawa non mi ha raccomandato altro se non di stare in silenzio!" continuò ma nessuno sembrava dargli ascolto.

"E' inutile" asserì l'altra capoclasse accanto a lui "rinuncia Iida." l'altro si sistemò gli occhiali che a seguito delle urla avevano cominciato a scivolargli giù per il naso "Ragazzi!" urlò di nuovo.

"Sicuramente qualche cattivo starà attaccando la città e devono trovare il modo di sconfiggerlo" 

"Quanto mi piacerebbe andare lì a fare qualcosa" 

"Come se tu fossi in grado di fare qualcosa faccia piatta!" una voce si alzò più degli altri "Perché devi essere sempre così cattivo Bakugou" domandò un altro.

"Forse dovremmo abbassare la voce ragazzi, Iida sembra sull'orlo di una crisi di nervi" provò a dire una ragazza "Io non sono cattivo sono onesto!" urlò Bakugou.

"Kacchan smettila di urlare!" una voce si alzò più delle altre facendo calare il gelo in classe. "Oh, vi ringrazio ragaz-" fece per dire Iida pensando di essere stato lui a farli calmare ma, purtroppo per lui, stava per scatenarsi nuovamente l'inferno "Non dirmi cosa fare Merdeku!" urlò facendo per lanciarglisi addosso mentre un altro, dai capelli rossi, lo afferrava per un braccio "Calmati Bakugou!" urlò tirandolo a se "Lasciami Kirishima!Io ti ammazzo Deku!"

"C'è davvero bisogno di fare tutto questo baccano?" domandò l'unico ragazzo seduto di tutta la classe "Stai zitto stronzo a metà, ammazzo anche te!" continuò Bakugou. I due capoclasse si guardarono perplessi "Chissà perché Bakugou è sempre così nervoso" domandò la ragazza incrociando le braccia "Nessuno lo sa, Momo" rispose la ragazzina che aveva cercato di farli smettere di urlare.

Le urla e gli stramazzi continuarono per almeno altri dieci minuti e quando i due capoclasse iniziarono a perdere le speranze, finalmente la porta della 1-A si aprì e i due quasi si pietrificarono sul posto. "Non vi avevo detto di fare silenzio?" domandò Aizawa entrando ed immediatamente, sui ragazzi, calò il gelo. Rimasero tutti immobili nelle loro posizioni, c'erano alcuni seduti sui banchi, altri in piedi che urlavano, uno terrorizzato che si copriva la testa con un libro mentre un altro quasi gli cadeva addosso nel tentativo di raggiungere un altro ragazzo dietro. A Miyuki sembrò una gabbia di matti.

"Vi do tre secondi per tornare tutti ai vostri posti" asserì sempre lui rimanendo immobile sull'uscio della porta e come finì di parlare, tutti, come fossero stati sottoposti ad un sortilegio, tornarono immediatamente al loro posto come se nulla fosse successo. Miyuki pensò che non avevano tutti i torti, Aizawa metteva un bel po' di paura. 

Una volta che anche i capoclasse, rassegnati per essere stati ignorati, furono al proprio posto, Aizawa entrò in classe e posizionatosi davanti la cattedra con le mani in tasca, fece un respiro profondo prima di parlare. "Aprite bene le orecchie, tutti quanti" posò lo sguardo su un biondino seduto a primo banco, quello che si stava lanciando su un suo compagno, "da oggi in poi ci sarà un'altra studentessa in questa classe." i ragazzi cominciarono a scambiarsi occhiate curiose, sembrava che nessuno si fosse accorto di Miyuki fuori dalla porta. "Sicuramente avrete già sentito parlare di lei-" un ragazzo a secondo banco alzò immediatamente la mano "Dimmi, Midoriya" lo interpellò Aizawa "Non si tratterà mica della ragazza dell'esplosione?!" domandò con così tanto entusiasmo da far sentire Miyuki a disagio -  non era mica una celebrità. Aizawa annuì lentamente e il ragazzo cominciò freneticamente a scrivere qualcosa su un quaderno "Come dicevo è una ragazza di cui avete già sentito parlare e, proprio per questo, vorrei evitaste di trattarla come un fenomeno da baraccone." Midoriya lasciò la matita in imbarazzo "Detto questo..." allungò il braccio sinistro verso la porta e tutti si girarono verso di lei.

Miyuki rimase paralizzata. Teneva stretta la tracolla della cartella con la mano destra e la gola cominciò a seccarsi come se non bevesse da settimane. Tutti quegli sguardi curiosi le stavano mettendo ansia, così tanta ansia che le gambe si rifiutavano di muoversi per sua fortuna, o sfortuna, con lei c'era All Might "Bene!" urlò dandole una manata sulla schiena che la fece entrare in classe con un salto "Vedo che avete appena incontrato Miyuki!" continuò entrando in classe e mettendolesi accanto con una mano sulla spalla. Lei rimase con lo sguardo basso: voleva morire.

Non aveva il coraggio, per la prima volta in vita sua, di guardare qualcuno. Forse perché per la prima volta si trovava davanti persone della sua età? Forse perché non erano persone cattive e quindi il suo cervello aveva meno sicurezza? Effettivamente tutti quelli che aveva incontrato erano persone che avrebbe dovuto uccidere in combattimento, non si era mai fermata a riflettere o a guardarli negli occhi anche perché suo padre le aveva sempre detto che guardare una persona negli occhi equivale a rivelargli le tue debolezze. Non che lei ci avesse mai creduto ma in quel momento, incrociare gli sguardi di quei ragazzi, sembrava la cosa più difficile del mondo. Che si vergognasse? Eppure nessuno sapeva chi fosse. Era una persona totalmente estranea di cui sapevano solo che era in grado di generare esplosioni enormi. A quel pensiero il suo stomaco si contrasse: non era una gran bella presentazione.

Mentre Miyuki si struggeva, tra i ragazzi della 1-A c'era un'insieme di sguardi diversi: c'era chi la guardava con interesse, chi invece le aveva dato poca importanza e chi si stava domandando perché indossasse la divisa maschile. Uno di questi alzò la mano.

"Sì Kaminari?" domandò All Might. Miyuki alzò lo sguardo per una frazione di secondo solo per capire chi fosse questo Kaminari poi, lui parlò "Come mai indossa la divisa maschile?" Miyuki sentì il collo infuocarsi e successivamente anche la faccia. Era sicura non fosse il suo quirk e allora cos'era questa sensazione di bruciore?

All Might cominciò a ridere "Beh mio giovane ragazzo, a causa del suo quirk Miyuki non può indossare capi che mostrino il suo corpo al di fuori delle mani, dei piedi e della faccia perciò il preside ha convenuto fosse meglio darle l'uniforme maschile" rispose. Secondo Miyuki nessuno si sarebbe bevuto questa storia e infatti alcuni di loro sembrarono un po' perplessi, Kaminari invece annuì e disse "Ah, fantastico!" 

Se l'era bevuta? Miyuki guardò Aizawa, anche lui sembrava piuttosto sorpreso. "Bene" asserì poi lui "Detto questo, Miyuki puoi accomodarti all'ultimo banco, proprio dietro Todoroki" glielo indicò con l'indice. Miyuki alzò lo sguardo, ancora con la faccia che bruciava, e quando incontrò lo sguardo del ragazzo sgranò gli occhi. Lui distolse immediatamente lo sguardo. 

Che lo avesse messo a disagio? Ma certo. A lei non sarebbe piaciuto se qualcuno l'avesse guardata così, che stupida. Stava proprio partendo male. Maledicendosi per ciò che aveva appena fatto, fece un sospiro e tenendo la testa bassa arrivò all'ultima fila e si sedette dietro Todoroki "Scusa" gli bisbigliò poi sperando di non aver rovinato tutto già in partenza.

 

 

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Author's corner
Ed eccomi qui con il terzo capitolo della mia fan fiction!

Ringrazio tutti/e coloro che hanno letto e commentato la mia storia, vale molto per me. Spero che anche questo capitolo vi piaccia e sto pensando di cominciare a pubblicare ogni Giovedì, così da avere un giorno fisso!

Spero che la storia continui a piacervi e che continuiate a stare con me fino alla fine!

Baci Ems xx

   
 
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