Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    20/12/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 37

Elsa si risveglia la mattina seguente, dopo essere crollata in un sonno profondo, esausta dopo la nottata di passione vissuta con Jack.

La donna, ancora in dormiveglia, tiene gli occhi chiusi e avverte una sorta di pace interiore che non provava da tempo. Erano i suoi sentimenti e le sue emozioni a parlare motivo per cui, in pochissimo tempo, la sua razionalità sembra riprendere il sopravvento. La donna apre gli occhi azzurri di scatto, girandosi velocemente verso l’altra parte del letto dove, come pensava, le coperte erano accostate disordinatamente in fondo al materasso, segno che il suo ospite non aveva voluto rimanere a lungo.

Elsa si guarda il corpo: aveva dormito completamente nuda dopo aver fatto sesso con l’ex.

“Che cazzo ho fatto” afferma ad alta voce, ricadendo pesantemente sul cuscino e portandosi una mano sul volto, convinta e cosciente di aver fatto un bel casino.

In un’altra casa…

“Buongiorno amore” saluta Kristoff posando un dolce bacio sull’angolo della bocca della moglie, ancora assonnata.

“Ciao, che nottata” sbiascica lei ancora sognante per ciò che ha vissuto.

“Come stai?” domanda lui dolce, appoggiandosi allo schienale del letto e proponendo alla moglie di accoccolarsi tra le sue braccia. Anna non se lo lascia ripetere due volte e si solleva velocemente accucciandosi al petto di Kristoff, accarezzandone i pettorali e la pelle liscia e morbida.

“Sto bene. Ora che tra noi è tutto risolto sto benissimo” risponde lei sicura, lasciandosi andare ad un lungo sospiro.

“E lei come sta?” domanda poi lui con molta tenerezza, appoggiando la mano sul ventre rigonfio della moglie. Quel contatto riscalda Anna che, dopo giorni di insicurezze, sente finalmente il marito accanto alla sua scelta, innamorato della loro bambina.

“Penso bene…” riesce a rispondere Anna emozionata, unendo la propria mano a quella del marito. Quella situazione avrebbe voluto fotografarla: la mano di Kristoff e la mano di Anna una sull’altra, con le fedi nuziali in vista, appoggiate sul frutto del loro amore custodito nel grembo.

“Ma come potremmo chiamarla ora che sappiamo che è una femmina?” chiede Kristoff curioso, pensando a qualche nome da proporre.

“A me piace tantissimo Lucia” si esprime Anna sognante, ricordando la sua fissa infantile per quel nome con il quale chiamava tutte le bambole e le barbie.

“Ma no… a me non piace!” risponde lui storcendo il naso, mostrandosi contrario all’idea.

“La devo partorire io, quindi io decido” schernisce Anna sollevando il voto e rivolgendogli una linguaccia.

“Mmm… se sarà bella come te allora va bene” ironizza lui sottovoce, chiudendo gli occhi e avvicinando il proprio volto a quello della moglie, per poi scambiarsi un bacio dolce, lento e passionale… di quelli che ti fanno girare la testa.

“BUONGIORNO!” esclamano le gemelle entrando di scatto nella camera degli zii che sobbalzano e si sbrigano a riacchiappare gli indumenti vicino al letto per coprirsi il petto nudo.

“Ciao pazzerelle!” saluta Anna leggermente imbarazzata, riuscita a coprirsi il seno all’ultimo.

“Possiamo…” prova a chiedere subito Sofia, ricevendo una gomitata dalla gemella che pare divorarla con lo sguardo.

“Stai zitta!” esclama Lia arrabbiata, guardandola torva in viso.

“Hey, che succede? Potete cosa?” chiede Kristoff confuso provando a risolvere il problema.

“Io…ecco… volevo chiedervi se possiamo venire nel lettone con voi” domanda timidamente Sofia, abbassando lo sguardo, cercando di nascondere il volto rosso.

“Certo, venite!” risponde euforica Anna, aprendo le braccia alle gemelle e proponendo loro di lanciarsi nel caldo lettone dalla trapunta rossa.

Sofia non se lo lascia ripetere due volte e, incurante della reazione della sorella, si avvicina con cautela al letto degli zii, insinuandosi tra i due e godendosi quell’accogliente atmosfera.

“E tu?” sollecita Kristoff notando Lia ferma contro il muro con le braccia conserte. In poco tempo i due la sentono tirare su con il naso, sintomo che stava cominciando a piangere.

“Lia! Hey, che succede?!” chiede Anna preoccupata, alzandosi subito dal letto e inginocchiandosi davanti a lei, prendendole le mani in segno di conforto.

“Dai parlami! Sai che a noi puoi dire tutto!” incita la ragazza prendendo la manina della piccola, come a volerle lasciare i suoi spazi.

“Io vorrei venire nel lettone con voi, ma… sono tanto triste e arrabbiata e non è giusto!” sbotta Lia piangendo, liberandosi di un suo fardello.

“Perché voi due vi amate così tanto e mamma e papà no?! Noi non siamo quasi mai andate nel lettone con loro!” piange la piccola singhiozzando, non riuscendo a guardare la zia negli occhi.

“Io ci sto provando lo giuro! Ho capito che loro soffrono e non vogliono farci stare male! Ma a me manca tutto… manca papà che ci sveglia la mattina e la mamma…” afferma la piccina, mostrando sempre più lati oscuri della sua sofferenza.

“Ma amore… in che senso la mamma?” prova ad andare a fondo Anna, lanciando un’occhiata a Kristoff che osservava la situazione pronto ad intervenire.

“La mamma non mi abbraccia mai!” urla Lia, esternando quella parte di carattere che tiene repressa e nascosta a causa della profonda ironia e forza che la contraddistingue.

Anna rimane pietrificata dalla dichiarazione. Lia e Sofia stavano soffrendo troppo e quello che avevano dentro era un’enorme confusione. Non poter vivere con entrambi i genitori era per loro una questione incomprensibile. Non credere al fascino dell’amore alla loro età, poi, è un’arma alquanto distruttiva.

Anna conosce Elsa e la sua freddezza e sa che per lei non è mai stato facile dimostrare amore alle figlie. In genere i baci o gli abbracci sono sempre arrivati in situazioni sfavorevoli, come quando si ammalavano o quando Sofia è finita in ospedale.

“La mamma è timida. Ti faccio una promessa Lia: finché la mamma non ritrova sé stessa, tu potrai abbracciarmi e stare nel lettone con me tutto il tempo che vuoi. Ogni minuto che passerai con me sarà uguale a passarlo con l’amore che ti dà la mamma.”

Dopo circa un’ora…

La mattinata delle gemelle trascorre serenamente finché, improvvisamente, qualcuno suona al campanello.

“Penso sia Elsa…” avverte Kristoff invitando Anna ad aprire la porta.

Anna accoglie la sorella in casa sua ma, nel suo sguardo, si accorge immediatamente che qualcosa non va.

“Ciao Anna, sono in anticipo lo so, ma ho pensato di venire a prendere le bambine, non voglio disturbarvi” afferma Elsa senza guardarla negli occhi, accarezzando freneticamente i lacci della borsetta.

“Da quando in qua le bimbe mi disturbano? Che succede Elsa? Mi stai nascondendo qualcosa…” risponde velocemente Anna fissandola con occhio sospetto.

“Nono va tutto bene e…” comincia a dire la maggiore imbarazzata, interrotta subito dalla minore.

“Kris, se per te va bene io ed Elsa andiamo a fare un giro e a comprare il pane così mangiamo tutti insieme” annuncia Anna decisa, facendo intuire al marito di dover parlare con la sorella.

“Certo, nessun problema! Ci vediamo dopo!” risponde prontamente Kristoff giocando con le nipotine.

“Ciao mamma, dopo torni?” chiede stranamente Lia, guardando con ammirazione e allo stesso tempo timore la propria madre.

Elsa corruga la fronte davanti a quell’insolita richiesta e, osservando la figlia, risponde:

“C-certo che torno, ci mancherebbe!”

Lia le rivolge un dolce sorriso per poi tornare a giocare ed Elsa si allontana con la sorella minore, stranita di fronte a quell’atteggiamento della figlia.

“Perché Lia mi ha fatto quella domanda?” chiede Elsa dubbiosa, camminando per strada con Anna.

“Penso che ne dovrai parlare con lei quando sarà il momento. Ora piuttosto… cosa hai?” chiede Anna.

“Ieri sera ho visto Jack” afferma di botto Elsa dopo aver sospirato profondamente.

“E?” domanda Anna interessata.

“Si stava baciando con un’altra” sbotta Elsa abbassando lo sguardo, vergognandosi di dover raccontare anche quello che era avvenuto dopo.

“No, chi?! Stella?” si stupisce Anna bloccandosi in mezzo alla strada e puntando gli occhi in quelli della sorella.

“Sì, sono andati a cena insieme e io li ho visti subito dopo vicino a un bar. Jack mi ha poi inseguita per parlarmi e…” si ferma Elsa deglutendo imbarazzata.

“E?!” sollecita Anna non volendo restare sulle spine.

“E… abbiamo fatto sesso” si libera Elsa alzando gli occhi al cielo accompagnandosi con un battito di mani come a voler dire che, ormai, quel che era fatto era fatto.

“Aspetta, che?! Ma Elsa!” esclama Anna sconvolta, rimanendo a bocca aperta di fronte alla rivelazione.

“Lo so, lo so ho sbagliato… non so cosa mi sia preso, ma io ci sono stata in tutto e per tutto! Addirittura ci sono rimasta male stamattina nell’alzarmi e non trovarlo lì con me! Non ci sto capendo più niente!” sbuffa Elsa mettendosi una mano sul viso.

“Ok, calma… quindi non è stata una nottata speciale solo per me” sussurra a bassa voce Anna, dimenticandosi del suo vizio di parlare sempre da sola.

“L’avete fatto anche voi?! Con in casa le mie figlie?!” chiede Elsa piena di vergogna.

“Beh meno male che erano con noi scusa! Sempre meglio con gli zii piuttosto che rischiare di beccare i genitori separati nel letto!” si difende Anna facendo riflettere la sorella.

“Quello che volevo dirti Elsa è che secondo me tu ci sei ancora dentro in pieno. Sei ancora innamorata di lui ma non riesci a comprenderlo perché non sai accettare te stessa e il tuo passato!” dice con serietà Anna, finalmente seduta al bar con la maggiore.

“No, io non posso essere ancora innamorata di lui! Era solo sesso, niente di più…” prova per l’ennesima volta a negare.

“E allora perché mi hai detto che lo volevi ancora nel letto stamattina? Perché ti fa ingelosire Stella?” la punzecchia Anna intenzionata a farla ragionare.

“Perché… lei sta prendendo il mio posto. Sta prendendo il mio posto di madre e temo che le bambine cadano nelle sue braccia di persona affettuosa, rinunciando a me che sono stata capace solo di far loro del male. In più non so Anna, non ci capisco niente. Quando li ho visti baciarsi ho sentito il cuore spezzarsi, quindi sì… temo di essere ancora innamorata di lui” si confida finalmente la maggiore, abbassando inaspettatamente quel muro spesso e invalicabile. Anna rimane di stucco di fronte a quelle dichiarazioni e nota gli occhi della maggiore riempirsi di lacrime, prontamente nascoste ed evitate, ma comunque presenti. Sua sorella stava finalmente ritrovando sé stessa proprio attraverso la fragilità.

“Era ora Elsa! Hai buttato fuori la verità…” dice con dolcezza la minore, prendendo la mano della sorella tra le proprie.

“Stella non ti sostituirà mai. Le gemelle hanno una sola mamma e sei tu. Su questo non cambieranno mai opinione perché, anche se Stella è simpatica e gentile con loro, solo tu hai un rapporto di sangue e speciale. Per quanto riguarda Jack beh… ho sempre saputo che dentro di te c’era ancora acceso il sentimento e forse ti serviva proprio di sbattere la testa per capirlo! Non devi fare altro che parlarne con lui” consiglia Anna con il cuore in mano.

“Io non sono la tipa che parla di queste cose! In più se lui adesso è innamorato di Stella?! Che cosa faccio?!” chiede la maggiore spaventata, morsicandosi un labbro.

“Facciamo una cosa per volta. Non farti prendere dalle paranoie. Domani ci vai a parlare ok? Io domani ho la visita importante che mi illustrerà le prospettive e le operazioni che dovrò fare e tu metterai finalmente un punto a questa storia. Ok?” propone Anna, consapevole di dover sempre stimolare la sorella ad aprirsi al mondo e all’imprevisto.

“D’accordo” conclude Elsa con decisione, forse al termine di quel lungo travaglio che l’aveva divisa inutilmente dall’ex marito.
 
  
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