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Autore: Khailea    24/12/2020    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
Alla prima ora del mercoledì tutti gli studenti dell’aula d’arte erano già pronti ad iniziare, mentre il professor Devan organizzava le tavolozze su cui avrebbero disegnato. Non avrebbero disposto però di pennelli o simili, visto l’uomo intendeva farli dipingere a mano, e per questo molti studenti erano entusiasti. Sammy non appena ne aveva avuto modo aveva subito messo mano ai colori verde e marrone, volendo disegnare un paesaggio di montagna; qualcosa di simile avrebbe fatto anche Cirno, solo che il suo sarebbe stato un paesaggio innevato.
-Astry e se iniziassimo una battaglia di colori nya?- sussurrò la ragazza al fratello lì vicino.
-No Lacie, rischieremmo di venir puniti tutti.- ribatté il fratello cercando di dissuaderla.
-Però sarebbe tanto divertente nya.-
Fortunatamente alla conversazione s’intromise presto Nadeshiko, contraria alla sua idea.
-Pensa ai vestiti, si rovinerebbero subito.-
-Ma a me non importa molto dei vestiti nya…però capisco se è importante per voi nya.-
Dall’altra parte Astral stava ringraziando a gesti Nadeshiko per aver convinto la sorella, fermandosi prima che questa lo notasse.
-Vorrà dire disegnerò qualche gattino nya.- cambiando immediatamente soggetto dei suoi pensieri la ragazza riprese a disegnare, anche se purtroppo non tutti avevano già le idee chiare su cosa fare. Ailea infatti stava praticamente gettando colore a tavolo sulla tavolozza.
-Un disegno astratto?- chiese scherzosamente Khal guardandola.
-Più un non so che farmene di quest’ora. A te come sta andando?- domandò lei sporgendosi per vedere il suo disegno.-
-Sto facendo la città vista dall’alto. E’ molto semplice visto basta del nero e delle luci.-
Effettivamente era così, ma l’effetto creatosi era molto più bello del previsto.
-Magari potrei fare dell’acqua, un po’ di azzurro un po’ di blu ed il gioco è fatto.- disse la ragazza sorridendo.
-Un disegno alla mo’ di Ophelia?-
-Già, vista fondale.- rispose la ragazza scherzando, mettendosi al lavoro. Johanna invece era stata forse tra le più intraprendenti, tentando di raffigurare una delle sue strade preferite di Londra, una tra quelle dove passava più volte quando ancora vi viveva e che ricordava perfettamente.
-Wow sei veramente brava!- disse sorpresa Annabelle, limitatasi ad un singolo palazzo. Johanna era talmente concentrata da sobbalzare sorpresa quando la sentì.
-Grazie, sta venendo meglio di quanto pensassi, magari ci farò una foto.-
-E’ una bella idea, la potresti far vedere alla tua famiglia.- disse la rossa sorridendo, anche se l’altra divenne improvvisamente malinconica all’idea. Sua sorella maggiore sicuramente avrebbe avuto da ridire perfino se le avesse scritto per mostrarle un disegno.
-Sicuramente la mostrerò alle persone a cui tengo.- Mattia era tra i primi della lista, ma prima che la ragazza potesse prendere il proprio telefono il professor Benson entrò senza nemmeno bussare, guardandosi attorno.
-Posso fare qualcosa per lei?- chiese il professor Devan quando l’uomo continuò a stare immobile davanti alla porta, fissando storto chiunque.
-Ci sono delle vaccinazioni obbligatorie. Tu sarai tra i primi.- così dicendo il professore afferrò uno degli studenti per il braccio, costringendolo ad uscire strattonandolo con forza. Anche quando fu andato tutti gli altri rimasero a guardarsi perplessi.
-Non avevo sentito informazioni su delle vaccinazioni…- disse Hope sussurrando.
-Perché non ce ne sono state.- rispose dubbiosa Seraph.
-Un professore che scompare all’improvviso, sostituito immediatamente da un uomo che non vuole fare il professore che parla di vaccinazioni di cui nessuno ha sentito…non credo andrò a trovarlo tanto presto.- commentò Vladimir tornando a concentrarsi sul suo disegno.
-E’ sicuramente un ottimo professore nel tenere le proprie conoscenze per sé.- commentò invece Ryujin cercando di non parlare troppo ad alta voce. Yume accanto a lui stava proseguendo un disegno di nudo, ma s’interruppe vedendo la possibilità di un po’ di gossip.
-Nessuno sa niente di lui?-
-Solo che le sue lezioni fanno schifo.- rispose Grace senza darci troppo peso. Esistevano moltissimi pessimi professori, e sicuramente lui era tra questi.
-Non ci sono informazioni sul sito della scuola.- sorprendentemente fu Alexander a parlare stavolta. Normalmente se ne stava solo sulle sue, ma visto di suo non aveva trovato informazioni aveva preferito unirsi alla conversazione in caso qualcuno sapesse qualcosa, anche se dubitava fortemente.
-Abbiamo un uomo misterioso in giro quindi…- disse Jack scherzosamente, ma il biondo era molto infastidito dall’impossibilità di reperire informazioni a riguardo.
-E’ solo un prof scorbutico. Tra una settimana ci saremo già dimenticati di lui.- ribatté Zell facendo spallucce.
-Come fai a dimenticare qualcuno che vedi ogni giorno?- chiese Ayame con un mezzo sorriso.
-Se non è importante per te è facile.- rispose il ragazzo continuando a fissare il proprio disegno.
Non molti avevano finito purtroppo, tra chiacchiere ed altro, solamente Daimonas, Lighneers e Milton ce l’avevano fatta, e per questo avevano ricevuto degli elogi dal professore. Daimonas e Milton si erano concentrati a tal punto da ignorare involontariamente quasi ogni cosa, mentre Lighneers l’aveva fatto volontariamente apposta. In breve comunque tutti si spostarono nella prossima aula per la lezione di religione, dove i ragazzi vennero divisi in gruppi per preparare dei testi su una religione a piacere; sembrava quasi il professor Richardson non volesse saperne di loro quel giorno.
Il gruppo formato da Vladimir, Cirno e Nadeshiko rimase per un po’ con la testa fissa sul foglio, fino a quando il ragazzo non ebbe un’illuminazione.
-Il pastafarianesimo!- urlò entusiasta.
-Il che?- chiese Nadeshiko confusa.
-Pastafarianesimo, una religione dove si adora un piatto di spaghetti.- spiegò subito il ragazzo, con un sorriso in volto.
-Mi piace già.- rispose Cirno ridacchiando all’idea. -Ma esiste veramente?-
-Certo, è stata fondata nel duemila e cinque, da Bobby Henderson. Anche se è una religione parodistica i suoi adepti sostengono che ogni affermazione che faccia passare la loro religione come qualcosa di satirico è una coincidenza. Penso ci sia qualcuno anche che ci crede veramente.-
-Wow, quindi io posso inventare una religione sul frappé?- chiese Nadeshiko scherzosamente.
-Volendo puoi, se hai abbastanza costanza nel portare avanti la tua idea.- disse tuttavia Vladimir, iniziando già a scrivere sul foglio. -Su internet questa religione è spopolata, è stato incredibile quando l’hanno riconosciuta.-
-Ci credo, sembra inverosimile. Però mi interessa.- commentò Cirno avvicinandosi per leggere bene tutto ciò stava scrivendo.
-Se a Cirno interessa vuol dire è veramente qualcosa di pazzesco.- disse a sua volta Nadeshiko, facendo lo stesso mentre il loro amico riempiva l’intera pagina; certe volte faceva paura con tutto ciò che sapeva.
Altri rispetto a loro preferirono scegliere religioni più conosciute, come il piccolo gruppo di Jack, Daimonas, Ailea e Milton, anche se il primo non faceva altro che guardare Daimonas quando non lo notava. Ogni giorno che passava lo trovava più attraente, ed il desiderio di dirgli ciò che provava lo stava facendo impazzire. Non sembrava mai però arrivare il momento giusto, perfino quando erano soli. Magari avrebbe potuto prenotare una cena ad un ristorante, ma sarebbe stato forse troppo esagerato, e nella folla l’altro poteva stare a disagio.  Andare nel bosco però gli sembrava ridondante, visto ci erano già stati. Ogni idea gli veniva in mente gli sembrava inaccettabile, ma nella foga di questi pensieri non aveva notato anche l’altro lo guardava. Anche lui desiderava confessargli ciò che provava, ed anche se non aveva alcuna esperienza era pronto ad osare. Più gli stava vicino più sentiva di doverlo fare, e non voleva aspettare ancora a lungo.
Ma come fare?
-Uffaaaaa! Odio queste lezioni…- il borbottio di Ailea interruppe entrambi. La ragazza tenendo la faccia appoggiata al banco si era ormai rassegnata all’idea di lasciare il foglio in bianco. -Non conosco le religioni…-
-Possiamo provare con il cristianesimo. E’ la più scontata sì, però c’è molto da dire.- tentò di proporre Milton sperando l’idea andasse bene.
-Possiamo provare, è sicuramente la più comoda.- annuì Jack tornando sulla terra.
-Anche per me va bene.- rispose a sua volta Daimonas, ma l’interruzione di Ailea gli aveva forse fatto venire in mente un’idea per la faccenda di Jack.
Nel frattempo anche il gruppo di Astral, Seraph e Lacie aveva scelto la religione di cui scrivere, ovvero il buddismo.
-Si basa su un budino nya?- chiese con fare scherzoso Lacie, ben sapendo non era così ma volendo comunque fare una battuta. Purtroppo però Seraph non lo capì.
-No,  è una disciplina spirituale fondata da Buddha, che ha assunto i caratteri di dottrina filosofica e religiosa.- rispose la ragazza tentando di spiegarsi, ma venne subito interrotta.
-Scherzavo nya…-
-Oh, scusami.-  leggermente imbarazzata per aver frainteso la bionda continuò a scrivere, cercando di lasciar dimenticare la sua brutta figura.
-Che ne dite dell’astrismo? Una religione fondata su di me.- disse ad un certo punto Astral, facendo ridere la sorella.
-Nyaha allora dovrebbe esserci anche il laiceismo.-
-E per onorarti i tuoi fedeli dovrebbero portarti vagonate di pesce.- continuò il ragazzo scherzando, facendo divertire la sorellina. -Servirebbe anche il Sepherismo, e dovremmo onorare la nostra dea per aiutarci a finire il compito per primi.- aggiunse poi flirtando con la ragazza, che arrossì scrivendo un errore di grammatica.
-Ma smettila…- in realtà le aveva fatto piacere, ma così davanti alla sorella non se lo aspettava. Lacie d'altronde si limitò ad alzare gli occhi al cielo, senza fare alcun tipo di commento.
Nel frattempo anche Annabelle, Khal e Zell procedevano spediti in una religione piuttosto conosciuta, ovvero l’induismo, anche se l’unico a scrivere era Khal.
-Sicuro di non avere bisogno di una mano?- chiese Annabelle sempre pronta ad aiutare.
-No tranquilla, posso finire subito e così avremo il tempo di leggerla.- non si fidava minimamente dei loro cervelli, e preferiva andare sul sicuro.
-Per me va bene, almeno sono sicuro non prenderò un brutto voto.- disse Zell ironizzando un po’, anche se in parte cominciava a pensare Khal non li reputasse capaci di aiutarlo. Al contrario loro il gruppo formato da Ryujin, Yume, Ayame e Lighneers era molto più cooperativo, e nonostante stavano facendo una religione che solo Ryujin conosceva se la stavano cavando bene.
-Come hai detto che si chiama?- chiese Yume facendo delle ricerche al cellulare.
-Animista, è quell’insieme di religioni o culti dove viene attribuita il titolo di divinità ad oggetti, luoghi o esseri materliali.- spiegò il ragazzo felice di poter parlare della propria religione.
-Sembra interessante, almeno facciamo qualcosa di carino.- disse Ayame sorridendo, guardando in direzione di Lighneers che annuì. Solo questo bastò per farle venire le farfalle nello stomaco, ed un sorriso ancor più smagliante. Era bello vedere che entrambi stavano meglio, anche se era meglio evitare di toccare certi tasti per il momento.
-Chissà qual è l’oggetto più strano mai stato adorato…- disse intanto Yume curiosa, ma Ryujin la fermò subito.
-Prima se puoi dettami ciò che hai trovato. Ogni dettaglio in più può essere importante.-
-Va bene.-
Anche Sammy, Alexander ed Hope erano altrettanto attivi, e la loro ricerca sul panteismo stava andando a gonfie e vele.
-Qui c’è scritto che si tratta di una visione del reale per cui ogni cosa è permeata da un Dio immanente, o per cui l’universo o la natura sono equivalenti a Dio. Alcune parole sono difficili, ma le immagini sono bellissime.- disse Sammy sorridendo mostrando il telefonino ai due.
-Stai facendo un ottimo lavoro.- rispose Hope sorridendole, anche se in realtà Alexander aveva già fatto il grosso del lavoro.
-Posso aggiungere un disegno magari alla fine, per abbellirlo.- propose la bambina vedendo che ormai il biondo aveva riempito la pagina.
-Se vuoi, tanto di tempo ne hai.- rispose il ragazzo porgendole il foglio, ed inaspettatamente Hope gli regalò un bacio quando tornò a sistemarsi sulla sedia.
Le uniche che per il momento stavano andando a rilento erano Grace e Johanna, che non volevano far qualcosa di troppo scontato ma non avevano grandi idee, almeno fino a quando alla rossa non si illuminarono gli occhi.
-Il culto di giove.-
-Il che?- chiese dubbiosa Johanna, ma l’amica era talmente sicura di sé da iniziare già a scrivere.
-Giove, è tipo il dio supremo della religione e della mitologia romana. Forse è un po’ vecchia come cosa, ma sicuramente farà il suo effetto.-
-Come fai a conoscerla?-
-Una volta uno stramboide è venuto nella palestra dove lavoro, ed ha iniziato a parlare a vanvera di questa cosa finendo solo per distrarsi.- spiegò Grace cercando di ricordare tutti i dettagli.  -Non avrei mai immaginato mi sarebbe tornato utile.-
-Beh, grazie stramboide.- rispose Johanna sorridendo, cercando d’aiutare l’amica come poteva. Riuscirono a terminare prima che la campanella di fine lezione suonasse, ed a consegnare il compito. Preparandosi per la terza ora la maggior parte degli studenti preferì muoversi con calma, visto avevano conoscenza delle armi con la professoressa Togi, ma non trovarono lei, bensì Zero semisdraiato sulla cattedra.
-E’ ora di aumentare un po’ le views di questa storia.-
Inquietati dal suo atteggiamento, visto fissava il vuoto come se ci fosse qualcun altro, tutti andarono a sedersi.
-Ok razza di balbettante banda di bamboccioni babbuini.- cominciò l’uomo scendendo dalla cattedra. -Provate a ripeterlo cinque volte di seguito…comunque, oggi sono di buon umore, quindi il primo tra di voi che smetterà di trattenere il fiato andrà in punizione.-
-E’ serio?!- obbiettò Grace, ma fu prontamente ignorata.
-Pronti? Via!-
Immediatamente tutti presero un grosso respiro, e trattennero il fiato. Non era certo un buon modo di far partire la lezione, soprattutto visto l’uomo continuava a girare tra i banchi aumentando l’ansia degli studenti. Ad un certo punto si fermò anche davanti uno di loro, urlandogli in faccia e facendolo sussultare.
-Ahahahahaha…vai in punizione.-
Il ragazzo lo guardò con fare perso per qualche istante, prima di alzarsi e di uscire di corsa, temendo una punizione peggiore di quelle che la signorina Sasaku avrebbe potuto fargli.
-Bene, ora possiamo iniziare la lezione.-
Per una volta questa fu molto più calma del solito, nonostante l’inizio rocambolesco, ed al termine finalmente l’intervallo iniziò.
 
 
 
 
 
 
 

Zell-Astral-Lacie-Seraph:
 
-Nya Astry! L’altro giorno Zell ci ha fatto fare un allenamento divertentissimo, è un peccato tu non sia venuto nya.-
-Tranquilla, mi sono allenato anche io.- disse il ragazzo sorridendo da sotto la maschera, sentendo però che Seraph, vicino a lui, gli punzecchiava il braccio per l’allusione fatta.
-Sì ma noi siamo saltati su dei tetti nya, è stato emozionante!- ribatté la ragazza non dando peso alle sue parole, fortunatamente.
-Non pensare però di farlo ogni giorno.- l’ammonì subito Zell.
-E perché nya?-
-Perché è faticoso star dietro ad altre persone durante un simile allenamento, e rischia di distrarre nei momenti più importanti.-
-Come quando stavi per cadere nya?-
A quella domanda il biondo si ammutolì completamente, ed Astral fece del suo meglio per non ridere del modo in cui Lacie l’aveva zittito.
-E’ un allenamento particolare, lo pratichi spesso?- chiese poi Seraph sviando il discorso.
-Non così tanto…però è utile per tenersi agili e per ricordare le strade della città.- preferì non scendere troppo nel dettaglio e rivelare lo faceva soprattutto per tenere d’occhio le persone ed i criminali, anche se era qualcosa di piuttosto nobile.
-Interessante…- disse intanto Seraph riflettendo sui vantaggi che dava.
-Vuoi provare anche tu adesso?- chiese Astral guardandola.
-Nya salteremo tutti sui tetti!- urlò subito Lacie allegra, ma il fratello cercò di calmarla.
-Piano piano, so bene sei brava ed agile, ma rischi di farti molto male se cadi.-
-Proprio per questo non cadrò nya.- ribatté lei salendo sul banco dell’aula, iniziando da saltare da un punto all’altro, mentre il ragazzo tentava di afferrarla al volo ogni volta.
-Nyahaha non mi prendi!-
Seraph e Zell nel frattempo erano rimasti fermi a guardarli, evitando di creare più disordine di quanto già ce n’era.
-Devi avere veramente molte energie per stare dietro a quei due.- disse ad un certo punto il ragazzo.
-E’ piacevole…- rispose Seraph continuando a guardarli. Anche se entrambi alle volte sapevano esser molto rumorosi spesso si rivelavano meglio di una stanza silenziosa.
-Già, sarebbe noioso senza di loro.-
Il chiacchiericcio dei due venne subito interrotto da un forte frastuono, causato da alcuni banchi che erano stati rovesciati.
-Lacie!-
-Ops, scusa nya.- non sembrava veramente dispiaciuta, visto non si era fatto male nessuno, e mentre il fratello cercava di sistemare la ragazza corse subito verso la porta, uscendo dalla classe.
-Lacie!- per l’ennesima volta Astral le corse dietro, mentre Seraph e Zell rimasero in classe. Infondo sapevano il ragazzo era perfettamente in grado di cavarsela, e non avevano molto altro da fare. Dopo poco però il biondo si avviò verso la cattedra del professore, prendendo dal cassetto un utensile usato per affilare le lame.
-So che i prof li lasciano a disposizione di tutti, però mi sarei aspettato una trappola per topi…- ammise lui sorridendo sollevato.
-Non è nello stile del professor Zero, una mannaia o una trappola per orsi forse sarebbero state meglio.- rispose lei scherzando, ma non appena notò la tecnica usata dall’amico lo fermò subito. -Così rischi di danneggiarla.-
-Oh, non sono ancora abituato a far queste cose.- disse lui leggermente imbarazzato.
-Ti mostro come si fa.-
Prendendo la propria spada Seraph cominciò a muoverla sull’utensile, con movimenti lenti in modo lui capisse.-
-In questo modo la rendi più affilata e resistente.-
-Mh…forse è meglio non faccia queste cose da solo, almeno all’inizio. Grazie, comunque.-
-Non c’è di che. Una katana è diversa da un coltello, in particolare dal tuo che è dentato. Ailea sicuramente ne saprebbe di più.-
-Me lo ricorderò. Ne ha dieci per coscia, direi che se non fosse capace di usarli sarebbe un bel problema.- disse il ragazzo scherzando, tornando a fare qualche tentativo con l’aiuto della ragazza.
-Sai, non per impicciarmi o altro, ma tu ed Astral siete veramente una bella coppia.-
A quel complimento la ragazza spalancò l’occhio, evitando però di mostrarsi eccessivamente imbarazzata.
-All’inizio non l’avrei mai detto, però si vede ci tenete molto l’uno all’altra.-
-In che senso non l’avresti mai detto?- chiese lei ora più dura nel tono.
-Mi sembrava aveste caratteri molto diversi. Lui il sole tu la luna, per così dire. Uno alle volte spaccone ma spesso allegro, l’altra tendenzialmente fredda ma responsabile.- cominciò il ragazzo, senza preoccuparsi di come lei avrebbe reagito. -Però devo ammettere pensavo queste cose quando non vi conoscevo bene. Siete ancora diversi, ma in un modo che si unisce bene.-
-…graize.-
-Spero di non averti offesa.-
-No tranquillo. E’ bello comunque sentire queste cose.- effettivamente non poteva negare avessero alcune differenze tra loro, ma questo non era mai stato un problema. Forse l’unica cosa che le aveva impedito prima di avvicinarsi ad Astral era stata la sua tendenza ad allontanare chiunque, ma ormai era chiaro avere degli amici era più importante di ciò che credeva. Ailea l’aveva aiutata a capire che teneva al ragazzo, e certamente anche gli altri li supportavano e li avrebbero aiutati in caso di bisogno. Perfino nelle lotte si aiutavano, guardandosi le spalle a vicenda ed aiutandosi a migliorare.
Rimanere soli ormai non sembrava più il modo migliore per diventar forti.
 



 
 
 
 
 
Hope-Grace-Milton-Alexander-Jack:
 
Visto l’intervallo era appena iniziato e la maggior parte dei loro amici aveva trovato qualcos’altro da fare Jack sperava di poter passare quel tempo assieme a Daimonas, ma il ragazzo era sparito oltre la porta praticamente subito, ed a nulla era servito cercarlo. Era strano non gli avesse detto nulla e fosse sparito così all’improvviso, ma infondo non stavano insieme, e non c’era niente di male se voleva fare qualcosa da solo…o con qualcun altro.
-Ecco, questo già mi ingelosisce.- borbottò lui scocciato, pur sapendo non poteva farci nulla. Appoggiandosi al bordo di una delle finestre aperte chiuse gli occhi continuando a sbuffare, fino a quando non sentì la voce di Hope che lo fece sobbalzare.
-Va tutto bene Jack?-
-Oh! Sì, sì tutto bene.-
La ragazza era dall’altra parte del muro, assieme ad Alexander, Grace e Milton, facendo merenda assieme.
-Vuoi unirti a noi?- chiese Milton gentilmente, anche se Alexander avrebbe preferito evitare arrivasse più gente visto voleva solo stare solo con Hope.
-Perché no, tanto non ho altro da fare.-
Saltando dall’altra parte della finestra il ragazzo si unì a loro, anche se non aveva nulla da mangiare.
-Vuoi un po’ della mia insalata?- chiese Hope tenendo un piccolo contenitore tra le mani.
-No grazie. Venite qui spesso?- chiese Jack che normalmente non faceva nulla di che durante l’intervallo.
-No, ma oggi Hope aveva voglia di mangiare qualcosa di leggero al sole.- spiegò subito Grace, prendendo una fetta di frittata.
-Magari un giorno potremmo anche ordinare qualcosa dall’esterno, se non sbaglio si può fare.- disse Milton che ogni tanto vedeva un fattorino entrare dal cancello.
-Tipo del sushi?- chiese Alexander senza pensarci molto, ma Grace non era molto d’accordo.
-Preferirei andare ad un all you can eat, se devo mangiarlo.-
-Potrei riempirmi del sushi nessuno vuole più in quel caso.- rispose Jack scherzando, facendo però ridere Milton.
-Ahaha, effettivamente ad un certo punto siamo tutti pienissimi.-
Per un po’ il gruppo continuò a mangiare in silenzio, godendosi l’aria fresca e la luce del sole, poi Grace cercò di creare qualche argomento di conversazione.
-Dopo abbiamo tre ore di fila con le Mustang?-
-Esatto.- disse Alexander ricordando il programma della giornata.
-Ugh, tre di fila non le sopporto…- borbottò la rossa già stanca.
-Però avremo a che fare solo con due di loro, abbiamo inglese, francese ed italiano se non sbaglio.- aggiunse Milton controllando dal diario.
-Non so chi sia peggio tra le due, se quella sempre in calore o quella costantemente arrabbiata.- rispose Grace non avendo le tre gemelle in simpatia.
-Con la prima è particolarmente difficile seguire le lezioni.- commentò Hope, visto la donna flirtava sempre con gli studenti.
-Però nelle lingue è brava la prof, quando spiega almeno. Ha un inglese quasi perfetto.- disse Jack in difesa della donna.
-Visto quanto sei bravo in inglese direi non possiamo ribattere.- rispose Milton sorridendogli.
-E’ facile quando sei madrelingua.-
-Come ti invidio, sarebbe fantastico esser nata a Londra.- disse Hope ricordando quella splendida città.
-Ogni città ha i suoi pregi e difetti, però sì parlare perfettamente una delle lingue più conosciute al mondo è piuttosto utile.- rispose il ragazzo allegro.
-Sapete cosa sarebbe interessante studiare? Il russo.-
-Non mi aspettavo ti piacesse Grace.- commentò Alexander alzando un sopracciglio.
-Non è che mi piace, però dovete ammettere ha il suo stile.-
-Sicuramente molto forte.- rispose Jack guardandola.
-Io credo mi spaventerei di fronte ad un professore di russo, sanno avere un tono molto intimidante.- disse invece Milton non certo entusiasta all’idea.
-C’era un meme tempo fa sul modo in cui dicono ti amo, che perfino in quel modo può far paura.- aggiunse Hope in parte d’accordo.
-Però si basa solo su uno stereotipo, è come il francese che se detto in un certo tono sembra ti insulti costantemente.-
-Alexander ha ragione, ma mi piacerebbe comunque parlare in russo per spaventare quelli che vengono in palestra.- ammise Grace sghignazzando; sicuramente ne avrebbe spaventati in molti.
-Ahaha si se la metti in questo modo ti ci vedo bene a parlarlo.- disse infatti Hope immaginandosi l’amica in una situazione simile, facendo così ridere anche gli altri.
 
 
 
 
 
 
 

Johanna-Cirno-Vladimir:
 
-Uffa…andiamo non puoi fare così…-
Dopo essere uscita dalla classe Johanna aveva subito cercato di accendere il cellulare per chiamare Mattia, ma per qualche motivo aveva iniziato a darle alcuni problemi.
-Sei con me da tantissimi anni, non puoi romperti!-
-Qualcosa non va, Johanna?- improvvisamente la voce di Cirno interruppe il brontolio della ragazza, quasi spaventandola.
-Ecco…il mio telefono ha smesso di funzionare.-
-L’hai fatto cadere?- chiese subito l’azzurra guardandolo.
-No, sono sempre attentissima.-
-Proviamo a portarlo da Vladimir, sono sicura saprà farci qualcosa.-
Senza nemmeno darle il tempo di rispondere la ragazza la prese per mano, iniziando a trascinarla per i corridoi alla ricerca di Vladimir, che si era comodamente sistemato lungo una delle rampe di scale a giocare a Love Live.
-Vladimir!-
La voce assordante ci Cirno era udibile perfino da lontano, ma visto stava facendo un punteggio altissimo il ragazzo non si mosse di un millimetro, completamente concentrato su ciò che stava facendo e con quasi gli occhi fuori dalle orbite.
-Vladimir!-
-SI!- l’urlo del ragazzo dipese più dalla sua vittoria, che lo portò ad alzarsi di scatto portando i pugni al cielo; poco ci mancò che così facendo colpisse anche Cirno.
-Wow, sono felice che sei felice di vedermi, ma abbiamo altro da fare.- disse subito la ragazza prendendo il telefono di Johanna. -Puoi fare qualcosa?- chiese quindi senza dare molte spiegazioni, per la verità nessuna.
-Cosa è successo?-
-Non si accende, negli ultimi giorni i tasti mi stavano dando un po’ di problemi.- disse subito la bionda cercando di essere chiara.
-Ti è caduto?-
-No.- disse subito Johanna seria. Sembrava dessero per scontato l’aveva fatto cadere lei.
-Che mi dici di quando te lo hanno rubato?- chiese poi il ragazzo.
-Oh, effettivamente non ci avevo pensato. Temo abbia fatto un bel volo.-
-Vuoi chiedere ad Ayame di risarcirti?- chiese Cirno guardandola.
-No, non sarebbe giusto. Sono stati i maggiordomi della villa però, forse dovrei parlargliene…-
Le sembrava ingiusto fare una cosa simile, ma d’altro canto loro avevano tentato di ucciderli, quindi non doveva necessariamente sentirsi in colpa per una cosa così piccola.
-Sono sicuro non avrebbe problemi a dartene un altro. E’ anche un modello piuttosto vecchio.- commentò Vladimir rigirandoselo tra le mani.
-E’ uno dei miei primi telefoni. Ha molte foto a cui tengo dentro.- disse la ragazza sperando potesse aggiustarlo. -Credi di poterlo sistemare?-
-Beh, ti consiglierei prima di passare tutte le foto su un pc in modo da non perderle, e di sentire anche Ayame per uno nuovo, ma posso provare.-
-Grazie, mi faresti un grossissimo favore.- disse la ragazza sorridendo.
-Non c’è di che. Ho appena battuto il mio ultimo record, per quanto mi riguarda posso fare qualunque cosa ahah.-
-Bene, ed ancora una volta Cirno risolve la situazione!-
Per qualche istante i due la guardarono perplessi, fino a quando il ragazzo non parlò.
-In che modo?-
-Ho proposto la soluzione perfetta!-
-Beh, non ha tutti i torti.- disse Johanna trattenendo una risata.
-Visto? Non sbaglio mai!-
 
 
 
 
 
 
 
 
Annabelle-Sammy:
 
Dopo le lezioni Annabelle aveva scelto di farsi una piccola corsetta per il giardino della scuola, visto non aveva niente di meglio da fare ed era anche una bella giornata. Di tanto in tanto faceva delle corsette per tenersi in forma, anche se non era una persona molto sportiva, ma lo trovava comunque piacevole e nelle sue passeggiate incontrava anche delle persone interessanti. Ormai aveva già fatto quasi un giro intero del giardino, quando sotto uno degli alberi notò Sammy, tutta sola che scriveva qualcosa su un foglio.
-Ehi Sammy, che fai di bello?-
La bambina era talmente concentrata da non sentirla in un primo momento, ma subito si riscosse salutandola con un sorriso.
-Ciao Annabelle, stavo solo disegnando un po’.-
Incuriosita la rossa s’inginocchiò accanto all’amica, vedendo stava disegnando l’intera scuola.
-Wow, non sta venendo affatto male.-
-Il professore dice sempre che non bisogna disegnare a memoria, quindi sto provando a disegnare cose che sono attorno a me.-
-Potresti provare anche a fare dei ritratti, scommetto verrebbero benissimo.- disse l’amica appoggiando la schiena all’albero.
-Sono ancora un po’ lenta, ma un giorno posso provarci.-
-Io mi prenoto per il primo ritratto.-
-Va bene!-
Solo all’idea sul viso della bambina comparve un largo sorriso, e riprendendo a disegnare era ancor più felice di prima.
-Come mai però sei qui da sola?- chiese ad un certo punto Annabelle.
-Io sono molto più piccola degli altri, ma capisco che hanno comunque bisogno di un po’ di momenti per loro.-
-Ma piaci a tutti, e passare il tempo con te è bello. Sei molto più matura ed intelligente in realtà di tanti bambini più grandi di te.- effettivamente era considerata praticamente un prodigio per poter frequentare quella scuola, anche se con alcune agevolazioni.
-Grazie, anche a me piacete tutti, però appunto ci sono cose che non capisco e che non posso fare. Non mi dispiace ogni tanto stare a disegnare per conto mio. Infondo voi non fate le stesse cose faccio io.-
-Mh, forse hai ragione. L’importante è che tu non abbia brutti pensieri.-
-No no, tranquilla. E’ solo questo il motivo, te lo giuro.-
Probabilmente era fisicamente impossibile per Sammy mentire, ed Annabelle preferì crederle piuttosto che farsi paranoie inutili.
-Hai parlato con Lighneers ed Ayame? Sembra stiamo meglio adesso.- disse ad un certo punto la bambina, cogliendola alla sprovvista.
-Circa, ieri sono uscita con Ayame e gli altri. Probabilmente non sono tra le sue persone preferite, però ora le cose stanno andando molto meglio.-
-Che bello! Mi fa tanto piacere, ero così dispiaciuta quando vi siete fatte male, e lei ha smesso di parlarci.-
-E’ stato tutto un fraintendimento, ma sono certa da qui in poi le cose andranno benissimo.- o almeno così sperava, sicuramente lei si sarebbe impegnata al massimo per riuscirci.
-Lo spero anche io. E di Lighneers che mi dici?-
-Ancora nulla, spero di vederlo nel dormitorio stasera.-
-Penso di sì, infondo adesso non sembra più arrabbiato come prima.-
-Vero, forse sta affrontando i suoi problemi in maniera diversa.- non ne sapeva ancora molto, l’unica informazione avevano era riguardante la perdita della casa.
-All’inizio era molto più allegro, però immagino che le persone cambino…ma non voglio sia triste.- disse la bambina sospirando. Non importava quanto si fosse comportato male, non desiderava che gli capitasse qualcosa di brutto.
-Sì, le persone cambiano, però gli amici restano, e noi per lui ci siamo.-
Così dicendo Annabelle accarezzò i capelli della bambina, cercando di rassicurarla, ed a giudicare dal sorriso di lei c’era riuscita.
-Un giorno voglio disegnare un ritratto di tutto il nostro gruppo. Insieme.-
 
 
 
 
 
 
 
Ailea-Khal-Daimonas:
 
Non appena la campanella era suonata Daimonas aveva cercato un modo per parlare da solo con Ailea, ma la ragazza era uscita immediatamente dalla classe assieme a Khal svanendo tra i corridoi.
Un modo facile per trovarli sarebbe stato tramite l’olfatto, ma l’aria era pregna dell’odore di centinaia di altri studenti, ed era praticamente impossibile riuscirci senza dare nell’occhio. Immaginava i due volessero un po’ di privacy, e normalmente li avrebbe volentieri lasciati in pace, ma c’era qualcosa di cui doveva assolutamente discutere con lei, ed avevano pochissimo tempo per farlo.
Sperando non fossero andati in giardino il ragazzo controllò tutto il piano a cui era, salendo le scale e facendo lo stesso anche con il secondo, e quando finendo provò a spostarsi nuovamente verso le scale sentì un ridacchiare familiare.
Effettivamente la coppia aveva trovato un po’ di intimità, e la stavano sfruttando appieno; Ailea era seduta sulle ginocchia di Khal, che mordicchiandogli il collo teneva una mano sul seno destro della ragazza.
-Non riusciamo proprio a stare buoni?- chiese lei ironicamente, mentre il ragazzo la morse più forte.
-Non sarebbe divertente…potremmo spostarci sul tetto.-
Involontariamente Daimonas aveva, purtroppo, sentito tutto, ed imbarazzato imitò un colpo di tosse per far capire era nei dintorni. Immediatamente la coppia si fermò, cercando di tornare un po’ composta, ed il ragazzo comparve da dietro l’angolo come se fosse appena arrivato.
-Ehi Daimonas, non sei assieme a Jack oggi?- chiese Ailea sorridendogli, mentre il bianco teneva la testa appoggiata sulla sua spalla.
-No…scusatemi non volevo disturbarvi.-
-Tranquillo, noi poi non dovremmo comportarci così a scuola.- disse ancora la ragazza, senza però alcun segno di imbarazzo e rimorso, e certamente non avrebbe fatto nulla per cambiare le cose. -Ti serve qualcosa?- chiese infine guardandolo, rimanendo però sulle ginocchia del compagno.
-Effettivamente sì, avrei bisogno di chiederti un favore, se non ti dispiace.-
-Assolutamente, dimmi pure.-
Sorridendogli aspettò che le rispondesse, ma quando l’amico rimase in silenzio fu semplice capire il perché, e Khal ne fu molto infastidito, nonostante si alzò comunque mostrandosi tranquillo.
-Vi lascio un attimo soli. Fate con calma.-
Se avesse potuto avrebbe lanciato quel microbo fuori dalla finestra, ma non poteva e doveva trattenersi. Rimane comunque nelle vicinanze per assicurarsi non facesse nulla con il suo giocattolo. Solo a quel punto Daimonas si decise a parlare.
-Si tratta di Jack…voglio fargli sapere ciò che provo per lui.-
-Ma è fantastico, hai in mente qualcosa?- chiese l’amica felice per la sua scelta.
-Circa, pensavo di cantagli una canzone. Per questo sono venuto da te, volevo chiederti se potesse suonare.-
-Assolutamente! Sarà un onore per me.- rispose lei facendo perfino un inchino, per rendere l’idea di quanto ne era felice. Il gesto fece sorridere il ragazzo, felice avesse accettato.
-Ottimo, pensavo di farlo stasera, pensi andrebbe bene?-
-Sì certo, dimmi la base e suonerò anche tutta la notte.- disse Ailea allegra, ma qualcosa alle spalle del ragazzo la incupì immediatamente, e prima che Daimonas potesse girarsi aveva già lanciato un coltello dietro di lui. Questo si incastrò con forza nella parete, sfiorando il naso di una ragazza che, avvicinatasi a Khal, aveva approfittato della lontananza da Ailea per flirtare.
-Credi non ti abbia vista seguirci? Se ti vedo ancora oggi a ronzargli attorno ti stacco gli occhi.- era stata più aggressiva del previsto, ma Khal ne era estremamente compiaciuto, anche se lei se ne vergognò visto vicino c’era Daimonas.
-Scusami, ho un po’ esagerato.-
L’amico preferì non rispondere, e tonarono subito alla questione precedente.
-Vogliamo allenarci un po’ oggi pomeriggio?- chiese quindi speranzoso.
-Va bene, sembra un’ottima idea. Sai già poi dove farai il tutto?-
-Non ancora, ma voglio sia perfetto.- era qualcosa di molto importante, e che desiderava esprimere al meglio nella speranza Jack ricambiasse i suoi sentimenti. Ailea sarebbe stata un grande aiuto, ed insieme forse potevano fare qualcosa di fantastico.
-Lo sarà, vedrai.-
-Ti ringrazio, direi allora vi lascio ai mordi e quant’altro.- disse lui scherzando, facendo diventare l’amica leggermente rossa.
-Ahah…ci vediamo dopo la scuola.-
Come Daimonas si allontanò Khal tornò immediatamente da lei, abbracciandola e sussurrandole all’orecchio.
-Cosa vi siete detti?- chiese curioso, con una velata punta di gelosia.
-Un progetto molto speciale.-
 
 
 
 
 
 
 
 
Lighneers-Ayame:
 
Finita la lezione Lighneers sperava di poter andare in giardino, trovare un angolo isolato e mangiare una mela aveva preso la mattina, ma visto tutto ciò era successo ultimamente non era sorpreso di non esserci riuscito. Ayame era tornata alla carica, anche se in maniera diversa rispetto a prima, e seguendolo si era subito seduto assieme a lui.
-Vuoi un po’ del mio riso?-
Dopo i problemi con l’alcol e le droghe i suoi maggiordomi avevano deciso di prepararle per un po’ alimenti leggeri che non irritassero lo stomaco e che fossero semplici da mangiare. Lo psicologo era stato d’accordo, affermando che una dieta equilibrata le avrebbe fatto solo che bene.
-No grazie. Una mela mi basta.- rispose il ragazzo ignorando il cucchiaio offerto.
-Va bene, se cambi idea sono qui.-
Erano talmente vicini che le loro spalle si toccavano, ma non gli dava fastidio fino a quando almeno rispettava il resto del suo spazio vitale. Dopo il bacio che si erano dati Ayame non aveva smesso di pensarci nemmeno per un secondo, ma non era stupida, sapeva che era dipeso soprattutto dalle circostanze, però era comunque un grosso fattore che le faceva capire non la odiava. L’amore che provava per lui era tornato subito alla carica, però stava cercando di essere meno aggressiva nei suoi modi di flirtare; l’avrebbe sempre seguito ovunque, ma sarebbe stata più pacata nel suo costante flirtare.
Poteva considerarsi come un passo avanti perlomeno, ed era leggermente più sopportabile del normale.
-Come ti senti?- chiese Lighneers ad un certo punto.
-Meglio, un po’ stanca ma mi sto riprendendo velocemente.- rispose la ragazza con un sorriso. -Sono caduta piuttosto in basso, ma risalirò dimostrando a tutti quanto sono incredibile.-
C’era un tono meno egocentrico nelle sue parole rispetto a prima, ma a poco a poco voleva riacquisire quella sicurezza in sé che la caratterizzava.
-Almeno hai un buon obbiettivo per il futuro.-
-Ed in quel futuro ci sei anche tu.- affermò la ragazza con convinzione.
-Non ti sei ancora arresa eh.-
Quasi era divertente a quel punto quel gioco tra di loro, ma nemmeno lui gliel’avrebbe data vinta così facilmente.
-La prossima volta che mi bacerai sarà per amore.-
Quelle parole sorpresero il ragazzo, convinto lei pensasse fosse già innamorato di lei.
-Non sono stupida. Lo so che non mi ami, ma non mi odi nemmeno.-
-Certo che non ti odio.- rispose lui interrompendola bruscamente, facendola arrossire per l’intervento inaspettato.
-L’amore è come un fiore, ed io ho intenzione di coltivarne uno nel tuo cuore. Vedrai che un giorno ci riuscirò.-
Così dicendo la ragazza riprese a mangiare, ed una volta finito si alzò dando un bacio sulla testa del ragazzo,  che rimase fermo, ed allontanandosi lasciandolo solo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ryujin-Nadeshiko-Yume:
 
-Voglio un milkshake alla nutella!-
-Per l’ultima volta! NON. ABBIAMO. MILKSHAKE!-
Nadeshiko non appena era suonata la campanella dell’intervallo era subito corsa in mensa, chiedendo come prima cosa un milkshake, ma a nulla erano valse le parole della donna dall’altra parte del bancone, lei era ancora convinta di poterne avere uno. Ryujin ad un certo punto, entrato per poter prendere uno spuntino leggero, si avvicinò per cercare di calmarla.
-Nadeshiko, non vuoi prendere un dolce?- chiese mettendole una mano sulla spalla.
-Il milkshake è un dolce.- obbiettò la ragazza, causando quasi una crisi nervosa nella povera donna vicino.
-Lo so ma…una torta no?- tentò di proporre ancora il ragazzo, ma venne interrotto dalla voce di Yume.
-Non c’è bisogno di queste cose mio caro. Io so come procurarle un milkshake.-
Muovendosi ancheggiando i fianchi in modo tutti la guardassero la ragazza raggiunse i suoi amici, e subito Nadeshiko le saltò al collo abbracciandola.
-Veramente?!-
-Ma certo. Dammi un minuto.- sorridendo la ragazza si allontanò, muovendosi verso uno degli studenti che la stavano fissando, sedendosi su di lui e dandogli un bacio sulla guancia. Sotto lo sguardo confuso di Ryujin la ragazza gli parlò per un po’, e quando si alzò il ragazzo corse subito  verso l’uscita.
-Cosa è successo?- chiese Ryujin non appena l’amica fu nuovamente vicina.
-Ho chiesto a quel ragazzo di andare a prendere un milkshake alla nutella.- spiegò subito la ragazza, regalando un grande sorriso a Nadeshiko che le fu subito grata.
-Grazie Yume!-
-Ma non vi sentite in colpa per quel ragazzo?- domandò Ryujin contrario a quei metodi.
-Non lo sto facendo senza dar nulla in cambio. Passeremo un piacevole quarto d’ora assieme dopo.-
-L’importante è che prima io abbia il mio milkshake.-
-Smettetela di nominare quella roba ed andatevi a sedere!- l’urlo infuriato della donna dall’altra parte del bancone li fece subito sussultare, ed i tre trovarono un tavolo vuoto dove sistemarsi.
-Comunque Yume…so il corpo è tuo, però non credi di valere di più di un dolce?- la domanda di Ryujin era molto cruda, ma non diede fastidio alla ragazza.
-Il mio corpo è inestimabile, ma è, appunto, mio. Avevo già voglia di divertirmi un po’, e semplicemente ho unito le due cose.-
-Capisco, spero di non averti offesa.-
-Assolutamente no. So che non l’hai detto in malafede. Però dobbiamo ammetterlo, sesso e cioccolato vanno molto d’accordo.- disse la ragazza scherzosamente.
-Puoi dirlo forte, ma del secondo non posso farne a meno…forse nemmeno del secondo ma per ora sto bene.- rispose Nadeshiko fissando la porta come se da un momento all’altro il ragazzo potesse tornare.
-Hai già messo gli occhi su qualcuno?- chiese Yume in vena di gossip.
-No, sto piuttosto bene da single. La casa è grande ma ho tanti amici da invitare se mi annoio.-
-Sicuramente è piacevole passare del tempo tutti assieme. Un film soprattutto è sempre gradito.- disse Ryujin sperando un giorno potessero fare una serata a base di film.
-Se proprio dovessi sentirti sola poi potresti adottare un animale.- aggiunse Yume guardandola.
-Oppure potrei venire a trovare te ed i tuoi ahaha.-
-Sarai sempre la benvenuta.-
-Ne hai tre giusto? Deve essere una bella responsabilità.- disse Ryujin ricordando i vari animali delle sue sorelle, anche se spesso erano altre persone che lavoravano per la loro famiglia ad occuparsene.
-Non così tanto, rendono la mia vita molto più felice.-
-La tua farfalla poi è bellissima.- disse Nadeshiko ricordandone i colori.
-Grazie, e non hai visto quella che ho al dormitorio.-
Dopo un attimo di confusione Nadeshiko capì la battuta, ridendo divertita per l’allusione mentre Ryujin preferì ignorarla. La conversazione però non andò molto avanti, perché subito dopo il ragazzo mandato da Yume tornò con il fiatone ed un bel milkshake tra le mani.
-Finalmente!-
Nadeshiko gli corse immediatamente incontro, afferrando al volo la bevanda.
-Come ha fatto ad esser così veloce?- si chiese Ryujin incredulo.
-Spero non sia così veloce anche in altre circostanze.- commentò Yume, alzandosi a sua volta per raggiungere il ragazzo, ed uscire assieme a lui dalla mensa.
   
 
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