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Autore: StargazingMomo    19/12/2020    1 recensioni
Sono trascorsi due anni dalla sconfitta degli androidi nella dimensione mirai. Un nuovo nemico, con legami col passato, si profila all'orizzonte con l'intenzione di sfruttare il potere delle Sfere del Drago, scomparse da tempo. Ce la farà? Quale sarà il destino del futuro? [Mirai!Trunks/Nuovo Personaggio]
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dall'Act III:

"
«Dottor Mesuzu?! Quale sarebbe il collegamento tra te e Gero?!»
«Mettiamola così, ero un suo allievo, diciamo. Ma ho capito subito che un fallito e non avrebbe mai ottenuto niente dai suoi esperimenti o almeno non quello che sperava.»  [...]  «Vieni al dunque, cosa vuoi? Non ho tempo da perdere con te!»
«D'accordo, neanche io ne ho...» si ammutolì per un attimo e i suoi occhi grigi come l'acciaio si posarono su un attestato appeso al muro di fronte a lui. «...Trunks. Voglio che tu mi dica come poter utilizzare le Sfere del Drago.»
«Sono inutilizzabili da tempo! Sono dei sassi, non servono a niente. [...] Non è facile come credi. Comunque, non te lo dirò mai.»
«
Forse un modo per convincerti lo trovo [...] Quest'altra, è tua madre, giusto?»
«Non ti azzardare!» "

"[...] Yume percepì un'improvviso aumento del ki di Trunks; cosa stava succedendo? [...] Appena pronunciate queste parole la ragazza corse in direzione dello shoji che dava sul cortile interno e spiccò il volo in direzione della Capsule Corporation."


                                                                         
****

I suoi passi pesanti ma rapidi echeggiavano sul pavimento dell'ampio corridoio del piano superiore del tondo edificio giallo,  un ghigno compiaciuto incurvava le sue labbra, mentre era alla ricerca della  madre dello sbarbatello che lo stava inseguendo.
«Non ti illudere di riuscire a farle del male, non te lo permetterò!»
«Tu non dovresti illuderti, mi darai le informazioni che mi servono.»
Appena scorse la fine del corridoio che si apriva nello spazioso salotto, Mesuzu si voltò per cercare di carpire dal grado di preoccupazione nello sguardo del ragazzo quanto fosse vicina la donna.
«Ci siamo quasi!»
Messo piede nell'ambiente, i suoi occhi grigi si posarono sulla figura femminile che se ne stava tranquillamente seduta al tavolo rettangolare, mentre sorseggiava da una tazza e leggeva una rivista. Si fermò. La donna lo vide, sgranò gli occhi azzurri. Bene. Un'espressione che non avrebbe ottenuto vent'anni prima, la paura che vi lesse stava a significare che la sua figura e l'impressione che dava, finalmente, corrispondeva a quella che aveva sempre agognato.
«Mamma, presto, vai a nasconderti!» esclamò Trunks, da dietro di lui.
«Ma si può sapere che diamine succede?! Chi è questo tizio? Come ha fatto a entrare?!»
«Mi scusi tanto, signora, non ci vorrà molto.» in seguito a queste parole, Mesuzu fece per avanzare in direzione di Bulma, ma il ragazzo glielo impedì librandosi sopra la sua testa e atterrando davanti a lui.
«Ti ho detto che non te l'avrei permesso.»
Quindi si tolse la giacca del completo e la cravatta, avvolse la maniche della camicia; al che il suo avversario non si fece sfuggire l'occasione di sbeffeggiarlo:
«Ne hai ancora per molto?»
A quell'affermazione Trunks si scagliò contro di lui con il primo pugno; lo scienziato lo parò senza scomporsi e rispose con un calcio diretto alle costole che il ragazzo schivò agilmente. E pensare che gli sarebbe bastato un piccolo calo di concentrazione da parte sua e avrebbe potuto facilmente arrivare alla madre che stava strillando come un'acquila contro di lui, invece di stare a sentire il figlio e a provare, quantomeno, a rendergli le cose un po' più difficili andando a cercare un nascondiglio.
«Yume...!»
D'un tratto lei esclamò, attirando l'attenzione di Trunks che rivolse lo sguardo oltre la sua spalla; Mesuzu non esitò un secondo e con un scatto repentino, scaricò un diretto sulla mandibola del giovane, che finì a terra.
«Non avresti dovuto guardare altrove!» l'uomo si voltò ,quindi, verso la ragazza ed aggiunse:
«Tu sei quella della foto? Sei qui perché avete ancora qualche tipo di legame mistico e ti sta ancora a cuore, vero?»
Una risata sguaiata esplose nella stanza.
L'espressione smarrita di lei fece comparire sul suo viso un sorriso sghembo, compiaciuto, ma non durò molto perché all'improvviso Mesuzu venne come accecato da un vivo bagliore e fu violentemente colpito all'addome, tanto da inginocchiarsi tenendo un braccio intorno allo stomaco dolorante.

«Anche tu non avresti dovuto guardare da un'altra parte.»
Ma che diavolo era successo?! Che era razza di trucco era? Questo non l'avrebbe potuto davvero immaginare e la cosa lo imbestialiva decisamente. Così quel fighetto nascondeva un'abilità del genere... Bastardo. Ma lui non aveva sfoderato ancora tutte le sue carte, aveva appena cominciato a scoprirle lui stesso.. Riuscì a distinguere, ancora ad occhi chiusi, un rumore leggero di passi e la ragazza che diceva all'altra:
«Andiamo Bulma, ti porto al sicuro, lasciamo che Trunks si occupi di questa seccatura.»
«Yume, posso chiederti di portarmi la mia spada? La trovi al solito posto.»
«Certo.»
Una seccatura. Pensava di potergli tagliare la testa come niente, magari? Già aveva deciso che quella ragazzina aveva la lingua troppo lunga.
«Non ne hai abbastanza? Se togli il disturbo ora non infierirò su di te, ma sono pronto a farlo nel caso tu non decida di seguire il mio consiglio.»
Mesuzu, non più preda del dolore ma ancora inginocchiato, lo osservò nella sua avvolgente aurea dorata:
«Ti senti molto magninimo da parte tua, grazie a questo trucchetto, non è vero? Beh, anch'io ne so usare qualcuno!»
In un balzo fu di nuovo in piedi e, dopo aver incrementato il suo ki, cominciò a generare una sfera d'energia nella sua mano destra, in un guanto di pelle, che sembrava emettere come delle scintille.
«Avrai compreso, ormai, che sono perfettamente in grado di utilizzare l''energia spirituale sotto questa forma, come credo anche tu sappia fare. Io ho passato a studiarla dieci anni della mia vita, cercando di capire se le voci che sentivo da sedicenti maestri d'arti marziali fossero vere e se fosse possibile massimizzare il suo potenziale senza sforzo. Così ho messo a punto una formula che mi permettesse di sviluppare il mio potenziale senza che io mi sprecassi in inutili ed estenuanti allenamenti, sapendo che con il tipo di fisico che mi ritrovavo non sarei mai riuscito ad ottenere un bel niente. Mi sono ibernato vent'anni fa, poco dopo l'eliminazione di Gero per mano degli androidi, e l'infuso miracoloso di mia invenzione si è instillato poco per volta nel mio corpo ed ha funzionato! Ho guadagnato due decadi di vita e non mi sono mai sentito più potente, più in grado di raggiungere i miei scopi.» si fermò un attimo, quasi come a gustare il senso di quello che aveva detto e poi riprese:
«Anche se ho ancora un ampio margine di miglioramento, non avrei dovuto farmi sorprendere da te. Comunque, la tua dolce Yume, giusto? Sta per tornare con la tua spada, sei pronto a rischiare la sua vita? E' ancora importante per te o sbaglio? Valgono più alcune banali informazioni sulle Sfere del Drago o la sua incolumità?»
Mesuzu constatò dalla sua espressione di essere riuscito a destabilizzarlo, ma Trunks ribattè:
«Yume sa benissimo difendersi da sola.»
«Non ne dubito, avete in comune questa passione per il combattimento, deduco. Ma lei resta pur sempre una ragazza, per quanto allenata può essere, non potrà sottrarsi agli effetti di questa piccola sfera. Devi sapere che non  ki blast qualunque, una volta colpito il suo bersaglio non si limita a questo, ma continua a emettere delle scariche, come piccolo elettroshock in sequenza. Questo potrebbe condurla a una morte lenta e dolorosa, una ragazza nel fiore degli anni, scometto che non potresti mai perdonartelo, non è così?»
Nel preciso istante in cui aveva finito di parlare così, la giovane comparve sulla soglia del salotto, alla destra di Mesuzu, con la spada, nel suo fodero, sotto il braccio sinistro e la mano destra posata sull'elsa.
«Trunks....?»
«Beh, tempo scaduto. Sono sicuro che se la vedrai soffrire un po' deciderai di collaborare.»
Fu questione di pochi secondi, lo scienziato vide rispedirsi al mittende la sfera energetica e non ebbe neanche il tempo di capire come avesse fatto che dovette già pensare a come schivare il colpo.
Il ki blast, quindi, si incastonò nella parete alla sua sinistra, accanto alla stretta e lunga finestra rettangolare, lasciando un piccolo buco nell'estinguersi spontaneamente.
Mesuzu si voltò verso Yume e vide che stava brandendo la spada come fosse mazza da baseball con cui aveva respinto la sua pallina elettrificata.

«Trunks, al volo!» con queste parole la ragazza lanciò l'arma al suo legittimo proprietario, che l'afferrò senza difficoltà.
«Mettiti al riparo.»
«Sarà meglio.» così scomparve di nuovo, imboccando il corridoio.
«Avevo detto che si sapeva difendere da sola.»
«L'avevo sottovalutata.»
Non ci fu altro tempo per le chiacchiare che sentì il freddo della lama sulla sua gola. Sapeva di essere in svantaggio. Il suo fisico non era ancora al massimo delle potenzialità e doveva ancora padroneggiare completamente le sue nuove abilità. Aveva creduto che quel livello bastasse, ma si era dovuto ricredere. Quel fighetto e la ragazzina erano due spine nel fianco. Avrebbe dovuto studiare un piano migliore per ottenere la sua "collaborazione" per l'utilizzo delle Sfere.
Respinse con fatica l'attacco di Trunks, spingendo con entrambe le mani la spada lontano da sé. Lo scienziato balzò all'indietro e in un istante fu fuori dalla finestra alle sue spalle.

                                      End of Act IV


 
   
 
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